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Soggetto I soggetti sono dei conferitori di senso, dotati di capacità e competenze riflessive in grado di apprendere

TRA PRAGMATICA E CONVENZIONI SOCIALI: L'EPISTEMOLOGIA DELLA RICERCA

3. La sperimentazione: Il Laboratorio sul Reddito di Esistenza della comunità Mag6

Il 27 Ottobre 2012 la cooperativa di finanza etica Mutua Auto Gestione di Reggio Emilia (Mag6) ha intrapreso un progetto di riflessione sulla redistribuzione della ricchezza aperto alla sua comunità di riferimento. Il progetto ha assunto la forma di un laboratorio aperto e strutturato, i cui esiti non erano assolutamente predeterminati. La peculiarità di questo percorso riflessivo, tuttavia, risiede nell'aver creato una forma laboratoriale che fin da subito ha affiancato alla discussione un elemento pragmatico: sperimentare praticamente un dispositivo alternativo di distribuzione della ricchezza. Questo dispositivo è stato individuato nella proposta radicale del Reddito di Esistenza (RdE) universale ed incondizionato, di cui nel prossimo paragrafo forniremo un affresco più dettagliato sulle caratteristiche teoriche, normative ed empiriche. È così che il percorso meditativo è 80 Nel corso del tempo le difficoltà normative ed amministrative non sono certo diminuite, contribuendo in modo sostanziale alla trasformazione della natura stessa della cooperativa. Basti pensare alle legislazioni sulle società finanziarie degli anni '90 che hanno imposto l'esistenza di un capitale sociale minimo pari a cinquecento mila euro e l'obbligo di iscrizione all'albo dell'Ufficio Italiano Cambi che vieta la possibilità ad uno stesso soggetto di erogare prestiti e raccogliere risparmio. Ulteriori e determinanti restrizioni sono quelle che oggi le Mag si trovano a dover affrontare a causa dell'entrata in vigore del Testo Unico Bancario - Decreto Legislativo n. 58 – aggiornato al D.L. n. 91 del 24 giugno 2014, coordinato con la legge di conversione n. 116 dell 11.8.2014’

81 Tutti questi dati sono stati acquisiti dal secondo bilancio sociale 2000-2004, realizzato dalla Mag6 nel 2005.

82 Sul sito internet della cooperativa è possibile trovare tute le informazioni necessarie per intraprendere una prima conoscenza esaustiva di questa realtà. La conoscenza diretta e relazionale resta comunque il modo migliore per comprenderne appieno la natura e le funzioni. www.mag6.it

83 Per la ricostruzione di questo paragrafo siamo grati al Rapporto d'Esperienza sulla sperimentazione del gruppo di lavoro. Il rapporto può essere consultato liberamente on-line:http://www.bin- italia.org/UP/pubb/reddito_esistenza_13_ottobre_%202014.pdf, 16/11/14

stato accompagnato da un altro percorso parallelo per la raccolta e la redistribuzione del denaro, secondo i criteri del RdE. La cooperativa Mag6 ha sempre destinato molte delle sue energie alla creazione di occasioni in cui i propri soci potessero interrogarsi sull'esistente e sui propri desideri profondi, dandosi la possibilità non solo di immaginare ma anche di esperire in modo diverso a quello dominante il rapporto dialettico tra lavoro e denaro. In particolare i diversi laboratori creati hanno aperto, negli anni, piste di ricerca appassionanti, in cui è stato possibile mettersi in gioco rispetto al significato che il denaro ha per ognuno di noi, alle aspettative che nutriamo nei suoi confronti, al ruolo che esso gioca nell'organizzazione dei nostri tempi e spazi di vita e, sopratutto, sul quanto incide nelle dinamiche delle nostre relazioni. In una parola, il lavoro di confronto e di costruzione pratica della Mag6 ha sempre tentato di rimettere in discussione ciò che ricchezza significa per ognuno dei suoi soci, sia individualmente che collettivamente. Così, una delle domande nate all'interno di questi laboratori esperienziali fu: “Cosa accadrebbe nella nostra vita se

