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Sketch e narrative brevi: i ―grandi media‖ e il tradimento degli youtuber

Capitolo 2. YouTube: partecipazione, fama e relazioni nella video cultura digitale

5. Generi di UGC e generi della fama su YouTube

5.2 Sketch e narrative brevi: i ―grandi media‖ e il tradimento degli youtuber

Il secondo genere più popolare fra gli UGC consiste nella creazioni di brevi narrative. Le principali sotto-categorie sono: cortometraggi, sketch comici, webserie e vlog narrativizzati. Se le prime due modalità non hanno bisogno di particolari chiarimenti, le altre due possono dare adito a qualche confusione. L‘International Academy of Web Television (IAWT) dà la seguente definizione di webserie:«Una ―webserie‖ è definita da una serie di due o più episodi, trasmessi e distribuiti originariamente attraverso un determinato sito Internet e che sono ttenuti insieme dallo stesso titolo, marchio o nome commerciale, o da una personalità identificabile comune a tutti gli episodi»73 (traduzione mia). Oltre ad essere distribuita in rete, come specificato nella definizione delle IAWT, la webserie è anche pensata in primo luogo come un contenuto per web, a partire dalla durata degli episodi (solitamente ben più breve delle serie televisive) e alla possibilità di architettare l‘interattività della narrazione. Quest‘ultima capacità, benché ancora poco diffusa, è stata impiegata efficacemente da una delle webserie italiane di maggior successo, Lost in Google del gruppo di videomaker The Jackal74, in cui i commenti più votati sotto ogni episodio diventano elementi della trama dell‘episodio successivo.

A differenza dei vlog, i protagonisti di contenuti narrativi brevi, tendono a mettersi in scena tramite un ruolo finzionale. Se però tale distinzione è abbastanza netta per corti, sketch e

webserie, nei vlog narrativizzati troviamo un‘ibridazione fra racconto di sé e sceneggiatura75. Mentre i vloggger trovano la naturale estensione della loro attività nei contesti offline, i creatori di sketch e narrative brevi sono quelli che meglio riescono a convertire la propria fama online in altri media. Caso esemplare è quello di Guglielmo Scilla, in arte WillWoosh76. Ritenuto la prima vera e propria star di YouTube Italia, Scilla rappresenta l‘idealtipo della celebrità 2.0 (Burns 2009, Ricci 2013); nel 2009, senza l‘aiuto di grandi budget e case di produzione (i primi video sono tutti girati in setting casalinghi e vedono Scilla come unico protagonista) i suoi sketch comici riescono a divenire rapidamente un fenomeno di costume grazie alla loro capacità di connettersi con temi e immaginari del mondo giovanile (Twilight, gli emo, l‘ossessione per il corpo, figure imbarazzanti, cliché di coppia, gli stereotipi dei film); la fama raggiunta sulla piattaforma diventa in sé un motivo di attenzione, per cui Scilla viene considerato come ―rappresentativo‖ del pubblico di YouTube e perciò appetibile per i ―grandi media‖; egli diventa un prodotto mediale tipico dell‘età della convergenza (Jenkins 2007), prendendo parte a eventi, film, programmi tv e libri, approdando nel 2011 a Radio Deejay come conduttore del programma A tu per Gu77.

Molto spesso, tuttavia, il ―grande salto‖ radiofonico, televisivo o cinematografico crea

73

<http://www.iawtv.org/rules-and-cost-to-enter-the-2015-iawtv-awards/>

74 <https://www.youtube.com/show/lostingoogle> 75

Un esempio di vlog narrativizzato è costituito dai video della youtuber Fraffrog, che mischiano il racconto di vicende personali alla messa in scena animata delle stesse.

<https://www.youtube.com/user/iFraffrog/videos>

76 <https://www.youtube.com/user/willwoosh/about> 77

notevoli conflitti di credibilità presso i fan della prima ora e fra gli utenti più appassionati di YouTube. Questi possono avvertire la fuoriuscita dal web come uno ―svendersi al migliore offerente‖ o come un abbandono dei valori di artigianalità e passione nella creazione dei contenuti, considerati come fondanti della piattaforma. In tal senso è stata fortemente criticata la partecipazione degli youtuber Frank Matano e WillWoosh al film Fuga di Cervelli (2013), diretto dall‘ex-youtuber Paolo Ruffini. Molti utenti e youtuber si sono schierati contro la pellicola, percepita come una strategia per capitalizzare sulla fama di questi personaggi, al fine di attrarre il pubblico dei più giovani alla visione di un prodotto commerciale e di scarsa qualità. Il vloggger Yotobi, fra i principali influencer di YouTube Italia, ha attaccato in questo senso il film. In un video che ha raccolto due milioni di views, egli si rammarica per il modo in cui il regista ha sfruttato YouTube, gettando al contempo cattiva luce sulla credibilità artistica della sua community:

Il film non fa ridere mai! […] Ma sapete qual‘è il problema del cinema italiano di questo momento? È che non ci sono alternative! Chiedo scusa se arriva il film fatto dal web, cioè quella che dovrebbe essere l‘alternativa alla televisione e poi è ancora peggio di quello che è la televisione […] e poi io mi chiedo ingenuamente perché la gente non riesca a prendere Youtube sul serio da fuori. Sapete però qual‘è il problema? È che non è importante quanto sia brutto il film, l‘importante è che faccia soldi e se ficchi nel film gente come Frank Matano e WillWoosh, che hanno milionate di views, i soldi arrivano78.

