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Capitolo 2 I composti a SM verbale in PIE e in miceneo 0 Introduzione

1. Le origini in PIE del sistema dei composti a SM verbale del greco

1.1 Il suffisso *-to in PIE e in greco

1.1.1 Note introduttive sul suffisso *-to in PIE

Gli aggettivi greci ‒ semplici e composti ‒ in -τος, -τον sono formati attraverso uno dei suffissi più produttivi e diacronicamente più stabili delle lingue IE, il morfo *-to-, nella protolingua adibito alla formazione di aggettivi. Esso fu in seguito grammaticalizzato in diverse lingue IE, per esempio il latino, come suffisso del participio perfetto passivo (e tale rimane in diverse lingue romanze moderne, p.es. in italiano, ama-to < lat. ama-tus), rivelandosi il mezzo di maggior successo per la creazione di una coniugazione passiva perifrastica1.

Tuttavia, va ricordato che *-to-, prima della connessione (più o meno forte a seconda della lingua) con il sistema verbale, nasce all’interno del sistema della derivazione nominale e aggettivale2: esso infatti forma sia sostantivi (p.es. φόρτος ‘carico’, νόστος ‘ritorno’) da basi verbali sia aggettivi a partire da basi nominali, in genere dotate del significato ‘provvisto di’ (p.es. gr. πτερωτός ‘dotato di ali’, lat. barbatus ‘dotato di barba’). Tale valore (i.e. ‘dotato di’) è stato individuato come precipuo degli aggettivi in *-to- costruiti da basi nominali sia in latino sia in greco a partire da K. Brugmann3. Alcune forme inoltre mostrano un significato compatibile sia con una

1 Sull’impiego degli AV in -τος all’interno di perifrasi vd. Kurzová 2011 (per la quale si tratta di uno sviluppo

secondario) e Drinka 2009 (che invece ritiene che l’impiego perifrastico possa essere ricostruito per il PIE). Tale questione verrà trattata più estesamente nei capitoli relativi al confronto con il participio (10, 12 e 14), per i quali vd.

infra.

2 Vd. Kurzová 2011, p.153, secondo la quale *-to- “comes from a clear source, namely adjectival derivation” e Drinka

2009, p.156, che sottolinea la presenza (secondo la studiosa, ma contra p.es. Pompei 2016, p.215) antica di caratteristiche verbali nelle forme in *-to- “even while their ultimate origin is nominal”; secondo Benveniste 1975, p.164 il suffisso che compare negli ordinali e nel suffisso del superlativo è il medesimo degli AV.

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base verbale sia nominale che rende difficile stabilire l’esatta trafila derivazionale4: per esempio, secondo Puhvel, in forme come il latino partitus, laudatus (‘denominative participles’)5 e il greco ἀγένητος, la connessione con il verbo risulta puramente secondaria, in quanto questo tipo avrebbe origine “in an abstraction from a compounded bahuvrihi type, where the suffix naturally came to possess the meaning ‘provided with’: ἀγένητος = ἀγενής”6.

Indipendentemente dalla sua applicazione a basi nominali o verbali, il suffisso *-to- ha una struttura complessa, in quanto risulta costituito dalla dentale sorda /t/ ampliata da un elemento vocalico che in greco si presenta come /o/; *-to- dunque costituirebbe la “variante thématique de l’élargissement -t-”7, con cui condivide la funzione di formare aggettivi a partire da radici verbali (p.es. ἀγνώς, προβλής), ma rispetto al quale, grazie alla presenza della vocale tematica, aggiunge una nozione di individualizzazione8. Al tempo stesso, la tematizzazione si accompagna a una definizione più precisa del significato, che, nonostante un ampio margine di variabilità, tende progressivamente a specializzarsi verso l’espressione di un valore passivo-risultativo9, mentre le forme atematiche sono indifferentemente attive o passive.

Le forme in -τος partecipano delle proprietà morfo-sintattiche tipiche degli aggettivi quali l’accordo in genere, numero e caso con l’elemento cui sono riferiti10; la possibilità di formare

avverbi11 e di avere gradi di comparazione12; l’utilizzo in funzione attributiva e predicativa; l’estraneità a tratti verbali tipici come tempo/aspetto/modo (TAM). Gli aggettivi verbali in -τος infatti sono in origine ricavati a partire da una radice verbale di grado zero e priva di suffissi indicanti un determinato tema aspettuale o temporale13: pertanto, contrariamente ai participi, essi non danno indicazioni relative alla processualità dell’azione presentandola come presente, passata o futura14, ma semplicemente esprimono ‘l’azione in sé’. Originariamente le forme in *-to- non erano dunque integrate all’interno del sistema della coniugazione come i participi15: il diverso grado di inserimento nel paradigma verbale costituisce un importante elemento di differenziazione tra AV e participi propriamente detti, e corrisponde alla distinzione presente già in PIE tra formazioni

