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IL PORTO ANTICO

6.8.2 Il centro storico

Negli anni 80’ il centro storico di Genova presenta segni evidenti di degrado: gli edifici, gli spazi pubblici versano in uno stato di abbandono, il tessuto commerciale è in crisi per la chiusura di numerose attività economiche e per una forte concentrazione di popolazione “debole”. Nell’immaginario collettivo è il concentrato di tutte le situazioni di crisi della città. Solo a partire dagli anni 90’ inizia un primo processo di rigenerazione urbana.

Nella zona di Sarzano si insedia la facoltà di Architettura, riapre dopo un notevole lavoro di restauro il Palazzo Ducale ed il complesso di Sant’ Agostino. Proprio negli anni 90’ in poi Genova viene letta da alcuni sociologi come una realtà in trasformazione con segni evidenti dei processi evolutivi in corso nel passaggio ad un tipo di economia postindustriale, e come società “corta” (Arvati, 1988), in cui, cioè, erano già in atto processi di comunicazione tra le varie classi. Sociologi ed economisti si soffermano sui fenomeni propulsivi di cambiamento: le manifestazioni colombiane, lo spostamento del porto a Voltri, i forti processi di riconversione e ristrutturazione. In alcune zone migliora la vivibilità e ha inizio un processo in atto ancora oggi. Inoltre una serie di eventi tra cui il più importante il G8, l’utilizzazione di finanziamenti pubblici, l’inserimento di questi interventi in programmi complessi, determinano azioni che intervengono in modo integrato sul centro storico. Il fenomeno di gentrification che ha avuto un ruolo di primo piano nel recupero del Centro Storico, ha origine dall’esigenza di trovare un’abitazione e ciò ha spinto dagli anni

70’ in poi persone di buona cultura e pochi mezzi a ristrutturare gli alloggi e reinserirsi nelle zone più antiche della città. Dagli anni 90’ in poi gli investimenti statali hanno determinato il rientro dei ceti agiati secondo le modalità che questo fenomeno ha presentato nelle altre città europee.(Gazzola, 2003) 139.

La riabilitazione e la ristrutturazione di aree dei centri storici, da parte di chi avendo un buon livello economico e culturale, apprezza la posizione centrale dei luoghi ed il valore artistico determina una crescita dei valori immobiliari ed una progressiva espulsione di abitanti, commercianti e classi meno abbienti. Questo fenomeno è causa della perdita di uno degli elementi che costituivano una delle peculiarità del centro storico e cioè la varietà sociale. I nuovi residenti e le popolazioni temporanee, d’altro canto rimodellano la fruizione degli spazi pubblici. Le frequentazioni diurne e serali del centro sono aumentate e questo ha favorito il sorgere di nuove attività commerciali o di ristorazione che si affiancano a quelle storiche e che hanno contribuito al miglioramento della qualità e sicurezza dell’ambiente urbano.

Da ricerche più recenti sugli stili di vita, la città sembra non aver risolto molti dei suoi problemi, ma si tratterebbe di una crisi di crescita dovuta ai processi di trasformazione ed inevitabile nel percorso di sviluppo in corso.

I dati statistici socio-economici e la percezione sociale della città secondo uno studio realizzato dalla sociologa Gazzola, evidenziano la coesistenza a Genova di due atteggiamenti diversi e contrastanti nei riguardi dei mutamenti in atto: da una parte il manifestarsi di resistenze e dall’altro l’auspicio ad un nuovo dinamismo.

E il centro storico assume una valenza particolare perché è storico spesso in maniera soggettivo e affettivo della parola. A Genova il centro storico crea delle reazioni affettive forti, positive o negative, spesso un senso di identificazione e offre diverse letture a seconda di chi vi si accosta o di come usa la città. Oggi l’immagine del centro storico di Genova non è più legata ad una visione statica e di declino ma a nuove tendenze che attingono a un rinnovato senso di appartenenza alla città.

