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Il fenomeno della “Homelessness” 1 Tentativo definitorio

La perdita dell'abitazione: studio europeo sulle “evictions”

2.2 Il fenomeno della “Homelessness” 1 Tentativo definitorio

L'acquisto dello status di “senzatetto” costituisce una conseguenza logica, seppur non automatica, del verificarsi di un'evizione: la perdita della propria dimora innesca spesso un processo involutivo, che conduce all'assenza - pressoché totale - di valide soluzioni abitative4.

Arduo, purtuttavia, rinvenire una definizione univoca del fenomeno, che mostra, invece, tratti variegati e diversamente articolati negli Stati dell'Ue.

Contrariamente alla percezione popolare, infatti, la homelessness non rappresenta una condizione statica. Le prove raccolte nelle ricerche sul campo rilevano, semmai, come si tratti di un << processo complesso, dinamico, con percorsi differenziati di entrata e di uscita, per i diversi gruppi ed individui5 >>: a siffatta complessità segue l'eterogeneità

delle persone, o meglio delle situazioni di vita personali, che

4 Sui legami tra il fenomeno delle evictions e lo status di homelessness vedi § 2.2.2. 5 EUROPEAN CONSENSUS CONFERENCEOF HOMELESSNESS: Raccomandazioni politiche

compongono la categoria.

Si è, invece, sovente affermata la prassi di ricorrere a nozioni circoscritte, con una limitazione dello status di “senzatetto” ai casi maggiormente visibili: più esattamente, nell'immaginario collettivo, è invalsa l'identificazione dell'homeless con lo stereotipo comune dei “senza dimora” - coloro, cioè, che dormono all'aperto o in speciali strutture di accoglienza.

Un tentativo definitorio puntuale e capace di fotografare una realtà estremamente complessa, tuttavia, non può prescindere dalla ricomprensione delle forme meno evidenti del fenomeno, i c.d.

“hidden” homeless, con riferimento precipuo ai soggetti che

contrariamente alla loro volontà vivono con amici o parenti o in alloggi precari o inadeguati6.

Nel 2005, con lo specifico obiettivo di fornire un'immagine veritiera della complessa realtà sottesa allo status di homeless, FEANTSA - the

European Federation of National Organisations working with the homeless - è pervenuta allo sviluppo di una classificazione concettuale

del fenomeno, provvedendo all'individuazione della tipologia europea

delle persone senza dimora e dell'esclusione abitativa, nota con

l'acronimo ETHOS7.

Siffatto modello può - anzi deve, secondo l'auspicio della Conferenza di Consenso - essere impiegato a livello europeo come << quadro comune di riferimento per la definizione della homelessness e dell'esclusione abitativa, oltre a poter fornire un costante supporto, per

6 Vedi FEANTSA e altri, Pilot Project - Promoting protection of the right to housing

- Homelessness prevention in the context of evictions VT/2013/056, 16 maggio 2016,

su http://www.feantsa.org/en/report/2016/05/11/feantsa-position-pilot-project- promoting-protection-of-the-right-to-housing-homelessness-prevention-in-the- context-of-evictions, p. 23.

7 Cfr. ETHOS Typology on Homelessness and Housing Exclusion, rinvenibile sul sito

il coordinamento e lo sviluppo delle politiche in questo campo8 >>.

La tipologia ETHOS parte dalla comprensione del fatto che esistono tre domini, tre diverse aree concettuali che vanno a costituire l' “abitare”, in assenza dei quali è possibile identificare in via progressiva un problema abitativo rilevante sino alla esclusione abitativa totale vissuta dalle persone senza dimora.

La piena abitabilità può dirsi soddisfatta laddove siano integrate tre condizioni: << avere uno spazio abitativo adeguato sul quale una persona e la sua famiglia possano esercitare un diritto di esclusività (dominio fisico); avere la possibilità di mantenere in quello spazio relazioni soddisfacenti ed adeguate (dominio sociale); avere un titolo legale riconosciuto che ne permetta il pieno godimento (dominio legale)9 >>.

L'assenza di una o più di siffatte condizioni permette di individuare quattro diverse categorie di esclusione abitativa: “Rooflessness” (persone senza tetto), “Houselessness” (persone prive di una casa),

Living in insecure accomodation (persone che vivono in situazioni di

insicurezza abitativa) e Living in inadequate housing (persone che vivono in condizioni abitative inadeguate).

Queste categorie concettuali vengono a loro volta suddivise in tredici

species operative10, suscettibili di essere utilizzate per diversi scopi

politici, quali la mappatura del problema dei senzatetto, il monitoraggio e valutazione delle politiche intraprese.

Lungi dal voler valorizzare in modo eccessivo il dato classificatorio, simile ricerca apporta un indubbio giovamento ai fini della comprensione della vastità del genus della homlessness, oltre a

8 Cfr. EUROPEAN CONSENSUS CONFERENCE OF HOMELESSNESS: Raccomandazioni

politiche della Giuria, cit., pp. 10-13.

9 Cfr. ETHOS Typology on Homelessness and Housing Exclusion, cit.

rappresentare un saldo e comune referente per qualsivoglia indagine che sul tema aspiri ad un minimo di effettività.

