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ETÀ CLASSICA (V-IV a.C.)

Capitolo 5 Composti in τος attestati in età classica 0 Introduzione

1.5 Verbi di movimento che presentano significato metaforico 1 Prime forme attestate in età arcaica

1.6.1. Aggettivi attestati in età arcaica

Gli aggettivi derivati dal verbo ἐλαύνω/ἐλάω verranno trattati in due sezioni distinte, a seconda dell’accezione del verbo base selezionata; da un lato infatti vi sono forme che significano ‘lavorato’ (cfr. l’omerico ἐλατός), dall’altro ‘guidato, condotto, trasportato’, anche se talora i due valori possono coesistere. Ora verrà esaminato il secondo gruppo, riconducibile all’impiego di ἐλαύνω come verbo di movimento.

I composti di ἐλαύνω sono costituiti per la maggior parte da forme passive con PM sostantivale in funzione agentiva o strumentale. Presentano PM di tipologia diversa solo εὐήλατος ‘facile da percorrere’ (X.Cyr.1.4.16)78 e i due aggettivi con PM preposizionale ἐνήλατος ‘anything driven in’ (con vari significati specifici) e ὑπήλατος ‘che conduce giù’ (senso tecnico in Ippocrate). Quest’ultimo presenta inoltre significato intransitivo, che si riscontra anche nella forma eschilea ἀξονήλατος ‘ruotante sull’asse’ (Supp.181)79. Hanno invece SM passivo (‘spinto, guidato,

cacciato’) circostanziato da un PM sostantivale indicante da chi/da che cosa è svolta l’azione κιρκήλατος (A.Supp.62)80 ‘incalzato o inseguito dallo sparviero’, οἰστρήλατος ‘spinto o suscitato da un tafano’ (A.Pr.580) e θεήλατος ‘sospinto da un dio; inviato dagli dei’ (A.Ag.1297, S.Ant.278; Hdt.7.18.3), che possono quindi essere parafrasati con una perifrasi costituita da participio e complemento d’agente81. La presenza elevata di PM sostantivali si correla all’assenza di valore potenziale.

Spesso il composto in -τος è affiancato da un sostantivo in -σία, da un nomen agentis in -της e da un verbo denominativo in -έω ricavato dal nomen agentis, in cui il rapporto semantico e sintattico tra PM e SM è rovesciato rispetto all’AV in -τος, in quanto la componente verbale è attiva e ha come oggetto il PM. Le sole eccezioni sono costituite da θεηλατέοµαι ‘essere perseguitato dagli dèi’ e οἰστρηλατέοµαι ‘essere folle/essere reso folle’, attestati in epoca posteriore ai rispettivi composti in -τος, di cui rispecchiano il significato passivo82.

AV Verbo Nomen agentis Sostantivo

ἁρµατήλατος condotto da carro ἁρµατηλατέω (Hdt.) guidare carri ἁρµατηλάτης (Pi.) guidatore di carri ἁρµατηλασία (X.) guida di carro δηµήλατος

cacciato dal popolo δηµηλασία (A.) esilio διφρήλατος

trasportato da un carro διφρηλατέω (E., S.) guidare carri διφρηλάτης (P., A.) guidatore di carri διφρηλασία (Pi.) θεήλατος

guidato da un dio inviato da un dio83

θεηλατέοµαι (Hld.) essere perseguitato dagli dei κιρκήλατος cacciato da un falco οἰστρήλατος spinto o suscitato da un tafano οἰστρηλατέω/-έοµαι (Demar.)

essere (reso) folle

οἰστρηλασία (LXX) trasporto funebre

78 Ma anche ‘ben macinato’ (Antim.64) e ‘ben martellato’ (Euph.51.10); il composto riflette i differenti valori del verbo. 79 GI fornisce una traduzione attiva (‘turbinoso, vorticoso’) anche per τροχήλατος in E.HF122, mentre LSJ scrive

‘hurried along like a wheel’.