A Genova sono stati realizzati importanti interventi nel centro cittadino nella zona compresa centrale della città tra Via Venti Settembre e Via Macaggi: sono stati varati interventi riguardanti la pedonalizzazione, l’arredo urbano, il selciato, le facciate. Oltre al recupero di edifici di grande pregio come il Palazzo Ducale, gli aspetti di maggiore visibilità nel centro storico riguardano la trasformazione degli spazi urbani, come la

139 GAzzola,A., op.cit.

creazione di un percorso pedonale che dalla stazione ferroviaria di Brignole attraversa Via S: Vincenzo.

Nel 2001 è stato messo a punto il Piano Operativo per il centro storico che offre un quadro completo degli interventi da realizzare e ne valuta la compatibilità, le loro complementarietà ed i possibili conflitti. Si tratta di un documento amministrativo senza valore normativo e si configura come piano suscettibile di aggiornamenti. Grande attenzione è stata destinata all’integrazione degli interventi di natura socio-economica e le azioni di recupero di tipo fisico, per le quali è necessario una trasformazione del tessuto sociale. Questo strumento programmatico mette in gioco finanziamenti di varia provenienza, non solo comunali ma anche regionali, nazionali, ministeriali e della Comunità europea e promuove investimenti su tutta l'area.

Le azioni previste dal Piano Operativo per il Centro Storico riguardano: -interventi relativi all’accessibilità (metropolitana e parcheggi);

-interventi di tipo socio-economico volti al miglioramento del tessuto sociale; -strumenti per il recupero di natura conoscitiva ed operativa per i cittadini; -interventi fisici per il recupero di edifici e spazi pubblici.

Il processo di rivitalizzazione del centro storico utilizza anche il potere attrattivo esercitato dal waterfront che conduce i visitatori sulle aree centrali della città. Il progetto Urban 2 Genova Centro Storico, proposto dal Comune è stato giudicato dal Ministero per le Infrastrutture e Trasporti e dall’Unione Europea uno tra i migliori progetti italiani. L’Amministrazione comunale ha posto il Progetto in sinergia con gli obiettivi e gli interventi previsti per Genova 2004, Capitale Europea della Cultura, collegandolo ad un percorso che prosegue il processo di riqualificazione del centro storico da oltre un decennio. Le nuove progettualità si concentrano ad oggi nella zona nord-ovest, tra la Darsena e Ponte Parodi. L’intento è quello di inserire funzioni urbane in aree non più utilizzate a fini portuali ed integrare così l’offerta turistico-culturale.(Gabrielli, Gastaldi, 2000)140.

Ma il “clou" delle grandi opere è rappresentato dal progetto di Ponte Parodi affidato all’intervento privato promosso dal Comune attraverso un altro concorso internazionale, vinto da Ben Van Berkel. Si tratta di un grande edificio, molto attrattivo, dedicato al tempo libero ed alla cultura con un’immagine che lo assimila all’ormai famoso Museo Guggenheim di Bilbao. Questo edificio, oltre 40.000 mq. di superficie, il cui costo è di oltre 150 milioni di euro, sarà realizzato entro il 2008.

140 Gabrielli, op.cit.

La zona della Darsena attraverso la nuova stazione della metropolitana metterà in comunicazione il centro storico con Ponte Parodi dove sarà realizzato una nuova piazza sul mare. Si prevede che questo spazio destinato al loisir diventi un altro fattore di attrazione e di crescita economica. L’architetto Van Berkel sostiene che la sua opera:

“ si propone di stabilire un nuovo tipo di attrazione, basata sulla proliferazione di esperienze. Le persone sono al centro dell’effetto della piazza come generatore di esperienze. Per attrarre le persone e farle rimanere è necessario pianificare intorno alle persone ed al loro movimento per generare un luogo che sia attivo. Nell’area del porto di Genova si possono distinguere quattro gruppi di utenza: i passeggeri delle crociere, gi altri turisti, i cittadini e gli studenti. Ci sono di conseguenza quattro principali settori di programmi, ognuno focalizzato su una tematica diversa: tecnologia, sport e benessere, commercio ed Intrattenimento”.(Van

Berkel 2001).141

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