avessimo un reddito certo disgiunto dal lavoro?”. Il desiderio di rispondere a questa domanda che,

separando lavoro e reddito, si colloca esattamente agli antipodi della nostra cultura tardo capitalista permeata dalla centralità del lavoro non solo come fonte di reddito ma anche come principale strumento per il riconoscimento sociale, ha condotto un gruppo di soci a realizzare un percorso riflessivo di lungo periodo. Perciò, incoraggiati dalla curiosità e dal desiderosi mettersi in gioco “concretamente” su una questione di così vitale importanza molti soci hanno deciso di sperimentare realmente, creandolo, un reddito disgiunto dal lavoro.

La sperimentazione che ha avuto luogo è stata frutto di un costante lavoro collettivo, in cui si sono tenute insieme sinergicamente l'aspetto riflessivo (confronto, dibattito, deliberazione, ecc.) e quello pratico (raccolta ed erogazione del trasferimento). Questa sinergia temporale tra i

momenti del dire ed i momenti del fare è sicuramente stata (come emergerà anche dall'analisi

testuale) uno degli elementi essenziali e più innovativi di tutto il processo. Attorno al tema del Reddito di Esistenza, si è sviluppato un confronto di gruppo ancora in fieri teso ad armonizzazione il desiderio di creare un dispositivo redistributivo incondizionato e la consapevolezza, data i limiti strutturali della comunità stessa, di non poter realizzare un'erogazione universale (uno dei capisaldi concettuali del RdE). Gli incontri del gruppo di lavoro si sono quindi risolti in una sorta di cabina di regia di un processo che ha voluto “camminare nel mondo” anche grazie al coinvolgimento di persone non associate, ma comunque interessate alla cosa, e che sono entrate in contatto con il laboratorio grazie alle molteplici reti informali di conoscenza della comunità Mag6. Questo stare nel mondo ha portato il laboratorio ad affrontare ed equilibrare tre nodi dialettici (come sono stati definiti dai protagonisti stessi), che rappresentano in chiave culturale dei dilemmi pratici sul come definire il chi ed il come di un processo redistributivo. Rispettivamente, questi nodi sono stati: la sostenibilità economica, l'autotassazione e la

partecipazione. Per sostenibilità economica, si deve intendere il percorso di reperimento delle

risorse necessarie a finanziare l'erogazione. Questione che ha trovato risposta grazie all'autotassazione, cioè alla scelta di ripartire in modo equo e paritario il carico economico tra tutti coloro che, avendo manifestato interesse, erano pronti a sovvenzionare la sperimentazione. Invece, la partecipazione può essere letta come il desiderio di individuare le modalità relazionali tra la base finanziatrice e il futuro beneficiario, salvaguardando il criterio dell'incondizionalità, sia nella scelta del ricevente che nelle successive opzioni di scambio nel rapporto tra questo e la comunità Mag6. Per chiarezza, preferiamo descrivere il modo con cui questi nodi dialettici sono stati sciolti in modo semplice, sintetizzando perciò le caratteristiche della sperimentazione in un unico schema informativo (Tab.2).

Tab. 2) Tempi, modi e contenuti della sperimentazione

Tempistiche Fase 1 → costituzione del laboratorio ed

2012)

Fase 2 → sovrapposta alla 1°, contemporaneo confronto sulle modalità di scelta del beneficiario e sul rapporto di reciprocità da instaurare (Giugno, 2013)

Fase 3 → scelta del beneficiario ed erogazione del contributo (Giugno 2013-Maggio 2014)

Fase 4 → proseguimento del confronto e sintesi su quanto prodotto a livello emotivo, individuale e relazionale dalla sperimentazione (Ottobre 2014-in fieri)

