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Le politiche di “Strukturwandel” in Germania

7.Genova e la sua immagine: connotazione storica e connotazione contemporanea

8. Essen:”Die Graue Maus”

8.5 Le politiche di “Strukturwandel” in Germania

La pianificazione ed il governo del territorio sono in Germania e nel Nord Rhein Westfalen demandate a diversi livelli amministrativi in modo alquanto rigido e sebbene il dialogo tra i diversi strumenti sia consentito ed auspicato, il sistema rimane sostanzialmente di tipo gerarchico. Anche i tentativi di superare la crisi economica sono passati dai vari strumenti ordinari, non integrati e spesso con forti accenti localistici.

La prima rilevante eccezione è costituita dall’IBA Emscher Park, mostra internazionale che ha interessato per dieci anni il territorio di cui si parlerà nei paragrafi successivi. A parte l’IBA 155 e l’iniziativa Ruhr triennale,156 lo sviluppo dell’area oscilla tradizionalmente tra un incremento per parti, spesso non coordinate e la tensione verso grandi progetti. Sebbene i riferimenti per lo sviluppo dichiarati e perseguiti dallo Stato federato siano l’educazione e la ricerca, attività artistiche e culturali, il tempo libero ed il turismo, a far da controcanto alla strategia “minuta” dell’IBA che dissemina di piccoli progetti di qualità sono stati al contrario grandi progetti come la realizzazione di centri commerciali. Altri interessanti iniziative sono il programma Stadtregion 2030, nato per identificare nelle diverse realtà tedesche scenari di sviluppo verosimili e l’Essener Konsens oggetto d trattazione successiva.

Il termine tedesco “Strukturwandel” tradotto letteralmente come trasformazione strutturale, viene utilizzato in Germania per definire l’insieme dei fattori sociali, economici, culturali, politici ed istituzionali che plasmano le complesse trasformazioni urbane. In realtà molto spesso il termine assume connotazioni diverse a seconda delle discipline.

Gli economisti lo identificano con un processo limitato all’attività produttiva, ai rapporti d’impresa e di occupazione, soggetto a limitazioni nazionali ed internazionali. I sociologi non accettano questa definizione.

Serge Moscovici157 ha proposto già nel lontano 1961, una prima definizione del processo di Strukturwandel:

”Il capovolgimento di una fondamentale dimensione del modo di vita delle comunità, sotto il peso e l’influenza della pianificazione. Un tale concetto rinvia alla struttura organizzativa della società e non solo ai cambiamenti economici“.

Interessanti esperienze in Germania indicano come anche in questo paese sia in corso un faticoso tentativo di ridefinizione delle relazioni tra processi economico-sociali,

155 Viene definito programma in quanto consiste in una manovra economiacvolta a convogliare finanziamenti e schemi di investimento provenienti dal governo Federale, e dalla Comunità Europea. In dieci anni sono stati spesi 5 ml. Di DM per due terzi di provenienza pubblica ed un terzo privata.

156 Importante iniziativa pensata per un pubblico internazionale.lo sviluppo dell’area oscilla tradizionalmente tra un incremento per parti, spesso non coordinate e las

trasformazioni della città e modalità del "governo urbano". Parallelamente gli sviluppi della riflessione sulle politiche urbane assegnano alla dimensione sociale di tali politiche una valenza sempre più cruciale, nella misura in cui i problemi connessi all'espansione e all'urbanizzazione lasciano il posto all'attenzione verso i temi della qualità dell'ambiente urbano, della compatibilità sociale dello sviluppo economico, della promozione dello sviluppo locale.

Diventa sempre più evidente la riduttività di un'accezione di politiche urbane che le identifica esclusivamente con quelle di derivazione urbanistica, mentre emerge con maggiore evidenza rispetto al passato come la problematicità di alcuni territori nasca da processi in cui gli elementi di segregazione spaziale e di depauperamento del territorio sono accompagnati, da processi paralleli di esclusione sociale e di impoverimento sociale. Le debolezze territoriali si coniugano così con vulnerabilità sociali, e richiedono delle politiche pubbliche, che colgano la complessità dei problemi.

