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Imprese sociali, associazioni e soggetti no-profit, organizzazioni informali, compagnie private

2.1.3 L’importanza della dimensione spaziale

L’approfondimento proposto in questo capitolo sulle diverse forme e livelli d’intervento riguardo l’innovazione sociale ci pone, ancora una volta, di fronte alla complessità della tematica, stante la sua forte transettorialità e la rilevanza ricoperta in questi percorsi da soggetti eterogenei.

Come affermato in precedenza infatti, l’innovazione sociale può essere interpretata e compresa a partire dalla considerazione dei diversi soggetti e livelli d’intervento attivi per la promozione operativa della tematica, all’interno di un framework pratico caratterizzato da dinamiche di integrazione tra soggetti ed esperienze anche molto diverse. Ed è proprio grazie allo sviluppo di tendenze all’integrazione tra soggetti e pratiche eterogenee, che l’innovazione sociale può prendere concretamente forma e sostanza; in questo senso l’innovazione sociale si caratterizza come esito di processi politici e istituzionali, come effetto di percorsi di ricerca e supporto promossi da organizzazioni di rilevanza nazionale, come risultato di processi di condivisione tra esperienze e pratiche, e come attività operativa promossa da soggetti attivi nella società e pubbliche amministrazioni.

Nella direzione interpretativa adottata e a partire dalla domanda di ricerca che ha inizialmente strutturato questo percorso di ricerca (come integrare sviluppo economico e coesione sociale nei territori locali), il livello operativo che pare maggiormente interessante e significativo indagare si concentra sulla rilevanza delle dimensioni fisiche e spaziali, all’interno di percorsi di promozione e produzione di innovazione sociale nei territori locali.

L’interesse riconosciuto agli esiti fisici di approcci socialmente innovativi emerge, come sarà illustrato nei capitoli successivi, in relazione alle capacità di queste esperienze e pratiche, di muoversi operativamente verso la generazione di effetti e impatti socialmente positivi all’interno di contesti locali. Non solo, la dimensione ibrida e intermedia di molte iniziative di innovazione sociale le rende particolarmente significative, in relazione alle funzioni processuali e di mediazione che questi luoghi possono svolgere, integrando operativamente necessità e volontà di policy-maker e soggetti istituzionali, con opportunità e istanze emergenti da soggetti e comunità locali. Gli esiti e i risultati generati da queste pratiche tuttavia non risultano interessanti unicamente per le capacità dimostrate nel produrre miglioramenti e percorsi di sviluppo nei contesti locali; quello che pare interessante approfondire, a partire dalle esperienze, sono anche i nodi critici e operativi

di sviluppo delle stesse, che ci portano a riflettere sulla rilevanza di molteplici dimensioni e risorse all’interno di questi percorsi innovativi.

Appare quindi utile sottolineare come tutti i livelli e le forme approfondite in precedenza, risultino ugualmente decisive e fondamentali nella costruzione di effettivi percorsi di innovazione sociale, intervenendo con modalità differenti, all’interno di diversi livelli decisionali e operativi; i molteplici processi di diffusione e promozione delle tematiche di innovazione sociale risultano infatti estremamente integrati e difficilmente interpretabili singolarmente. Quello che però pare interessante indagare e approfondire, dal punto di vista urbano riguardo la tematica, trova strette relazioni con i potenziali impatti ed effetti generabili da queste esperienze, lungo le dimensioni di sviluppo locale e rigenerazione urbana. In questo senso le pratiche ed esperienze fisiche di innovazione sociale rappresentano il livello privilegiato d’indagine, pur non potendo essere queste comprese e considerate in totale autonomia rispetto alle altre dimensioni e modalità d’intervento, riconosciute in precedenza come significative.

