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I lavori della Convenzione

La prova della Costituzione

2. Gli antefatti della Costituzione

2.5 I lavori della Convenzione

La dichiarazione di Laeken disponeva che i lavori della Convenzione avessero inizio il primo marzo 2002 e si concludessero “dopo un anno, in tempo per consentire al presidente della Convenzione di presentarne i risultati al Consiglio europeo”235

, vale a dire al più tardi al vertice che avrebbe segnato la conclusione della presidenza greca nel mese di giugno 2003. Dopo quattro mesi di lavori, molti membri e la maggior parte degli osservatori avevano l’impressione che la Convenzione non andasse da nessuna parte e stesse, invece, annegando nei suoi dibattiti236. Come la presidenza aveva spiegato fin dall’inizio, era previsto

234 Si percepiva, d’altronde, grande emozione nelle sedute plenarie svoltesi durante la crisi della guerra in Iraq. Per approfondimenti si veda Y. Mény, Tra utopia e realtà: una costituzione per

l'Europa; conversazione con Renzo Cassignoli; prefazione di G. Amato, Passigli, Firenze 2000.

235 Allegato I: Dichiarazione di Laeken sul futuro dell’Unione europea, in Allegati alle conclusioni

della Presidenza del Consiglio europeo di Laeken, Laeken, 14-15 dicembre 2001, parte III

“Convocazione di una Convenzione sull’avvenire dell’Europa”, p. 25, in http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/ec/68836.pdf

236 Cfr. J. Ziller, La nuova Costituzione europea, Il Mulino, Bologna 2004. A tal proposito c’è un interessante aneddoto: a tutti i membri della Convenzione che rimproveravano questo ritardo, infatti, Giscard d’Estaing replicò, nel giugno 2002, portando in aula la sua tartaruga cinese in

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che i lavori si svolgessero in tre fasi: una fase di «ascolto» per identificare le aspettative e i bisogni degli Stati membri, dei loro governi e dei loro parlamenti, nonché di quelli della società europea, una fase di «riflessione» per comparare tutti i pareri presentati e valutare una loro eventuale portata e conseguenze e una fase di «proposta», cioè di sintesi e di elaborazione delle proposte. C’era, anzitutto, una funzione di legittimazione della Convenzione: non si trattava di produrre un ennesimo rapporto di esperti o di saggi, sulla base delle conoscenze e delle esperienze dei suoi autori, ma di cercare di comprendere le aspettative dei cittadini europei per tradurle in proposte, e tale processo era essenziale, dal momento che nessuno dei membri della Convenzione era stato eletto direttamente dai cittadini per rappresentarli in quel consesso. La divisione in fasi serviva anche ad instaurare una nuova dinamica di gruppo: i vari membri dovevano imparare a conoscersi e a lavorare insieme prima di giungere al momento delle scelte.

L’inconveniente di questa divisione è stato che essa ha ridotto il tempo per la redazione della Costituzione vera e propria, che il Praesidium ha cominciato solo nel periodo di Natale del 2002. D’altra parte, come abbiamo visto, il numero di partecipanti non era ridotto e questi ultimi non potevano presenziare con continuità, senza tornare alle proprie istituzioni d’origine. I membri della Convenzione non potevano stare permanentemente a Bruxelles, finendo quindi per riunirsi al ritmo di circa due sedute plenarie al mese, ognuna delle quali di durata di mezza giornata circa. Il tutto non corrispose a meno di cinquanta giorni interi di deliberazione, con un certo numero di riunioni supplementari in formazione ristretta237. Il sostegno logistico, comunque, era pienamente garantito

ceramica, simbolo di lentezza e tenacia, e promettendo loro che essa li avrebbe accompagnati fino alla fine del cammino.

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Cfr. Ivi. I lavori della Convenzione si svolsero, in definitiva, secondo il seguente calendario: 28 febbraio 2002, sessione inaugurale con discorso e discussione del regolamento interno; marzo – ottobre 2002, diciassette sessioni plenaria di mezza giornata per la fase di ascolto; ottobre 2002 – gennaio 2003, nove sessioni plenarie di mezza giornata per la presentazione dei rapporti dei gruppi di lavoro; febbraio – aprile 2003, dodici sessioni plenarie di mezza giornata con la presentazione dei primi progetti, primi emendamenti e discussioni; maggio – giugno 2003, sette sessioni plenarie di mezza giornata per emendamenti, discussioni e adozione per consenso del testo delle prime due parti il 13 giugno; 20 giugno 2002, Consiglio europeo di Salonicco: presentazione della Costituzione (prima e seconda parte); giugno – luglio 2003, due sessioni plenarie e sessione conclusiva il 10 luglio, con l’adozione della terza e della quarta parte e la firma dei membri della Convenzione; 18 luglio 2003, cerimonia ufficiale a Roma con consegna del testo completo al presidente del Consiglio europeo.

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dai servizi del Consiglio e del Parlamento europeo, nei cui locali appunto avevano luogo le riunioni della Convenzione.

La redazione dei diversi articoli della proposta di trattato costituzionale può essere scomposta, in definitiva, in una decina di fasi. Il Praesidium e il segretariato hanno giocato un ruolo essenziale, dal momento che tutto il lavoro si è svolto sotto la pressione della ridotta disponibilità di tempo. I membri della Convenzione avevano in media una settimana fra il momento in cui prendevano coscienza del progetto di testo e la data limite per la presentazione degli emendamenti se volevano che questi venissero presi in considerazione per la sessione successiva. Tali emendamenti, inoltre, per essere ammessi dovevano avere la forma di un progetto di testo accompagnato da una breve motivazione. Molti dei membri si lamentavano del fatto che a causa dei termini ristretti essi non avevano il tempo necessario per consultare l’istituzione dalla quale erano stati designati, sebbene la qualità degli emendamenti e dell’abbondante lavoro svolto testimoniava il fatto che i governi e i parlamenti così organizzati erano stati perfettamente in grado di mettere a profitto i pur brevi termini concessi. Ovviamente ogni sezione richiedeva una quantità di lavoro diversa. La seconda parte del progetto di Costituzione, ad esempio, era pronta da prima perché si trattava del testo della Carta, mentre la terza parte fu frutto di un processo ben più complesso238. Il risultato finale, oltre ad essere impressionante sotto il profilo quantitativo, era più innovativo di quello di qualsiasi Cig.