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ETÀ ARCAICA (VIII-VI a.C.)

Capitolo 4 Composti sigmatici deverbali e tematici con SM verbale (-ος, ον) in età arcaica 1 Composti sigmatici deverbal

1.10 Conclusioni e confronto con τος

Da questa semplice esposizione delle forme sigmatiche deverbali appare in modo piuttosto evidente la loro tendenza a privilegiare basi verbali intransitive o, nel caso di verbi che possono essere impiegati in entrambi i modi, a selezionarne l’utilizzo intransitivo. Per tale ragione, gli aggettivi in - ης sono in larga parte caratterizzati da questo valore, e, di conseguenza, l’espressione del passivo ha uno spazio minore rispetto alle forme in -τος. Tuttavia, la capacità di veicolare un significato passivo non è esclusa, ma appare correlata in modo proporzionale al grado di transitività del verbo di partenza: il significato passivo si registra infatti con maggiore frequenza proprio nelle due classi verbali più transitive, i verbi che indicano un’azione violenta e i verba faciendi, come si verifica con i composti in -τος91.

Sebbene il passivo risulti maggiormente rappresentato in questi due gruppi92, l’origine della possibilità di assumere tale valore va forse rintracciata preferibilmente all’interno di alcune categorie ambivalenti sul piano semantico: da un lato i bahuvrihi reinterpretabili come deverbali

83 Attestato nella forma eolica ἀφάνης, come ἐµφέρην (acc.).

84 In questo caso l’interpretazione come bahuvrihi risulta preferibile a quella deverbale (< βαρέω) ‘che pesa quattro

volte’.

85 Attivo ‘che non lascia traccia’ posteriore.

86 Per Meissner 2006, p.176 questa forma può essere intesa sia come deverbale sia come denominativa. 87 Anche in questo caso è possibile un’interpretazione come possessivi (< θάµβος).

88 θεοφιλής dall’età classica (per la quale vd. infra); sulla grafia σι- in Alcmane vd. Calame 1983, pp.XXVI-II. 89 Vd. Blanc 1987, p.363 e Blanc 1992a.

90 Si segnala la presenza anche di ἀχανδής, dub. in Anacreont.56.35, e ἀργιλιπής ‘biancastro’ (Archil.160), il cui SM è

probabilmente di origine nominale.

91 Un confronto più preciso tra le due classi di composti verrà effettuato nel cap.9.

92 Dal punto di vista semantico sono distanti dal nucleo prototipico delle forme sigmatiche, che in genere sono ricavate

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tanto attivi quanto passivi (cfr. ἀτελής ‘privo di fine’ > ‘che non finisce’/‘non finito, incompiuto’)93, dall’altro i composti il cui significato poteva oscillare tra intransitivo e passivo in quanto ricavati da verbi con alternanza causativa (p.es. -τρεφής, -παγής), per cui l’evento descritto dal verbo poteva essere presentato o come spontaneo (intransitivo) o come causato da un Agente esterno (transitivo → composto passivo). Per gli aggettivi in -ης, dunque, l’espressione del passivo costituirebbe il risultato di un processo di acquisizione, che viene ad affiancarsi, senza annullarla, alla componente intransitiva.

Rispetto agli aggettivi in -τος, appaiono minoritari tanto il significato potenziale (p.es. ἀαγής, εὐκαµπής) quanto la possibilità di una stessa forma di esibire doppia diatesi (p.es. ἀληθής, ἀπευθής); in genere, infatti, i cambiamenti nella diatesi ‒ e, di conseguenza, nell’orientamento dell’aggettivo ‒ sono attestati a partire da epoche successive (V a.C., età ellenistica o imperiale). La misura in cui si affermano nell’ambito dei composti sigmatici il significato potenziale, la doppia diatesi e la possibilità di essere passivi, che denunciano un avvicinamento reciproco tra -τος ed -ης, dovranno dunque essere indagati sul livello dello sviluppo diacronico.

Inoltre, sul piano semantico i composti in -ης tendono a concentrarsi in un numero più circoscritto di aree, come i verbi di movimento, i verbi che indicano un processo mentale e, soprattutto, i verbi che descrivono processi fisici94, cui vanno aggiunti quelli caratterizzati da valore stativo (p.es. πρέπω). Il referente dell’aggettivo può dunque essere affected dall’azione e corrispondere a un soggetto inaccusativo (movimento, processi fisici) o semplicemente essere caratterizzato dal fatto di trovarsi in una determinata condizione, non necessariamente esito di un mutamento di stato (stativi). Non va tuttavia dimenticata la presenza di forme chiaramente passive (p.es. εὐπλυνής, πρωτοπαγής, talora anche con PM in funzione agentivo-strumentale, p.es. κληροπαλής) e di due composti transitivi con PM in funzione di oggetto (θυµοδακής, δολοφραδής, quest’ultimo più tardo, e forse θεούδης).

A livello generale si può affermare che né per gli aggettivi in -ης né per quelli in -τος l’espressione del passivo sia una funzione esclusiva: pur essendo un’opzione possibile per entrambe le tipologie, essa è più usuale per le forme in -τος, che, rispetto a quelle sigmatiche, privilegiano l’espressione di una componente risultativa; gli aggettivi in -ης, invece, indicano in genere uno stato inerente, che non risulta da un’azione precedente prodotta da un Agente esterno, tranne che nelle forme ricavate dai verba faciendi – classe nella quale si verificano le maggiori sovrapposizioni tra le due tipologie di aggettivi95.

