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La reinvenzione della città: aspetti strutturali e simbolic

7.Genova e la sua immagine: connotazione storica e connotazione contemporanea

7.1 La reinvenzione della città: aspetti strutturali e simbolic

L’immagine di una città è la proiezione della sua identità risultato della sinergia tra l’ambiente naturale, l’ambiente costruito e l’ambiente antropico. Tale sintesi definisce l’identità urbana, elemento importante per tutti i fruitori del contesto urbano.(Gazzola, A, op.cit.).

La costruzione dell'immagine di un luogo è uno degli strumenti più comunemente usati dalle città per definire il proprio ruolo e la propria identità e per rendersi riconoscibili nei confronti sia degli abitanti che degli stranieri. Kotler,144 nel suo libro Marketing Places Europe, evidenzia l’importanza che riveste oggi la gestione dell’immagine dei luoghi. Essa rappresenta la sintesi di associazioni e di elementi connessi all'idea che ci si è fatta del luogo.

L'immagine di un luogo, inoltre, non può essere considerata un elemento statico, al contrario è un dato in continua evoluzione. L'immagine della città e la sua carica simbolica sono elementi significativi non solo al fine di migliorarne la visibilità in campo internazionale; ma anche all'interno del contesto nazionale è importante che l'immagine di un luogo possa essere associata a concetti e sensazioni positive.

Lo sguardo sulle metropoli viste come laboratori d’invenzione e simulazioni della realtà, come collage di culture e segmentazioni, mette a fuoco il bisogno di riqualificare lo spazio antropologico della città stessa, vissuto non solo come luogo di attraversamenti. Nella nuova città c’è di tutto: il ritorno al passato, la progettazione del futuro e l’utopia di una immagine inedita della città stessa.

Anche a Genova è in atto da alcuni decenni un processo di reinvenzione della città, la cui immagine non è più legata a simboli divenuti ormai obsoleti come il porto e l’industria. 145. Se la forma di una città cambia più rapidamente del cuore di un mortale, come sostiene Baudelaire, nel caso di Genova per decenni è stato l’esatto contrario.

Genova ha ritrovato un suo ruolo nella vita economica, sociale, culturale e non solo in ambito italiano. Con la sua elezione a Capitale Europea della Cultura nel 2004, la città è

144 Kotler P, Asplund C.,Rein I.,Haider,D.H., Marketing Places in Europe:How to attract investments, industries, residents and visitors

to cities, communities, regions and nations in Europe, Financial Times Prentice Hall, London 1999, p.160.

145 Gazzola, op. Cit. Scrive: “ Una metafora per Genova è quella di “ una vecchia e bella signora che ha bisogno di un maquillage importante anche se cauto e di buon gusto; ha ereditato meravigliosi gioielli che vanno lucidati e valorizzati; ha un grande fascino che va reso più visibile, va segnalato, va reso “osservabile e “godibile”: è quello che la città sta cercando di fare e che sta producendo i suoi frutti.”145 (Gazzola, A., 2003)

stata chiamata a rappresentare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e a far conoscere meglio il suo personale contributo alla cultura italiana ed internazionale. L’obiettivo è di proiettare in Italia e in Europa, se non nel mondo, un'immagine nuova, quella di una città dalla forte connotazione storica, ma anche contemporanea. L'ipotesi è di stabilire un contatto tra gli aspetti industriali e tecnologici, tradizionali con esperienze più legate al presente, come la scienza e l'arte, l'architettura e il design. Si è pensato allora ad una comunicazione capace di esprimere la complessità di una società urbana che presenta diverse identità: la città d'arte, la città del mare e la città della contemporaneità. Nel tentativo di realizzare un modello di citta' che non rinneghi le proprie tradizioni lavorative e professionali ma si apra alla cultura e ad un turismo di qualita', lontano dagli eccessi del consumismo piu' pesante e distruttivo, Genova sta lavorando per costruire anche una propria identita': tra i punti di forza di questo progetto vi e' sicuramente il mare, con tutte le implicazioni anche simboliche che esso evoca, specie sul versante della fantasia, del sogno, del viaggio.

La strategia utilizzata ha puntato non solo sull'unicità, ma sulla molteplicità, cercando evidenziare attraverso immagini intense e slogan appropriati, tutte le componenti che rendono la città un'esperienza unica, da visitare o quanto meno da conoscere. Una serie di mostre e di esposizioni hanno diffuso l’immagine di città ducale misteriosa e ricchissima come i disegni dei suoi palazzi realizzati da Rubens (1622). Una città in cui Celant autore della bellissima “Arte e Architettura” ipotizza un reciproco scambio tra le due culture: l’architettura invade il palazzo Ducale e l’arte invade gli spazi urbani. L’autore ha utilizzato la tattica della “cross pollution”, impollinazione incrociata: passando da un linguaggi artistico all’altro (film, architettura, letteratura,moda) convinto del fatto che un tema deve essere affrontato da più angolazioni per poter raggiungere tutti.