Fase 5 → individuazione delle modalità comunicative migliori per diffondere e/o ampliare ed accrescere l'esperienza (in fieri)

Partecipanti sostenitori 100

Partecipanti al gruppo di lavoro 20/22

Beneficiario/a 1 (non socio)

Cadenza temporale degli incontri del GdL Mensile (4 ore circa cadauno)

Modalità di scelta del beneficiario Estrazione casuale tra chi si è reso disponibile (soci e non soci)

Ammontare del trasferimento 720 €, pari alla soglia di povertà relativa Istat per il 2012 per il Nord-Est, aumentata del 20% (quantum condiviso dal gruppo di lavoro come cifra adeguata a coprire i bisogni essenziali di vita di una persona al mese)

Durata del trasferimento Cadenza mensile (con bonifico bancario),

erogato per mesi 12 (Giugno 2013 – Maggio 2014)

Modalità di raccolta del capitale Contributo liberale dei 100 sostenitori (con taglio minimo di euro 5)

Capitale raccolto 9.064 €

Modalità di controllo e verifica della spesa

da parte del beneficiario Assenti

Relazione instaurata tra comunità e beneficiario

Spontaneamente il beneficiario ha deciso di farsi socio e di entrare a far parte del gruppo di lavoro

Modalità di valutazione dell'esperienza • Costante confronto dialettico tra il gruppo di lavoro e la base sostenitrice

• Collaborazione con Tesi di Dottorato di Ricerca

• Stesura collettiva di un Rapporto di Esperienza, attraverso cui comunicare in forma scritta il percorso sperimentale

Situazione attuale • Erogazione terminata

• Confronto e riflessione comune sulla prosecuzione in termini comunicativi dei risultati culturali emersi (cambiamenti pratici individuali e comuni sulla percezione e la pratica quotidiana del rapporto tra reddito e lavoro), ed in termini politici

Come si può bene capire dalle caratteristiche tecniche di questa esperienza non ci troviamo di fronte ad una sperimentazione né in senso scientifico, né propriamente tecnico-istituzionale. Da un lato, infatti, mancano i criteri della rappresentatività e della replicabilità universale dei dati, oltre che l'assenza di un vero e proprio disegno fondato su delle ipotesi controllabili e verificabili. Dall'altro, l'esperienza della comunità Mag6 non è prettamente assimilabile a nessuna delle sperimentazioni istituzionali di welfare mix o di reddito minimo garantito portate avanti in Italia ed a livello internazionale (scenderemo comunque più nel dettaglio delle caratteristiche tecniche e dei tempi della sperimentazione nella parte dell'analisi testuale). Tuttavia, nel Giugno 2013 con un buon grado di serendipity, ci siamo imbattuti in questa realtà e, contrariamente ad ogni nostra precedente convinzione, proprio questa suo essere completamente de-strutturata rispetto al classico immaginario sperimentale le conferiva le qualità necessarie ad assurgere a nostro caso di studio. Vedremo infatti come la particolarità del laboratorio sul RdE aderisca perfettamente ai requisiti epistemici e metodologici del nostro impianto di ricerca. Abbiamo cioè trovato in questa esperienza il caso empirico del nostro campo di ricerca sul senso morale; cioè l'occasione adatta in cui poter cercare studiare il rapporto tra i principi di giustizia che motivano l'azione, e la loro trasformazione in azioni collettive concrete, per quanto ovviamente riguarda il mondo comune della redistribuzione della ricchezza. Prima di declinare meglio dal punto di vista metodologico quanto appena detto, crediamo sia opportuno fornire uno spaccato più chiaro di cosa si intenda per Reddito di Esistenza. Dunque, nel prossimo paragrafo affronteremo la genesi, gli elementi costitutivi e le espressioni pratiche con cui nella storia si è dato corpo a questo congegno distributivo per la ripartizione della ricchezza sociale.

4. Il Reddito di Esistenza: di cosa stiamo parlando? Il concetto, la storia e la pratica

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