In seguito alla breve presentazione di alcune delle ragioni per le quali si è ritenuto utile guardare primariamente alle dimensioni fisiche di innovazione sociale, pare utile riaffermare cosa definisca gli approcci e le tematiche di innovazione sociale. I percorsi di innovazione sociale riguardano quindi nuove strategie, concetti, idee e forme organizzative in grado di rispondere efficacemente a bisogni ed esigenze della società (condizioni di lavoro, educazione, sviluppo di comunità, salute, etc.) e in grado di rafforzare le capacità d’azione della società stessa, verso la promozione di processi ed esiti altamente innovativi.

In quest’ottica quindi l’interesse e il focus rivolto verso le strutture e i luoghi operanti per la promozione/produzione di percorsi di innovazione sociale è strettamente relazionato alle capacità d’intervento, di questi spazi e dei relativi soggetti coinvolti, verso il concreto miglioramento di situazioni contestuali, di livello locale e urbano, in particolare attraverso percorsi di coinvolgimento e collaborazione con le comunità locali. In questo senso emerge un duplice livello territoriale d’interesse riguardo le esperienze pratiche di innovazione sociale; se da un lato è infatti interessante indagare le modalità d’intervento e gli esiti generati all’interno degli specifici contesti locali, dall’altro lato è interessante andare ad approfondire la rilevanza urbana, potenziale o di fatto, ricoperta da queste iniziative pratiche, locali e localizzate.

In questo senso le dimensioni fisiche di innovazione sociale evidenziano spazi di opportunità, arene di confronto, interazione e scambio tra soggetti e organizzazioni diverse, luoghi fertili per la costruzione di percorsi operativi e per il riconoscimento di specifiche risorse territoriali. Questi spazi di opportunità paiono essere i luoghi potenzialmente in grado di promuovere e incentivare modalità innovative di sviluppo urbano, in grado di integrare positivamente dimensioni sociali ed economiche, verso la generazione di impatti positivi per le comunità locali, ed estremamente relazionati ad esigenze ed opportunità specifiche e puntuali di ciascun contesto territoriale.

Lungo questa direzione interpretativa pare utile riaffermare la crucialità di processi di contestualizzazione dei campi d’intervento e azione, in grado riconoscere esigenze e potenzialità specifiche di contesti diversi, in relazione alle tematiche di innovazione sociale. In questo senso la localizzazione delle esperienze è un elemento da tenere in considerazione, e da indagare a partire dalle pratiche (in particolare dai casi studio presentati nel capitolo 2.3), per comprendere come non esistano direzioni univoche e universalmente valide, per la promozione operativa di percorsi di innovazione sociale nei territori; al contrario si riconoscono molteplici ed eterogenee possibilità di sviluppo, strettamente relazionate alle condizione, esigenze e possibilità dei differenti contesti territoriali di riferimento. Le diverse pratiche spaziali infatti, pur evidenziando dinamiche e tendenze simili, risultano essere in larga parte esito ed effetto di situazioni specifiche, legate ai contesti nazionali, regionali e urbani di sviluppo, in particolare in relazione a dimensioni sociali, economiche, politiche e istituzionali.

Risulta perciò interessante guardare alle pratiche, per i risultati e gli esiti che sono state in grado di produrre e generare all’interno degli specifici contesti d’intervento; ma osservare le pratiche locali risulta ugualmente rilevante per comprendere le relazioni e le opportunità di livello urbano, che queste sono state in grado di evidenziare e far emergere. In questa ottica duplice si può affermare come le capacità dei soggetti amministrativi pubblici, preposti al governo della città, rappresentino un elemento cruciale e significativo, in grado di influenzare, in modo decisivo, i percorsi di sviluppo e valorizzazione di

queste esperienze. Appare quindi interessante indagare le pratiche ed esperienze di innovazione sociale, primariamente per comprendere COSA (esiti, impatti, soluzioni) queste siano riuscite a produrre e generare all’interno dei contesti locali, e in secondo luogo per capire COME (modalità, strumenti, processi) queste siano riuscite a costruire percorsi dall’alto valore economico, sociale e locale.