Lo youtuber Boban Pesov ha analogamente osteggiato la strategia commerciale del film e le risposte alle critiche del regista Paolo Ruffini, che se da un lato ha fatto leva sul pubblico di YouTube per pubblicizzarsi, dall‘altro non ha accettato la logica della conversazione che sta alla base del web:

La bellezza di questa piattaforma è che c‘è una comunicazione molto aperta, tra coloro che creano un determinato prodotto e il pubblico che l‘osserva. Il lato positivo di questa cosa è che il pubblico può giudicare direttamente quello che è il prodotto. Può farti i complimenti o criticarti, e in caso anche mandarti a fanculo. Nessuno è immune a questo sistema: non lo sono i protagonisti di Fuga di Cervelli, come non lo è Yotobi e non lo sono io. Siamo tutti criticabili. Ruffini tu con questo film hai voluto sfruttare la realtà del web ed è accettabile. […] Sei arrivato a un guadagno impressionante grazie a questa realtà qua, quella che tu sei arrivato a criticare. […] ma basta guardare i commenti per capire che questo è un fallimento totale: hai voluto sfruttare la realtà del web, però siamo noi a decidere se questo film è bello o brutto. Io mi auguro che in futuro ci sia qualcuno che sfrutti al meglio questa realtà del web. Per dimostrare che su questa piattaforma ci sono tanti ragazzi giovani in grado veramente di proporre qualcosa di originale e di dimostrare che questo possa essere il futuro dell‘intrattenimento79.

Il bersaglio dell‘indignazione di questi youtuber non è tanto la scalata al successo, quanto la mancanza di responsabilità verso quel pubblico che ha contribuito così attivamente a tale ascesa. Dichiara in un altro video Boban Pesov:

Io sono sempre stato d‘accordo sul salto di qualità di uno youtuber, il vederlo partecipare all‘interno di una pellicola di un film italiano. Perché no? Questo risalta la vostra professionalità. Avete

78 <https://www.youtube.com/watch?v=JaFewo9ml0s> 79

un pubblico immenso dietro di voi, vi dovreste impegnare un minimo a non buttagli l‘immondizia in faccia. Siete voi a decidere se è giusto o sbagliato proporgli una mediocrità del genere80.

Il caso di Fuga di Cervelli rende manifesto l‘investimento valoriale degli utenti verso YouTube, che porta a trascendere una concezione del sito come mero contenitore o come puro strumento distributivo o promozionale. Sebbene gli sketch comici e le forme narrative brevi presenti sulla piattaforma possano essere esportabili su altri media, esse attivano un diverso spettro di aspettative rispetto ai più classici prodotti televisivi, cinematografici o radiofonici. Come anche riportato dal Youtube Global Audience Study81, larga parte del pubblico del sito considera i contenuti ivi presenti come più originali di quelli in televisione. Soprattutto fra i più giovani e fra gli youtuber, esso è connotato come un mezzo alternativo agli altri – ―quella che dovrebbe essere l‘alternativa alla televisione‖ –, aperto alla conversazione – ―il lato positivo di questa cosa è che il pubblico può giudicare direttamente quello che è il prodotto‖ –, in cui prodotto e produttore sono realtà inalienabili – ―siete voi a decidere se è giusto o sbagliato proporgli una mediocrità del genere‖ – e dove è la persona e non il video ad essere l‘oggetto del successo.

Innovazione, apertura e coerenza sono quindi alcuni dei tratti principali che

caratterizzano l‘appartenenza valoriale (e non solo fattuale) a YouTube82. La semplice occasione di apparire su altri spazi non basta perciò a designare il ―tradimento del web‖. Ciò che viene punito è invece l‘assunzione di una logica del ―mestiere‖, per cui la persona tralascia le responsabilità verso il pubblico in favore della propria progressione professionale, nonché l‘impiego di stilemi espressivi percepiti come tipici dello stantio linguaggio televisivo, come frasi fatte, battute volgari, sensazionalismo e personaggi stereotipati. L‘assoluzione da tali peccati risulta più dura per gli youtuber che per gli intrattenitori di altre categorie. Ciò perché le star del web sono legate a doppio filo con il pubblico degli utenti. Questi hanno costruito la rapida ascesa di personaggi come WillWoosh sulla base di un senso di sintonia e vicinanza; per lo stesso motivo, tuttavia, gli stessi utenti mantengono il diritto di squalificarli ogniqualvolta si distanzino da quell‘immagine pubblica che, insieme, avevano contribuito a istituire.

Troviamo quindi come nell‘attuale contesto di convergenza mediale, lo spostamento fra diverse piattaforme di visibilità non sia del tutto privo di frizioni, laddove tali movimenti devono confrontarsi con i nuovi ―sensi del luogo‖ (Boccia Artieri 2004) che investono gli spazi online. Sebbene fra le forme del videomaking su YouTube e i ―grandi media‖ avvenga un attivo interscambio di codici, volti e stili produttivi, meno trasferibile risulta essere la dimensione conversazionale che caratterizza la piattaforma, il cui abbandono richiede necessariamente dei costi.

80 <https://www.youtube.com/watch?v=2AheTuhLu8s> 81 <http://www.webnews.it/2014/06/06/youtube-e-le-nuove-opportunita-per-i-brand/>

82 Approfondiremo tali aspetti dell‘investimento valoriale nella community di YouTube nel paragrafo 6.4 del presente

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