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IL PORTO ANTICO

6.8.1 Il Porto Antico

La città di Genova ha avviato una serie di processi anche sul piano della ricostruzione della propria identità. Il processo tuttavia risale agli inizi degli anni Novanta quando il Comune di Genova organizza una mostra internazionale per celebrare i 500 anni dalla scoperta dell’America, nel Porto Vecchio, allora parzialmente attivo. L’obiettivo era creare un legame tra la città ed il mare che nei secoli passati era sempre stato negato, in un primo tempo a causa della cinta difensiva della barriera doganale e più recentemente dalla strada sopraelevata. Questa idea dà vita ad un progetto di recupero del Porto Antico e poi del centro storico ad esso collegato.

La ristrutturazione dell’area del Porto Antico di Genova ha avuto inizio proprio nel ’92 in occasione delle celebrazioni colombiane, in questa area si è svolta l’esposizione internazionale, dedicata a Colombo, dopo quella ufficiale di Siviglia, il tema dell’ esposizione era “L’uomo e il mare”. Rossi presidente della S.P.A Porto Antico sottolinea l’importanza dell’evento:

“ Si trattava di un’occasione interessante per Genova: per la prima volta si realizzava un esperimento diverso in tema di esposizioni internazionali, localizzato su un’area che aveva una sua cultura una sua storia, una struttura anche fisica ed era stata ristrutturata in funzione di questo evento. Ristrutturata secondo una logica del riuso dopo l’utilizzazione, proprio per evitare quei fenomeni legati alle esposizioni internazionali, spazi posti al confine urbano o in zone centrali, poi difficili da riutilizzare, un esempio è dato da Torino negli anni ’60 che per anni è stata un’area dismessa o dalle difficoltà avute da Siviglia stessa nel riutilizzare l’area espositiva.” (interv.n.7)

Nel caso di Genova la particolarità era data dal riuso di un’area all’interno di un contesto urbano con connotati ben precisi: un’area portuale. Genova possedeva una caratteristica unica: una secolare chiusura fisica tra il porto e la città, una chiusura che risale al 200 cioè l’epoca di costruzione delle prime mura che separavano la città dal mare, per motivi di sicurezza . Il porto di Genova era poi diviso dalla città da un’altra cinta muraria, la barriera doganale. Il porto di Genova era totalmente doganale, nonostante il traffico fosse esclusivamente di carattere nazionale. Oggi Genova è una città che si percepisce dal mare; approdando alle sue coste ci si rende conto che la struttura urbanistica, la struttura edilizia di alcuni edifici è particolare, gli edifici sono fuori misura se visti nelle immediate vicinanze, al contrario visti dal mare si inseriscono in un contesto che è quello del coro; una quinta fatta di edifici. L‘operazione di Renzo Piano ha previsto la rivalutazione di questo specchio acqueo che non poteva avere delle funzioni di carattere commerciale a causa di fondali troppo bassi rispetto alla nuova tipologia di navi. Con l’utilizzo dei container non esistendo l’entroterra infrastrutturale per il commercio, il porto commerciale

è stato spostato verso occidente a Voltri. Genova è diventata un punto di passaggio uno snodo del mediterraneo verso il Sud.

L’acquario realizzato nel ’92 ed il centro congressi hanno ripreso i modelli di Baltimora e Boston. Grazie all’acquario che successivamente aveva portato un’evoluzione del fronte del porto con la realizzazione di centri di ricerca e di eccellenza non presenti in precedenza. L’acquario nonostante l’iniziale diffidenza da parte dei genovesi, dubbiosi sul successo dell’iniziativa, raggiunge oggi, le cifre di un milione 200 visitatori all’anno. Si tratta, a ragione, della struttura che ha rinnovato l’immagine di Genova, altro elemento forte è il Centro congressi che ha fatto conoscere Genova al mondo dei congressisti.

Dal 94’ grazie alla S.p.a Porto Antico, una società con soci di carattere pubblico ma con una logica privatistica che diventa operativa nel 95 si ha un utilizzo totale dell’area , vi lavorano circa 900 persone. Il fatturato prodotto nell’area è di circa 70 milioni di euro all’interno, considerando solo le attività in stretta connessione con l’area urbana.137 Anche i genovesi iniziano a riappropriarsi di questi luoghi, mentre si mettono in atto i primi effetti positivi sul tessuto degradato del centro storico prospiciente l’area portuale. Nuovi interventi nell’area vengono eseguiti in occasione del vertice G8 del 2001 e altri sono stati completati per l’occasione di Genova 2004 “Città europea della cultura”.

La necessità di nuovi spazi per il tempo libero si fa sempre più pressante e le progettualità in cantiere si concentrano nella parte occidentale del porto antico: nel polo della Darsena dove è stato effettuato il recupero dei quartiere Galata per il Museo del Mare e della Navigazione e dei quartieri Caffa e Metellino per realizzare il Centro d'arte contemporanea e la Casa della musica e dove sarà realizzato il grandioso progetto di Ponte Parodi. Le azioni realizzate sono volte al miglioramento della qualità urbana e all’intervento anche da parte di operatori privati, hanno fatto già registrare un notevole incremento dei flussi turistici. Si tratta di interventi finanziati anche con risorse pubbliche di diversa provenienza, che oltre a dimostrare una crescente capacità istituzionale nel creare occasioni di finanziamento, si pone l’obiettivo di dare stabilità al nuovo ruolo della città nel panorama internazionale.(Gastaldi) 138

Il processo di rigenerazione del Porto Antico ha rappresentato un’opportunità unica per la città, realizzabile grazie ai finanziamenti da parte dello stato. L‘area è diventata un’area di passeggio, un importante luogo di aggregazione. Nel loro interno sono ubicati un centro

137 Quest’area si connota come un’area culturale urbana nel senso che la scelta di individuare alcune attività come l’acquario, il museo del mare, la città dei bambini realizzata in accordo con la Villette, la Biblioteca De Amicis, che è la più grande biblioteca per ragazzi in Italia ed una delle più grandi in Europa, il Museo dell’Antartide, il Centro d’Educazione ambientale, una multisala cinematografica, tutte strutture che caratteristiche prevalentemente rivolte agli aspetti culturali fa sì che ci sia una convergenza del mondo del turismo. 138 Gastaldi, op. cit.

congressi, una multisala cinematografica, spazi espositivi, commerciali, locali per la ristorazione. L’area è oggi ormai fonte di circa 1000 posti di lavoro, ed è visitata da oltre 3 milioni e mezzo di persone all’anno: il progetto di recupero definitivo del waterfront sta rendendo tutta l’area uno degli affacci al mare più ampi d’Europa.

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