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La strategia urbana tra conservazione ed innovazione

6.Genova: la città “svelata”

6.6 La strategia urbana tra conservazione ed innovazione

In un’epoca caratterizzata da processi economici rapidi e globali la definizione di una strategia da parte delle città in trasformazione è intesa a selezionare e a perfezionare le scelte e a cogliere le esigenze e le offerte emergenti. Tuttavia occorre tener presente le difficoltà ed i vincoli entro cui le amministrazioni si muovono: spesso i grandi investimenti

127 Guala C. op. cit. L’autore scrive: “Indubbiamente oggi a differenza del passato in cui i portuali, gli operai dell’industria costituivano classi divise che non comunicavano tra loro, in seguito alle trasformazioni dovute al lavoro, all’estendersi della cultura, la città è un amalgama culturale più eterogene”.””

di un comune possono fare affidamento quasi soltanto su risorse non comunali e cioè su canali di finanziamento che condizionano la destinazione della spesa.

Ma al di là di queste considerazioni generali relative all’autonomia molto limitata, non solo in termini di risorse disponibili ma anche di norme, procedure e piani, nel caso di Genova esiste una strategia che definisce il ridisegno della città, le alternative di sviluppo, fissa gli obiettivi raggiungibili e le modalità per conseguirli, con un disegno diverso di ruoli, funzioni ed immagine fisica delle parti urbane. La strategia è riferita prevalentemente alle scelte fisico/morfologiche e a quelle funzionali.

Genova si trova oggi a dover rimarginare la grande ferita della crisi industriale che l'ha colpita, attraverso un processo di reindustrializzazione che si basa su una forte diversificazione delle attività: da qui la connessione con la scelta della riqualificazione ambientale intesa anche come fattore favorevole alla localizzazione e allo sviluppo delle imprese. La riqualificazione ambientale della città viene pensata come frutto della interconnessione tra i due termini conservazione e innovazione, non intesi in modo conflittuale, ma in sinergia. Questo comporta in termini concreti la possibilità che interventi di manutenzione urbana si integrino con altri di forte innovazione intesi a rigenerare il volto della città segnato da innumerevoli episodi di degrado.

Il problema, come per altri contesti con una forte caratterizzazione funzionale è di utilizzare interventi volti al superamento della tradizionale visione della città per classi e funzioni. Ma soprattutto in questi ultimi anni si sta assistendo ad un processo di enorme cambiamento nell'offerta culturale e turistica della citta': Genova, dopo avere riservato per decenni il turismo alle riviere e aver vissuto una certa diffidenza verso la cultura, quasi a legittimare lo stereotipo di “citta' divisa”, tipico di una lettura sociologica degli anni '50 e '60, sta vivendo un processo di riconversione, ormai visibile e fondato su dati oggettivi, verso un modello di citta' che sia "anche" aperta alla cultura e al turismo. “La città divisa”, dal punto di vista sociale e funzionale, così come veniva definita Genova nel secondo dopoguerra, si propone di superare alcuni punti critici e di utilizzare le potenzialità che presenta.

Gli elementi prioritari della strategia urbana sono:

-Il Centro Storico: i principali fattori di negatività sono il degrado diffuso, uno spazio pubblico non decoroso, condizioni di difficile vivibilità di molte sue parti.

-Il deficit infrastrutturale che limita le potenzialità di sviluppo del porto e della città: strade, autostrade e ferrovie sono inadeguate. La città non può essere competitiva se la sua accessibilità è inadeguata.

-Genova è una città vecchia: non con riferimento al suo patrimonio artistico che rappresenta un’enorme una ricchezza da valorizzare, ma alla storia recente, quella della fase della prima industrializzazione, durante la quale fabbriche e case sono sorte trascurando la qualità ambientale.

Si avverte l’esigenza di un’operazione di "renovatio urbis", laddove si tratta di creare nuova identità urbana.128

-Una criticità difficile da eliminare è rappresentata dall'alta densità delle zone collinari urbanizzate nel dopoguerra che presentano gravi carenze di servizi ed infrastrutture.

