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7.Genova e la sua immagine: connotazione storica e connotazione contemporanea

8. Essen:”Die Graue Maus”

8.2 Il profilo di Essen I motivi della scelta

I motivi della scelta di un paese come la Germania sono diversi, ad esempio, un processo di rigenerazione urbana di lunga data ed una recente pianificazione urbanistica che di fronte alla complessità dei problemi da affrontare, ha optato per una forma di collaborazione con i vari attori - dalle imprese private agli abitanti - coinvolti nello sviluppo della città. In particolare in alcune città tedesche per contrastare i fenomeni di indebolimento della struttura fisica e sociale di molti quartieri urbani è stato varato a partire dal 1999 l’iniziativa federale “Soziale Stadt” ed un accordo tra il governo centrale ed i singoli Länder per finanziare un programma innovativo di rinnovo urbano sociale.

Nell’ambito di questo accordo ai tradizionali programmi urbani di rinnovo viene aggiunto un nuovo programma finanziato con le stesse modalità ma con una forte integrazione delle politiche rilevanti nel contesto urbano. Il principale obiettivo è il coordinamento degli interventi fisici, sociali ed economici dei diversi programmi a livello della Comunità Europea, della federazione e dei Länder La base per l’attuazione è costituita da un piano strategico d’azione, di competenza delle città, che deve essere integrato, localmente differenziato e orientato sul medio periodo. I cittadini, le imprese e le associazioni di categoria sono coinvolti nell’elaborazione del piano e nell’attuazione degli interventi. L’assistenza tecnica è finanziata con i fondi statali. Alla prima fase hanno partecipato 123 città con un finanziamento complessivo del programma di 300 milioni di marchi. Tra queste Essen, seconda città della Renania Westfalia.

Le motivazioni della scelta del caso di studio sono legate all’osservazione di una serie di analogie esistenti tra la città tedesca e Genova, pur nella consapevolezza delle differenze esistenti tra i due contesti. Una prima riflessione riguarda la posizione geografica: si tratta di due città medie ubicate rispettivamente nel Nord della Germania e nel nord d’Italia, con una popolazione di circa 600 mila abitanti ciascuna, diverse per posizione geografica e conformazione.

Essen, infatti, si colloca nel bacino del fiume Ruhr e ha una conformazione che ingloba intorno ai distretti centrali una serie di Bezirke periferici, nuovi quartieri residenziali o vecchi distretti industriali rinnovati da interessanti interventi di riuso. Genova compressa tra monti e mare, ha avuto uno sviluppo essenzialmente centripeto, è una città densamente abitata senza possibilità di ulteriore espansione. Essen è oggi una città turisticamente attraente e gradevole ma è soprattutto una città con un forte passato industriale, un successivo declino di queste attività e l’esigenza di reinventare la propria immagine, diversificare l’economia e riqualificare gli spazi: ecco perché il confronto con Genova può rivelarsi efficace. Nel corso degli ultimi 15 anni l’amministrazione di Essen si è mossa con rara coerenza nella formulazione e nella implementazione di politiche volte a difendere l’identità cittadina considerata irrinunciabile di fronte ad una competizione e a sfide che diventano sempre più dure e pressanti. Nelle città di Genova e di Essen, la scelta di ridare attraverso il riuso, nuova vita e nuove funzioni ad un patrimonio industriale dimesso, l’obiettivo di migliorare la qualità della vita hanno innescato un processo che da venti anni ha mutato il volto di queste città, la percezione che di esse si riceve; oltre all’aspetto fisico ha agito sul tessuto sociale, sugli stili di vita, sulla cultura sulle opportunità occupazionali e quelle ricreative, facendo intravedere nuovi percorsi di sviluppo.

Essen ha vissuto negli ultimi decenni l’esigenza di un radicale cambiamento: nel corso degli anni 70’ e nei decenni successivi la terziarizzazione dell’economia si è intrecciata con la delocalizzazione e lo smantellamento della grande industria, come del resto è avvenuto in molte aree di antica industrializzazione. Anche per Essen come per altre città della Ruhr, questo ha determinato la ricerca e la definizione di nuove strategie di sviluppo volte a modificare e diversificare l’economia al fine di trovare nuove opportunità occupazionali, prevenire ulteriori depauperamenti di risorse, migliorare l’attrattività della città.

Essen è il simbolo dell'ascesa dell'industria tedesca alla fine dell'800. Città della storica famiglia Krupp, è stata uno dei maggiori centri siderurgici in Europa. In gran parte

distrutta dalla guerra, nel dopoguerra diventa capitale della siderurgia tedesca. In seguito al declino, negli ultimi decenni ha subito un processo di parziale riconversione ad altre attività produttive.

