• Non ci sono risultati.

Lezioni di diritto: una storia a sé

Una riflessione a parte riguarda le lezioni di diritto che avvengono in una totale anarchia, sia perché si svolgono alla fine della settimana, sia perchè il professore appare in difficoltà nel gestire la classe. Poiché il clima e l’andamento della lezione è molto diverso da quello delle altre materie, traccerò una breve descrizione di quanto accade per potere poi interpretare il comportamento degli alunni e di Laddy in particolare. In queste ore i ragazzi sembrano presi da sovreccitazione e frenesia: parlano, ridono, sentono musica, telefonano senza nascondersi, anzi il gioco pare proprio quello di

esporsi mentre sfidano il docente e deviano da tutte le regole scolastiche. In queste lezioni danno sfogo alla fantasia e alla spudoratezza: portano palloncini da gonfiare, tirarsi e far scoppiare, oppure usano carta al posto di una palla e trasformano la classe in un campo improvvisato ed esteso di pallavolo… Si può parlare, quindi, di “baccano endemico”447 che di fatto mette alla prova la capacità del docente di gestire la classe448. Riporto uno scorcio di lezione esemplificativo:

Il professore spiega e a turno gli fanno un urlo in faccia, si spostano, spostano il banco, battono mani e piedi per far caos; in 1^ fila parlano, sottovoce, altri fanno il gioco di urlare il più forte possibile “C***”, poi urlano: “C*** è chi non lo dice” e Miriam: “Che c*******”. Said al professore: “Sentito cosa dice (Miriam)?”, l’uomo prosegue la lezione come se nulla fosse.

Anche le interrogazioni avvengono in un clima goliardico: la classe mantiene le sue attività ordinarie tipiche di questa lezione, mentre gli interrogati (secondo un calendario deciso dai ragazzi stessi) vanno alla cattedra a gruppetti, con sedie, libro e appunti. Inizialmente questi “supporti” sono debitamente nascosti sotto la cattedra, ma poi sono letti senza troppi sforzi di mimetizzazione o di finzione. Proprio la nostra sikh ammette che quando sarà interrogata anche lei guarderà il libro, pur riconoscendo così che, alla fine, non saprà neppure cos’è il diritto.

La classe, in realtà, ha dei brevi spazi di attenzione, che manifesta con una partecipazione auto-gestita, però il docente non la coglie o non la sa sfruttare:

Il professore parla di feste religiose e di islam e Miriam: “Chi lo è qui?”, Said alza la mano, il prof. continua a parlare…

Anche Laddy, come vedremo, si concede qualche trasgressione, sebbene, rispetto alla classe, si mantenga una delle più disciplinate: chiede permessi, prova a partecipare spiegando al docente il senso di quanto accade o rispondendo alle domande. Tutti questi sforzi avvengono senza successo, perché il caos sovrasta tutto, come si vede in questa nota di campo:

Il professore fa domande. Ale urla: “Suggerisco io” e il docente replica che non si suggerisce. Laddy dà la risposta (esatta), ma nessuno sente.

A volte oltre alla confusione, il problema è d’interpretazione delle risposte del docente e quindi anche Laddy cede all’anarchia, come nel seguente esempio:

447 Van Zanten, 2003 op. cit: 66

448 La capacità si fonda su qualità relazionali, personalità e capacità di giudizio (Van Zanten, 2003), ma in questi episodi vi è anche la consapevolezza degli studenti della diversità delle punizioni applicate dai docenti.

Laddy segue l’interrogazione e ride quando sente risposte buffe, poi chiama il professore che non l’ascolta, un’interrogata la guarda ed entrambe fanno un sospiro di compatimento. Laddy chiama il docente per andar in bagno, lui non dà una vera risposta, Laddy chiede a Betty: “È sì o no?”. Tutti gli interrogati e Betty le dicono di andare, lei lentamente e, guardando pure me, esce.

Laddy vorrebbe mantenere il suo ruolo di brava alunna, ma confusione e poca decisione del docente glielo rendono difficile.

I pari vivono quest’ora come quella in cui fare più trambusto possibile, nella convinzione che ciò sia fonte di allegria e spazio di libertà, e pure la giovane sikh alterna momenti di attenzione e rispetto delle regole ad altri in cui sfrutta il tempo come può (parla con le amiche, studia, fa i compiti). Come si vedrà ora, in tale contesto è più facile attuare attività parallele:

Laddy e Betty si spostano in fondo all’aula. Ridono. C’è sempre più caos: chi canta, chi parla, chi telefona, chi vaga per l’aula, chi dice parolacce urlando. Il gruppo di Laddy e Betty è formato anche da: Ines, Dora, Miriam, Lara e Tay. Il professore rimprovera il loro gruppo per il caos, mentre Said urla facendogli il verso.