80 Si tratta di una v.l. 81 Vd. Appendice 1.

82 Cfr. anche la mancanza dei nomina agentis corrispondenti. 83 Anche ‘costruito per gli dei’ in E.Ion. 1306.

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τροχήλατος

portato o trascinato da ruote solcato da ruote84 τροχηλατέω (V a.C.) trascinare, inseguire τροχηλάτης auriga (V a.C.) τροχηλασία (Hp.) il volgere come una ruota

La presenza di un PM sostantivale, dunque, non è limitata a poche forme, ma risulta un tratto caratterizzante di questo gruppo di composti. Sebbene la maggior parte di essi siano poetici (prime attestazioni nei tragici85), e diversi non abbiano quasi nessuna attestazione al di fuori del passo in cui ricorrono la prima volta (p.es. le forme eschilee ἀξονήλατος, δηµήλατος, κιρκήλατος), vi sono tuttavia forme con una distribuzione più ampia, per esempio θεήλατος, che è impiegato in Hdt. e, nelle epoche successive, in Ph. e negli autori cristiani. Se si considera inoltre la distribuzione testuale dei nomina agentis, anch’essi caratterizzati come poetici, questi composti nel loro insieme suggeriscono un percorso poesia > prosa per le forme con PM sostantivale.

Per i composti affiancati da un nomen agentis e da un verbo denominativo (che presuppongono una lettura attiva del SM), questi ultimi sono in genere più diffusi dell’aggettivo in -τος corrispondente, dato che corrisponde al carattere più comune dei nomina agentis in -της con PM sostantivale rispetto agli AV in -τος con sostantivo al PM.

Nei due casi in cui verbo denominativo ‒ θεηλατέοµαι e οἰστρηλατέοµαι ‒ è dotato di valore passivo-intransitivo in quanto ricavato dall’AV86, l’utilizzo del participio viene preferito a quello

dell’AV nel caso di οἰστρηλατέοµαι-οἰστρήλατος, mentre prevale l’utilizzo dell’AV con θεήλατος- θεηλατέοµαι.

Vari aggettivi in -τος sono ricavati da verbi che significano ‘trascinare’, di cui i principali sono i composti derivati da σπάω87, che presentano tutti significato passivo (‘trascinato’) o potenziale (‘che si può trascinare’). I PM sono costituiti da preposizioni (ἀνα-, ἀντι-88, δια-), eventualmente precedute da prefisso (ἀδια, εὐαπο-, εὐπερι-, negli ultimi due casi con il valore di ‘facile da’). Solo una forma ha PM sostantivale, νευρόσπαστος ‘tirato da corde, mosso per mezzo di corde’, attestato in Hdt.2.48, X.Smp.2.48 (n.pl.sost. ‘burattini’) e Arist.Mu.398b.16, da cui viene ricavato il verbo νευροσπαστέω ‘muovere per mezzo di corde’; passivo ‘essere mosso da corde’ (I a.C.). Dopo la creazione del verbo, diminuiscono le attestazioni dell’AV (presente in Luc.Syr.D.16).

Per quanto riguarda le forme che significano ‘portare’, molto numerosi sono gli aggettivi in - φορητος derivati da φορέω o dai suoi composti. Alcuni di essi presentano il significato di sopportare, più frequente con i composti in -φερτος (< φέρω, per i quali vd. infra), estensione metaforica del significato primario del verbo.

ἀφόρητος ἀδορυφόρητος ἀεροφόρητος διαφόρητος εὐφόρητος simplex φορητός ἁµαξοφόρητος µεταφόρητος89

θεοφόρητος συµφόρητος ναυσιφόρητος περιφορητός Il significato è in larga parte passivo (‘trasportato’, p.es. φορητός, συµφόρητος) o potenziale (‘che può essere portato’, p.es. µεταφόρητος)90; i due valori possono essere compresenti (p.es. φορητός

84 In questa accezione appartiene ai verbi di movimento del primo gruppo (cfr. l’omerico ἱππήλατος); significa anche

‘tornito alla ruota’ (del vasaio, vd. Ar.Ec.1).