4 Per i casi in cui è difficile stabilire la base della derivazione vd. anche infra, par.1.1.2.

5 Forme come il lat. barbatus auritus cornutus sono ritenute da Brugmann 1906, p.400 “unverbale

Denominativbildungen”. Sulla relazione delle forme in *-to- con il sistema nominale vd. anche Drinka 2009, pp.151-2, la quale si spinge ad affermare che “it is as if the verbal development of the notion of ‘subie’, that is, ‘undergone’, were already contained within the nominal form”.

6 Puhvel 1953, pp.17-8. 7 Chantraine 1979, p.299.

8 Vd. Benveniste 1975, p.168. Lo status di *-to- come variante tematica di *-t- (per cui le formazioni atematiche sono

più antiche) è generalmente condiviso dagli studiosi (vd. tra gli altri Puhvel 1953, p.16, Szemerényi 1985 e Brosman 2010). Sulle differenze tra -t- e -to- vd. anche Kastner 1967, pp.41-2 e Leukart 1994, pp.277-8 e 281; quest’ultimo nota che gli aggettivi in *-t- sono indifferenti quanto a diatesi, mentre la maggior parte di quelli in *-to- passivi (almeno quando ricavati da verbi transitivi), sebbene non manchino forme ‘indifferenti’. Per il significato di *-to- vd. infra. t + a in greco forma nomina agentis in -tās (-τας, -της), che costituiscono la controparte attiva-agentiva delle forme in -

to- passive-intransitive. Cfr. la spiegazione dell’origine del suffisso agentivo -τας data da Leukart 1994 (pp.268ss.), che

effettua un parallelo tra la formazione dei due suffissi individuando gli elementi di contatto e influenza (pp.277-81).

9 Per gli aspetti semantici del suffisso *-to- vd. infra.

10 Sulle proprietà aggettivali delle forme in *-to- vd. Tronci 2014, p.471 e Napoli 2000, p.267. 11 Condivisa anche dal PPP.

12 Vd. Riijksbaron 2006, p.143. Al tempo stesso, bisogna ricordare che soltanto due delle forme in -τος omeriche

(πιστός, λεπτός) sono attestate al superlativo (vd. Napoli 2000, p.259); probabilmente questa possibilità si generalizza solo in seguito.

13 Vd. Napoli 2000 e 2017, p.114, gli aggettivi formati con il suffisso *-to- “have an adjectival status in Vedic and

Greek, since they are independent from a specific inflectional stem”. Secondo la studiosa, l’acquisizione di tratti verbali da parte delle forme vediche è un’innovazione (Napoli 2000, p.253).

14 Vd. Napoli 2000, p.48: “l’aggettivo in *-to- in sé si differenzia dal participio perché non può esprimere alcuna

processualità” e p.243 “le forme in *-to- sono estranee (a differenza del participio) alla specificazione di tempo”. Su questo aspetto vd. anche infra.

15 Vd. Napoli 2000, p.242 sull’“indipendenza dal sistema verbale, coerentemente con quanto doveva accadere in

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“stabilmente ancorate al sistema verbale” (con suffissi *-nt-, *-wos- e *-meno-/-mno-) e formazioni “annesse al sistema verbale con una certa libertà”16.

Tuttavia, nella maggior parte delle lingue IE tali forme vennero “grammaticalizzate come participi passati di significato passivo, con funzione di predicato primario”17, seguendo un’evoluzione (aggettivo verbale > participio perfetto passivo) piuttosto comune dal punto di vista morfosintattico, conseguenza della generalizzazione del suffisso *-to- in senso telico-risultativo18.

Sebbene questo processo sia uno sviluppo monoglottico19, avvenuto (o non avvenuto) in modo indipendente nelle singole lingue, tuttavia è possibile ipotizzare che già in PIE tale suffisso avesse assunto una parziale specializzazione in senso passivo-risultativo, tale da giustificare la convergenza, seppure attraverso percorsi differenti, verso il medesimo risultato20. In particolare, H. Kurzová ha individuato le seguenti proprietà di *-to- alla base del processo di grammaticalizzazione come participi passivi: “1. stative meaning expressing that the participant is being affected by the verbal process; 2. development into intransitive-passive preterit on the scale stative → resultative → preterit of the perfective type; 3. grammaticalization into primary predicate”21.