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ETÀ CLASSICA (V-IV a.C.)

Capitolo 5 Composti in τος attestati in età classica 0 Introduzione

1.3 Movimento acqua

1.3.1 Prime forme attestate in età classica

Dai verbi κλύζω e ῥέω è attestata a partire dal V a.C. una serie abbastanza numerosa di composti: se, per quanto riguarda κλύζω, ai due composti attestati nell’epica arcaica si aggiungono altre quattro forme (ἀ-, ἁλι-. ἀµφι-, τρίκλυστος), i derivati di ῥέω diventano, rispetto alle tre sole forme epiche (ἀµφί-, ἀπό-, περίρρυτος), una classe molto ampia, nella quale ai composti con SM -ρυτος si aggiunge un aggettivo con SM -ρευστος, costruito sul grado normale della radice57.

Le tre forme in -κλυστος presentano significato passivo e PM appartenenti a tipologie differenti, prefisso in ἄκλυστος ‘non bagnato (dalle onde)’ (E.IA121), preposizione in ἀµφίκλυστος ‘bagnato da entrambi i lati (dalle onde)’ (S.Tr.752), numerale in τρίκλυστος ‘lavato/bagnato tre volte’ (Ar.fr.905.1 K.-A.), sostantivo in ἁλίκλυστος ‘lavato, battuto dal mare’ (S.Aj.1219), per il quale in Orph.A333 è comunque attestato un valore attivo ‘agitato, in burrasca’. Solo questa forma, dunque, e come esito di un’evoluzione posteriore, mostra un comportamento analogo quello del composto epico πολύκλυστος, sia intransitivo (‘che si agita molto, in tempesta’) sia passivo (‘battuto dalle onde’). I due differenti valori possibili per i composti in -κλυστος dipendono dalla selezione del significato intransitivo (‘ondeggiare, riversare le onde’) o transitivo (‘lavare’) del verbo base.

I composti di ῥέω58 conoscono invece a partire dal V a.C. un ampliamento più considerevole, tanto in termini numerici quanto per la tipologia dei PM attestati. Inoltre, mentre le forme in - κλυστος privilegiano il significato passivo, esso è invece raro per gli aggettivi in -ρυτος, che presentano o valore intransitivo (‘che scorre’) o causativo (‘che fa scorrere X, che riversa X’, p.es. αἱµατόρρυτος ‘che fa scorrere sangue’). Ciò costituisce un allontanamento rispetto alla situazione omerica, in cui le due forme ἀµφι-, περίρρυτος, nonostante il valore intransitivo del verbo base (‘scorrere’), erano entrambe passive (‘bagnato dal mare’)59. Nei composti ‒ nonché nei simplicia ῥυτός ‘che scorre, liquido’ e ῥευστός ‘fluido, fluttuante’‒ attestati dal V a.C. il valore predominante è quello intransitivo: il SM è accompagnato da un PM aggettivale (ἁγνόρυτος ‘che scorre in modo puro/limpido’), avverbiale (ἀείρυτος ‘che scorre sempre’) o costituito da prefisso (εὔρυτος ‘dalla bella corrente, fluente’), pronome (αὐτόρρυτος ‘che scorre da sé’) o sostantivo in funzione di complemento d’origine (‘che scorre da’, p.es. in ἀνθεµόρρυτος, λαιµόρυτος, χρυσόρυτος) o indicante la sostanza che scorre (p.es. µελίρρυτος ‘flowing with honey’ in LSJ, ma ‘che fa scorrere miele’ in GI). Soprattutto questi ultimi sono soggetti a delle oscillazioni nelle traduzioni fornite nei dizionari, in quanto sono resi o come ‘che scorre di/con X’ o ‘che fa scorrere X’; sulla base del fatto che il verbo è impiegato quasi esclusivamente come intransitvo, la traduzione intransitiva risulta forse preferibile60.

Le forme che presentano un significato passivo − spesso attestato accanto all’attivo ‒ si riducono a pochi composti: ἁλίρρυτος ‘bagnato dal mare’ (A.Supp.868), ἐπίρρυτος ‘irrigato, che riceve afflusso’ (oltre a ‘che scorre’) e κατάρρυτος ‘irrigato; alluvionale’ (il valore intransitivo è posteriore).

Interessanti sono poi i casi di πολύρυτος e αἱµατόρυτος. πολύρυτος, infatti, attestato con valore AI in Eschilo (Supp.843), è passivo in un autore del IV d.C. (AmphIcon VIII 104), mentre la forma πολύρρυτος mantiene anche negli autori di età tardo-antica e bizantina un significato attivo. In αἱµατόρυτος si verifica invece un mutamento nella funzione sintattica del PM, che diviene complemento di moto da luogo/di origine (‘che scorre dal sangue’ in autori di età bizantina). Dal

57 Le forme con questo SM sono destinate a divenire più numerose in seguito. 58 Sulle forme in -ρεής/-ρυής e -ροος vd. infra, cap.6, par.1 e cap.7, par.1.1. 59 Solo ἀπόρρυτος (Hes.Op.595) è attivo.

