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Variazioni ecologiche e fauna forestale italiana Tempo, clima e intervento umano

Plenary Session

Session 2 Silviculture, biodiversity and wildlife

S. 2.18 Variazioni ecologiche e fauna forestale italiana Tempo, clima e intervento umano

Luigi Masutti

Parole chiave: fauna forestale; tempo; variazioni ecologiche.

Nel manifestarsi di variazioni interessanti la dinamica degli ecosistemi di foresta temperata, alcuni elementi paiono meritare un contributo di rinnovata riflessione per quanto riguarda la vita e l’azione della fauna. In particolare, pare oggi urgente approfondire la ricerca sulle entità zoologiche del suolo e sulle frequenti, progressive modificazioni delle zoocenosi forestali. Come è noto, l’attività della fauna edafica sensu lato dipende sia dalla disponibilità di materiale ottenuto per naturale caduta, sia dalla presenza di sostanza vegetale o fungina sintetizzata nel suolo: perciò essa è sostenuta dall’insieme dei residui abbandonati da organismi di un sistema di sintesi primaria agente sopra- ed entro-terra e anche, talora in misura cospicua, dai resti diretti della produzione di piante, muschi, licheni e funghi epifiti. Pur considerata la straordinaria diversità floristica tra i popolamenti forestali del pianeta, non sembra trascurabile che nei soli vegetali vascolari circa il 10% sia rappresentato da entità epifite (Benzing, 2015). È noto, inoltre, ma per lo più trascurato, che anche nei boschi della zona temperata la produttività, e pertanto anche il rinnovo della

IV Congresso Nazionale di Selvicoltura - Torino, 5-9 Novembre 2018

Il bosco: bene indispensabile per un presente vivibile e un futuro possibile 71 biomassa, è in larga parte influenzata dalla fotosintesi di licheni arboricoli. Nel quadro della vita animale nel suolo della foresta, accanto alla principale funzione di rimaneggiamento dei residui biologici, si colloca in variabile parte il concorso alla dispersione del seme. L’azione e la presenza stessa della fauna nell’habitat edafico del bosco risentono in varia misura delle alterate disponibilità idriche e degli incendi.

Gli esami delle modificazioni avvenute negli assetti faunistici di biocenosi forestali non sempre dedicano un’adeguata attenzione all’importanza del fattore tempo, che domina in generale ogni processo, ma che impone termini particolari a ciascun tipo di organismi. Per questo i cambiamenti delle situazioni ecologiche nei boschi, più che in altri ambienti terrestri, sono il risultato di continui adattamenti cronologici in una rete di eventi al cui susseguirsi le piante legnose, soprattutto gli alberi, concorrono a proporre un costante contributo di attenuazione vitale. Ne consegue il configurarsi di eventi che superano, per delicatezza e complicazione, quanto di analogo può verificarsi nell’agricoltura, anche perché nei popolamenti arborei non sempre è facile eseguire tempestivi accertamenti e por mano a interventi di controllo.

Variazioni più o meno ampie nel prospetto sistematico e/o nella distribuzione delle zoocenosi forestali avvengono per introduzioni o spostamenti direttamente o indirettamente dovuti a iniziative umane e per diffusioni spontanee, quali le invasioni di insetti e altri artropodi (trattate in altra sessione del Congresso) e le incursioni e le migrazioni di vertebrati. A quest’ultimo riguardo, destano interesse i casi particolari degli uccelli, per fenomeni di rarefazione o di incremento numerico, di ampliata diffusione, di variato manifestarsi dei passi stagionali, di sfruttamento di nicchie ecologiche in ambienti urbani. Riveste un’importanza particolare la presenza dell’ape nel bosco. Apis mellifera Linnaeus colonizza naturalmente e favorevolmente la foresta mediterranea, ma trova crescenti difficoltà nell’affrontare habitat di popolamenti arborei di climi temperati in un gradiente termico negativo verso l’alto o verso nord, tanto da esigere, in Italia, un sostegno più o meno consistente da parte dell’uomo per la stagione fredda.

Quanto sopra esposto prefigura un arricchirsi del piano generale di specifiche competenze selvicolturali nel settore operativo e nella ricerca.

Ecological changes in Italian forest fauna. A problem of time, climate and man’s action Keywords: forest fauna; time; ecological changes.

Considering the changes occurring in temperate forest biocoenoses, some important issues deal with faunal life. In particular, nowadays it seems extremely urgent to enhance the research on the function of zoological soil entities and on the frequent progressive modifications of forest zoocoenoses. It is widely acknowledged that the action of edaphic fauna sensu lato depends both on natural fallen material and on plant or fungal matter synthesized underground. Hence it is supported by all the remains scattered by organisms acting in a system of primary synthesis above and under the surface of the ground and, sometimes, by what is left of epiphytic fungal, plant, moss and lichenous productions. Holding in due consideration the remarkable floral diversity of the world forest environments, it is not negligible that there is an amount of near to 10% of epiphytic entities among vascular plants (Benzing, 2015). It is also commonly known, but mostly disregarded, that the productivity, that is the renewing of the biomass, is considerably influenced by some epiphytic lichens which may synthesize a large quantity of primary production also in temperate forests. Animal life in forest soils is acting upon the distribution of seeds as well as upon litter decomposition. Either scanty water resources in soil or frequent events of forest fire have a variable, not always well-known influence on presence, abundance or function of soil fauna.

A scarcely discussed question concerns the concept of time in the happening of ecological processes in wooded habitats. In fact, each woodland community is subjected both to time in a general sense and time peculiar to a single organism: there is, thus, a time for each woody or non-perennial plants, and for each long-or short-lived animal. Everything considered, it is a matter of chronological adaptation to changing conditions of the woodland biocoenoses. More than in agricultural ecosystems, variations in the forest faunal complexes depend on different events, because of forcibly delayed control or, at least, of prompt detection in woods.

IV Congresso Nazionale di Selvicoltura - Torino, 5-9 Novembre 2018

Il bosco: bene indispensabile per un presente vivibile e un futuro possibile 72 According to general observation, the composition changes are a direct or indirect result of man’s actions or a consequence of natural spreading trends and real migrations. As for silviculture, the most important of them regard insects (and other arthropods), a special object of another section of the Congress, and several vertebrates; among the latter, birds are a matter of considerable interest, in particular about the changing presence of the small passeriforms, the increasing colonization by some medium-sized species, the irregular occurring of autumnal passage, the offering of oases of urban permanence. A relevant topic is to be found in the forest settling of honeybees. Apis mellifera Linnaeus is naturally well-integrated into the Mediterranean forest ecosystem, but it is facing increasing difficulties in inhabiting woods of cold places; its life and activities in many mountain Italian regions are therefore greatly supported by the presence of man.

All the above things considered, several tasks seem deserving to be added to the usual operating silvicultural job and research.

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