Fino agli anni 70 Essen è una grigia città del nord-ovest della Germania. Ciminiere di fabbriche, altiforni e miniere di carbone: ecco l’immagine che viene di solito collegata a questa città situata nel cuore della Westafalia, la regione più popolata della Germania. Il cuore industriale della area è il bacino della Ruhr, una decina di città che formano insieme un unico, grande agglomerato urbano con circa 8,5 milioni di abitanti. In questa zona, ancora negli anni ’60-70 del secolo scorso, il sole non usciva troppo spesso da dietro la cortina di smog e uno degli slogan più riusciti nelle campagne elettorali di quegli anni era, parafrasando il titolo di un famoso film, la promessa di riportare “Il cielo azzurro sopra la Ruhr!”

Oggi Essen è una città rinnovata, la crisi del settore del carbone e dell’acciaio ha costretto i politici a trovare alternative: mentre negli anni ’60 un lavoratore su cinque era impegnato in quel settore, oggi è solo uno su venticinque. Soprattutto il terziario, i mass- media e il settore culturale, hanno creato numerosi posti di lavoro e le 1.600 aziende del settore ecologico testimoniano il fatto che la regione è riuscita a rinnovare se stessa e a mettersi all’avanguardia della ricerca e delle tecnologie moderne. Molti sforzi sono stati compiuti per rendere più interessanti, più belle e vivibili le città una volta note solo per l’industria e hanno avuto dei risultati più che apprezzabili. Ma la regione oltre che dall’industria e da popolose città, presenta interessanti dintorni, caratterizzati da boschi e laghi, (circa 200), splendidi castelli, e 14 parchi naturali; in inverno le colline della “Eifel” e del “Sauerland” richiamano gli sciatori di tutta la regione. Più del 52 per cento della superficie della regione viene coltivato, quasi il 25 per cento è costituito da boschi. Anche nel campo della cultura il Nordreno-Westfalia è all’avanguardia: 54 università e 390 musei, tra i quali alcuni dei più belli della Germania, 99 palcoscenici teatrali e 15 teatri lirici offrono una varietà culturale sorprendente. Elemento particolarmente interessante in Essen è dato infine, dagli esiti della dismissione industriale per cui, grazie anche a cospicui contributi di fondazioni come Krupp ed altri sponsor, i vecchi stabilimenti industriali sono stati trasformati in centri di arte e leisure. L’esempio più noto è la Zollverein che sarà descritto più avanti.

Essen è riuscita a modificare la sua immagine legata ad un passato di fabbriche e miniere.

8.3 Il contesto socio-economico

Essen è situata nel bacino carbonifero ed industriale della Renania Vestalia settentrionale, la regione, la Ruhr (Ruhrgebiet in tedesco) prende il nome dall’omonimo fiume che la solca per sboccare nel Reno in corrispondenza di Duisburg. La Ruhr è una delle aree più densamente popolate e industrializzate d'Europa, e probabilmente del mondo occidentale. Enormi giacimenti di carbone e di ferro hanno avviato il suo sviluppo soltanto a partire dalla metà dell'800, quando questo centro divenne uno dei più importanti poli produttivi d'Europa, specializzato nell'attività estrattiva ed in quella siderurgica. Nel giro di poco più di un secolo il territorio subisce una profonda mutazione: su una superficie di 4432 kmq, gli abitanti passano da circa 300 mila (1820) a 5,7 milioni ('65); le 142 miniere esistenti arrivano ad estrarre fino a 124 milioni di tonnellate di carbone/anno ('56); sorgono 31 porti industriali fluviali; la rete della grande viabilità (autostrade e tangenziali) raggiunge la lunghezza di circa 1400km. All'apice della crescita industriale, tutto è funzionale alla produzione: i nuclei urbani non crescono attorno alla cattedrale o al municipio, ma attorno agli stabilimenti e alle miniere. Il rapido sviluppo estendendosi dopo il carbone a settori come l’acciaio, la chimica l’energia, ha determinato una forte esplosione demografica ed il proliferare di villaggi e piccoli agglomerati urbani in una conurbazione atipica, su un territorio urbanizzato secondo modalità ancora legate allo sfruttamento agricolo,sono sorti nuclei operai intorno alle fabbriche ed un ampio reticolo infrastrutturale per la mobilità dei prodotti. L’elemento che più fortemente ha caratterizzato il paesaggio è stata la creazione di vie d’acqua strade e ferrovie che costituivano il nucleo infrastrutturale più consistente in Europa.

