ETÀ CLASSICA (V-IV a.C.)
Capitolo 5 Composti in τος attestati in età classica 0 Introduzione
1.2 Manner of motion e non translational motion verbs 1 Prime forme attestate in età arcaica
Per l’epoca considerata non si segnalano nuove forme derivate dai verbi ἕρπω e λιάζοµαι, anche se continuano le attestazioni di ἕρπετον e ἀλίαστος, mentre a ποτάοµαι è riconducibile ἀνθεσιπότατος ‘che svolazza attorno ai fiori’ (Antiph.207.8 K.-A.). Al contrario, nuovi composti sono ricavati dai tre verbi che significano ‘volgere, piegare, girare’ γνάµπτω, στρέφω ed ἑλίσσω: si tratta di poche forme con PM costituito da ἀ- (ἄγναµπτος, anche in combinazione con preverbio in ἀδιαστρέπτως, ἀµεταστρέπτως), preposizione (ἐπίστρεπτος, ἀµφέλικτος44), aggettivo in funzione avverbiale
42 SM da σοέω, forma ‘alternativa’ di σεύω.
43 Nella maggior parte dei casi, la forma in -τος non è l’unica che esprime il valore deontico, ma coesiste accanto all’AV
‘regolarmente’ deputato a questa funzione (-τεος). Tuttavia, non sono attestati derivati in -τεος, per esempio, per ὁδόω, περάω e στείβω.
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(πο(υ)λυέλικτος, πολύγναµπτος) e un numerale (δωδεκάγναµπτος ‘piegato dodici volte’, in P.O.3.33)45. Sebbene nel complesso il significato sia potenziale (‘che può essere piegato’) o passivo, talora con attenuazione del valore verbale (p.es. πολυέλικτος ‘di molti giri, molto ritorto’) non manca però la possibilità di un’interpretazione in senso intransitivo in casi come ἄγναµπτος ‘inflessibile’ e ‘che non si piega’, πολύγναµπτος ‘molto piegato, ritorto’ e ‘dai molti giri’, per l’avverbio ἀδιαστρέπτως ‘senza deviazioni’ (< ‘che non devia’) ed ἐπίστρεπτος. Per quest’ultima forma, accanto alla traduzione ‘che si può voltare, girevole’ (valore documentato in età ellenistica, in HeroAut.15.3), per i passi eschilei in cui ricorre (Ch.350, Supp.997) LSJ fornisce una traduzione in senso passivo ‘to be turned outwards, looked at and admired’, mentre GI attivo-causativo ‘che fa voltare, notevole’. Un valore attivo è forse ipotizzabile anche per il simplex εἱλικτός in E.El.180 (εἱλικτὸν κρούσω πόδ’ἐµόν “il mio piede non ruoterà” Pontani).
Dal verbo κάµπτω ‘piegare’ derivano diverse nuove forme, passive come συγκαµπτός ‘flesso’, potenziali (p.es. δυσκολόκαµπτος ‘difficile da piegare’ > ‘sgraziato’ in Ar.Nu.971) o intransitive (p.es. quando il verbo è impiegato con valore metaforico, come in ἄκαµπτος ‘che non si piega, inflessibile’ in Pi.P.4.72, A.Ch.455, oltre che ‘non piegato, rigido’)46.
Come si è dunque già avuto modo di osservare per le forme attestate in età arcaica, tali aggettivi presentano sul piano semantico un’ambiguità intrinseca, in quanto l’azione di ‘piegarsi, girarsi’ può essere compiuta attivamente dal soggetto (referente) oppure rappresentata come una qualità intrinseca (valore potenziale) o un atto subito dal soggetto stesso (valore passivo).
1.2.2 Aggettivi non attestati in età arcaica
Dal verbo νήχω ‘nuotare’ derivano due forme in -τος47, entrambe ‒ come prevedibile ‒ di significato attivo, ovvero il simplex νηκτός ‘che nuota’ (Arist.Mu.398b31) e il composto artificiale coniato da Aristofane (Pax.831) ἐνδιαεριαυρινήχετος ‘che nuota in aria nelle auree meridiane’48, con PM in funzione di locativo e costituito da ben tre elementi (ἔνδιος, ἀήρ, αὔρα). ἀχόρευτος < χορεύω ‘danzare’ presenta invece il significato passivo di ‘non accompagnato dalla danza’ (i.e. triste, p.es. in S.El.1069, E.Tr.121) e intransitivo di ‘non allenato nella danza’ (Pl.Lg.654a, in Nonno, p.es. D.44.125, ‘che non prende parte alla danza’).
