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6.Genova: la città “svelata”

6.7 Gli strument

6.7.2 Gli esiti del Programma Urban a Genova

Il contenuto del presente paragrafo riguarda il programma Urban I e Urban II di cui Genova ha beneficiato e degli esiti prodotti nell’ambito dei processi di trasformazione della città. La zona bersaglio del Programma Urban I di Genova(1994-99) corrisponde ai quartieri di Cornigliano e Sestri Ponente, situati nella zona occidentale della città. L'area, con una forte densità abitativa, la collocazione geografica tra i monti e l'area portuale e industriale, la vicinanza delle abitazioni con l'industria, il porto e l'aeroporto, presenta delle

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criticità dal punto di vista ambientale. Inoltre la crisi del sistema economico genovese, ha determinato un forte calo dell’occupazione l'attuale tasso di disoccupazione è il più elevato della città (superiore del 25% alla media comunale). Al quadro occupazionale, si aggiunge una situazione di gravissimo degrado ambientale e urbanistico. La mancanza di aree verdi, l'elevatissimo tasso di inquinamento atmosferico e acustico, una viabilità resa difficile dalla conformazione viaria e dal traffico di mezzi pesanti, sono tutti fattori di penalizzazione che si aggiungono alla mancanza di posti di lavoro e all'insufficienza delle strutture sociali e culturali.

Il programma Urban I di Genova, in considerazione della complessità dei fattori di crisi presenti sul territorio, si è sviluppato su più direttrici. Il problema occupazionale è stato e affrontato da un lato tentando di fornire ai disoccupati, in particolare ai giovani, strumenti in grado di facilitare la ricerca di lavoro; dall'altro, in considerazione della forte tradizione imprenditoriale della zona, fornendo strumenti per la creazione di nuove imprese. In quest'ottica è stata relizzato un Job Centre, concepito non come un tradizionale centro di collocamento ma come luogo dove i giovani possono imparare a cercare lavoro.

Il secondo ambito di azione riguarda la problematica ambientale; in considerazione della carenza di aree verdi della zona, è stata prevista la creazione di due parchi urbani: l'uno (già realizzato) a Cornigliano (Valletta Rio San Pietro), l'altro a Sestri Ponente (Monte Gazzo). Sempre riguardo all'aspetto ambientale, un intervento rilevante riguarda il sistema della viabilità. È stato quindi previsto un sistema di controllo semaforico, che si integra con il trasporto pubblico, consentendo un transito preferenziale degli autobus. Il terzo ambito di azione è quello relativo ai servizi socio-culturali: si è ritenuto necessario dotare la zona di attrezzature e servizi di rilievo, come la creazione di un centro semi-residenziale diurno per anziani. Si tratta dunque di un insieme di interventi pensati in un'ottica di integrazione tra la dimensione economica e quella dei servizi alla persona, il tutto inserito in un ambiente meno degradato dal punto di vista sia del verde che dell’inquinamento dell’aria. L'intervento Urban ha comunque ben recepito, ed affrontato, alcune delle problematiche principali dell’area, soprattutto quelle determinate dall'elevata presenza di persone anziane residenti. Proprio questo elemento potrebbe essere determinante per il futuro sviluppo dell’area: è facile ipotizzare, nel medio periodo, un calo demografico per cause naturali. La diminuzione della popolazione potrà determinare un nuovo afflusso, nei due quartieri, di popolazione proveniente dal resto della città o da zone esterne. L’aumento dell’appetibilità del territorio, e del costo delle abitazioni, produce per contro un processo di espulsione dell’attuale popolazione che deve necessariamente trovare altri quartieri dove stabilire la

propria residenza, a costi accessibili. I quartieri di Cornigliano e Sestri Ponente rappresentano un caso tipico, in cui lo sviluppo economico industriale del territorio, e la conseguente crescita economica (produzione di merci e reddito), non trovano diretta corrispondenza in un innalzamento né della qualità della vita né della qualità dell'ambiente circostante. Le problematiche sociali ed ambientali alle quali si cerca di far fronte con il programma Urban, sono la diretta conseguenza di una politica di sviluppo non integrata con adeguate politiche sociali e del territorio, e fondata esclusivamente sul principio della crescita economica.

Valore aggiunto della strategia

Il PIC Urban si presenta come una serie di interventi interstiziali piuttosto che come un programma integrato ed innovativo in grado di modificare in maniera durevole il processo di sviluppo dell'area. Nell'insieme

"appare chiaro che si tratta di una varietà di misure, difficilmente percepibili come parte di un progetto unitario e non dotate, di per sé, di una massa critica sufficiente"136.

Nel tentativo di formulare alcune ipotesi interpretative sulla base dell’esperienza di Genova si può affermare che gli interventi funzionano meglio quando si crea un legame con il territorio. In generale: gli interventi funzionano meglio quando fanno sistema. L'analisi delle diverse esperienze del programma Urban ha messo in evidenza l'esistenza di un legame fra l'efficacia dell'azione amministrativa ed il rapporto che questa ha assunto con il territorio.