Questa rinnovata attenzione alla dimensione sociale delle politiche urbane si incontra soprattutto in Germania, con una sensibilità territoriale che le politiche sociali, in particolare quelle di tipo assistenziale, hanno da sempre sviluppato, includendo da tempo anche la dimensione urbano/territoriale nel loro modo di operare (si considerino, ad esempio, i progetti locali di sviluppo sociale). La storia recente dei processi di rigenerazione urbana evidenzia la diversità degli approcci in relazione alle condizioni economico-sociali e politiche dei diversi contesti. Fino alla fine degli anni Ottanta riguardano le differenti condizioni tra i paesi occidentali e quelli dell’Est, in particolare la DDR, le une basate sul libero mercato e l’altra sull’economia di Stato. Tuttavia alle fondamentali diversità dei due sistemi politici non corrisponde un altrettanto diverso approccio ai processi di rigenerazione urbana. In Occidente, fino alla metà degli anni Settanta, nel periodo fordista, i metodi e contenuti del rinnovo urbano sono simili. Nella Germania dell’Ovest si ha una diversificazione negli approcci successivamente, mentre nella parte Est si registra una cristallizzazione su metodi industriali. Con la la caduta del muro ad Ovest e ad Est i sistemi urbani rivelano debolezze simili anche se le cause sono differenti: iperindustrializzazione da una parte con distese monotone di case unifamiliari, deindustrializzazione e blocchi monofunzionali ad Est, carenze nel sistema di relazioni da una parte e criticità produttive dall’altra. In occidente ed in particolare nella Germania dell’ovest si sperimentano forme di rinnovo urbano idonee ad affrontare le problematiche emergenti. Dalla lettura storica delle esperienze tedesche si è cercato di definire i principi a cui orientare un nuovo approccio alla rigenerazione urbana: attenzione ai bisogni e ai

desideri dei destinatari; integrazione di tutte le politiche rilevanti nella trasformazione urbana.

Tra le varie possibili strategie si evidenziano in Germania quelle che si richiamano ad una qualità sociale della città. I profondi cambiamenti della struttura economica e sociale, pongono la città sociale davanti a nuovi nodi problematici, efficacemente raffigurati nella metafora di città divisa o nella città dispersa. La divisione riguarda gli aspetti economici, politici, sociali ma anche il territorio. L’ipotesi che queste divisioni siano territorialmente localizzate sta alla base delle politiche innovative di rigenerazione urbana. Su scala locale divisione significa anche riconoscimento delle differenze, assume importanza il sistema delle preferenze individuali e gli interessi dei singoli gruppi. Anche il territorio non viene letto più come un continuum, ma come un patchwork di spazi diversamente caratterizzati.

In molte città europee, ad esempio, la dicotomia tra centro e periferia è diventata ambigua e il centro topografico della città si configura come periferia economica, sociale, politica e simbolica. In parte lo stesso fenomeno si può verificare anche a Genova ed in generale in Italia dove buona parte dei programmi Urban hanno avuto come loro campo di applicazione proprio i centri storici delle città. Gli spazi dell’esclusione possono anche essere le aree centrali. Così come esiste una centralità periferica, si può far anche riferimento ad una periferia centrale. L’approccio tradizionale alla rigenerazione urbana che ha l’ambizione di risolvere i problemi i della città, ha in genere previsto interventi di tipo strutturale a cui manca un respiro più ampio sia nella durata che nella significatività del territorio. Certamente ha pesato su questo orientamento un sistema infrastrutturale carente che ha portato storicamente ad un’interpretazione del rinnovo urbano in senso fisico, urbanistico, architettonico. Solo la riflessione in seguito ai programmi europei ha spostato l’attenzione anche sugli aspetti dello sviluppo sociale ed economico, considerati come componenti ineludibili di qualsiasi processo di rigenerazione urbana. L’integrazione di interventi sulla “città fisica”e sulla “città sociale” si presenta come un approccio innovativo sia da un punto di vista urbanistico che da quello per le politiche sociali.

La ricerca, anche in questo secondo caso, prenderà in esame i fattori endogeni ed esogeni presenti nel processo di rinnovo della città di Essen, proponendo alcune riflessioni che riguardano il contesto sociale dell'azione delle politiche urbane e territoriali. Essen, come altre città tedesche si sta orientando nell’attuazione di politiche di intervento verso una dimensione di piccola scala. La città viene vista come un mosaico di piccoli mondi che forniscono un contributo di ordine e di socializzazione ad una città eterogenea”(Alisch,

2002)158. A problemi illimitati si pongano strategie limitate nella convinzione che l’integrazione alla piccola scala potrebbe rivelarsi di grande utilità anche alla grande scala”(Coleman, 1990)159.

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