Genova ha assunto la consapevolezza di poter costruire qualcosa di importante dal punto di vista politico ed istituzionale e del contributo che la cultura può offrire a questa costruzione. Come suggerisce il suo simbolo la lanterna, si è posta l’obiettivo di far luce su di sé e diffondere questa luce su un territorio più vasto, in Europa. La città, d'altronde, ha una storia antica. Attraverso il mare ha influenzato molti territori e da essi è stata influenzata.

Fernand Braudel parlava di Genova come “économie monde”, un impero cioè senza territorio, uno Stato globale. Per questi motivi, la valorizzazione di Genova nel 2004, della sua storia, del suo patrimonio culturale, del contributo di idee che ha offerto fino ad oggi non può basarsi unicamente sul contesto urbanistico e aministrativo della città di oggi.

Genova ha offerto e si propone di offrire un contributo alla storia, all’arte, alla politica, alla cultura. Proprio riguardo all’indole dei genovesi, la città sta superando i conflitti sorti nell’ambito di una classe dirigente ed imprenditoriale spesso troppo prudente che si è spesso fatta scudo di quel “maniman” che in dialetto genovese significa “non si sa mai che…”, di un certo scetticismo, di un’estrema cautela verso l’estraneo che si trasforma in cordiale disponibilità successivamente, un senso di orgoglio e un vivo senso dell’autonomia per cui non si chiede e non si ottiene. Facendo riferimento alla possibilità di un’analogia tra la lingua ed il carattere di un popolo, si potrebbe osservare che i genovesi sono poco comunicativi, difficili da comprendere così come è la loro lingua, ma nello stesso tempo questa difficoltà cela una complessità ed una ricchezza rilevante. Oggi i genovesi sono consapevoli che la rigenerazione della città passi attraverso un’apertura al nuovo, al diverso, al dinamismo anche al rischio. Le loro aspirazioni sono comuni a quelli dei cittadini di qualsiasi grande città: bisogno di sicurezza, di ordine e di pulizia e di dignità, che esprime l’esigenza di una vita sociale adeguata e il desiderio di valorizzare il patrimonio storico-artistico che per anni è stato tenuto nascosto, un passato che può rivelarsi come la chiave di volta per uno sviluppo futuro.

E’ per questo che Genova “capitale” ha assunto per tutto l'anno 2004 un compito di grande respiro, che spetta alle “capitali europee della cultura”: quello di organizzare un programma di manifestazioni culturali che potesse evidenziare il patrimonio culturale della città nonché il suo posto nel patrimonio culturale comune.

La sua tradizione di proiezione esterna, in tutti i continenti, ha assicurato un’adeguata valorizzazione della ricchezza delle culture europee, fatta di diversità e di dimensioni comuni.

“La nuova immagine di Genova che le nuove politiche e la nuova strategia si propongono di realizzare è quella di una città in cui coesistono in maniera armonica le attività produttive tradizionali industriali e portuali, il commercio, l'alta tecnologia e le più recenti attività legate al turismo e alla cultura, una città che vuole contribuire in maniera concreta e visibile alla costruzione di un'identità europea, il cui interesse è di costruire uno spazio di pace, di stabilità e di prosperità, oltre le frontiere.” Urbani(2004)

L’immagine da veicolare in Italia e in Europa, nel mondo, unisce la decisa connotazione storica a quella contemporanea. Il passato industriale si ricollega ad un presente in cui trovano ampio spazio la scienza e l'arte, l'architettura e il design. Per visualizzare il collage che ne deriva sono state utilizzate immagini intense e slogan appropriati, tutti gli elementi che rendono la città un'esperienza unica, da visitare o quanto meno da conoscere. Nell'ambito degli obiettivi che le istituzioni si sono poste per il successo di Genova 2004 Capitale europea della Cultura e per una politica di rilancio della

città si è deciso di puntare sul cambiamento ancorandolo alla storia, all'evoluzione e alle radici profonde della città. In quest'ottica il 2004 ha costituito l'occasione per definire l'identità culturale di Genova come città a più vocazioni - nella quale convivono porto, industria, attività turistiche e culturali - e per offrire una percezione positiva di Genova a livello nazionale, internazionale e, non ultimo, cittadino. Il conseguimento di questi obiettivi consentirà di dare centralità culturale alla città nel panorama internazionale.

Tenendo presenti le componenti culturali, come scienza, musica, arte, industria, storia, tecnologia, teatro e architettura, sono stati organizzati eventi ed esposizioni che potessero funzionare da elementi esemplificanti della molteplicità, da qui la ricchezza di momenti spettacolari e strutturali. Si moltiplicano le occasioni anche per i cittadini di svago, aggregazione e comunicazione: si verifica una riconquista degli spazi pubblici ed in generale della città. Nel tentativo di realizzare un modello di città che non rinneghi le proprie tradizioni lavorative e professionali ma si apra alla cultura e ad un turismo di qualita', lontano dagli eccessi del consumismo, Genova sta lavorando per costruire anche una propria identita': tra i punti di forza di questo progetto vi e' sicuramente il mare, con tutte le implicazioni anche simboliche che esso evoca, in particolare sul versante della fantasia, del sogno, del viaggio.

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