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2.4 “Evictions” differenziate: studio sui fattori d

2.6 Primary prevention misures

2.6.3 Housing system-related misures

Nell'ambito del sistema primario di prevenzione assume una posizione di rilievo una seconda tipologia di misure inerenti il complessivo assetto del sistema abitativo, le c.d. housing system-related measures: si tratta di risposte politiche e strutturali su larga scala che perseguono il precipuo obiettivo di assicurare la disponibilità di un alloggio adeguato per qualità, dimensioni e costi61 ad un'ampia platea di

soggetti. Inutile sottolineare la forza dissuasiva nel contrasto al fenomeno della homelessness dello schema richiamato: simili interventi, infatti, - rintracciabili nelle politiche e nei programmi concernenti gli housing rights, l'equità sociale, l'uguaglianza e la coesione sociale - si traducono in prima istanza nella messa a disposizione di abitazioni per quei nuclei familiari i cui bisogni abitativi non possano essere soddisfatti alle condizioni di mercato. Nel perseguimento del medesimo risultato convergono un insieme di ulteriori obiettivi qualitativi, tra i quali il contrasto all'esclusione e il sostegno al mix sociale, la ricerca di equilibrio del mercato abitativo, la promozione del risparmio energetico, l'offerta di sufficienti garanzie agli affittuari contro lo sfratto62.

Il successo delle politiche abitative discende, dunque, dalla combinazione di strumenti differenziati, entro cui - come anticipato - trova posizione preminente l'articolazione del sistema di social

housing63.

In questa direzione, le politiche sociali intraprese dagli Stati europei hanno condotto alla creazione di un nutrito patrimonio di edilizia

61 In tal senso FEANTSA e altri, op. cit., p. 119.

62 M. BALDINI, M. FEDERICI, Il Social Housing in Europa, novembre 2008, CAPPaper n. 49, in www.capp.unimore.it, pp. 8-9.

popolare e sociale - per la vendita, la locazione e il re-housing - che sovente, però, risulta insufficiente ai fini della prevenzione primaria - e più spesso terziaria - delle evictions.

Nei sistemi basati sul mercato, l'accesso ad un alloggio dignitoso dipende da un bilanciamento - all'atto pratico spesso disatteso - tra l'acquisto della proprietà mediante la stipula di un mutuo e il ricorso alla locazione o alla c.d. intermediate tenure. I mercati immobiliari sovente non solo non rispettano, ma anzi mortificano i diritti fondamentali - nel nostro caso il diritto alla casa -, ancorando indissolubilmente l'accesso all'abitazione alla capacità di pagare64.

Ecco la necessità di un intervento strutturato e correttivo da parte delle autorità statali, entro cui si collocano le politiche di edilizia sociale: complessivamente, tutti gli Stati membri hanno agito in questa direzione, seppur con azioni diversificate e con diversi livelli di successo.

2.6.3.1 L'“Europa dei proprietari”: i dati Eurostat per il

2014

Qualunque studio che voglia collocarsi in una dimensione ancorata alla realtà e fornire risposte concretamente percorribili rispetto ad una questione di grande peso sociale - quale l'esigenza abitativa - non può prescindere da un'analisi puntuale delle tendenze invalse nel contesto europeo in relazione al titolo di godimento degli immobili.

In questo senso i dati Eurostat65 ci consegnano una chiara fotografia

del trend invalso nel corso degli anni, contribuendo a tratteggiare i confini di quella che può essere definita l'“Europa dei proprietari”. Sette persone su dieci (70,1 %) - nel 2014 - disponevano di un'abitazione di proprietà, mentre il 19,1 % viveva in abitazioni in affitto locate a canone di mercato e il 10,8 % in abitazioni in affitto locate a canone agevolato o gratuito.

Più di un quarto (27,1%) della popolazione dei ventotto Stati membri risiedeva in un'abitazione di proprietà per la quale stava pagando un mutuo, mentre più dei due quinti della popolazione (43,0%) risultava proprietario di un alloggio senza pagare un mutuo66.

Le rilevazioni statistiche confermano, quindi, l'orientamento - con il nostro Paese tra i protagonisti indiscussi - che eleva la proprietà immobiliare a precipuo veicolo di accesso all'abitazione e a conseguente titolo di godimento privilegiato.

