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Esperienze esemplificative: Aarhus, Capannori, Grenoble, Marsh Farm-Luton, Bilbao[23]

Insieme alle recenti problematiche economiche di livello globale, e alle conseguenti ricadute sulle amministrazioni pubbliche, è emersa la necessità di utilizzare in maniera più efficiente le minori risorse economiche disponibili per il perseguimento di obiettivi pubblici di diversa natura.

Le necessità sociali e le modalità di intervento da parte delle pubbliche amministrazioni sono uno dei campi nei quali la crisi economica e quella delle istituzioni pubbliche risulta maggiormente evidente. Sono emerse quindi negli ultimi anni diverse esperienze e pratiche promosse dalle pubbliche amministrazioni al fine di trovare e sperimentare soluzioni innovative per affrontare problematiche sociali di diversa natura. Il classico modello di funzionamento nella fornitura di servizi per la collettività, in cui il soggetto pubblico decide e fornisce dall’alto (approccio top-down) i servizi che ritiene necessari ai cittadini (che li ricevono passivamente) non sembra più adatto ad affrontare efficacemente alcune delle sfide sociali maggiormente impellenti.

L’innovazione sociale nelle pubbliche amministrazioni si inserisce in queste considerazioni, promuovendo un cambiamento dei paradigmi e un nuovo possibile approccio per la risoluzione delle attuali sfide sociali. Azioni rivolte all’incentivazione di nuove modalità processuali, nuovi approcci alle problematiche sociali e allo sviluppo di un ecosistema nel quale possano svilupparsi istanze di innovazione per la società risultano fondamentali per uno sviluppo più equilibrato, sostenibile ed efficiente, all’interno di contesti locali e urbani.

Emerge la necessità, da parte dei soggetti pubblici, di aprirsi verso quelle organizzazioni, associazioni e quei soggetti di natura non pubblica per coinvolgerli attivamente nella formulazione, proposizione e attuazione di nuove soluzioni innovative alle problematiche sociali. Il ruolo che le amministrazioni locali e le istituzioni pubbliche possono svolgere in questi processi è strettamente correlato alla creazione di condizioni favorevoli per incentivare la nascita e lo sviluppo di pratiche, esperienze e processi di innovazione sociale all’interno dei contesti territoriali di riferimento. Il ruolo svolto dai soggetti pubblici, infatti, si modifica radicalmente rispetto ai modelli classici di erogazione di servizi per la collettività, muovendosi verso ruoli di facilitazione e mediazione tra soggetti e interessi diversi, cogliendo le opportunità e le risorse esistenti, invitando alla partecipazione e alla cooperazione soggetti diversi, e difendendo gli interessi della collettività.

I vantaggi per le amministrazioni pubbliche, nel perseguimento di approcci innovativi alle questioni sociali, sono potenzialmente molteplici: da un’efficiente identificazione delle necessità, alla predisposizione di soluzioni più specifiche, dallo sviluppo di servizi più efficienti ed economicamente sostenibili, all’approfondimento di bisogni sociali non affrontati, dalla promozione di istanze di cittadinanza attiva, allo sviluppo dell’occupazione e alla crescita economica dei contesti locali e regionali. Diverse sono le modalità e i settori nei quali le pubbliche amministrazioni possono intervenire, promuovendo approcci socialmente innovativi: dalla gestione dei rifiuti (Capannori) al supporto diretto a imprenditori sociali (Grenoble), da esperienze di microcredito per la crescita occupazionale (Aarhus) fino allo sviluppo di Centri di Comunità (Luton,

23 Per ulteriori approfondimenti si rimanda ai siti internet delle diverse amministrazioni. Aarhus.dk, comune.capannori.lu.it, grenoble.

fr, lutontown.uk, bilbao.net.

Fig.21 Diverse sono le esperienze e

le politiche innovative promosse dalle amministrazioni pubbliche locali che promuovono nuovi approcci alla risolu- zione di problematiche sociali e urbane. Interessante il caso di Capannori (nella foto) dove, per la gestione dei rifiuti, sono state predisposte strategie socialmente innovative, in grado di generare notevoli vantaggi.

