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Analogie e differenze nei fattori di rischio: diverse aree geografiche

2.4 “Evictions” differenziate: studio sui fattori d

2.4.1 Analogie e differenze nei fattori di rischio: diverse aree geografiche

Nonostante pochi siano i casi in cui è disponibile una solida quantità di elementi probatori - anche ove rintracciabili non certo portatori di dati assoluti -, le tendenze generali consentono di procedere ad una differenziazione degli Stati membri in “aree geografiche” sulla base delle cause di evictions che riscontrano maggiore diffusione40.

L'analisi si presta ad evidenziare analogie e difformità sussistenti tra i diversi Paesi europei, in relazione ai fattori di rischio e ai meccanismi che conducono all'evizione.

Complessivamente, l'instabilità finanziaria delle famiglie e altri elementi rilevanti - come il basso reddito, il sovra-indebitamento e la disoccupazione - costituiscono elementi comuni alle diverse realtà. Questo schema risulta accentuato dall'attuale crisi economica, i cui effetti hanno prodotto conseguenze dirompenti nel sud Europa e in alcuni Stati dell'Europa centro-orientale (CEE).

Altresì, mercati immobiliari disfunzionali e livelli di affitto elevati - nelle città più densamente abitate - si presentano tra le ragioni strutturali che impongono tensioni finanziarie per i nuclei familiari a basso reddito41. A queste cause si aggiunge, in maniera pressoché

40 FEANTSA e altri, op. cit., pp. 92-96.

generalizzata, il divorzio e la rottura delle famiglie - motivo diffuso di allontanamento dalla dimora

Se indubbie sono le analogie tra i fattori di rischio evidenziati, altrettanto strutturate le differenze42.

Negli Stati dell'Europa nord-occidentale si attesta una elevata complessità nel manifestarsi dei fattori di rischio. Se da un lato le cause di origine socio-economica - come disoccupazione, basso reddito e rottura delle relazioni - assolvono un ruolo significativo, chiara è la tendenza che colloca gli sfratti in un più ampio disegno di esclusione sociale di carattere multidimensionale. In questo senso è dato rilevare una evidenza negli sfratti - una chiara sovra-rappresentazione - tra gli individui con complesse esigenze di supporto e altri bisogni, connessi perlopiù a malattie mentali ed abuso di sostanze.

Per quanto la maggior parte degli Stati membri ricompresi entro quest'area geografica godano di sistemi sanitari relativamente estesi, la tendenza nella concentrazione degli sfratti suggerisce la presenza di residue lacune e la necessità di uno sforzo ulteriore per garantire una più massiccia assistenza dei soggetti portatori di necessità complesse, onde evitare il probabile ingresso di costoro, a seguito dell'evizione, nella categoria dei “senzatetto”43. A questi Paesi si riferiscono i più

mercati immobiliari. La mancanza di alloggi a prezzi accessibili nelle città più grandi aggrava i problemi finanziari di molte famiglie a basso reddito e le costringe in abitazioni che spesso possono a malapena permettersi, aumentando il rischio di morosità. Inoltre, i cambiamenti demografici e nella composizione delle famiglie rafforzano la carenza strutturale di alloggi a prezzi accessibili: sempre più famiglie sono composte da una sola persona, circostanza che crea la necessità di un'ulteriore abitazione. Una carenza di alloggi sociali, con lunghe liste di attesa in molti Stati membri, inoltre, costringe le famiglie a basso reddito e vulnerabili a ricorrere al mercato d'affitto privato, dove - a seconda della situazione del mercato e delle norme di legge -, aumentando i livelli di affitto, si limitano le loro opzioni di scelta. Cfr. Ivi, p. 81.

42 Ivi, pp. 96-97.

43 In realtà, la prevalenza di persone con bisogni complessi tra gli sfrattati può riflettere il fatto che, in alcuni Stati, è più probabile che queste famiglie siano inserite in un'abitazione ordinaria e permanente; ciò significa che le stesse possono aver stipulato normali contratti d'affitto e pertanto saranno soggette alle regole ordinarie

completi dati disponibili sugli sfratti dalle abitazioni locate44.

Negli Stati dell'area centro-orientale, invece, si attesta una minore evidenza sui fattori di rischio, frutto di un'analisi statistica in larga parte assente. Secondo le prove qualitative raccolte, il rischio di

eviction è più ampiamente associato a problemi di povertà diffusa -

basso reddito e mancanza di risparmio -, non solo per i disoccupati con contributi di sussistenza, ma anche tra i lavoratori indigenti. Precipui motivi di sfratto sono rappresentati dagli arretrati nel pagamento dei canoni di locazione, delle rate del mutuo, nonché delle utenze - spesso insostenibili nel periodo invernale45.

Negli Stati del sud, infine, i dati statistici sui fattori di rischio per gli sfratti sono generalmente deboli, ma gli elementi disponibili - derivanti prevalentemente dalla situazione spagnola - individuano la disoccupazione e la rottura delle famiglie come fattori di rischio predominanti: un modello che, secondo le interviste qualitative effettuate, si è rafforzato in seguito alla crisi finanziaria.

per gli sfratti, senza alcuna clemenza. Negli altri Stati membri, invece, con minore probabilità queste famiglie saranno alloggiate sotto tale regime generale di locazione e quindi non saranno necessariamente soggette alle generali regole esecutive in tema di locazione, Ivi, p. 97.

44 I processi di evizione coinvolgono, perlopiù, famiglie composte da uomini single (50-70%), seguiti da genitori soli, sopratutto madri con figli, mentre le coppie con figli si attestano tra 4 e 19 %, ove i dati erano disponibili. Le famiglie senza bambini rappresentano una piccola percentuale di famiglie sfrattate. Poche persone in affitto sopra i 60 subiscono un'evizione: i soggetti più a rischio sono gli under 45.

45 Negli Stati CEE, l'elevato livello di abitazioni occupate dal proprietario derivanti dalla privatizzazione su larga scala di alloggi sociali nel periodo post-comunista sembra essere un fattore significativo nei bassi livelli di evictions attestati; dato questo che, tuttavia, non si estende ai molti soggetti vulnerabili, a più alto rischio di sfratto - in particolare Rom e persone con disabilità mentale.

L'elemento predominante resta comunque la generale mancanza di dati statistici sul rischio di sfratto riferito alle singole popolazioni, cfr. FEANTSA e altri, op. cit., pp. 92-94.

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