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cosa: spazio di incubazione leggera rivolto ad imprese ad alto

2.4 VALUTAZIONI CONCLUSIVE SULLE BUONE PRATICHE

2.4.5 Innovazioni processual

Come è emerso durante la trattazione delle parti precedenti, le innovazioni processuali rappresentano un elemento cruciale e una componente essenziale nello sviluppo di processi e percorsi progettuali di innovazione per la società; la promozione e la produzione di istanze socialmente innovative, e le relative declinazioni spaziali, sono infatti inscindibili dallo sviluppo di innovazioni nelle modalità e nei meccanismi processuali e relazionali adottati, siano essi di livello specifico e contestuale (dimensione territoriale delle esperienze), siano essi di carattere istituzionale e amministrativo (dimensione di riconoscimento pubblico delle esperienze).

Nello specifico, le innovazioni nei meccanismi processuali introdotte dalle diverse pratiche possono consistere nella strutturazione di nuovi modelli e strumenti finalizzati al coinvolgimento attivo e diretto della cittadinanza e delle comunità locali. Possono anche insistere sulle dimensioni di interazione e di scambio con le amministrazioni pubbliche o riguardare l’allargamento delle reti decisionali pubbliche e la costruzione di network con soggetti di diversa natura per il perseguimento di obiettivi di interesse collettivo. Queste innovazioni risultano chiaramente presenti, con forme e notare una generale tendenza, all’interno delle esperienze prese in considerazione, nel passaggio da modelli gestionali verticali e top-down, promossi da un soggetto forte (pubblico o privato), a meccanismi di governance orizzontale e bottom-up, in grado di coinvolgere, integrare e costruire collaborazioni e coproduzioni tra soggetti portatori di competenze diverse, per il perseguimento di obiettivi collettivi e complessi.

Fig.28 Le dimensioni riguardanti i processi di migliora-

mento sociale nei contesti territoriali fanno riferimento alla capacità delle esperienze considerate, di generare significative ricadute sui contesti specifici d’intervento e d’insediamento; esperienze come Fab (nella foto un pro- getto sostenuto dallo spazio, Parco Naturale Sinergico a Udine) insistono fortemente su logiche di “restituzione al territorio”, anche attraverso il coinvolgimento di partner di comunità, quali Comune e Provincia di Pordenone.

Non è difficile comprendere da dove emerga la necessità di questo cambiamento nelle forme e nelle modalità di sviluppo di processi innovativi in risposta a esigenze della società.

Il generale ridimensionamento economico delle amministrazioni locali e dei soggetti pubblici in generale, l’emersione di istanze di partecipazione diretta nei processi decisionali da parte delle comunità locali, oltre a necessità di efficientamento nei processi di produzione pubblica di servizi rivolti alla collettività sono solo alcuni dei driver in grado di promuovere e incentivare l’adozione di necessarie innovazioni processuali e guidare il generale sviluppo di percorsi socialmente orientati alla scala urbana.

Come è stato affermato in precedenza, i meccanismi processuali e le modalità innovative impostate dalle diverse pratiche si differenziano in modo evidente per gli approcci perseguiti e le dimensioni considerate. In alcune delle esperienze approfondite (Cerc, San Salvario, Next Hamburg, Fab, Friche), le innovazioni processuali adottate sono riconducibili principalmente alle modalità di interazione con i soggetti pubblici e amministrativi e all’introduzione di meccanismi inediti di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza nel perseguimento di decisioni pubbliche e collettive.

