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La perdita dell'abitazione: studio europeo sulle “evictions”

2.3 Progetto pilota: “Promoting protection of the right to housing Homelessness prevention in the context of

2.3.2 Dati EU-SILC

Tra le fonti statistiche su cui la ricerca si fonda - oltre agli elementi raccolti dagli esperti nazionali - figurano i dati EU-SILC 201226 sui

cambiamenti di abitazione e le relative motivazioni: gli stessi sono il risultato della risposta ad un quesito specifico27 fornita dai componenti

25 Ad esempio, i processi esecutivi per lo sfratto da abitazioni occupate dai proprietari sono diminuiti o rimasti stabili in alcuni stati - come la Spagna - duramente colpiti dalla crisi economica, mentre sono aumentati in altri. Lo stesso vale per gli sfratti da abitazioni locate, Ibidem.

26 Il progetto EU-SILC (Statistics on Income and Living Conditions, Regolamento del Parlamento europeo, n. 1177/2003) costituisce una delle principali fonti di dati per i rapporti periodici dell'Unione Europea sulla situazione sociale e sulla diffusione della povertà nei paesi membri. Gli indicatori previsti dal Regolamento sono incentrati sul reddito e l'esclusione sociale, in un approccio multidimensionale al problema della povertà, e con una particolare attenzione agli aspetti di deprivazione materiale. Dal 2011 è stata modificata la tecnica di rilevazione e l'indagine si svolge attraverso la realizzazione di interviste a domicilio condotte con il metodo CAPI (Computer Assisted Personal Interviewing).

Dal 2016 l'indagine sulle condizioni di vita verrà condotta con tecnica mista: alcune famiglie continueranno ad essere intervistate con il metodo CAPI, mentre altre saranno intervistate telefonicamente attraverso il metodo CATI (Computer Assisted

Telephone Interviewing). Una descrizione approfondita del progetto e il database dei

dati raccolti si rinviene su www.eui.eu.

Per l'importanza della valutazione dei dati EU SILC ai fini dell'indagine europea sulle evictions vedi FEANTSA e altri, op. cit., pp. 47 ss.

27 Un campione di circa 270.000 intervistati di età superiore ai sedici anni, che vivono in circa 130.000 famiglie in tutti gli Stati membri dell'UE, sono stati invitati a rispondere alla seguente domanda per il modulo abitazioni EU-SILC nel 2012: “Hai cambiato la tua dimora negli ultimi cinque anni? Se hanno risposto “sì” gli è stata

delle famiglie di tutta Europa - assunte come campione d'indagine - ed offrono un confronto diretto tra i ventotto Stati membri dell'Unione europea.

I dati EU-SILC fotografano una realtà in cui più di 700.000 famiglie, a causa di un'evizione, hanno mutato la loro dimora nei cinque anni antecedenti il 2012 e - considerata la sotto-copertura dei casi - il numero reale dei soggetti “sotto sfratto” è certamente superiore, eccedendo quindi un milione di persone28.

I dati confermano altresì come, nel periodo di riferimento, gli sfratti quale ragione privilegiata per il cambio di residenza - così come i cambiamenti di abitazione scissi da un'evizione - siano stati meno frequenti nella maggior parte dei Paesi dell'Europa centro-orientale - ma ancora relativamente diffusi in Polonia, Estonia e Lettonia. Alcuni degli Stati membri particolarmente colpiti dalla crisi finanziaria - Grecia, Spagna, Irlanda, Portogallo - mostrano, invece, una posizione mediana relativamente all'estensione delle evictions, che potrebbe in parte giustificarsi in forza delle misure politiche degli ultimi anni29.

Contrariamente alle aspettative, invece, alcuni degli Stati membri dell'Europa occidentale - Belgio, Francia, Lussemburgo e Regno Unito - figurano in posizione apicale per cambi di dimora determinati da sfratti, presentando una “mobilità abitativa” particolarmente elevata. Il dato sembra giustificarsi in forza della presenza di un'ampia quota di alloggi in locazione - settore in cui si concentrano maggiormente gli sfratti rispetto al settore della proprietà privata -, e di un'elevata percentuale di abitazioni occupate dai proprietari con un mutuo o un

posta un'altra domanda: “Qual è stato il motivo principale del cambiamento della dimora in cui vivevi?”. Una delle dieci opzioni era: “sfratto / pignoramento”. La combinazione delle risposte indica la percentuale della popolazione che ha cambiato la propria dimora a causa di uno sfratto negli ultimi cinque anni.

28 FEANTSA e altri, op. cit., p. 51. 29 Ivi, p. 66.

prestito in corso30. Resta saldo, tuttavia, l'assunto per il quale nessuno

di questi fattori, considerati isolatamente o in combinazione tra loro, è in grado di predire un alto livello di sfratti 31.

Estrema variabilità per tipologia e per Stato membro presentano anche i connotati dei processi di evizione, strettamente legati alla variabilità delle leggi e delle procedure nazionali32: complessivamente, la durata

media di un processo si attesta tra sei mesi a due anni in caso di espropriazione dell'abitazione ipotecata e tra uno e due anni per lo sfratto del conduttore moroso.

Pur non esente da limiti e soffrendo una chiara sotto-copertura del campione esaminato - l'indagine statistica in oggetto è attualmente l'unica fonte che consente di operare un seppur limitato confronto tra i cambiamenti di abitazioni causati da sfratti nei ventotto stati membri - cui si affianca un contributo essenziale nella qualificazione dei risultati prodotti dalle relazioni degli esperti nazionali.

Se l'elemento positivo di siffatta indagine statistica è indubbiamente costituito dalla eterogeneità del campione e dalla contestuale uniformità del quesito - la medesima domanda, infatti, è stata posta a persone provenienti da tutti gli Stati europei -, contribuendo in tal senso all'affidabilità dei risultati, altrettanto evidenti sono però le potenziali carenze33: da un lato, i dati si riferiscono a persone

singolarmente considerate e non al nucleo familiare cui appartengono34, dall'altro le risposte fornite si collocano entro un arco

temporale - un quinquennio appunto - eccessivamente ampio e non

30 Ibidem.

31 Come dimostrano gli esempi di Danimarca e Svezia, cfr. Ivi, pp. 53-54.

32 Dagli 84 giorni necessari in Danimarca in caso di insolvenza del mutuatario ai 7 anni italiani, che diventano 39 giorni in Danimarca e 10 anni in Italia per i processi connessi alla locazione abitativa, Ivi, p. 76.

33 Ivi, p. 48.

34 I risultati, quindi, indicheranno la percentuale di soggetti coinvolte in procedure di sfratto, più che il numero delle evizioni stesse - che spesso coinvolgono più di una persona.

consentono di individuare un risultato annuale.

Questi e altri fattori - tra cui la ridotta percentuale del campione esaminato, sopratutto in riferimento a coloro che hanno indicato lo sfratto come causa del cambio di dimora -, inficiano in parte l'attendibilità dei risultati35 e sollecitano al contempo l'individuazione

di accorgimenti funzionali al potenziamento dell'indagine statistica36.

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