85 Ma cfr. Hdt.7.18.14, dove è riferito a φθορή (anche nelle attestazioni posteriori questo composto ricorre in contesti in

cui è presente una disgrazia percepita come inviata dalla divinità).

86 Cfr. l’assenza del nomen agentis corrispondente. 87 Non è inclusa la d.l. τετράσπαστος.

88 Sul nesso ὀδαγµός ἀντίσπαστος ‘prurito spasmodico’ in Sofocle (Tr.770) vd. Ceschi 2009, pp.142-3. 89 Cfr. dal V a.C. (Erodoto) i verbi µετα-, περι-, συµφορ́εω (questo freqente anche in altri autori).

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‘trasportato’ e ‘trasportabile’, περιφορητός ‘trasportabile’ e ‘rinomato’91). Si segnala un’evoluzione in senso AT solo per θεοφόρητος, che da ‘invasato, ispirato da un dio’ (p.es. A.Ag.1140 φρενοµανής τις εἶ θεοφόρητος “folle forse tu sei, invasata dal dio!” Centanni) assume il valore di ‘che porta una divinità’ in un passo di ps.-Luc.Asin.37.5 (ἐγὼ µὲν ὁ θεοφόρητος ἱστάµην “io, che portavo la dea, mi fermavo” Longo)92; la genesi di questo AV è indipendente dal verbo denominativo θεοφορέω (< θεοφορος), adoperato sia come passivo ‘essere ispirato da un dio’ sia come attivo ‘portare Dio, divinizzare’, attestato a partire dall’età imperiae93. Inoltre, pur essendo documentato innanzitutto come forme poetica, questo composto compare di frequente anche nella prosa di età ellenistico-imperiale (Filone, Plutarco)94. In ogni caso, il significato attivo del composto può essere considerato eccezionale, e posto in relazione alla creazione di un verbo impiegato inanzitutto (II d.C.) come attivo.

Accomunati a θεοφόρητος dalla presenza di un PM sostantivale in funzione agentiva o strumentale sono i composti ‒ entrambi in Pindaro ‒ ἁµαξοφόρητος ‘trasportato su carro’ (Pi.fr.105.5) e ναυσιφόρητος ‘trasportato per nave’ (P.1.33), oltre ad ἀεροφόρητος ‘sollevato dall’aria’ (Eub.102.2 K.-A.). Queste forme sono però esclusivamente poetiche, e le attestazioni si limitano ai passi citati, con l’esclusione degli scolii e della Suda. Rispetto ai derivati di ἐλαύνω, le forme in -φορητος con PM sostantivale mostrano quindi una diffusione più limitata.

Non direttamente da φορέω ma dal verbo composto δορυφορέω ‘proteggere come guardia del corpo’95 (< δορυφόρος) è ricavato invece ἀδορυφόρητος ‘privo di guardia del corpo’, che ricorre per la prima volta in Arist.Pol.1315b28, ma che continua a essere attestato fino all’età bizantina. Molto numerosi sono invece gli aggettivi ricavati dal verbo βάλλω e dai suoi composti, dei quali in Omero ricorrevano solo due forme96. Il significato base del verbo è quello di ‘gettare, lanciare’, ma numerosi sono gli sviluppi semantici, dovuti sia all’anteposizione di una preposizione sia all’acquisizione di valori metaforici (p.es. διαβάλλω ‘calunniare’, µεταβάλλω ‘cambiare’). Tale polisemia si riflette inevitabilmente negli AV, che si è scelto però di trattare ora tenendo conto del valore primario del verbo.

La derivazione di molti aggettivi dalle forme composte di βάλλω è resa evidente dall’elevato numero di forme con PM costituito da prefisso + preposizione, caratterizzate in genere da un significato potenziale (p.es. ἀκατάβλητος ‘inconfutabile, imbattibile’, εὐµετάβλητος ‘facile da introdurre’).