Bilbao). Molte altre ancora potrebbero essere le esperienze e i settori di intervento da prendere in considerazione. I campi e i settori di intervento in cui si potrebbero sviluppare istanze di innovazione sociale per le pubbliche amministrazioni rispecchiano infatti l’estrema eterogeneità e integrazione tra saperi, conoscenze e bisogni diversi, una caratteristica fondamentale dell’innovazione sociale stessa.

Il ruolo riconosciuto alle amministrazioni pubbliche in questi processi è quello di soggetti facilitatori e promotori di una nuova visione dello sviluppo urbano, sociale e collettivo della città. Tale sviluppo è legato all’integrazione di obiettivi di miglioramento e sviluppo economico, e finalità di innovazione in risposta ai bisogni della collettività, volta a promuovere percorsi di coesione sociale nei territori. Il ruolo di portatori di interesse collettivo rende inoltre le istituzioni e le amministrazioni pubbliche adatte a svolgere la funzione di mediatori nelle relazioni tra soggetti diversi contribuendo attivamente alla costruzione di network e partnership di livello locale per il raggiungimento di obiettivi socialmente utili, che altrimenti il soggetto pubblico non riuscirebbe a raggiungere o soddisfare unicamente attraverso le proprie attività e risorse.

Le attività che le pubbliche amministrazioni possono intraprendere per sviluppare e aumentare l’impatto delle tematiche di innovazione sociale nei propri territori sono molteplici. Facendo riferimento a uno studio promosso dal Danish Technological

Institute[24], è possibile citarne alcune, che ovviamente non coprono tutti i possibili campi di intervento, ma ci aiutano

a comprendere l’eterogeneità delle forme e delle modalità di intervento che i soggetti pubblici possono promuovere: dall’identificazione di specifiche aree di intervento (mobilità, verde, assistenza agli anziani, formazione giovanile) alla ricerca di attori rilevanti da coinvolgere, dalla promozione di processi inclusivi e aperti alla cittadinanza, alla predisposizione di un ambiente aperto e favorevole per lo sviluppo di innovazione, dalla costruzione di partnership con soggetti profit e del terzo settore alla ricerca di soluzioni qualitativamente valide ai bisogni della società, dalla promozione di istanze di sostenibilità e disseminazione delle tematiche fino alle semplificazioni legislative e normative per accelerarne lo sviluppo.

Esperienze e pratiche, spaziali e fisiche

Esperienze esemplificative: Incubatori e acceleratori d’impresa (FAB, Social Impact Lab), Centri di Comunità (San Salvario,

Cerc), Laboratori di partecipazione (Next Hamburg), modelli ibridi[25]

Gli spazi e i luoghi fisici di pratica, promozione e sviluppo di istanze di innovazione sociale nei (e per i) territori, rappresentano un livello di intervento decisivo per le possibilità di generazione di impatti positivi per le comunità locali. Le possibilità pratiche di questa varietà di spazi portatori di istanze innovative per la società, incubatori e acceleratori d’impresa, centri di comunità e laboratori di partecipazione risiedono nelle capacità di questi luoghi di coniugare e integrare necessità di sviluppo economico con istanze di coesione sociale nei territori. Il livello di intervento è nella maggioranza dei casi estremamente locale e specifico, a livello di quartiere, anche se spesso l’incidenza, le funzioni e il ruolo di questi spazi sono rilevanti anche a livello metropolitano e regionale. Le necessità legate alla condivisione di esperienze e competenze e all’allargamento degli impatti generabili da questi spazi comportano in alcune delle esperienze prese in considerazione (Social Impact Lab, Hub), l’esigenza di far parte di reti e network di livello nazionale e internazionale per diffondere e promuovere gli approcci, i metodi e i processi socialmente innovativi adottati.

L’importanza di questi luoghi risiede anche nella capacità rivestita da queste esperienze di porsi come spazi di incontro fisici tra soggetti e attori rilevanti, a livello locale e metropolitano, e cittadinanza attiva, per l’individuazione di risorse, opportunità e necessità sociali specifiche dei contesti locali. È importante sottolineare la rilevanza della contestualizzazione e della delimitazione degli ambiti di intervento, riscontrabile nella maggioranza delle esperienze considerate, e finalizzata all’individuazione degli aspetti decisivi e fondamentali per lo sviluppo di istanze di innovazione sociale per territori specifici.

