• Non ci sono risultati.

3.4 La costruzione concettuale della griglia di confronto

3.4.2 La griglia di confronto

In considerazione di quanto scritto finora, il presente lavoro aspira ad analizzare e descrivere i sistemi di accoglienza, specificatamente i meccanismi di prima e seconda accoglienza: nei prossimi capitoli, dunque, verrà descritto il funzionamento e il modus operandi di ogni organo o ente che svolge un ruolo attivo nell’offerta di servizi al richiedente asilo o al beneficiario di protezione. In altre parole, verranno delineate le corrette procedure da attuare fin dalla richiesta d’asilo e saranno descritte le tipologie di progetti strutturati a livello statale, in ottemperanza alla normativa nazionale, alle Direttive e ai Regolamenti dell’Unione europea in tema di asilo e ai Trattati internazionali firmati e ratificati dagli Stati in questione (elencati nei primi capitoli). Per questi motivi, la messa a confronto dei sistemi di accoglienza di Spagna e Italia si basa su una griglia di confronto elaborata sulla base delle reti di centri per rifugiati e beneficiari di protezione presenti nei territori nazionali: in altre parole, l’analisi delle strutture che compongono il mosaico dell’accoglienza verrà condotta sulla falsa riga dell’itinerario ipotetico che ogni potenziale richiedente asilo e beneficiario di protezione internazionale e non deve percorrere,

61

nel rispetto della normativa nazionale, fin dal momento della prima entrata in territorio nazionale.

Alla stesura del presente lavoro, inoltre, concorrono due personali esperienze che hanno costituito non solo occasioni di formazione ed arricchimento personale, ma anche fonti particolarmente proficue di informazioni ed esperienze dirette.

Per quanto riguarda la mia entrata in contatto con il sistema di accoglienza spagnolo, questa si è concretizzata durante l’anno accademico 2017/2018, quando ho avuto la possibilità di svolgere un (seppur breve) volontariato presso una delle principali associazioni spagnole che operano nell’accoglienza, ovvero la Commissione Spagnola di Aiuto al Rifugiato (CEAR43), nello specifico

nella sede ubicata a València.

Si è trattato, complessivamente, di un’esperienza breve in virtù della lunghezza del processo di selezione e valutazione dei candidati al volontariato: i responsabili con cui siamo inizialmente entrati in contatto, infatti, ci hanno più volte ribadito l’importanza di una corretta selezione previa dei futuri volontari dell’associazione, in considerazione dell’importanza di questa nel panorama spagnolo dell’associazionismo dedito all’accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati. In conseguenza di ciò, la selezione dei potenziali volontari è stata molto accurata ed ha tenuto particolarmente in considerazione la formazione personale specifica nel settore delle migrazioni e del diritto d’asilo. Preme qui sottolineare tale aspetto poiché costituisce una prova concreta del fatto che, nonostante le associazioni che operano nel settore si basano soprattutto sul volontariato (come si vedrà, questo fenomeno in Spagna è particolarmente accentuato), ciò non implica il venir meno del requisito della professionalità: in altre parole, essere volontario in tali contesti non implica una certa mancanza di professionalità, anzi, vale il contrario. Ovviamente, non si ha qui la pretesa di credere che la prassi seguita dalla sede di CEAR di València costituisca una norma generale: serve solo come esempio di buone pratiche.

Per quanto riguarda la seconda esperienza, relazionata invece con il sistema italiano d’accoglienza, questa è stata realizzata durante il tirocinio curriculare, previsto dal piano di studi dell’Università di Pisa, presso una cooperativa sociale della città di Pistoia. Tale ente opera in

43 La Comisión Española de Ayuda al Refugiado è la principale ONG spagnola che opera nel settore di

richiedenti asilo e rifugiati per la difesa e promozione del diritto d’asilo: nello specifico, non solo gestisce direttamente alcuni centri e piccoli dispositivi di accoglienza, ma si occupa anche di promuovere un’informazione pubblica consapevole circa tale tema, mediante la pubblicazione di report annuali e l’organizzazione di convegni e manifestazioni. Inoltre, opera come vedetta del rispetto dei diritti dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati in particolare, collaborando con altre entità (siano esse associazioni o istituzioni statali) per portare alla luce potenziali situazioni di violazioni di diritti umani e coinvolgere le autorità in merito. Le sue sedi sono disseminate per tutto il territorio spagnolo, ma opera anche in alcune isole greche.

62

svariati settori relazionati con il tema dell’inclusione sociale, tra i quali anche il settore delle migrazioni, per cui gestisce anche una serie di strutture per l’accoglienza (sia Centri di Accoglienza Straordinaria44, sia strutture che fanno parte dell’ex Sistema di Protezione per

Richiedenti Asilo e Rifugiati45): personalmente, in qualità di tirocinante, ho affiancato

prevalentemente operatori delle strutture SPRAR.

Entrambe le esperienze, seppur in maniera distinta, mi hanno aiutata ad entrare in confidenza con certi meccanismi di entrambi i sistemi, nonché ad ottenere informazioni dettagliate grazie a esperienze dirette sia personali, sia riportatemi da colleghi e colleghe.

