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“Lunedì Sostenibili” non è dunque una confe- renza o un dibattito, ma un incontro amicale/ informale con contenuti però ben delineati. Il format è nato da una chiacchierata tra Emina Cevro Vukovic, giornalista e autore, e Simone Ugolini, giardiniere impegnato in progetti sociali, e da due esigenze sentite da entrambi: creare una maggiore consapevo- lezza pubblica sul fatto che il verde è fonda- mentale per la qualità e sostenibilità della vita in città e favorire un momento di socialità e amicizia fuori dal circuito degli aperitivi della “Milano da bere”. È partito così il progetto volto a creare network tra le realtà milanesi impegnate sul verde urbano, un network con uno spazio fisico concreto di ospitalità e due anime: verde urbano e socialità. Si è ini- ziato con la disponibilità a provare, vedendo quello che succedeva, un work in progress con la formazione spontanea di un gruppo di persone che ha cominciato a prendere a cuore il progetto. Attualmente al team parte- cipa Araceli de la Parra, designer e consultant sulla sostenibilità, Anna Lagorio, giornalista, Lucia Paciello, eco-attivista, Elisabetta Tonali, architetto paesaggista e Stefano Montani, software architect.

“Lunedì Sostenibili” dunque non è una asso- ciazione: si potrebbe definire una “coinciden- za organizzata”, dove i singoli partecipanti agiscono come dei catalizzatori. Si tratta di un network aperto, non una scatola di contenuti a cui aderire, una rete – per lo più di profes- sionisti della sostenibilità – con la capacità di referenziarsi mutualmente e caratterizzata dalla totale mancanza di ogni flusso di dena- ro; ognuno offre liberamente quanto crede in termini di lavoro-coinvolgimento necessario al funzionamento dell’appuntamento mensi- le. Collante del gruppo è l’impegno, in una adesione profonda e spirituale, alla sosteni- bilità. Questa è l’unica ma irrinunciabile di- versità in Italia, a cura di Corrado Teofili, Rosa

Clarino, WWF Italia, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Roma 2008. We are the Landscape. Understanding the European

Landscape Convention, RECEP-ENELC, Giunti Progetti Educativi, Firenze 2009.

Creare rete

Dal novembre 2008, una volta al mese a Mi- lano, c’è un “Lunedì Sostenibile-network for greener cities”, appuntamento dedicato al verde urbano e alla socialità, dove associazio- ni e persone che si occupano di verde urbano sostenibile o vorrebbero occuparsene posso- no gratuitamente illustrare i propri progetti, cercare eventuali sinergie e, tra amici, bere un buon drink o una tisana.

Di solito “Lunedì Sostenibile” si svolge di sera: ogni volta tre persone o associazioni si auto presentano, ognuna ha a disposi- zione idealmente 15 minuti per dire – con l’ausilio di proiezioni – chi è, cosa fa e che progetti ha condotto o vuole condurre che riguardino il verde urbano. A volte la serata comprende anche un free workshop – co- me quello tenuto da Alessandra Avallone, dell’associazione Orti In Conca, sugli or- taggi biodiversi da balcone o quello tenuto dai designer Simone Simonelli, Stefano Citi e Antonello Fusè sugli attrezzi per il giar- dinaggio domestico. E in chiusura rimane sempre abbastanza tempo per bere qual- cosa, chiacchierare in relax con sottofondo musicale, intrecciare alleanze per i propri progetti o aderire a quelli di altri … fare amicizie. Spesso non mancano piccoli snack fatti in casa, come i muffin alla parietaria serviti nell’occasione di una dissertazione sull’alimurgia, la scienza di nutrirsi con le erbe spontanee (nel sito trovate la ricetta).

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salute. I poveri normalmente muoiono prima

dei ricchi di cancro e malattie del sistema cardiocircolatorio, ma se vicino casa han- no spazi verdi, hanno dimostrato Richard Mitchell della Glasgow University e Frank Popham della University of St Andrews, le loro aspettative di vita e di salute diventano pari a quelle dei ricchi. Dovrebbe dunque es- sere prioritaria in ogni pianificazione urbana intelligente la presenza di verde accessibile ai cittadini, sottolineiamo accessibile, come sistema di difesa della salute pubblica. Il ver- de urbano inoltre, come è risaputo, previene le inondazioni, mitiga il microclima urbano e, se applicato alle case, coibenta permettendo un risparmio energetico, assorbe le polveri sottili e l’anidride carbonica, produce ossige- no, invita alla socialità, promuove la bellezza, attraverso gli orti può aiutare l’economia e molto, molto altro.

“Lunedì Sostenibili” si propone di elaborare e diffondere questa centralità del verde ur- bano per la qualità della vita in città, coin- volgendo persone, associazioni e istituzioni che se ne occupano da angolature e compe- tenze diverse: progettazione del territorio, salute, energia, socialità, economia, inte- grazione. Cerca di essere una cassa di riso- nanza sia delle tante buone pratiche cittadi- ne di verde sostenibile e partecipato (come quelle del Giardino degli Aromi o del Parco Trotter), sia delle riflessioni teoriche (co- me quelle del paesaggista Antonio Perazzi e del lavoro degli artisti Lois e Franziska Weinberg presentato da Claudia Zanfi di Amazelab). A Milano ci sono davvero molte associazioni e esperienze validissime, sape- ri maturati sul territorio e conquistati con la passione. Ogni realtà ha il suo sapore, la sua “biodiversità” da rispettare, ma c’è tan- to da imparare l’un l’altro e si potrebbe an- che creare, mettendosi in rete, una più forte scriminante che allontana automaticamente

tutti i potenziali green washing. Da un punto di vista teorico, per sostenibile, all’interno del gruppo, si intende: “tutto ciò che rispetta la vita in una visione non specista”, i riferimenti sono il maestro zen vietnamita Thich Nhat Hanh, forse non a caso giardiniere oltre che sapiente scrittore, e il filosofo Peter Singer. Ci piace la semplicità radicale di questi due grandi maestri di etica, capaci di richiamarci all’essenza di un necessario impegno, mentre da un punto di vista operativo ci si basa sul concetto di Life Cycle Assessment.

Va precisato il contesto: Milano, aria irre- spirabile, gli idrocarburi che si depositano come una patina sulla lingua e ti bruciano le mucose del naso, bambini devastati dall’a- sma e dal conseguente cortisone, Milano al secondo posto europeo come città più inquinata per PM10 e NO2 (inquinanti cor- relati in modo conclamato con parametri epidemiologici), su 126 città EU15 analizzate da Urban Audit al 90° posto per superficie a verde accessibile al pubblico con poco più di 15 m2 per abitante (96 m2/ab a Stoccolma) e progetti per cementificare 3.000.000 di metri quadri. Milano migliaia di facciate di palazzi dove dai balconi non si affaccia una pianta, sei centimetri di pista ciclabile per abitante, centinaia di comitati di cittadini volentero- si e bravi a difendere il loro specifico – il giardinetto davanti a casa – ma incapaci di mobilitarsi insieme di fronte a fatti gravi come l’aumento dell’indice di edificazione (dati tratti da Per un’altra città. Riflessioni e proposte sull’urbanistica milanese, Maggioli editore, 2009).

La rivista «The Lancet» ha pubblicato lo studio compiuto da due università scozzesi che dimostra come la presenza di verde ur- bano – parchi, giardini, orti – colmi il gap che esiste tra ricchi e poveri in termini di

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