È interessante osservare come, in alcune delle esperienze considerate (Cerc, Friche), le innovazioni processuali introdotte siano emerse a partire da mobilitazioni informali delle comunità locali di riferimento e dall’insistenza verso un approccio bottom-up nella predisposizione di servizi, attività e spazi orientati alle necessità dei contesti locali. Le modalità di coinvolgimento della cittadinanza, riscontrate all’interno dei casi approfonditi, risultano orientate principalmente a un approccio capacity-building (valorizzazione e integrazione delle risorse disponibili), piuttosto che a una visione tradizionale della partecipazione intesa come attività di consensus-building (costruzione di consenso intorno a decisioni pubbliche). È interessante notare come all’interno dell’esperienza Next Hamburg questi due diversi approcci coesistano, avendo lo spazio predisposto alcune attività sostenute da soggetti pubblici e promotori privati più orientate verso la costruzione di consenso nella cittadinanza mentre, in parallelo, le attività e iniziative promosse direttamente dallo spazio adottano soprattutto un approccio di valorizzazione e integrazione delle risorse disponibili da parte della cittadinanza e delle comunità locali.

Altre iniziative considerate (Dnamo, The Accelerator, Make a Cube3) hanno adottato approcci processuali innovativi in

relazione ai metodi utilizzati nello sviluppo di inedite forme di produzione, quali attività di collaborazione, cooperazione e co-produzione tra soggetti portatori di risorse e interessi diversi, Questi spazi, e le organizzazioni promotrici (Enviu, The Young Foundation, Avanzi), svolgono un ruolo decisivo, all’interno dei diversi contesti locali e nazionali, nel promuovere forme innovative di coinvolgimento e coordinamento di molteplici soggetti e attori eterogenei e nell’influenzare gli attori istituzionali pubblici per l’implementazione di politiche efficaci a supporto della produzione di innovazioni per la società. All’interno di queste iniziative, cruciale è quindi il ruolo riconosciuto ai soggetti promotori e gestori delle diverse pratiche ed esperienze, con riferimento alle tematiche di innovazione sociale, le cui funzioni possono portare a influenzare le pubbliche amministrazione verso la predisposizione di condizioni favorevoli per incentivare lo Fig.29 Un ruolo importante nello sviluppo delle diverse

esperienze è riconosciuto alla capacità, da parte dei soggetti promotori, di strutturare e predisporre innovativi meccanismi processuali e relazionali, rivolti sia verso la cittadinanza (dimensioni di partecipazione e coinvolgi- mento locale), sia verso le amministrazioni pubbliche (dimensioni di riconoscimento pubblico e istituzionale); esperienze come Friche a Marsiglia (nella foto) eviden- ziano bene come si possano generare positivi impatti e ricadute significative sui contesti locali, a partire da azioni promosse da gruppi locali e informali di cittadini, o più in generale a partire da iniziative emergenti nella società.

sviluppo di percorsi progettuali, istanze processuali e modalità inedite di produzione pubblica alla scala urbana.

Infine è possibile riconoscere una terza categoria di spazi e di esperienze (Hub, Social Impact Lab, Mcae, Eutokia) che risulta innovativa per i meccanismi processuali attivati internamente alle strutture, per verso la promozione e la costruzione di community e network di soggetti e professionisti, diversi per risorse e competenze ma accomunati dalla condivisione di un approccio e di un orientamento. In questo senso la condivisione della mission da parte dei molteplici soggetti coinvolti nelle diverse pratiche ed esperienze rende possibile la promozione e l’incentivazione di forme, innovative e spesso inaspettate, di collaborazione e co-produzione tra i membri di queste reti per lo sviluppo di progetti, idee e soluzioni in riferimento a problematiche e opportunità di natura sociale.

2.4.6 Scalabilità

Le dimensioni e le considerazioni correlate alla scalabilità delle diverse esperienze appaiono cruciali e significative all’interno dei processi valutativi impostati. Le pratiche che risultano maggiormente in grado di scalare ed espandere le proprie attività sono infatti le esperienze più consolidate ed economicamente sostenibili, che hanno dimostrato di possedere le capacità di generare risultati e impatti positivi in riferimento agli specifici obiettivi impostati.