Vi è, in particolare, un fattore la cui importanza è risultata essere ben evidente durante entrambe le esperienze: si tratta della necessità dell’esistenza di un rapporto di sinergia tra enti incaricati dei progetti territoriali di accoglienza ed organi statali con specifiche mansioni da assolvere nel processo di accoglienza, soprattutto per quanto riguarda le questioni burocratiche e quelle relative alla documentazione.

Infine, all’interno del presente lavoro verrà messo in risalto anche il potenziale ruolo centrale che la società civile può avere nel procedimento di integrazione sociale. Come già detto in precedenza, infatti, la migrazione è un dato di fatto strutturale che coinvolge tutta la società di destinazione: non si può negare, dunque, la sua esistenza, né l’apporto in termini culturali ed economici che essa può generare. Allo stesso tempo, essendo l’integrazione un fenomeno biunivoco, deve accadere anche il contrario, ovvero l’incontro del migrante con la cultura d’accoglienza: questo avviene, in larga scala, solo se anche la società civile lo permette e facilita. Di conseguenza, sta anche ad essa, nel suo complesso, decidere se questo apporto debba risultare alla fin dei conti positivo o negativo: i modelli di integrazione trattati nel secondo paragrafo, infatti, non dipendono solo ed esclusivamente dalla tipologia di politica migratoria adottata da uno specifico governo, bensì anche dalla volontà di quanti vivono la società stessa nel suo quotidiano, ovvero tutti noi individui sociali.

Tenendo in considerazione quanto scritto finora, risulta evidente che l’approccio utilizzato nel presente lavoro sia di matrice spiccatamente multidisciplinare, spaziando dalla sociologia al

44 I Centri di Accoglienza Straordinaria, d’ora in avanti nominati anche mediante la sigla CAS, sono strutture

facenti parte del sistema di accoglienza italiano, motivo per ci saranno adeguatamente analizzate nel capitolo ad esso relativo.

45 Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, d’ora in avanti nominato anche mediante la

nota sigla SPRAR, sarà specificatamente trattato all’interno del capitolo relativo al sistema di accoglienza italiano. Per il momento, solo occorre specificare che attualmente, in conseguenza del decreto-legge 113/2018, ha subito un processo di ristrutturazione in conseguenza del quale il nome attuale è Sistema di Protezione per titolari di Protezione Internazionale e per Minori Stranieri non Accompagnati, abbreviato in SIPROIMI.

63

diritto, in un’analisi sociopolitica e giuridica-istituzionale del fenomeno della migrazione forzata nella fase successiva all’entrata su suolo europeo.

64

CAPITOLO QUARTO

IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE SPAGNOLO

4.1 Introduzione

All’interno del presente capitolo verrà analizzato il sistema spagnolo di accoglienza e integrazione per richiedenti asilo e beneficiari di protezione, mettendo in evidenza le varie tipologie di strutture che fanno parte della rete di centri per migranti ed il ruolo di determinati organi dell’amministrazione pubblica; oltre a questo, particolare risalto verrà dato all’operato del mondo dell’associazionismo spagnolo, il quale, come si vedrà, ha un ruolo di primo piano della gestione di parte di tali centri e, dunque, nel processo di integrazione.

Il capitolo si apre con una breve panoramica sulle principali rotte migratorie che interessano la Spagna, così da permettere la comprensione dell’andamento dei flussi migratori in entrata e la loro composizione: si ricorda, come d’altronde già anticipato, che si tratta di flussi misti, dunque costituiti non solo da potenziali richiedenti asilo, ma anche da persone che non riunirebbero i requisiti per tale status, rientrando dunque in altre categorie di migranti. La comprensione del meccanismo dei flussi e l’esposizione dei punti di entrata in territorio spagnolo permetterà, in un secondo momento, di dare un senso alla collocazione di certe tipologie di centri di accoglienza, dato che vi è una stretta correlazione fra i punti della frontiera che costituiscono le porte d’accesso per i migranti e la strutturazione della prima accoglienza.

Alla trattazione delle dinamiche migratorie che interessano la Spagna seguirà una panoramica sulla normativa nazionale in materia di diritto d’asilo: ciò permetterà di evidenziare la natura e il contenuto delle leggi che regolano la procedura di richiesta d’asilo in Spagna, così come le garanzie riservate ai richiedenti e ai beneficiari di protezione ed i loro doveri. In questo modo, sarà possibile avere una panoramica delle previsioni teoriche circa il sistema di accoglienza e le sue procedure, che verrà poi messa a confronto con il reale funzionamento dello stesso nelle sezioni successive del presente capitolo; in questo modo, verranno anche messe in evidenza le principali criticità del sistema ed i suoi punti di forza.

In seguito, si entrerà nel merito dell’articolazione del sistema d’accoglienza spagnolo, suddividendone la trattazione a seconda che si tratti di prima o seconda accoglienza. Saranno, dunque, analizzate le tipologie di centri incaricati di fornire una serie di servizi alla persona, in primis l’alloggio, nonché i principali organi statali che si occupano della loro gestione e dei

65

finanziamenti. Come già anticipato, sarà evidenziato anche il ruolo delle associazioni, principalmente Organizzazioni Non Governative, che si occupano della gestione di centri e strutture per richiedenti asilo e beneficiari di protezione su preciso incarico degli organi statali di riferimento.

Outline

Documenti correlati