Il PIC Urban II a Genova

L'Unione europea contribuisce con 10,7 milioni di Euro alla riqualificazione del centro storico di Genova. Le priorità sono costituite dalla formazione, da miglioramenti dell'ambiente naturale e del contesto imprenditoriale nonché da varie misure atte a promuovere l'inserimento di gruppi svantaggiati, soprattutto nel mercato del lavoro. Il PIC Urban interessa il centro storico della città, area segnata da gravi problemi di natura sociale ed economica: elevato tasso di immigrazione, disoccupazione, criminalità, edifici ed aree pubbliche in degrado, infrastrutture obsolete e danni ambientali. D'altro canto, la zona si trova in prossimità dei principali servizi urbani e annovera una serie di edifici di valore storico di epoca medioevale e rinascimentale. Il settore turistico presenta un significativo potenziale di crescita. Il programma è incentrato sulle seguenti tre aree prioritarie:

-Riqualificazione e rilancio urbanistico. Le azioni principali sono finalizzate a migliorare il tessuto urbano e prevedono la riqualificazione di edifici e spazi aperti .

-Riqualificazione socioeconomica. Tra gli interventi principali figurano azioni di formazione, misure di promozione delle attività imprenditoriali e lo sviluppo della "New Economy".

-Ambiente. In quest'ambito le azioni principali riguardano il miglioramento dell'accesso ai trasporti pubblici e il trattamento e la raccolta differenziata dei rifiuti.

Il Programma intende consolidare e sviluppare una strategia che porti alla “riconquista progressiva” dell’intero centro storico, mettendo a fuoco progetti integrati, in una logica che unisce la concreta esigenza di interventi “fisici” con azioni rivolte alla rivitalizzazione economica e sociale – in particolare attraverso lo sviluppo delle potenzialità di fruizione culturale dell’area - ed alla vivibilità. Le azioni previste sono, quindi, sia di tipo strutturale che immateriale nell’ottica dell’integrazione.

Il primo grande obiettivo urbanistico è l’integrazione, cioè la vera e propria connessione fisica e funzionale tra il centro storico ed il porto antico: questo programma, iniziato con la trasformazione urbana delle aree expò, si sta ampliando fino a comprendere tutte le aree comprese tra il molo vecchio e la stazione marittima. In questo quadro il centro storico assume una dimensione urbana del tutto nuova, sia in termini quantitativi, sia in termini qualitativi, con l’eccezionale occasione dell’affaccio diretto sul mare.

Particolare attenzione viene rivolta alla realizzazione di importanti strutture pubbliche in grado di attrarre i flussi di fruitori che, richiamati dalla dall’unicità artistica del centro storico incrementino la fruizione dello stesso, incentivando processi virtuosi di riqualificazione urbana e rivitalizzazione economica negli ambiti circostanti, insieme alle azioni legate allo sviluppo imprenditoriale, all’aggregazione sociale, all’insediamento di nuove attività produttive ed al miglioramento ambientale, estetico ed artistico. Inoltre il programma prende atto dello sviluppo delle nuove forme dell’economia reso possibile dalle nuove tecnologie, incentivando la nascita e la crescita di attività economiche innovative per le quali, in particolare, i fattori fondamentali sono legati alla qualità della vita.

Tale strategia generale di “riconquista” progressiva del Centro Storico è stata collegata al progetto di Genova “Capitale europea della Cultura”. La strategia di riqualificazione e rivitalizzazione del programma si basa sui fattori di criticità e sulle potenzialità presenti nell’ambito.

Rispetto al degrado fisico-ambientale, che emerge da fattori quali l’elevata densità del tessuto edilizio, l’elevato indice di affollamento, l’elevato numero di alloggi non occupati, le precarie condizioni del patrimonio edilizio, il progetto prevede l’obiettivo di migliorare la vivibilità del Centro Storico. In relazione a tale obiettivo, la strategia del programma

propone un investimento nella riqualificazione degli spazi pubblici, sia quale fattore in grado di elevare la qualità della vita nel quartiere. Un altro fattore di criticità evidenziato è costituito dalla carenza di spazi pubblici, aspetto che contribuisce ad abbassare il livello della qualità della vita. Per perseguire questo obiettivo, il cui raggiungimento è reso problematico dal tessuto urbano particolarmente denso, la strategia proposta si incentra nel recupero di zone del Porto Antico, estendendo pertanto verso il mare il baricentro del quartiere. Infatti con l’apertura delle aree del porto antico il centro storico si è dotato di un consistente e qualificato spazio aperto, la cui piena fruibilità rappresenta una sicura valvola di sfogo per il denso tessuto edilizio e per i suoi abitanti, una area ricca di attrattività e di fascino, che unisce la dimensione culturale ed ambientale. La strategia proposta tiene anche conto dell’elevato potenziale rappresentato dal valore architettonico dell’ambito.

