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s57 errori nel setting in psicoterapia

coordinatori

P. Petrini (Roma), C. Loriedo (Roma)

errori diagnostici

N. Dazzi

Sapienza Università di Roma

Sebbene il tema della diagnosi abbia sempre suscitato un no- tevole interesse da parte di coloro che si occupano di psico- patologia, tuttavia la questione più specifica relativa agli errori diagnostici sembra sia stata spesso oggetto di un parziale evi- tamento, non imputabile del tutto alla salvaguardia di un nar- cisismo professionale. Questo lavoro tenta perciò di orientare il riflettore su ciò che accade nella mente del diagnosta nel momento in cui pur confrontato con determinati “segni”, sco- tomizza un’ipotesi diagnostica per abbracciarne un’altra che poi si rivelerà erronea. ma se la diagnosi si configura come un processo dinamico svolgentesi in seno ad una relazione, defini- ta da uno specifico setting, tra due soggetti che si riconoscono

reciprocamente nei rispettivi ruoli e statuti, allora anche la fon- te degli errori diagnostici andrà evidentemente ricercata nella relazione stessa.

l’etica uno dei punti cardinali della bussola

dello psicoterapeuta. Come imparare dagli errori e farli divenire maestri

A. zucconi

Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP)

L’etica è uno dei quattro punti cardinali della BUSSOLA dello PSICOTERAPEUTA che offre la possibilità di autoconsapevo- lezza e facilita l’operare sempre in scienza e coscienza. Una visione storico-culturale-antropologica-sociale mostra la necessità d’interrogarci su quale antropologia e quale etica

veduti retrospettivamente 48 casi di Disturbi dell’area ansiosa e depressiva, trattati mediante co-terapie psicofarmacologiche e psicoterapiche nell’arco degli anni, valutando la presenza di quattro possibili indicatori di “alleanza”. Nella maggior parte dei casi il trattamento prevedeva uno psichiatra ed uno psicoterapeu- ta psicologo. In base a una revisione dell’esperienza personale, i motivi di riuscita ma soprattutto di fallimento terapeutico sono stati riconducibili ad almeno uno dei seguenti punti: 1. mancanza di colloquio tra terapeuti, 2. diversità teorica di intervento non spiegata al paziente e non risolta (mancanza d’intesa tra i due in- terventi), 3, scarsa reciprocità e complementarietà sul paziente, 4. problemi di competenza specifica nel proprio settore (scelta di un farmaco “errato”, intervento psicoterapico o “matching terapeuta paziente non adeguati). L’alleanza terapeutica è un fattore che può essere analizzato e descritto, almeno secondo questo studio, in quattro “operatori” principali. Riconoscerli, sorvegliarli e rea- lizzarli, può essere d’aiuto per prevenire fallimenti terapeutici. Da questa esperienza emerge che vanno tenuti in considera- zione vari aspetti, alcuni di tipo psicopatologico e di contesto, altri più specifici di un intervento integrato, quali un modello teorico di intervento adatto (non basta solo associare in qualche modo farmaci e psicoterapia) che dia anche al paziente una spiegazione non conflittiva dei due interventi; una buona intesa e comunicazione tra i due terapeuti.

Bibliografia

1 Biondi m. Beyond the mind-brain dichotomy and toward a common

organizing principle of psychotherapy and pharmacotherapy. Psy-

chother Psychosom 1995;63:3-8.

2 Biondi m, Picardi A. Increased probability of remaining in remission

from panic disorders with agoraphobia after drug treatment in pa- tients who received concurrent cognitive-behavioural therapy: a fol- low up study. Psychother Psychosom 2003;72:34-42.

3 Biondi m, Picardi A. Attribution of improvement to medication and

increased risk of relapse of panic disorder with agoraphobia. Psy-

chother Psychosom 2003;72:110-1.

4 Biondi m, Picardi A. Increased probability of maintaining treatment

gains in patients with obsessive-compulsive disorder who received integrated psychological and biological treatment compared with medication alone Psychother Psychosom 2005;74:123-8.

5 Kandel ER, editor. Psychiatry, psychoanalysis and the new biology of

mind. APA, 2006.

l’errore in psicoterapia: realtà o fantasia?