Un valore attivo, accanto al passivo e al potenziale, è forse ravvisabile in ἀσύµβλητος ‘non socievole’ (S.fr.387)97. Sempre passive o potenziali sono le forme con PM preposizionale (p.es. πρόβλητος ‘gettato avanti’), talora con attenuazione del significato verbale (p.es. ὑπόβλητος ‘messo al posto di un altro’ > ‘contraffatto, falso; spergiuro’); va segnalato almeno un caso di PM sostantivale in funzione strumentale, ἀστρόβλητος ‘colpito da insolazione’ (Arist.Iuv.470a32, Thpr.HP4.14.7).

Le forme fin qui considerate sono piuttosto omogenee per tipologia del PM (preposizione, anche preceduta da prefisso) e valore espresso dal SM (passivo, potenziale): sotto entrambi i punti di vista non si discostano dai due aggettivi attestati in Omero. Esse inoltre sono caratterizzate dall’ampiezza

91Attestati rispettivamente in Hdt.4.190 e Anacr.21.2; il valore traslato costituisce uno sviluppo del passivo ‘portato

intorno’ (e quindi ‘noto’); l’accezione metaforica è presente in epoca successiva anche in Difilo (Diph.35 K.-A.), sebbene sviluppi una componente negativa (‘famigerato’), mentre quella concreta si ritrova in Str.3.3.7 e Plu.Per.27, dove περιφορητός vale ‘che è portato in giro’ (almeno secondo GI per Plutarco: in LSJ la citazione di Plu. riguarda il valore metaforico).

92 Sui composti in -φορος vd. infra cap.7, par.1.1.

93 Le attestazioni in senso attivo sono posteriori (Clem.Al., SE) rispetto a quelle passive (Sublim.).

94 Dopo le attestazioni poetiche del V a.C. questa forma ricompare nella prosa di età imperiale e negli autori cristiani

(cfr. anche θεήλατος).

95 Attestato dal V a.C.

96 Sul rapporto con le forme in -βολος, specializzate nell’espressione dell’AT vd. infra.

97 LSJ dà valore attivo anche ad ἀδιάβλητος in Arist.EN1157a21; per lo stesso passo GI traduce ‘inattaccabile dalla

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delle attestazioni, sia dal punto di vista cronologico (continuano in età tardo-antica e bizantina) sia dei generi testuali (sia poesia sia prosa).

Valore solo passivo si ritrova anche nei quattro composti con PM sostantivale, che mostrano una distribuzione più limitata. Da un lato vi sono ∆ιοβλήτος ‘colpito da Zeus, fulminato’, che, attestato per la prima volta in un frammento di Democrito (fr.152.4), ricorre abbastanza frequentemente in autori di prosa (p.es. Plutarco, Eliano), e κεραυνόβλητος ‘colpito dal fulmine’, che presenta delle attestazioni sporadiche (Eliano, scoliasti e lessicografi, autori della prima età bizantina come Procopio di Cesarea o più tardi come Costantino Manasse), ma è probabilmente documentato per la prima volta in un frammento di Eforo (17 J). Le due forme rimanenti sono fortemente connotate come poetiche: si tratta di ἡλιόβλητος ‘colpito o arso dal sole’, attestato in E.Ba.14 (poi solo in ps.- Gr.Naz.Christ.Pat.158898, mentre le attestazioni in prosa si limitano alla citazione del verso euripideo in Strabone e a Hln.NA8.26) e di χιονόβλητος ‘battuto dalla neve’ (Ar.Nu.270; in prosa solo in un passo di Arriano e negli scolii).

In questo caso dunque sembra possibile effettuare una suddivisione abbastanza netta tra forme con PM preposizionale o costituito da prefisso (frequenti, ampiamente utilizzate) e le forme con PM sostantivale (scarse dal punto di vista numerico e connotate come poetiche).

1.6.2 Aggettivi non attestati in età arcaica

Dal V a.C. si aggiungono varie forme in -τος derivate da verbi attinenti all’ambito semantico considerato in questa sezione. Da un lato vi sono forme isolate, sia semplici sia composte, dall’altro gruppi di più forme, come i derivati di ἄγω ‘condurre, guidare, portare’ e πέµπω ‘inviare’.

