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La strategia:dalla produzione industriale all’investimento culturale

7.Genova e la sua immagine: connotazione storica e connotazione contemporanea

8. Essen:”Die Graue Maus”

8.6 La strategia:dalla produzione industriale all’investimento culturale

Dall’inizio degli anni settanta, si registra in Germania in modo persistente un alto tasso di disoccupazione in particolare nella regione della Westfalia. La deindustrializzazione ed il crescente numero di persone occupate nel terziario e nel commercio ha avuto importanti ripercussioni nelle cosiddette città di antica industrializzazione e nelle conurbazioni. Queste da una parte hanno avuto dei vantaggi dallo sviluppo del settore dei servizi, per esempio in termine di immagine, caratterizzata da lavori ben remunerati, come quelli nel campo della finanza, high-tech, management, marketing e ricerca. Le strategie di impresa flessibile (outsourcing, lean production, lean management), la crescente competizione tra le città, la necessità di maggiori investimenti nella ricerca e nello sviluppo sembrano portare ad un superamento della disoccupazione. Tuttavia le trasformazioni economiche del presente sembrano andare in una direzione diametralmente opposta allo stato sociale postulato. Il fenomeno si può osservare in particolare nelle città di antica industrializzazione, la disoccupazione è causa della povertà. Anche nelle città che hanno registrato una straordinaria crescita negli ultimi anni, il forte aumento del costo della vita contribuisce all’impoverimento delle fasce a basso reddito e perfino delle classi medie. Le comunità sono le assolute “garantor”, devono provvedere alla sussistenza dei cittadini se le altre reti di sicurezza non funzionano. Si intensificano i problemi di ineguaglianza sociale: i gruppi a basso reddito o disoccupati sono concentrati nelle aree delle classi operaie del passato o nei settori di edilizia pubblica. Queste zone con l’aumento della povertà delle persone che vi risiedono non sono più attraenti per le classi più abbienti. Aumentano pertanto i problemi sociali ed umani, così come aumentano le differenze sociali tra i distretti della città, cresce anche il timore di violenze per l’aumento delle disparità sociali. Proprio a causa di questi sviluppi i costi sociali che le comunità sono costrette a pagare sono notevoli e continuano ad aumentare. Per esempio ad Essen i costi di Welfare sono passati da 106 milioni di marchi del 1980 a 3331.9 milioni di marchi nel 1991. Il budget dei costi per il Welfare ha avuto un aumento del 7.5% al 13.8/% e questo sebbene il budget dei costi amministrativi sia aumentato da 1.416 a 2410 milioni di marchi

158 Alisch (2002), Soziale Stadtentwicklung. Leske, Budrich Opladen.

nello stesso periodo. Pertanto le comunità devono trovare somme maggiori per i benefici di consumo.

Considerando questi fattori, quali sono le prospettive di uno sviluppo urbano, come possono le città svolgere i compiti che sono stati loro assegnati nell’interesse della città? Secondo molti lo sviluppo della città ha una chance nella sinergia di successo tra crescita economica ed una bilanciata politica sociale. I mezzi usati dalle politiche sociali classiche non sono in genere sufficienti a risolvere i complessi problemi del presente. E’ necessario compiere interventi integrati contro povertà ed esclusione che mirino a :

- mantenere e creare occupazione meno qualificata; - realizzare abitazioni alla portata di tutti;

- dare preferenza alle aree della città non privilegiate per la creazione di strutture sociali;

- assicurare i sussidi sociali di base;

- aumentare le relazioni tra i distretti della città ed i suoi abitanti.

La città di Essen si è impegnata riguardo i problemi relativi all’occupazione ed all’integrazioni dei gruppi ed ha proposto politiche di sviluppo. Le attività della città hanno dato vita a numerosi progetti e schemi di iniziative rivolte all’occupazione che propongono come elemento comune la cooperazione. I campi di azione della politica dello sviluppo della città si sforzano di legarsi con il mercato del lavoro ed una politica per l’occupazione. La salvaguardia ambientale, la pianificazione e le politiche sociali costituiscono gli altri obiettivi principali. In particolare l’approccio integrato ai temi dello sviluppo della città prende in considerazione tre obiettivi:

- le politiche del mercato del lavoro: al fine di inserire categorie disagiate in progetti capaci di assicurare loro un lavoro permanente. L’integrazione tra occupazione e partecipazione ad un progetto che coinvolga queste persone in gruppo aumenta la loro motivazione e la possibilità che l’iniziativa abbia successo.

- Le politiche per la casa, dirette all’implementazione di progetti innovativi per la creazione di speciali aree per gruppi sociali con esigenze particolari o “ecological building projects”.

- Le politiche sociali, connesse con gli altri obiettivi e dipendenti da generali e specifici bisogni.

Alcuni progetti realizzati hanno evidenziato come sia facile percepire i bisogni della popolazione. Disoccupazione, presenze di aree di disagio sociale, fallimento delle politiche compensatorie richiedono un’azione integrata che possa legare insieme i vari ambiti politici

come: casa, aspetti sociali, cultura e mercato del lavoro. La città come partner assume il ruolo nella cornice della cooperazione non solo di joint financier ma anche di presenter. Con questi obiettivi, a partire dagli anni 90 in Germania si sono susseguite una serie di politiche urbane che hanno tentato di intervenire direttamente sul “luogo”, cioè su quelle aree della città particolarmente svantaggiate per tentare di risanare un progressivo stato di segregazione economica e sociale. Anche le politiche urbane sociali sono state numerose, tuttavia una politica unitaria su livello federale esiste solo dal 1999. Nell’ambito delle politiche realizzate l’idea di sviluppo urbano sociale costituisce il minimo comune denominatore di intenti e obiettivi molto diversi tra loro. Krummacher160 (2003) individua alcune caratteristiche comuni a questi interventi: concentrazione su pochi obiettivi (decentramento, cooperazione , rafforzamento delle reti sociali e mercato del lavoro;

- utilizzazione di forme contrattuali come strategia (di solito è richiesta la valutazione degli obiettivi rispetto ad un piano sociale locale o a contratti di quartiere mentre la formulazione di scenari complessivi è prassi);

- i campi d’azione prescelti sonno formazione, occupazione ed economia locale, spazi abitativi, servizi, educazione, sport, tempo libero, cultura. Per quanto riguarda gli obiettivi territoriali e sociali perseguiti in Germania, questi riprendono alcuni filoni del dibattito internazionale. La loro originalità risiede, più che altro nella definizione di obiettivi strutturali che alludono alla qualità delle politiche stesse come appare evidente dall’analisi del programma “Staddteile mit besonderem Entwicklungsbedarf- Soziale Stadt”

Gli obiettivi specifici riguardano il quartiere, il lavoro, l’economia locale, le infrastrutture sociali, culturali ed educative, gli spazi pubblici, un insieme di interventi fisici ed azioni socio- economiche. In merito alle procedure, le innovazioni fanno riferimento al coordinamento dei diversi settori amministrativi sotto la guida dei programmi di rinnovo urbano. Particolarmente interessante è uno strumento come il management di quartiere, di cui si parlerà in seguito, molto innovativo rispetto alle tradizionali pratiche amministrative e politiche tradizionali.

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