N. Visconti

Roma

Uno dei processi centrali della situazione analitica sembra essere la necessità di mantenere i confini professionali in modo tale che i due partecipanti abbiano la possibilità di attraversarli psicolo- gicamente, e non solo. In altre parole processi quali l’empatia e l’identificazione proiettiva oscillano continuamente attraverso la membrana semipermeabile costruita dalla diade analitica. ma se le trasgressioni che il paziente compie hanno diritto d’asilo all’in- terno del setting, per la natura stessa del rapporto, e possono solo essere soggette a lettura ed interpretazione, ciò che è il terapeuta ad agire all’interno della relazione con il proprio paziente ha più diritto di essere definito errore, perché il presupposto di base è che il terapeuta abbia maggiori strumenti di comprensione. sono basate le nostre azioni diagnostiche e psicoterapeutiche

nel processo complesso che inizia con l’analisi della domanda, continua con la decisione del trattamento di elezione, passando poi alla sua erogazione e monitoraggio.

I valori dell’etica vengono incarnati e applicati dalla deonto- logia nel disegnare e gestire i setting clinici. Saranno illustra- ti i principali errori, tutti prevenibili ed evitabili, che possono altrimenti generare impasse nel processo psicoterapeutico e/o produrre effetti iatrogeni.

Illustreremo alcuni contributi di Carl Rogers derivati dalle ri- cerche sulla qualità della relazione inclusi anche schizofrenici lungodegenti e psicotici. Carl Rogers ha sottolineato la necessi- tà di essere coscienti dei messaggi e metamessaggi che comuni- chiamo ai nostri utenti e dei rischi insiti nelle narrative diagno- stiche e psicoterapeutiche meccanicistiche che semplificando eccessivamente la complessità, possono divenire delle profezie autoavveranti. Illustreremo le ricerche sulle variabili di rispetto profondo, comprensione empatica, autenticità e congruenza postulate da Rogers come fattori che facilitano l’alleanza tera- peutica e l’efficacia di ogni trattamento.

Illustreremo alcuni aspetti della supervisone e come facilitare l’imparare dagli errori e farli divenire maestri, in particolare nella prevenzione e risoluzione dell’empasse e della relazione terapeutica quando essa ha subito degli strappi.

Verrà illustrata l’importanza dell’autoconsapevolezza del pro- prio processo: essere consapevoli se si è capaci o meno di ac- cogliere e comprendere la persona dell’utente, e come le nostre capacità di contatto con l’altro dipendono dalla capacità di contatto con noi stessi.

Illustreremo alcuni aspetti del progetto di ricerca sull’efficacia della psicoterapia e della formazione degli psicoterapeuti di ogni paradigma.

Problemi e alcune soluzioni per i rischi di errore nel setting di terapie integrate

m. Biondi

Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, Sapienza Università di Roma

L’impiego sempre più diffuso di trattamenti che impiegano di psicoterapia e farmacoterapia insieme ha posto problemi clinici e organizzativi nuovi e diversi. Le dizioni più comuni per tali in- terventi sono combinati, associati, sebbene quella preferibile sia “integrati”, quando gli interventi non solo aggiunti l’uno all’altro ma seguono un modello concettuale articolato e pianificato. Uno dei problemi riguarda l’alleanza terapeutica tra terapeuta e paziente, un altro quella tra due terapeuti che seguono un caso – ad esempio tra medico psichiatra e psicoterapeuta psico- logo, oppure tra uno psichiatra ad orientamento psicodinamico ed uno psichiatra ad orientamento “farmacologico”. Il paziente può così trovarsi nella condizione di “splitting” tra due tratta- menti per lo stesso disturbo ed “esposto” a due razionali d’inter- vento differenti (“il suo disturbo ha radici psicologiche, quindi la terapia dev’essere sulle cause psichiche con la psicoterapia” contrapposto alla spiegazione “il suo disturbo ha un base orga- nica, legato ad una riduzione di serotonina … quindi la cura più specifica è la correzione della serotonina”) difficilmente ri- conducibili ad una matrice unitaria.

MerColedì 16 feBBraio 2011 – ore 13,50-15,50 Sala: PoSter SeSSion

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