Nuovi verbi che significano ‘piegare, arrotolare, volgere’ che forniscono aggettivi in -τος sono κυλίνδω/κυλίω ‘rotolare, girare, ruotare’, κλίνω ‘inclinare’49 e ἐγκυλίνδω ‘avvolgere’, cui vanno aggiunti τείνω ‘tendere’ e περιπετάννυµι ‘distendere, spiegare, allargare’. In modo analogo alle forme attestate nell’epica arcaica si verifica un’oscillazione tra valore passivo (talvolta puramente aggettivale, p.es. ἐκκυλιστός ‘arrotolato’), potenziale (p.es. τατός ‘che può essere teso, estensibile’) e intransitivo, con le conseguenti difficoltà nella determinazione del significato esatto, p.es. ἀνάκλιτος ‘adatto a sdraiarsi’ (lett. ‘su cui ci si può sdraiare’) e περιπεταστός ‘che si stende attorno’ GI,ma ‘spread round or over’ LSJ50.
Da ὄρνυµαι ‘sorgere, alzarsi’ derivano varie forme di significato intransitivo, che ricorrono quasi esclusivamente in poesia: presentano PM sostantivale in funzione di complemento di origine θέορτος ‘derivante dagli dei’ (Pi.O.2.36, A.Pr.765) e πέδορτος ‘che sorge dal suolo’ (S.Ichn.212); un PM aggettivale si trova invece in νέορτος ‘appena sorto, nuovo’ (S.OC1507, Tr.894, glossato
45 Come unica forma semplice si può segnalare εἱλικτός in vari passi di Euripide: si tratta però di una variante (con
allungamento) di ἑλικτός.
46 In AP7.467 (Antip.) e IG XII, 7 449 (Amorgos, II a.C.) ‘inflessibile’ = ‘che non ammette ritorno’. 47 Cfr. due forme in -νηχής.
48 Parodia della lingua dei ditirambografi. Si noti inoltre la diversità della forma del SM.
49 Cfr. le forme in -κλινής. I verbi sopra elencati, quando adoperati in senso transitivo-causativo, potrebbero essere
considerati anche manipulating verbs.
50 Ricordiamo inoltre anche il simplex con valore intransitivo τανθαρυστός ‘tremolante’ (< τανθαρύζω ‘tremare,
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semplicemente come νεός), avverbiale in παλίνορτος ‘che ricorre’ (solo in A.Ag.154, lessici e scolii)51.
Con l’eccezione dei composti di ὄρνυµαι, che da questo punto di vista costituiscono un gruppo a sé stante, la tipologia dei PM non presenta particolari novità: vi sono il prefisso negativo ἀ- (ἄκαµπτος ‘non piegato, inflessibile’), anche combinato con preposizione (ἀσύντατος ‘privo di tensione’), il prefisso εὐ- (εὔκαµπτος ‘flessibile’) e preposizioni (ἐκτατός ‘che si può estendere’52).
Tra gli aggettivi, a πολυ- (πολύκαµπτος ‘dalle molte volute, molto elaborato’, Parm.16.1) si aggiungono µονο- e δυσκολο-, rispettivamente in µονόκαµπτος ‘che ha una sola articolazione’ (da ‘piegato una volta’, Arist.HA494a15)53 e δυσκολόκαµπτος ‘difficile da piegare, mal modulato, sgraziato’ (Ar.Nu.971)54; l’unica forma con PM costituito da un sostantivo (in funzione locativa) è invece νευρεπέντατος ‘teso sulla corda dell’arco’, attestato in Tim.Pers.31 (prob.).
Gli aggettivi ricavati da verbi appartenenti a quest’area semantica non presentano dunque degli sviluppi formali e semantici innovativi rispetto alla situazione attestata già in Omero, con la quale mostrano invece una notevole continuità. In questo caso, verbi che presentano significato lessicale analogo portano alla costituzione di un gruppo di composti omogeneo.