24 Danish Technological Institute, Social Innovation in Local Government, 2013.

25 Per ulteriori approfondimenti si rimanda al paragrafo 2.3 del presente documento di tesi, oltre che ai siti internet delle diverse esperienze. I-fab.it, socialimpactlab.eu, sansalvario.org, marshfarmfutures.co.uk, nexthamburg.de.

L’eterogeneità delle pratiche spaziali considerate all’interno di questa categoria rispecchia, ancora una volta, la molteplicità delle visioni e degli approcci alle tematiche di innovazione sociale esistenti, ponendo l’accento su aspetti e campi di intervento differenti. È infatti possibile osservare come alcuni spazi di innovazione sociale si concentrino maggiormente sulla necessità di creare network di professionisti (Hub, Dnamo), alcuni luoghi considerino cruciali i processi di partecipazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza (San Salvario, Next Hamburg), altri ritengano prioritario il supporto per la nascita e lo sviluppo di imprese a finalità sociale (The Accelerator, Social Impact Lab, Mcae), alcuni spazi cerchino di fornire soluzioni dirette e specifiche per determinate emergenze sociali (Friche Belle de Mai, FAB), altri ancora considerino cruciali lo sviluppo di centri per le comunità (Cerc, Eutokia) mentre altri spazi si stiano muovendo verso modelli maggiormente ibridi, in grado di contaminare e integrare diversi approcci e finalità (Make a Cube3).

È importante osservare come non tutte le esperienze esaminate e approfondite abbiano sviluppato un particolare focus di interesse per la risoluzione operativa di necessità e bisogni locali dei contesti territoriali in cui si insediano. In alcuni casi, infatti, l’approccio socialmente innovativo non è rivolto alla costruzione di soluzioni alle problematiche sociali specifiche del contesto, quanto piuttosto allo sviluppo di istanze, processi, iniziative innovative per approcci e modalità di sviluppo, in grado di generare indirettamente miglioramenti nei contesti sociali di riferimento. È importante infatti considerare che le esperienze e le pratiche di concreta applicazione di istanze di innovazione sociale sono in grado di produrre impatti ed esternalità positive in diversi modi. Ciò non avviene esclusivamente attraverso lo sviluppo di progetti direttamente rivolti ai quartieri e alle comunità locali, e dedicati alla risoluzione di specifiche necessità sociali di queste popolazioni. La capacità di generazione di impatti positivi da parte di questi luoghi e spazi è conseguente anche allo sviluppo di istanze processuali innovative, all’incentivazione di processi di divulgazione e promozione delle tematiche verso la cittadinanza, e alla costruzione di eventi e attività volti a incentivare la partecipazione delle comunità alle decisioni riguardanti lo sviluppo

urbano e dei propri contesti territoriali.

Infine appare utile soffermarsi sull’effettiva integrazione, promossa all’interno delle esperienze prese in considerazione, tra approcci, competenze e settori professionali estremamente diversi ed eterogenei (competenze sociali, economiche, tecniche, amministrative, etc.). Questa integrazione di saperi e conoscenze pone le esperienze, i luoghi e gli spazi d’innovazione sociale come soggetti effettivamente in grado di promuovere nuove alleanze territoriali e locali tra attori diversi. Infatti il ruolo di questi spazi sembra essere fondamentale per lo sviluppo di processi innovativi di governance e partnership tra attori pubblici e privati, mediando tra le posizioni e le necessità della cittadinanza e delle comunità locali, mobilitando le risorse e le opportunità attivabili da associazioni, organizzazioni e imprese, e confrontandosi con le amministrazioni locali e le istituzioni pubbliche, per promuovere approcci, progetti e iniziative pratiche ed efficaci di innovazione per la società e la collettività.

Fig.22 Il campo delle pratiche

fisiche di innovazione sociale è as- solutamente eterogeneo, a partire dalle finalità e dai percorsi proget- tuali attivati. Lo spazio Friche la

Belle de Mai rappresenta in questo

senso un’interessante esperienza. Ex-manifattura tabacchi in un quartiere periferico di Marsiglia, lo spazio è stato trasformato in Centro Culturale per il quartiere e la città, grazie al lavoro di associa- zioni artistiche e locali.

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