In particolare gli anni che precedettero la prima guerra mondiale videro un accelerato sviluppo che determinò una forte ondata migratoria da parte di lavoratori della Slesia, dell’Olanda e della Polonia che si stabilirono nelle baraccopoli sorte nei pressi delle miniere dei villaggi. Da qui il massiccio urbanesimo che seguì. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, l'area presentava una successione continua di centri abitati, in cui erano presenti numerose miniere, acciaierie e stabilimenti. La regione è stata gravemente danneggiata dalla guerra, che ha raso al suolo la quasi totalità di quello che si trovava in superficie. Le trasformazioni nel secondo dopoguerra sono state rilevanti. L'opera di ricostruzione è stata particolarmente intensa in quest’area del paese; in tempi rapidi le città e le attività economiche sono state in grado di ripartire. Sulla base di un preciso piano urbanistico, gli insediamenti minerari e industriali sono stati collocati all'esterno delle cinture cittadine, separati da parchi e distese di verde. Negli anni Sessanta in seguito alla crisi carbonifera che ha portato all’utilizzazione del petrolio e del gas naturale come fonti di energia al posto del carbone ha determinato la chiusura di un gran numero di impianti. Con la crisi siderurgica degli anni '70, è andata incontro a uno straordinario processo di riconversione industriale. Le miniere di carbone dopo l’esaurimento delle vene superficiali con i costi più bassi di estrazione, sono state chiuse o spostate verso Nord.

Nelle zone di primo sfruttamento è iniziato un processo di riorganizzazione industriale e la nascita dell’industria meccanica e chimica. Significative modifiche sono state apportate nell’organizzazione dell’industria con l’integrazione finanziaria tra industria carbonifera e siderurgia e la creazione dei grandi monopoli (Krupp, Thyssen) che controllavano interi cicli produttivi. Oggi, che la siderurgia non occupa più il posto di un tempo nel sistema economico tedesco, l'economia dell'area si presenta estremamente diversificata.

In anni più recenti è stato dato un notevole impulso ai settori metallurgico e a quelli ad alto contenuto tecnologico. La crescita della popolazione che ha subito un forte arresto negli anni Sessanta ha ripreso a diminuire negli ultimi anni anche perché nei centri maggiori come ad Essen si è verificato un trasferimento dei nuclei familiari verso le periferie; inoltre è iniziato un processo di terziarizzazione dovuto non solo allo sviluppo di centri commerciali di rilevanza regionale ma anche di università e istituti di istruzione superiore per lo più istituiti nel decennio scorso. I processi storici determinati dalla riorganizzazione delle industrie e dalla pianificazione del territorio hanno creato una concentrazione delle attività terziarie e residenziali ad Essen che, come le altre città dell’area, è dotata di una fitta rete di infrastrutture stradali e ferroviarie.

Oggi nella Ruhrgebiet e nei dintorni di Essen in particolare, le miniere di carbone e le industrie del passato costituiscono un vasto patrimonio culturale adibito a nuovi usi: molte costruzioni sono state trasformate in musei, centri culturali, spazi per il loisir e per l’arte, acquisendo nuova vita e nuovi significati.

L’urbanizzazione della regione è avvenuta in modo caotico, una miriade di città si è sviluppata a macchia d’olio e fusa insieme da apparire un continuum che senza soluzione di continuità si sviluppa da Ovest ad Est e che conta 5,5 milioni di persone.

Essen, costituisce il vero "cuore" della Ruhr, oggi è una moderna città del terziario con una popolazione di circa 600 mila abitanti. Come la maggior parte delle città dell’area, Essen conserva molto poco della sua immagine antica. La ricostruzione ha permesso di ripristinare solamente alcuni edifici di particolare interesse storico-artistico, per cui non si può certo dire che le città rivestano grande interesse turistico, a meno di non guardarle sotto il profilo dell'arte recente.

Oggi Essen è il quartier generale delle più importanti compagnie ed il centro del commercio, sede ideale per la localizzazione di imprese di ogni tipo. La sua posizione geografica centrale all’interno della Ruhr, l’elevato numero di abitanti conferiscono alla regione il terzo posto tra le grandi conurbazioni d ‘Europa dopo quelle di Londra e di Parigi, ed un ruolo di primo piano nel campo delle attività economiche. Come evidenzia lo skyline della città, soprattutto la parte centrale è sede di uffici: circa 3.6 milioni di m2 di spazi sono destinati ad uffici detenendo il primato in Germania.

