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Capitolo 2. YouTube: partecipazione, fama e relazioni nella video cultura digitale

2. YouTube in cifre

Nell‘ambito dello sviluppo del Web 2.0, la crescita di YouTube è stata fra le più portentose. A solo un anno dalla sua comparsa, il sito è entrato al quinto posto dei più visitati al mondo secondo il ranking Alexa6. Nell‘estate del 2006, ogni 24 ore si contavano più 65.000 nuovi video caricati e 100 milioni di video visualizzati, per un totale di 20 milioni di visitatori unici per mese (Wasko, Erickson 2009). Tali cifre, benché consistenti, hanno ricevuto la spinta definitiva dall‘acquisizione del sito da parte di Google, avvenuta nell‘ottobre 2006 per 1,65 miliardi di dollari7. Nel 2010 YouTube ha sottratto a Yahoo! il terzo posto sul podio dei siti più visitati al mondo, dove rimane tutt‘ora sotto i colossi Facebook e Google.com8. In questo momento YouTube conta più di un miliardo di visitatori unici per mese (cifra toccata per la prima volta dal sito nel marzo 20139 e da lì in poi mantenuta), con cento milioni di ore di video guardate giornalmente, 300 ore di clip caricate ogni minuto e un incremento costante annuale del 50% del numero di visualizzazioni mensili10.

I dispositivi mobile giocano un ruolo fondamentale per YouTube: attualmente, il 50% delle visualizzazioni provengono da tali dispositivi, cifra destinata a un ulteriore incremento visto che nell‘ultimo anno le entrate da mobile sono aumentate del 100%.

La facilità di condivisione e incorporazione dei video su altri siti e social media, la quale ha contribuito in primo luogo al successo del sito, continua ad essere una componente fondamentale dell‘ecologia di YouTube: ogni minuto su Facebook vengono guardati 323 giorni di video provenienti da YouTube, pari a quasi 500.000 anni ogni anno11, e più di 350 milioni di video sono condivisi su Twitter ogni giorno12.

La durata della visita media su YouTube è una fra le più lunghe in comparazione a quelle di altri social media. Con 17,5 minuti essa è sorpassata dai 21,2 minuti di Facebook, ma supera i 12,5 di Tumblr, gli 11, 23 di Amazon, i 13,1 di Ebay, i 9,59 di Pornhub, i 7,4 di Twitter, i 6,17 di

6 <http://www.alexa.com/topsites> 7

Come diversi studiosi hanno sottolineato (Kim 2012, van Dijck 2013, Morreale 2014), tale acquisto ha segnato un progressivo declino della reputazione iniziale di YouTube quale alternativa giovanile ai media mainstream e il suo passaggio da sito in cui venivano postati video amatoriali privi di pubblicità a un sito dominato da video professionali e indirizzato alla commercializzazione. Con la sua ―‗adozione‖, Google ha infatti esteso alla piattaforma il sistema di inserzioni pubblicitarie AdSense, aumentando notevolmente sia la quantità di pubblicità presente sul sito che i suoi ricavi, i quali, nel 2014, sono stati di circa 4 miliardi di dollari. Va però anche notato come, sebbene tali ricavi siano consistenti, la piattaforma fatica ancora a generare profitti, a causa dei notevoli sostenuti per la banda di rete e il mantenimento dei server.

Fonte: <http://www.wsj.com/articles/viewers-dont-add-up-to-profit-for-youtube-1424897967> 8 <http://www.alexa.com/topsites> 9 <http://www.wired.com/2013/03/youtube-1-billion-monthly-users/> 10 <https://www.youtube.com/yt/press/it/statistics.html> 11 <http://www.insidefacebook.com/2014/06/09/infographic-what-happens-in-a-facebook-minute-2/> 12 <https://www.youtube.com/yt/press/it/statistics.html>

Pinterest, i 5,55 di Netflix e i 3,53 di Vimeo13.

Sempre secondo le stime di Alexa, l‘audience del sito è rappresentativa della popolazione generale della rete per le caratteristiche di età, sesso, educazione e reddito. YouTube si rivela perciò come una piattaforma dal respiro più universale rispetto a social network come Instagram o Twitter che mostrano rispettivamente una sovra-rappresentanza dell‘utenza femminile e una sovra-rappresentanza dell‘utenza con un alto reddito.