La derivazione da una stessa base verbale di aggettivi di entrambe le tipologie si riscontra in più di venti casi (evidenziati nel corso della trattazione); la maggior parte degli aggettivi in -τος rimane priva di un composto sigmatico corrispondente96, così come una cinquantina di forme sigmatiche non hanno un corrispettivo in -τος: esse sono ricavate da verbi stativi (ἐµάνην, δέω), di movimento (σπέρχοµαι, ἀγείρω), indicanti processi mentali (τέρποµαι, φείδοµαι) e fisici (ἄηµι, δαίω, θάλλω)97.

93 Cfr. la seguente affermazione di Le Feuvre 2017, p.67: “double diathesis is by no means rare in possessive

compounds, and it depends on the substantive to which the compound modifies”.

94 Molti aggettivi sigmatici possono essere messi in relazione a una forma verbale di perfetto o di medio; sulla relazione

tra medio e perfetto vd. tra gli altri Lazzeroni 1997a e Romagno 2014; cfr.anche Lazzerοni 2004, p.143: “il nucleo prototipico dei verbi medi è intransitivo”.

95 Va però ricordato che le forme in -ης costituiscono un numero estremamente esiguo se comparato a quelli in -τος.

Si ricorda che sono presenti aggettivi sigmatici ricavati da verbi che indicano un mutamento di stato, ma tale mutamento è spontaneo, non causato esternamente (anticausativi).

96 Si intende sempre in età arcaica.

97 In alcuni casi si è in presenza di restrizioni fono-morfologiche operanti sul verbo di partenza, anche se non sempre è

possibile individuare i fattori che, a partire da una data base verbale, hanno condotto alla derivazione solo dell’una delle due tipologie (vd. Meissner 2006, pp.211-2). Per il rapporto tra composti in -τος e in -ης vd. anche Blanc 1987, pp.224- 8; l’autore cita come possibili le seguenti eventualità: entrambi transitivi (caso eccezionale); entrambi intransitivi; entrambi passivi (caso più frequente: “poiché *-to- è di solito passivo e il SM in -es- lo è spesso, non stupisce il fatto che in molti casi queste forme siano concorrenti”, p.226). Blanc inoltre mette in rilievo, nei casi di ‘concorrenza’ tra le due tipologie, la tendenza generale delle forme sigmatiche a sostituire quelle in *-to- più antiche (p.226) e al tempo stesso la maggiore connotazione poetica dei primi rispetto ai secondi (p.227).

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Venendo invece alla tipologia dei PM, anche i composti sigmatici, così come quelli in -τος, presentano in prevalenza PM costituiti da prefisso, in particolare ἀ- ed εὐ-, anche se compaiono alcuni elementi assenti nelle forme in -τος, come ζα-, δυσ- (in seguito molto diffuso anche negli AV in -τος) e ἡµι-. Allo stesso modo, il secondo elemento più diffuso è costituito dalle preposizioni, mentre limitati sono gli avverbi di altro tipo (παλιµ-, τηλε-, ὑψι-). Una maggiore varietà si riscontra invece sia negli aggettivi sia nei sostantivi che compaiono come PM. Per quanto riguarda i primi, il predominio di νεο- e di πολυ- (i due più diffusi), non è così schiacciante come nelle forme in -τος, in quanto vi è un numero piuttosto elevato di aggettivi che occorrono una volta soltanto come PM. Anche i PM sostantivali sono in proporzione più numerosi rispetto a quanto si verifica con le forme in -τος, sebbene si tratti essenzialmente di forme poetiche concentrate in gruppi derivati da una stessa base verbale (p.es. -τρεφής, -ηνεκής, -αής)98. Le funzioni ricoperte dai sostantivi a PM sono varie, e spaziano da quella agentivo-strumentale e causale (p.es. διοτρεφής, δουρηνεκής, οἰνοβαρής), a quella di oggetto (θυµοδακής), locativa (ἁλιαής) e a quelle più astratte di Beneficiario (µενοείκης) e Meta (κηριτρεφής). Va inoltre notato che i PM corrispondenti a entità [+animate], [+ umane] sono solo tre (διοτρεφής, γυναιµανής, θεούδης99; in κηριτρεφής κηρι- vale come indicazione del destino). Benché dunque anche la composizione di SM verbali in -ης con PM di natura nominale appaia per ora limitata, essa è caratterizzata nondimeno da una libertà maggiore rispetto a quanto accade con gli aggettivi in -τος; come in questi ultimi, in ogni caso, prevalgono i sostantivi indicanti oggetti (concreti e astratti) o entità naturali, mentre designazioni di esseri umani sono poco frequenti. Una possibile causa della notevole presenza di PM sostantivali può essere rintracciata nell’influenza dei bahuvrihi sigmatici, per i quali la composizione con temi nominali era ampiamente ammessa: anche questo dato dunque denuncia l’origine nominale dei composti sigmatici (solo in un secondo momento, come si è visto, ricavati direttamente da basi verbali), mentre la refrattarietà alla composizione degli AV in -τος con i sostantivi è indice della loro origine verbale. Prefissi ἀ- 44 δυσ- 5 εὐ- 27 ἀρι- 3 ἐρι- 1 ἡµι- 1 80 preposizioni 47 aggettivi 37 sostantivi e pronomi 45 avverbi 11 altro 2 simplicia 2

Tipologie di PM attestate nei composti sigmatici di età arcaica100

98 I PM sostantivali sono concentrati in piccoli gruppi di composti di uso poetico (p.es. -αής, -τρεφής, -ηνεκής) anche in

fasi più tarde della dizione epica.

99 Come si è visto, quest’ultimo forse è un possessivo.

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2. Composti tematici con SM verbale (-ος, -ον)