I luoghi fisici e le esperienze pratiche di innovazione sociale rappresentano infatti gli spazi dove queste tematiche, presentate nel primo capitolo come interessanti approcci qualitativi a problematiche globali, prendono realmente forma e sostanza, trasformandosi in pratiche e diventando accessibili e fruibili da parte dei “destinatari” (termine impreciso stante la forte dimensione di coinvolgimento attivo delle popolazioni).

In quest’ottica la cittadinanza, le comunità locali e la società intesa nelle sue accezioni più ampie, rappresentano i “destinatari” di queste esperienze, ma anche e soprattutto i promotori (prosumer), portando alla costruzione di spazi di confronto e scambio tra soggetti e settori molteplici alla scala urbana e locale. L’insistenza su queste dimensioni di riflessione trova principale ragione in relazione al forte potenziale esprimibile da queste esperienze pratiche, come sarà esplicitato nello studio delle buone pratiche (capitolo 2.3), nel coniugare operativamente istanze di sviluppo economico e coesione sociale, necessità sociali e percorsi di attivazione della società. Queste ultime due dimensioni, risposte a necessità sociali e percorsi di attivazione nella società, rappresentano infatti due delle sfide più rilevanti emergenti all’interno di differenti contesti urbani, fortemente orientati verso processi di competizione globale; sicuramente lo sono all’interno del contesto italiano, e in modo particolare all’interno del contesto metropolitano milanese.

In quest’ottica l’importanza riconosciuta alle dimensioni locali di intervento e sperimentazione (quartieri, municipalità), verso la promozione di percorsi di innovazione sociale, appare cruciale, ricollegandosi in particolar modo alla necessità di strutturazione di azioni e pratiche. Pratiche e azioni queste che possono promuovere declinazioni operative, specifiche e contestuali, degli approcci di innovazione sociale, verso la predisposizione di significative soluzioni ed esiti progettuali, in grado di indicare possibili e alternative direzioni di sviluppo locale, e successivamente urbano. In questo senso gli altri livelli d’intervento per la promozione di istanze di innovazione sociale, seppur indispensabili nella costruzione di quadri operativi di riferimento in diversi livelli (europeo, nazionale, regionale) e settori (economico, sociale), appaiono troppo “distanti” e “immateriali” (dimensione politica e di policy), o all’opposto, troppo “specifici” e “materiali” (dimensione personale, collettiva e organizzativa) rispetto agli esiti ricercati all’interno di questo percorso di tesi.

Lo studio delle buone pratiche che verrà proposto e restituito nei capitoli successivi (capitoli 2.2 e 2.3), ambisce quindi a ricostruire e comprendere, le diverse dinamiche di sviluppo, le partenship attivate, gli esiti generati e le forme gestionali ed economiche adottate da parte di luoghi e spazi d’innovazione sociale, all’interno di diversi contesti nazionali e urbani. L’interesse verso percorsi di indagine e approfondimento riguardo le dimensioni fisiche e spaziali di innovazione sociale, e i relativi elementi e dimensioni caratterizzanti, emerge in relazione alla necessità di apertura di uno spazio di riflessione riguardo le modalità e forme, attraverso cui questi spazi possono agire positivamente nei territori, e per le comunità locali. Fig.24 Le declinazioni spaziali e fisiche delle tematiche

di innovazione sociale rappresentano dimensioni as- solutamente rilevanti, in grado di strutturarsi operativa- mente come luoghi e spazi di mediazione tra necessità espresse dalle comunità locali, e dalla società, e volontà delle pubbliche amministrazioni; il potenziale rigenerati- vo locale di queste esperienze le rende estremamente interessanti, per la capacità di integrare concretamente istanze di coesione sociale e processi di sviluppo eco- nomico. Nella foto la Casa del Quartiere San Salvario, Torino.