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punto di vista semantico, dunque, tali forme risultano omogenee tra di loro (netto prevalere dell’attivo e referente soggetto dello ‘scorrere’) e coerenti con il significato del verbo base, del quale, trattandosi di un verbo di movimento, i composti rispecchiano il valore intransitvo.Quando il PM è un sostantivo, talora esso viene inteso come il soggetto dello scorrere, da cui consegue un’interpretazione del composto differente da quella usuale, p.es. φονόρρυτος è tradotto in GI ‘su cui scorre sangue’. Tuttavia, l’attribuzione di un significato e di una struttura di questo tipo è probabilmente esito di una reinterpretazione determinata dal contesto del valore atteso (nell’esempio ‘che scorre di sangue’)61.

Una caratteristica notevole di questo gruppo è inoltre l’elevato numero di PM sostantivali, che predominano nettamente sulle altre tipologie e ricoprono svariate funzioni semantico-sintattiche (cui si legano anche delle difficoltà interpretative). Al contempo va però notato che i composti con PM nominale (sia aggettivi sia sostantivi) hanno una distribuzione ben più limitata rispetto a forme come ῥυτός o agli aggettivi con PM preposizionale ἐπι- e κατάρρυτος: mentre infatti questi ultimi sono attestati in prosa (filosofi e storici), i primi si configurano o come forme connotate poeticamente (tragedia, lirica, epigramma)62 o come termini tecnici del linguaggio medico (p.es. λεπτόρυτος, ὠτόρυτος), con dei contatti tra i due ambiti (p.es. αὐτόρυτος in Pindaro ma αὐτόρρυτος in Galeno ed Oribasio)63. Si tratta dunque molto probabilmente di termini marcati sul piano formale e non di forme di uso corrente64.

1.3.2 Aggettivi non attestati in età arcaica

Tre soli nuovi verbi indicanti il movimento dell’acqua forniscono aggettivi in -τος tra V-IV a.C., κυµαίνω ‘ondeggiare, gonfiarsi, agitarsi’, στάζω ‘stillare, gocciolare; transitivo ‘versare, stillare’ e ψακάζω ‘gocciolare, piovigginare’, da cui vengono ricavate poche forme. Da κυµαίνω si ha soltanto κυµαντός, passivo ‘non bagnato dalle onde’ in E.Hipp.235, ma che acquista, accanto a questo significato, il valore di ‘calmo, senza onde’ (p.es. Luc.DMar.5.1) e ‘che non solleva onde’ (Nonn.D.2.14, 3.6); anche ψακαστός può essere inteso come passivo (‘stillato’). Più numerosi sono i composti derivati da στάζω65, tutti attivi e con PM costituito da ἀ- (ἄστακτος ‘che non gocciola’) e in due casi da sostantivo (δακρυσι- πυρι-)66. Per queste due ultime forme le traduzioni fornite da GI e LSJ divergono: δακρυσίστακτος è tradotto rispettivamente come ‘in floods of tears’ (n. avv.) e ‘che stilla lacrime’ (AT con PM in funzione di oggetto), mentre πυρίστακτος ‘fire-streaming’ (i.e. ‘che stilla fuoco’, AT) e ‘su cui scorre fuoco’ (cfr. anche la traduzione di φονόρρυτος riportata

supra). Attiva è la forma semplice στακτός ‘gocciolante, stillante’. I composti in -τος derivati da

στάζω non esprimono dunque in nessun caso un significato passivo, mostrando in ciò un comportamento analogo alle forme sigmatiche in -σταγής, anch’esse attive, sia intransitive sia transitive con oggetto a PM67: essi costituiscono quindi un esempio di prevalenza del significato attivo (intransitivo e AT) per un’intera classe di composti, non limitato a forme sporadiche all’interno di un gruppo.

I verbi di movimento forniscono composti attivi già in Omero: rispetto alla situazione omerica si verifica un incremento dell’uso passivo solo per -κλυστος, mentre sia i derivati di ῥέω sia i derivati di ‘nuovi’ verbi (p.es. στάζω) hanno come valore prevalente l’attivo, con un adeguamento del significato dei composti a quello del verbo di partenza.

61 Sul problema posto da questi composti vd. infra.

62 Con attestazioni estremamente limitate; a volte è documentata solo una occorrenza.

63 Eccezione rappresentata da µελίρρυτος, attestato anche in Platone (ma nello Ione, la cui lingua ha dei tratti poetici). 64 Cfr. anche i composti in -ροος (cap.7).

65 Cfr. -σταγής (cap.6).

66 La desinenza del dativo probabilmente non è più motivata ma dovuta alla fissazione di δακρυσι- e πυρι- come PM,

indipendentemente dalla funzione sintattica ricoperta all’interno del composto, come mostra il caso di δακρυσίστακτος.

67 Contrariamente a ῥέω, στάζω è usato spesso come transitivo, con oggetto espresso all’accusativo o al dativo (ma da

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