L’80% circa dei lavoratori salariati lavorano ad Essen nel settore dei servizi ed in particolare nel commercio e negli affari. Oltre ad essere un’ubicazione privilegiata per le industrie manifatturiere e tecnologiche, oggi Essen è anche sede di molte piccole e medie imprese ed in particolare imprese artigiane. La città è sede di centri per l’economia informatica, la tecnologia ambientale e l’industria delle comunicazioni così come di un gran numero di strutture mediche collocate nella cintura esterna della città. Sede della WAZ (secondo gruppo per importanza in Germania nell’ambito delle pubblicazioni), di numerose case editrici e radio, occupa un posto importante nell’industria delle comunicazioni. L’elemento che sorprende nella città tedesca è il fatto che il 50% dell’area urbana è costituito da aree verdi. I numerosi parchi situati nella zona sono utilizzati come luoghi per il tempo libero. Grazie ad un ottimo sistema di infrastrutture possono essere raggiunti in un tempo molto breve. Essen presenta dunque un buon mix di urbanizzazione e spazi ricreativi. La struttura demografica della città non differisce da quella dell’intera regione. Dopo le perdite di popolazione dovute alla crisi industriale ed una risalita

conseguente all’emigrazione dopo la Caduta del Muro di Berlino, è in atto un lieve declino che secondo le previsioni più attendibili porterà entro il 2015 ad una perdita di circa 100mila unità.

Declino delle nascite ed invecchiamento della popolazione caratterizzano la struttura della popolazione in cui oggi l’11% è costituita da stranieri ed in particolare da immigrati provenienti dalla Turchia (45,5% del totale), dalla ex-Iugoslavia (13%) e dall’Italia(5,5%). La presenza di migranti nella Ruhr ha una lunga tradizione: tra il 1870 e il 1914, lavoratori stranieri hanno dato un contributo vitale allo sviluppo del distretto della Ruhr ed allo sviluppo della cultura del luogo, che oggi si presenta come un melting pot di differenti paesi.

La città ha vissuto una profonda trasformazione strutturale a cui ha fatto seguito una rilevante trasformazione della struttura sociale. Se fino agli anni 80 la popolazione era costituita da famiglia di operai occupati nell’industria dopo la crisi da un lato si è assistito al proliferare di famiglie a basso reddito e da un’altra la trasformazione da area industriale ad area della cultura e del terziario ha determinato l’aumento di famiglie appartenenti al reddito medio-alto. Tuttavia il tasso di disoccupazione è molto alto e circa il 30% dei giovani usufruisce dei fondi sociali .

Per far fronte a questi problemi sono state varate da alcuni anni interessanti iniziative. Essen si presenta negli ultimi dieci anni come una città in pieno fermento, i suoi abitanti, nonostante vivano ai confini della regione del Reno e nel cuore della Westfalia, citano ancora come luogo di provenienza il “Pott” la pentola, diffuso nomignolo riferito alla Ruhr.

8.4 “Der Pott kocht”

La regione della Ruhr, veniva definita fino ad alcuni anni fa , nella campagna di promozione di un’ area nota ovunque, come “il pezzo forte della Germania”. Oggi lo slogan più conosciuto è ancora più consapevole e presuntuoso“: Der Pott kocht”. Dunque diversi stereotipi per Essen: pezzo forte dell’economia tedesca, caso di rigenerazione urbana di successo, città dell’high-tech, paesaggio in fermento, bandiera nera della Ruhr, luogo di protesta dei lavoratori siderurgici e dei minatori, luogo di dismissione industriale. Ma cosa è effettivamente cambiato in questa regione?

L’immagine che un osservatore contemporaneo ed imparziale ne riceve è contraddittoria: nonostante la bandiera nera degli anni 60’, nei luoghi dove “il sole si copre di polvere” si compie, in maniera relativamente pacifica, una drastico processo di rigenerazione urbana. Nel “selvaggio ovest” della Prussia e della Germania si diffondono scuole di alto livello, al posto di miniere e fabbriche sorgono le facciate a specchio dei nuovi edifici delle aziende dell’ high- tech e dei servizi. In questi luoghi la scena culturale si apre su un gran numero di teatri, musei e di altre istituzioni culturali. Ed in questa regione nonostante la chiusura delle aziende, le popolazioni locali vivono “meglio di quanto si possa credere”. Anche i turisti arrivano in un’area che non offre più solo acciaio e carbone. I processi di migrazione che si susseguono nella regione della Ruhr con le frizioni e le successive conseguenze sono diventati una costante di questi contesti.

Gli interventi, le strategie, i programmi di azione ed i risultati concreti dei processi di rigenerazione urbana ad Essen, le conseguenze per la regione e le capacità degli attori di realizzare un efficace processo di rinnovamento costituiranno l’oggetto dei paragrafi successivi .

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