Una prima serie è costituita dagli AV derivati da verbi che significano ‘gettare, scagliare’ e ‘inviare’, di cui ricordiamo:

- da ῥίπτω il simplex ῥιπτός ‘scagliato, gettato’ in S.Tr.357;

- a δίκω ‘lanciare, gettare’ è invece riconducibile l’aggettivo con PM sostantivale in funzione strumentale δακτυλόδικτος ‘lanciato dalle dita’, anch’esso attestato solo in Eschilo (fr.57)99;

- da πέµπω è ricavato invece un numero maggiore di forme, tutte di significato passivo. Oltre al

simplex πεµπτός ‘inviato’100 e al composto con prefisso δύσπεµπτος ‘difficile da mandar via’ (A.Ag.1190), sono presenti tre aggettivi con PM preposizionale (µετα-, περι-, ὑπο-) e una sola forma con PM sostantivale in funzione agentiva, θεόπεµπτος ‘inviato dagli dei’, attestato per la prima volta in Arist.EN1099b15, Div.Somn.463b.13 (il riferimento ai sogni presente in questo passo rimane una costante nell’utilizzo di tale composto), ma frequente fino all’età bizantina inoltrata101.

Dal verbo ἕλκω ‘trascinare’ derivano invece tre forme: valore passivo ha ἀνελκτός ‘sollevato’ (< ἀνέλκω, in Cratin.348 K.-A.), potenziale ἑλκτός ‘che si può tirare, estensibile’ e ἄνελκτος ‘non estensibile’ (entrambi in Arist.).

Sempre passivi ma caratterizzati da una differenziazione semantica interna sono i derivati di κοµίζω, verbo che presenta due valori principali, ‘prendersi cura, preservare’ e ‘prendere, portare, condurre’. Al primo valore è riconducibile ἀκόµιστος ‘trascurato, malmesso’ (S.Ichn.143), al secondo invece ἀσυγκόµιστος ‘non raccolto insieme’ (X.Cyr.1.5.10), συγκοµιστός ‘portato insieme, raccolto’ (Hp.VM14), δυσκόµιστος ‘difficile da sopportare, intollerabile’ (S.Ant.1346, E.HF1422) e, infine, εὐπαρακόµιστος ‘ben situato (per il trasporto)’ (Arist.Pol.1327a10, in seguito anche potenziale ‘facile da trasportare, condurre’).

Da ἄγω derivano quattro composti con PM preposizionale: ἐπείσακτος ‘portato dall’esterno, importato, estraneo’ (in LSJ segnalato anche ‘capable of import’ in Aristid.Or.36(48).17,18); κατακτός ‘to be sunk or let down in LSJ’ ma ‘che pende o va giù’ GI102 (Pherecr.72 K.-A.,

98 Ripresa del passo di Euripide. 99 Correzione per -δεικ- dei codici. 100 In LSJ f.l. in Th.8.86.

101 Θεόπεµπτος diviene anche nome proprio. 102 Da non confondere con l’omografo da ἄγνυµι.

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Ar.Pax1244, probabilmente da intendere come intransitivo) ed ἐπακτός ‘condotto, introdotto, imposto’.

Ricordiamo infine il composto poetico σκυφοκώνακτος ‘portato intorno in tazze’ (< κωνάω ‘far girare intorno’), in un passo di Epicarmo (fr.82 Κ.-A.) citato da Esichio.

In questo caso, il numero di forme è troppo esiguo per fare delle considerazioni di carattere generale, per le quali si dovranno seguire gli sviluppi sucessivi. In ogni caso, si possono notare la netta prevalenza del passivo e l’omogenità dei PM, costituiti per la maggior parte da prefissi e preposizioni, mentre solo tre composti hanno PM sostantivale. I sostantivi a PM sono più frequenti nelle forme con un antecedente omerico, dato interpretabile o come segno del fatto che nelle classi già stabilite è più facile introdurre PM sostantivali o che, in alternativa, in date classi la composizione con sostantivi avviene fin dai primi esempi con maggior facilità rispetto a quanto accada in genere.