In quest’ottica, come già affermato in precedenza, sarà interessante approfondire, oltre gli esiti e gli impatti generati dalle pratiche, la rilevanza di alcuni nodi operativi e dimensioni critiche, in grado di evidenziare criticità e opportunità di sviluppo della tematica. Inoltre sarà interessante osservare, all’interno delle diverse esperienze considerate, il ruolo svolto da pubbliche amministrazioni e istituzioni di livello urbano; in particolare sarà interessante comprendere come queste abbiano inteso i differenti percorsi progettuali, quali funzioni e potenzialità gli abbiano riconosciuto e che ruolo hanno svolto nei processi di sviluppo e valorizzazione delle esperienze.

In conclusione di questo paragrafo dedicato alle diverse forme di innovazione sociale, appare utile sottolineare ancora una volta come emergano significati molteplici, sovrapponibili e interdipendenti di innovazione sociale. Le tematiche di innovazione per la società possono infatti trovare differenti traduzioni operative e pratiche; da percorsi sociali di innovazione, allo sviluppo di prodotti e servizi con finalità sociali, dall’emersione di mercati e forme differenti di imprenditoria sociale alle innovazione nel campo delle politiche pubbliche e nei processi di governance a scala metropolitana e locale.

Le differenti tematiche e traduzioni operative di innovazione sociale, trovano infatti strette relazioni con eterogenee discipline, risorse e competenze emergenti nella società, caratterizzandosi per la valorizzazione di approcci innovativi, volti alla promozione di paradigmi e modelli di sviluppo differenti, sostenibili e qualitativamente orientati. In questa direzione interpretativa appaiono quindi cruciali dimensioni ed elementi di contestualizzazione delle molteplici esperienze, in primis all’interno dei differenti contesti nazionali e urbani; in questo modo si intende comprendere il diverso interesse riconosciuto a esigenze, risorse, potenzialità e relazioni attivabili, verso la promozione di sviluppi territoriali equilibrati, e in risposta a specifiche questioni e opportunità.

In quest’ottica l’attenzione rivolta dalle differenti pratiche verso le dimensioni di attivazione e coinvolgimento della società, qui intesa nella sua accezione non pubblica, rappresenta un’interessante campo di riflessione, in particolare nei percorsi di produzione e intervento pubblico alla scala urbana. In questo senso il coinvolgimento attivo delle popolazioni locali, all’interno di questi percorsi di sviluppo operativo, rappresenta un’interessante dimensione, in grado di contribuire concretamente all’individuazione di necessità e opportunità emergenti all’interno di contesti locali e metropolitani eterogenei, caratterizzati da esigenze specifiche e non generalizzabili.

In questa direzione di ricerca si può affermare quindi come l’interesse operativamente rivolto verso i contesti locali, da parte di pratiche ed esperienze eterogenee, rappresenti un cambiamento paradigmatico assolutamente rilevante, che si muove in senso opposto rispetto a processi di globalizzazione, nelle loro accezioni urbane; processi questi che hanno, in molti casi e contesti differenti, svuotato di significati e possibilità territori urbani e contesti locali.

In questo senso percorsi di standardizzazione delle soluzioni e modalità d’intervento adottate, per la promozione di percorsi di sviluppo urbano all’interno di contesti globalmente orientati, hanno comportato, come è stato illustrato nella prima parte, l’emersione di rilevanti problematiche e tendenze di polarizzazione, sociale, economica e territoriale.

Le tematiche e gli approcci di innovazione sociale si muovono in contrapposizione a queste tendenze, promuovendo e incentivando l’emersione di risposte, soluzione e percorsi fortemente specifici e contestualizzati, localmente costruiti e potenzialmente in grado di sviluppare processi d’innovazione e cambiamento per la società. Questo non significa che non vadano tenute in considerazione dimensioni economiche e sociali di rilevanza globale (anche nei percorsi di innovazione sociale il ruolo di organizzazioni e network internazionali è indispensabile), quanto piuttosto sottolinea la necessità di ricomprendere, per la promozione di percorsi di sviluppo collettivo e sociale equilibrati, quelle necessità e opportunità endogene esprimibili da ciascun contesto locale.

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