Agli AV sopra esaminati vanno aggiunti i composti in -δινητος (< δινέω ‘roteare, muovere’, medio ‘girarsi, muoversi’) e -δονητος (< δονέω ‘scuotere, far muovere; agitare, turbare’, medio ‘agitarsi, muoversi’), forme poetiche caratterizzate da una notevole diversificazione dei significati (per cui talora si sovrappongono ad altre categorie) e dalla tipologia del PM (spesso un sostantivo in varie funzioni)55:
- ἱπποδίνητος ‘che corre o è trascinato vorticosamente sui carri’ (B.5.2), οἰστροδίνητος ‘reso errabondo dal tafano’ (A.Pr.589), στρογγυλοδίνητος ‘disposto in forma arrotondata’ (Archestr.fr.4.11; unica forma che per significato è comparabile all’omerico δινωτός) e ὠκυδίνατος ‘vorticoso’ (Pi.I.5.6);
- ἀεροδόνητος ‘che si libra in aria’ (Ar.Av.1385); γυιοδόνητος ‘con le membra peste’ (Phryn.Trag.2); οἰστροδόνητος ‘agitato o fiaccato dal tafano’ (A.Supp.573, Ar.Th.324); πτεροδόνητος ‘mosso o spinto dalle ali’ (Ar.Av.1390, 1402) e ὑφαντοδόνητος ‘fatto al telaio’ (Ar.Av.943).
L’elemento che più distingue queste forme da quelle esaminate in precedenza è la presenza esclusiva di PM nominali, sostantivi in funzione agentivo-strumentale (ἱππο-, οἰστρο-, πτερο-, ὑφαντο-)56, locativa (ἀερο-), di relazione (γυιο-) e due aggettivi (στρογγυλο-, ὠκυ-). Il significato è in gran parte dei casi passivo (οἰστροδίνητος inoltre presuppone un’accezione causativa del verbo), ma attivo in due composti in cui il SM esprime un movimento non causato (ὠκυδίνατος, ἀεροδόνητος e forse ἱπποδίνητος).
51 La stessa radice si trova nel SM del sostantivo κονιορτός, ὁ ‘nube di polvere’ (Tucidide, Aristofane), adoperato anche
come aggettivo nel significato metaforico di ‘vile, spregevole’. Questa forma potrebbe essere interpretata come transitiva, ‘che solleva la polvere’ (con successivo passaggio alla designazione dell’oggetto, cfr. οὐλοχύται nel cap.3), o passivo-intransitiva, ‘polvere sollevata’ ‘polvere che si solleva’ (vd. Chantraine 1979, p.301 ‘poussière soulevée’ e p.303 ‘poussière qui s’élève de terre’). Il significato AT permette però di mantenere l’orientamento standard, con testa a destra. Né DELG né Beekes s.v. κόνις spiegano in modo dettagliato la struttura di questa forma, che corrisponde al greco moderno κορνιαχτός (con rimando a Hatzidakis Glotta 3, 1910, pp.70ss. per la relazione tra le due forme).
52 Vi sono anche forme semplici, come κυλιστός, τατός e καµπτός. Non ho tenuto conto della f.l. θρεκτός in Sofocle.
(poi in Hsch.).
53 Si tratta però di una v.l.
54 L’utilizzo di κάµπτω in ambito musicale si trova sia in Parmenide sia in Aristofane; questo verbo infatti fa parte della
terminologia tecnica dela musica, ed è possibile che Aristofane lo usi consapevolmente in alcuni passi di critica letteraria delle sue commedie. Sull’impiego tecnico di κάµπτω e derivati in musica vd. anche LeVen pp.75-6 (in particolare n.15).
55Per il rapporto tra queste forme (che indicano di solito un movimento) e l’omerico δινωτός ‘arrotondato’ vd. García
Ramón 1999.
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La preponderanza di PM sostantivali corrisponde a una forte connotazione poetica di tali composti, che ricorrono soltanto nei passi citati, negli scolii a essi relativi e in lessici; essi pertanto, sebbene segnalino un certo avanzamento nella possibilità di comporre SM verbali in -τος con sostantivi, non sono probabilmente rappresentativi della lingua ‘reale’.