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Il Perù, un paese di montagne

LE MONTAGNE ANDINE

3.1. Il Perù, un paese di montagne

Il Perù, collocato nel centro-ovest del continente sudamericano, è attraversato da nord a sud dalla Cordigliera delle Ande. Il territorio nazionale occupa una superficie di 1.285,120.60 Km2 con 3.000 Km di coste lungo il Pacifico e una larghezza massima di 1.250 Km che penetra nella foresta amazzonica.

Il sistema andino occupa circa un terzo del territorio del paese ed è quasi ovunque caratterizzato da tre elementi distinti: una vasta estensione di terre alte mediamente sui 3.500 m; valli strette e vette altissime che superano i 6.000 m di altezza con i ghiacciai maggiori Huascarán, Salcantay, Coropuna; gole profonde come il Colca e l'Apurimac. Oltre le Ande, ad occidente, troviamo l'Amazzonia peruviana, grande regione che, dalle ultime propaggini della Cordigliera, confluisce nella pianura alluvionale interessando oltre la metà del territorio peruviano (60%) relativamente poco popolato. A motivo della conformazione orografica la regione amazzonica si suddivide in Selva Alta, con vegetazione densa a grande variabilità di specie di fauna e di flora e Selva Bassa, o Amazonía, che occupa il vasto bacino idrografico del Rio delle Amazzoni.

Procedendo dal litorale pacifico verso l'interno, si incontra la zona bassa e prevalentemente desertica della costa, stretta tra il mare e la montagna e attraversata perpendicolarmente dai fiumi che scendono dal versante occidentale delle Ande con corso irregolare.

Quello peruviano è un territorio accidentato, risultato dall'interazione di fattori geologici e di processi tettonici in fase di assestamento e di sollevamento, i cui fenomeni di attività vulcanica e sismica sono frequenti nella regione. La cordigliera attraversa il paese costituendone la sua ossatura e origina diverse unità geografiche longitudinali con notevoli contrasti geomorfologici e climatici.

Sulle vette andine si originano i fiumi del paese che, scendendo da versanti opposti, costituiscono il sistema idrografico dell'Atlantico ad est e del Pacifico ad ovest. Nella zona meridionale della sierra, nella regione dell'Altopiano di Puno, le acque del Lago Titicaca segnano il confine con la Bolivia. La conca interna di questo lago è costituita dai fiumi di corto corso e a carattere torrentizio, di regime irregolare, che provocano spesso inondazioni nelle aree circostanti.

Le Ande peruviane comprendono una serie di cordigliere collocate tra la fossa peruviano-cilena e la pianura amazzonica. L'intera stratigrafia, la struttura, il magmatismo, la sismicità, la mineralizzazione delle Ande del Perù sono direttamente o indirettamente il risultato della collisione della placca di Nazca, più densa e in subduzione (inabissamento), lenta, ma inesorabile sotto la placca sudamericana nelle diverse fasi orogeniche.

Il vasto massiccio andino ha portato ai grandi eventi morfotettonici sopramenzionati, processo iniziato nel miocene-pliocene (terziario). È interessante notare che la subduzione della placca di Nazca non è stata uniforme su tutto il fronte occidentale andino. Quando l'angolo è minore di 25° il piano di subduzione non incontra il mantello superiore, impedendo la fusione parziale, fenomeno che viene denominato flat slab. Il flat slab definisce la geometria di subduzione della placca oceanica sotto la placca litosferica; è una geometria inusuale, identificata come una zona piatta poco profonda (Proyecto Pulse25, 2011) associata al gap vulcanico presente sul fronte ecuadoregno (1° 15°S zona di subduzione a nord del Perù) e su quello peruviano-cileno (30° 41°S a sud del Perù)26 dove si sviluppano regioni vulcaniche molto attive. Nel flat slab si presenta un embricato attivo nel retro-arco del piano subdotto che, a una profondità di 100 km, diventa quasi orizzontale, raggiungendo una larghezza di 300 km. Questo embricato è in relazione allo sviluppo di molti terremoti, mentre l'attività vulcanica è quasi assente. Nella zona andina, vi sono vari sistemi di faglie che interessano il continente e che hanno avuto origine come effetto collaterale della collisione oceanica con la placca continentale. La creazione di questo processo di piegatura e di fratture della crosta comporta una distribuzione eterogenea degli sforzi tensionali e compressive all'interno del continente. Tale collisione comporta anche un'intensa attività sismica provocata dall'attrito e dall'energia accumulata nell'area di contatto tra le due placche; il rilascio di questa energia provoca forti terremoti sul margine costiero peruviano. La superficie più distruttiva si trova a meno di 30 km di profondità. Secondo l'INDECI (Instituto Nacional de Defensa Civil), l'area litoranea si trova nella zona di intensità sismica VIII e IX (il 15 agosto 2007 si è registrato un terremoto con un'intensità di 8° nella scala di Richter, uno dei più forti degli ultimi anni che ha colpito le coste della cittadina di Pisco).

Lo sviluppo della catena andina inizia nel paleozoico superiore e continua nel mesozoico; nella sua continua evoluzione si evidenziano numerose faglie e pieghe osservate, per esempio, nel bacino di Huancayo negli antichi depositi del quaternario. Il

sollevamento della zona di puna nell'età plioquaternaria, il vulcanesimo quaternario, il sollevamento dei tablazos (“terrazze marine”) come pure l'attività sismica e vulcanica caratterizzano le Ande come una cintura sismica attiva.

Durante la fase tettonica del cretaceo superiore (terziario inferiore) si accentua il ripiegamento e l'epirogenesi andina: a est si forma l'altopiano andino e la pianura amazzonica e a ovest, nella zona peripacifica, si formano bacini con sedimentazione marina. Durante il miocene-pliocene, la Cordigliera delle Ande rimane definitivamente formata.

Dalla catena andina si formano tre segmenti principali: le Ande del Nord, del Centro e del Sud. Attualmente, la direzione di convergenza tra la placca di Nazca e la placca sudamericana è in direzione nordest e la velocità varia da 78-84 mm/anno27. La natura della topografia varia da ampie pianure a cime sopra i 6.000 m: è la catena più lunga che corre da sud a nord per più di 7.000 km. Per questi attributi, il continente comprende molti tipi di clima che vanno dal tropicale, sub tropicale umido e secco, glaciale fino al subpolare d'alta quota. La distribuzione e la natura della morfologia, dei suoli e della vegetazione sono direttamente correlate alla struttura e alla composizione della geologia, alla topografia e al clima del continente. Tali elementi sono una complessa associazione di diverse formazioni rocciose che si sono evoluti nel corso della storia della Terra.

Figura N°9 Profilo trasversale delle Ande con presenza dell'Altopiano

Fonte: Chilón Camacho, 2008

Un elemento importante delle Ande Centrali è la presenza dell'Altopiano andino situato tra la Cordigliera Occidentale e Orientale del Perù, che comprende una zona

pianeggiante con leggere ondulazioni. Si sviluppa sui 3.800-4.000 m per 190.000 Km2. Gran parte dell'Altopiano è formato da superfici di depositi lagunari corrispondenti a grandi laghi che esistettero durante il quaternario e si localizzano sopra i 3.665 e 3.860 m. Vi sono anche formazioni di depositi alluvionali e fluvio-glaciali quaternari situati tra 3.860 e 4.100 m che sono le pedemontane delle Cordigliere occidentale e orientale.