Un problema da rimediare: il rapporto città-mare. Occorre riconquistare tale rapporto, migliorando le condizioni di fruizione dello spazio costiero residuale.

-I servizi carenti riguardano:zone verdi, parcheggi, lo spazio pubblic0. Le potenzialità da valorizzare:

-Il territorio comunale è caratterizzato da un notevole policentrismo che la città ha voluto tenacemente conservare nonostante l’avvenuta conurbazione. La permanenza dei luoghi centrali urbani dei comuni precedenti la riforma del 1926, ha consentito aggregazione sociale e senso di appartenenza. Sotto questo profilo non si può parlare di periferia urbana, anche se sono sorti quartieri monofunzionali, con tutti i problemi tipici delle periferie .

-Il porto: è una grande risorsa economica con un potenziale enorme, ed anche una straordinaria risorsa ambientale che deve essere valorizzata, conosciuta, resa fruibile.

- il patrimonio storico artistico e paesaggistico

Dunque il binomio conservazione-innovazione può essere solidale e capace di produrre "la città bella". (Gabrielli, 2003)129

Sulla base dell’individuazione di queste criticità e potenzialità, il disegno che oggi Genova persegue si avvale della struttura storicamente policentrica della città, ma prevede una serie di importanti opere sulla rete infrastrutturale di trasporto, in particolare il completamento della metropolitana, un tunnel sottomarino di attraversamento della città e

128 Le parole che Bohigas ha usato riferendosi a Barcellona, possono essere valide anche per il caso Genova : "monumentalizzare la

periferia, umanizzare il centro". E per qualificare occorre anche sostituire. Una sostituzione parziale con nuove costruzioni appare necessaria per migliorare la qualità residenziale ed eliminare le condizioni di disagio abitativo.

129 Gabrielli B., L’idea di città, Genova 2003. Gabrielli si sofferma sull’idea che la Genova del futuro miri al potenziamento del policentrismo, valorizzando le aree centrali dei diversi poli, anche attraverso il decentramento di parte del “potere amministrativo” alle nove Circoscrizioni.

su altra scala, non meno importante, il sistema dei percorsi pedonali che si irradiano dal centro storico.

La difesa dell'identità locale è concepita come un dato importante verso la valorizzazione della multiculturalità presente sul territorio, che costituisce da sempre una caratteristica peculiare della città. Sono in atto trasformazioni culturali importanti per la vita della città che hanno avuto inizio con la riconversione del porto antico ad usi urbani, culturali e per il tempo libero, e dalla riqualificazione del Centro Storico originata inizialmente dalla presenza della Facoltà di Architettura a Sarzano. Dopo poco più di venti anni è possibile osservare gli esiti di un processo di trasformazione socio-economica importante: diverse aree sono state dimesse e riconvertite, con una incisiva ridefinizione del paesaggio urbano nell’immaginario collettivo della città. In particolare Fiumara è stata trasformata in una zona di loisir. Agli spazi per il consumo e per il tempo libero si sono affiancate nelle vecchie aree industriali zone per il terziario, piccole e medie imprese. Alcune attività economiche tradizionali come la cantieristica sono state rilanciate, altri settori nuovi come quello tecnologico o turistico sono in espansione. Certamente Genova non ha risolto tutti i suoi problemi come quello di una difficile integrazione funzionale e fisica di queste zone con il resto della città o tra la città ed il porto o ancora quelli relativi alla qualità della vita nelle zone periferiche o nei quartieri di edilizia residenziale pubblica.

Gli interventi sono stati realizzati con forme di partenariato pubblico- privato o con fondi o strumenti di intervento provenienti dallo Stato o dalla Comunità Europea, PRU ( Programma di Riqualificazione Urbana di Fiumara, Progetto integrato di San Biagio, Progetto Urban I per Cornigliano e Urban II per il centro storico e l’area del Porto Antico). Nonostante i problemi ed i ritardi sorti in un contesto politico, sociale ed economico a volte complesso e conflittuale gli interventi si sono svolti in un periodo abbastanza breve; i soggetti pubblici hanno sviluppato progressivamente buone capacità di gestire progettualità complesse.