2.2.2 Collegamento tra “evictions” e “homelessness”

Ictu oculis può sembrare superfluo evidenziare il nesso logico

sussistente tra il verificarsi di una eviction e l'acquisto dello status di

homeless. In realtà, benché frequenti siano le ipotesi in cui il legame

tra le due nozioni assuma i connotati di un rapporto causa-effetto, non sempre l'esecuzione di un procedimento di sfratto determina - per coloro che si vedano costretti ad abbandonare l'alloggio occupato - l'ingresso nella categoria dei “senzatetto”: perlomeno la prassi dimostra come il passaggio non sia automatico ed immediato11.

L'assunto trova conferma in ricerche condotte a livello europeo12, le

quali testimoniano come spesso si assista ad un processo involutivo, che vede il primo step nella richiesta di aiuto a familiari ed amici da parte di coloro che abbiano perduto la propria abitazione.

In simile scenario, mentre taluni “sfrattati” riescono a trovare una soluzione abitativa alternativa durante il periodo provvisorio, altri finiscono per logorare la relazione di supporto, con il graduale e definitivo approdo alla homelessness e il conseguente affidamento a strutture di accoglienza e ai servizi per senzatetto.

Dall'analisi di questo primo stadio del percorso emergenziale che conduce alla perdita dell'abitazione, emerge, dunque, come l'acquisto

11 In questo senso un decisivo ruolo dissuasivo è assolto dalle politiche intraprese a livello nazionale relativamente all'offerta di opportunità di re-housing e all'estensione dei servizi di welfare: la disponibilità di supporto personale, sociale ed economico, quindi, può incidere sull'area degli homeless contribuendo ad una sua riduzione, cfr. FEANTSA e altri, op. cit., pp. 98 ss.

dello status de quo sia il risultato di una complessa interazione di elementi strutturali, istituzionali, personali e di relazione13: spesso si

assiste, cioè, ad una convergenza dei fattori di vulnerabilità, piuttosto che ad una singola causa scatenante14.

L'eterogeneità dei “motivi” si pone, altresì, in rapporto reciproco rispetto al profondo e continuo mutamento che connota il profilo e la percezione della homelessness. Seguendo simile direttrice, si attesta il passaggio - dal “nucleo tradizionale” degli uomini soli di mezza età con problemi psico-sociali e di dipendenza - all'inclusione nel genus delle più disparate categorie di persone che compongono il tessuto sociale: dalle famiglie numerose o monoparentali agli anziani, dai migranti ai giovani, dai nuovi disoccupati alle vittime di debito insostenibile, dai Rom a coloro che dispongono di un reddito modesto15.

13 BUSCH-GEERTSEMA ed altri, Homelessness and Homeless Policies in Europe:

Lessons from Research. Report for European Consensus Conference on Homelessness, 2010, in www.ec.europa.eu . 48 ss.

14 Ibidem, p. 23. Ad esempio, la disoccupazione, le difficoltà finanziarie e l'abuso di sostanze sono tutte cause primarie dello stato di homeless; questi fattori, inoltre, possono influenzare in negativo le relazioni personali, aumentando il rischio di rottura delle famiglie.

15 Soltanto pochi Stati membri ci consegnano statistiche certe e affidabili sulla situazione delle famiglie colpite da evizione. Ove è stato possibile raccogliere dati maggiormente sicuri – come Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi – in un caso su quattro è emerso che le famiglie sfrattate diventano “senzatetto” ad un certo punto del processo di evizione. In questi Stati, gli sfratti sono perlopiù concentrati in quelle persone che beneficiano di un complesso sistema assistenziale, probabilmente in forza del fatto che tali individui con esigenze particolari sono alloggiati in abitazioni ordinarie in vista del loro reingresso in società, denotando, così, bisogni di supporto insoddisfatti. A differenza di quanto accade nei paesi del Nord Europa, in quelli del Sud mancano evidenze statistiche sul collegamento tra evizione e senzatetto: la condizione di senza dimora è sovente direttamente correlata a questioni di natura economica e strutturale e ai costi delle abitazioni (con almeno il 50 % dei senzatetto in Grecia e Spagna dovuti alla disoccupazione) e raramente involve soggetti che beneficiano di prestazioni assistenziali, non rientrando i problemi personali e di salute tra le principali cause della homelessness. Nell'Europa del Sud, quindi, l'evizione dipende perlopiù da povertà e disoccupazione e, una volta verificatasi, più incisivo è il ruolo svolto dalle famiglie nel fornire supporto economico, abitativo e personale agli “sfrattati”, sussistendo spesso un obbligo legale in tal senso.

La constatata divergenza riflette da un lato le differenze tra i sistemi di welfare degli Stati europei - che sopratutto nel Sud hanno un ruolo assistenziale meno incisivo -,

L'accresciuta varietà delle fasce della società esposte alla homelessness costituisce, quindi, diretta testimonianza di come il concetto, la natura e l'entità del fenomeno stia subendo un progressivo cambiamento, riflettendo profonde trasformazioni in seno alla società europea.

Ecco che, lungi dal poter esserne considerata in ogni circostanza quale causa diretta, l'evizione si stanzia entro una catena di eventi - connessione inasprita per i soggetti vulnerabili e per coloro che godano di deboli legami familiari - potenzialmente conducibile all'acquisto dello status di senzatetto.

2.3 Progetto pilota: “Promoting protection of the right

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