Elemento fondante della strategia è quindi quello di realizzare punti di “eccellenza”, legati in particolare alla attrattività culturale, in grado di innescare e diffondere processi virtuosi di rivitalizzazione dei contesti in cui vengono collocati. Per quanto riguarda il tessuto sociale ed il degrado socio-economico, espresso da indicatori quali l’elevata disoccupazione di lunga durata, il basso tasso di scolarizzazione, la presenza di classi di età disomogenee (molti minori e molti anziani), la disomogeneità dei nuclei familiari, l’elevato numero di immigrati clandestini, l’elevata criminalità (specie micro-criminalità), e – soprattutto – espresso dal dato relativo al numero della popolazione residente rispetto a tali criticità gli obiettivi perseguiti sono molteplici e vanno dalla creazione di condizioni di sicurezza per i residenti, al sostegno delle classi sociali “a rischio” , al miglioramento della situazione economica.

La strategia proposta per il perseguimento di tali obiettivi si fonda sulla realizzazione di servizi per minori, anziani e immigrati, sulla creazione di nuovo lavoro mediante sostegno alle imprese, sulla creazione di una struttura pubblica a forte attrattività turistica. Si basa, inoltre, sull’incentivazione di opportunità di sviluppo economico diversificate e complementari, supportate da interventi di assistenza nell’accesso/inserimento al lavoro con il duplice obiettivo di incrementare le iniziative di rivitalizzazione economica e nel contempo salvaguardare il tessuto produttivo esistente, innestando un processo virtuoso che moltiplichi gli effetti e soprattutto li mantenga nel tempo. La strategia si fonda anche su un forte partenariato locale, attraverso procedure concertative e collaborazioni gestionali e tecniche nella predisposizione e gestione delle azioni previste.

Valore aggiunto ed innovativo della strategia

La caratteristica maggiormente innovativa del PIC URBAN, rispetto alle altre politiche e agli altri strumenti esistenti a vari livelli (comunale, regionale, nazionale, comunitario), risiede nel suo essere un programma “integrato”. Per il programma Urban II di Genova l’integrazione è evidente specialmente nella integrazione tra interventi “fisici” (quali quelli di ristrutturazione e riqualificazione di edifici o spazi pubblici) e interventi di rivitalizzazione economica e sociale e mirati alla vivibilità. Caratteristica di Urban è quella di essere un programma integrato sotto il profilo orizzontale e verticale. Il primo riguarda il superamento dell’approccio settoriale, tradizionalmente praticato nei vari strumenti di programmazione delle amministrazioni locali, considerando l’ambito territoriale in una logica unitaria. L’integrazione verticale consiste nel coordinare le azioni dei diversi, soggetti pubblici e privati che concorrono al progetto. Inoltre proprio per il fatto di affrontare il problema della rigenerazione a scala ridotta è esenziale l’elemento partecipativo sia riguardo alle rappresentanze organizzate, sia rispetto ai singoli utenti dell’area. La strategia proposta, in particolare, se si pone esiti di impatto immediato, mira anche e soprattutto a produrre effetti di continuità e mantenimento nel tempo. E tale risultato è possibile solo grazie al fatto che le singole azioni sono inserite in una strategia innovativa in particolare sotto due profili. Da un lato, perché si fonda su una “riconquista progressiva” dell’ambito, operando per porzioni di territorio, su una “scala” che si concentra su un’area così limitata. E’ possibile infatti programmare azioni in funzione delle esigenze particolari quali emergono, non già a livello di quartiere, ma addirittura di porzioni dello stesso.

Nel caso del Centro Storico di Genova, tale strategia è essenziale perchè il quartiere presenta forti squilibri, come emerso dall’analisi della situazione, e pertanto esigenze differenziate. Si tratta in sostanza di una programmazione “su misura”, dall’altro lato, perché si fonda su un concetto di “qualità della vita” non solo fine a se stesso, ma tale da attivare investimenti economici. Al riguardo, grande importanza per il PIC Urban II- Genova rivestono gli aspetti di gli aspetti culturali, infatti, lo sviluppo del Centro Storico passa attraverso il pieno utilizzo delle sue potenzialità che risiedono soprattutto nel suo pregio architettonico, nella sua centralità cittadina, nel suo multi-culturalismo, nelle condizioni favorevoli allo sviluppo della creatività. La riflessione condotta sulla strategia di Urban, porta a considerarla come un esempio di buone pratiche trasferibili in altre città europee, in particolare a città mediterranee caratterizzate da tessuti urbani storici (italiane, europee, ma anche extra-europee), nonchè quelli delle città portuali. Sotto il primo aspetto,

viene in evidenza il notevole patrimonio culturale (artistico e architettonico) di cui i centri storici dispongono, che però non sempre è adeguatamente valorizzato. L’esperienza del programma può in particolar modo sottolineare come sia possibile un utilizzo sostenibile di tali risorse culturali che preservino tuttavia l’impianto tradizionale, e come si possa procedere ad una riqualificazione complessiva attraverso interventi mirati sul tessuto commerciale, culturale, di spazi pubblici unitamente ad azioni volte al superamento delle criticità sul piano sociale.

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