Nell’intento di mettere insieme diversi interessi pubblici e di orientare gli investimenti dei privati si è fatto ricorso al “Piano Operativo per il Centro Storico” strumento programmatico, con finanziamenti di varia provenienza, non solo comunali ma anche regionali, nazionali, ministeriali e della Comunità europea, utilizzati per investimenti destinati a tutta l'area.130

130 Le nuove sedi delle facoltà di Economia e Commercio, di Ingegneria, dell'Istituto Nautico ma anche il Museo del Mare e della Navigazione sono state nell’ ampio programma di riqualificazione dell'arco portuale antico che culmina nel progetto di Ponte Parodi che vedrà la realizzazione di un progetto di grande fascino disegnato da Van Berkel. Un progetto molto complesso dal punto di vista architettonico per un contenitore pluriuso dedicato al tempo libero e alla cultura e una piazza sul mare tutta pedonale. La Darsena

Il complesso processo di trasformazione in atto evidenzia la necessità di far convergere saperi, competenze, verso progetti che possano integrare aspetti sociali, economici, culturali. La rigenerazione urbana di Genova ha avuto origine dalla definizione di una propria idea di città. L’elaborazione di una “visione” per il presente ed il futuro di Genova, all’interno e all’esterno della società cittadina, rappresentano un momento importante nel processo di superamento di un “disagio”che ha pesato troppo a lungo nella coscienza e nell’identità dei genovesi, frutto di una obiettiva crisi e trasformazione industriale che ha provocato nel recente passato incertezze e timori per l’assenza di una precisa prospettiva di riconversione.

Un difficile lavoro di riprogettazione, e di stimolo alla attivazione di nuove risorse, ha visto un effetto positivo di massa proprio in questi ultimi anni. Considerando i dati sull’occupazione, sui traffici portuali, sui flussi turistici e commerciali, sugli andamenti demografici si può definire una vera e propria svolta. Nell’ambito di questi processi reali è stata costruita la nuova “idea di città”, consapevoli che esiste un rapporto preciso tra la trasformazione urbana, la vivibilità, l’identità e la cultura, e l’avvio di nuovi fattori di sviluppo. L’azione dell’amministrazione è stata orientata al progressivo superamento delle barriere urbane e sociali che per molto tempo hanno fatto di Genova una “città divisa” per antonomasia. Tuttavia l’obiettivo di investire energie e risorse in un processo di riequilibrio territoriale e sociale non è affatto concluso.

La città presenta diverse zone d’ombra rappresentate dalla mancanza di occasioni lavorative, o dal degrado urbano, l’emarginazione e il disagio, o da settori sociali tradizionalmente più deboli o dalle nuove marginalità determinate dai più recenti flussi di immigrazione. Da qui la tendenza a realizzare una politica culturale ampia e diversificata come risorsa e come obiettivo. La forte valenza attribuita agli aspetti scientifici e culturali, del resto, è un ingrediente strategico di quella vocazione “plurisettoriale” che si è cercato di definire e di favorire per quanto riguarda gli aspetti produttivi e economici. Il lungo dibattito sulla vocazione produttiva della città – dall’industria manifatturiera alla terziarizzazione turistica – è ormai approdato a una visione più equilibrata, e insieme più ricca e articolata. L’insieme di queste linee guida hanno definito i punti di forza della politica dell’amministrazione comunale, che si è tradotta in una serie di azioni sul territorio, nel mutamento dei servizi e della macchina comunale, nella ricerca di collegamenti e Comunale diventerà un nuovo quartiere urbano, molto attrattivo, con la galleria vetrata interna al complesso. I quartieri Caffa, Metellino e Tabarca, vecchi magazzini portuali di grande fascino, sono in corso di trasformazione, ed accoglieranno una Casa dell'Arte Contemporanea e una Casa della Musica con lo scopo di potenziare le capacità artistiche ed espressive dei giovani.( Gabrielli, 2004).

alleanze con gli altri soggetti della vita della città. Tuttavia si registra a Genova la mancanza di una partecipazione attiva da parte della popolazione che influisce sull’efficacia delle azioni e ostacola i percorsi di rigenerazione.

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