La dimensione di scalabilità fa riferimento quindi alle capacità delle diverse esperienze e iniziative valutate di allargare le proprie reti relazionali, espandere e diffondere gli impatti generati, all’interno del medesimo contesto o in contesti territoriali diversi da quello originario. Fondamentale in questo senso è il mantenimento del focus originario, da parte delle diverse pratiche, in relazione agli obiettivi e alle finalità di miglioramento sociale ricercati e al rapporto costruito con i contesti urbani e locali di riferimento.

Molteplici sono le strategie attuabili per scalare e diffondere gli impatti socialmente positivi generati, e possono far riferimento ad azioni di scambio (di competenze, conoscenze, esperienze, personale), di allargamento delle reti relazionali (interne ed esterne allo spazio), all’ampliamento dei processi di governance (sia orizzontale che verticale).

È importante sottolineare come non tutte le pratiche prese in considerazione abbiano reali ed effettive potenzialità e possibilità di scalare e replicare le proprie attività, stante la forte specificità e contestualizzazione di alcune esperienze all’interno dei propri contesti sociali e locali di riferimento.

Riguardo alla casistica approfondita, emerge infatti come alcune delle esperienze prese in esame non risultino in grado di scalare efficacemente le proprie attività (Mcae, Cerc, San Salvario). Le ragioni di queste difficoltà sono molteplici e fanno riguardano principalmente il ruolo determinante svolto dai soggetti pubblici nel promuovere e sostenere economicamente queste esperienze. La dipendenza da fonti di finanziamento pubblico e l’estrema specificità e unicità di alcune delle esperienze considerate sono solo alcune delle principali criticità che rendono difficoltosi i processi di scalabilità degli impatti generati da esse. In questa categoria di pratiche l’impostazione di deboli meccanismi di sostenibilità economica, in particolare nel medio-lungo periodo, rappresenta quindi l’ostacolo principale allo sviluppo e all’allargamento degli effetti generati in termini di innovazione per la società.

Le dimensioni di scalabilità e replicabilità risultano inoltre strettamente connesse alla maturità e al consolidamento delle diverse pratiche approfondite. È possibile infatti riconoscere, all’interno della casistica presa in esame, alcune esperienze (Eutokia, Fab, The Accelerator) che risultano ancora in una fase estremamente iniziale delle proprie attività, per le quali è difficile immaginare, allo stato attuale, possibilità e prospettive di scalabilità futura delle loro iniziative e strutture fisiche. Queste esperienze e pratiche, seppure in una fase iniziale di attività, hanno impostato modelli e meccanismi economici e gestionali efficaci, che si muovono nella direzione di auto-sostenibilità delle iniziative promosse. Questa condizione permette quindi di immaginare, nonostante la necessità di verificare primariamente gli esiti e le possibilità di espansione, buone possibilità e capacità di allargamento e diffusione degli impatti generati, a partire dalla strutturazione di solidi modelli gestionali ed economici da parte di queste pratiche.

Infine è possibile riconoscere un’ulteriore categoria di esperienze (Hub, Social Impact Lab, Next Hamburg), che risultano in possesso di capacità e risorse sufficienti per promuovere e allargare i propri impatti all’interno del contesto di partenza

o verso contesti territoriali differenti. Queste esperienze sono altamente scalabili e replicabili in contesti diversi da quelli di partenza, in quanto appartenenti a reti nazionali e internazionali di spazi ed esperienze che, tra le finalità principali perseguite, riconoscono un’importanza cruciale alle dimensioni di scalabilità e replicabilità delle proprie attività e iniziative, predisponendo in questo senso efficaci modelli gestionali ed economici, tali da garantirne il successo in contesti differenti.

Non si può non considerare quindi, all’interno delle riflessioni proposte, che gli spazi e le pratiche che risultano particolarmente in grado di scalare le proprie attività sono le esperienze promosse e sostenute da soggetti privati, che sono state capaci di predisporre solidi meccanismi di sostenibilità economica nel medio-lungo periodo, in grado di permettere un allargamento e un’espansione del ruolo di questi spazi in riferimento alle tematiche di innovazione per la

società, oltre i contesti territoriali originari.

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