In un simile scenario, inevitabilmente le azioni politiche intraprese dai Governi dei singoli Stati membri - attraverso previsioni normative,

65 Consultabili in http://ec.europa.eu/.

66 I dati confermano inoltre come più della metà della popolazione in ciascuno degli Stati membri dell'UE abitava nel 2014 in un alloggio di proprietà, con quote variabili dal 52,4% in Germania fino al 96,1% in Romania. Nessuno degli Stati membri dell'UE ha dunque registrato una quota di residenti in abitazioni in affitto più elevata rispetto alla percentuale della popolazione abitante in un alloggio di proprietà. Per contro, in Svizzera (dato del 2013) la percentuale della popolazione residente in abitazioni in affitto (circa il 56,0%) superava quella della popolazione abitante in un alloggio di proprietà. In Svezia (61,3%) e nei Paesi Bassi (59,2%) più della metà della popolazione viveva in un'abitazione di proprietà per la quale stava pagando un mutuo, così come in Norvegia (65,6%) e in Islanda (62,9%; dato del 2013).

Nel 2014 la quota della popolazione che viveva in abitazioni in affitto locate a canone di mercato era inferiore al 10,0% in 11 degli Stati membri dell'UE. Per contro, quasi due quinti della popolazione in Germania (39,6%), quasi un terzo in Danimarca (36,6%), nei Paesi Bassi (32,6%) e in Svezia (30,4%), più di un quarto in Austria (27,2%) e un quinto o più in Lussemburgo (22,0%) e Grecia (20,0%) risiedevano in abitazioni in affitto locate a canone di mercato. In Svizzera tale percentuale era ancora più elevata e saliva addirittura al 51,8% (dato del 2013). La quota della popolazione che viveva in abitazioni in affitto locate a canone agevolato o che occupava un'abitazione a titolo gratuito era inferiore al 20,0% in tutti gli Stati membri dell'UE. Dati rinvenibili su http://ec.europa.eu/eurostat.

regolamentazioni, particolari regimi fiscali, sussidi sociali e altri meccanismi istituzionali - contribuiscono ad influenzare l'equilibrio generale, determinando la preferenza per l'uno o l'altro regime: i rapporti dinamici tra i diversi titoli, a loro volta, spiegano la loro influenza sull'accesso e l'accessibilità alle abitazioni.

In linea di massima, il libero esercizio della scelta nell'ambito del sistema delle abitazioni dovrebbe fondarsi sul principio della

neutralità tra i diversi regimi di godimento: per stabilire un siffatto

equilibrio in alcune situazioni si rende, però, necessario un intervento positivo delle autorità statali67.

In seno agli Stati Ue, l'obiettivo primario di natura politica resta quello di agevolare il mercato a funzionare efficacemente, garantendo lo scambio di abitazioni, la pianificazione di uso del territorio, l'accesso al mercato dei mutui, l'equità sostenibile68.

La promozione delle abitazioni in proprietà - attraverso la politica fiscale e creditizia e la privatizzazione di alloggi statali -, come strada per la standardizzazione della proprietà immobiliare, è stata la forza predominante nella maggior parte degli Stati membri in tempi recenti, sebbene i sistemi di social housing apprestati dai paesi del Nord Europa nel periodo post bellico abbiano conservato un'ampia gamma di approcci. In ogni caso, si è assistito ad una regressione nella fornitura di alloggi da parte dello Stato e gli approcci basati sul

67 All'interno del mercato immobiliare, i fattori della domanda dipendono dalla demografia, dai livelli di reddito, dalle aspettative future sul reale prezzo degli alloggi, dal relativo prezzo di acquisto rispetto a quello di locazione, nonché dalle politiche di tassazione. Analogo discorso vale per gli investimenti nel settore dell'edilizia. Simili e più complesse considerazioni sono legate alla disponibilità e alla domanda di alloggi privati locati, sebbene le abitazioni sociali in locazione siano più orientate alla soddisfazione delle necessità abitative rispetto alla domanda. La sua disponibilità dipende direttamente dall'azione e dal finanziamento statale, FEANTSA e altri, op. cit., pp. 120-121.

68 Cfr. M. KLEINMAN ed altri, European Integration and Housing Policy, Routledge, London, 1998, p. 242.

mercato sono diventati dominanti, specialmente nel sistema delle locazioni69.

Riassuntivamente, comunque, un dato rimane incontrovertibile: gli Stati membri con livelli più equilibrati di abitazioni locate ed un sano mercato delle locazioni - come Germania e Austria - hanno subito in misura minore le conseguenze negative della crisi nel settore abitativo: chiaro esempio della direzione che - in termini di opportunità - sarebbe necessario percorrere.

2.7 Centralità e finalità delle politiche di “Social

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