2.1 L‘utenza italiana di YouTube

Da giugno 2007 YouTube ha iniziato una strategia di radicamento nei contesti nazionali. Esso è ora localizzato in 75 paesi fra cui l‘Italia e disponibile in 61 lingue. Ciò significa che sebbene lo stesso database video rimanga accessibile da qualsiasi paese, il sistema di raccomandazione e indicizzazione dei video è influenzato dalla localizzazione. La home page di YouTube Italia, ad esempio, presenta in gran parte contenuti di lingua italiana, così come la stessa chiave di ricerca tende a favorire i risultati provenienti dal paese in cui YouTube è localizzato. La localizzazione ha reso inoltre disponibile la possibilità di bloccare video in determinati paesi rispetto ad altri, in modo da adattare l‘offerta alle diverse legislazioni e alle sensibilità nazionali.

Osservando l‘assimilazione di YouTube nel contesto italiano, si rileva come nel maggio 2015 più di 25 milioni di persone abbiano guardato video online, di cui circa 20 milioni attraverso YouTube, per una durata media di 16 ore al mese14. Ciò significa che gli utenti di YouTube in Italia rappresentano un terzo della popolazione totale (60 milioni a dicembre 2013)

13 Dati ricavati dalla comparazione fra siti su Alexa.com. 14

<http://vincos.it/2015/07/02/i-siti-video-preferiti-dagli-italiani/>

Figura 1, il pubblico di YouTube comparato alla popolazione media di Internet, fonte: Alexa.com

e il 54% dell‘utenza di Internet (37 milioni a luglio 201515). In linea con i dati internazionali, i canali ad attrarre più pubblico sono quelli che ospitano video musicali, come VEVO, che attira 8 milioni di italiani e Warner Music con 6 milioni16.

Secondo l‘indagine YouTube Global Audience Study condotta da Ipsos nel 201317, il luogo comune per cui la piattaforma video è frequentata principalmente da adolescenti va in parte ridimensionato. Il 51% degli utenti italiani della piattaforma ha infatti un‘età superiore ai 35 anni, il 39% degli utenti si colloca nel range tra i 18 e i 34, e soltanto il 10% ha meno di 18 anni. L‘utenza italiana di YouTube mostra quindi un‘età variegata, complice anche l‘offerta multiforme del sito, ma va altresì rilevata una netta frattura superata la soglia dei 45 anni: più del 60% della popolazione italiana sotto i 44 anni dichiara di utilizzare la piattaforma almeno una volta la settimana – 72,5% fra nella fascia 14-29 e 60,4% in quella 30-44 – mentre tale percentuale scende al 29,7% nella fascia 45-64 e al 6,6% in quella 65-80 (Censis, UCSI 2015).

Sempre secondo l‘indagine Ipsos, circa la metà del pubblico tende a preferire il sito al medium televisivo: il 56% reputa i contenuti su YouTube più originali di quelli presenti in televisione, mentre il 45% dichiara come per la propria generazione esso costituisca un mezzo più importante della televisione. Per la metà degli utenti, inoltre, la fruizione del video non si realizza come un‘attività solitaria: il 56% discute insieme agli altri dal vivo o per via telematica i video visionati, mentre il 49% condivide i video visti che reputa più interessanti18.

Riguardo alla funzione svolta da YouTube per gli italiani, un dato interessante è quello riportato dal Dodicesimo Rapporto Censis-UCSI sulla comunicazione: del campione rappresentativo della popolazione italiana utilizzato dalla ricerca, il 27,6% utilizza il sito come mezzo di informazione, percentuale appena inferiore all‘utenza dei quotidiani a pagamento (30,3%), e superiore a quella dei quotidiani online (22,7%) e dei quotidiani gratuiti (20,2%); inoltre, tale dato aumenta al 53,6% se si considera soltanto la fascia di età 14-29 (Censis, UCSI 2015). Ciò dimostra una quotidianizzazione ormai compiuta della piattaforma negli usi degli italiani, che superata la sua fase di legittimazione, è ora impiegata in una pluralità di utilizzi che comprendono lo svago, l‘informazione, l‘educazione e la relazione. Rilevato il perimetro dell‘estensione dell‘utilizzo di YouTube, andiamo ora a tracciare alcuni tasselli fondamentali del suo sviluppo.

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