Il gruppetto di Laddy si prende il proprio spazio di evasione (anche perché stare attenti o studiare in mezzo a quel trambusto è poco fattibile), ma resta contenuto, tuttavia colpisce che sia proprio quello che viene rimproverato.

L’interpretazione di Laddy, comunque, aiuta a capire le motivazione dietro a un tale stravolgimento di norme, infatti, un giorno mi chiede cosa ho osservato, io parlo del fatto che non sempre sembrano trovare il senso dello studio e Laddy conferma: “Come

in diritto!”. Quando le chiedo se è sempre stato così, Laddy mi spiega che dai primi

giorni hanno capito che non sa spiegare e precisa:

“Dice sempre le stesse cose, parla parla e non fa leggere un po’ tutti, fa leggere solo Ale… poi ha detto sempre cos’è il diritto… per più lezioni ha detto questo e basta. Non va avanti. Sabato si è arrabbiato tanto per i palloncini… ho detto: chissà cosa succede”.

Gli studenti, quindi, hanno colto da subito che l’uomo non sapeva interessarli né coinvolgerli e hanno pure scoperto che non prende provvedimenti neppure davanti a fatti più gravi. Sebbene Laddy sia consapevole delle stranezze della lezione e possa esser divertita da qualche licenza che si prendono i compagni, tuttavia poi disapprova

alcuni loro comportamenti e vorrebbe aiutare il professore ad ottenere un po’ di silenzio449, di fatto però questo si ritorce proprio contro di lei:

Laddy urla: “Zitti” e il docente le dice: “Il prof. è qui, girati verso di lui… sono stufo di questa classe”

8.1 Imparare guardando

L’effetto contesto, di cui parla Van Zanten450 per spiegare come la classe influenzi l’esito scolastico, avendo un effetto omogeneizzante (che porta gli alunni a ottenere profitti minori in classi “mediocri”), è ben visibile nelle ore di diritto. Infatti la nostra sikh tende ad abbandonare gli stili tradizionali per uniformarsi a quelli dei compagni. Laddy, come ho detto, in queste ore si concede alcuni atteggiamenti non abituali nelle altre materie. Riporto a titolo esemplicativo cosa avviene durante la sua interrogazione, per mostrare sia il clima in cui si muove, sia come si comporta.

Il professore entra arrabbiato, si siede alla cattedra e chiede: “Da chi parto a interrogare?”. Laddy: “Da Rita”, le altre: “Perché da lei?”. Il professore parte da Betty. […] L’uomo è arrabbiato e Laddy lo studia con lo sguardo, poi cerca di decidere l’ordine dell’interrogazione, dicendo a Rita e Miriam (mentre Betty è interrogata): “Dopo tocca a me”, Miriam protesta, Laddy insiste e ride. […] Il professore passa da Betty a Miriam e Laddy dice: “No, lei deve andar in bagno”, lui spiega l’ordine e Laddy protesta perché è ultima. Miriam incalza: “Sì, dai prof! Faccia domande a me, su”. Laddy interviene sulle domande di Miriam. […] Caos in classe: Said va alla cattedra, in piedi suggerisce a Miriam. A Laddy viene da ridere, quando Miriam esita Laddy interviene. […] il professore fa una spiegazione sui voti, Laddy: “Dai prof., lo sappiamo, vada avanti”, mi guarda e sorride, fa una faccia come per dirmi: “Che tipo!”.[…] Laddy risponde alle domande leggendo (come fanno tutti).

Come si vede dalla trascrizione, in diritto Laddy fa come tutti: non studia, imbroglia e usa le strategie dei compagni, forse con qualche imbarazzo che traspare dalla sua voglia di ridere. Ha osservato gli altri, ha capito come facevano e cosa rischiavano (in questo caso, nulla), infine, ha scelto di imitarli e anche nel corso della stessa interrogazione affina il suo recente apprendimento.

449 Confermando il suo ruolo di manager. Del resto la censura dei compagni che trasgrediscono è frequente nelle classi, come nota Gobbo (2000).

450

L’aspetto significativo è che Laddy cambia gradualmente modo di fare rispetto alle altre lezioni: non è più l’alunna obbediente, ossequiosa, rispettosa, ma si impone, ha un tono deciso, quasi arrogante, qui in linea con lo stile di Miriam.

Documenti correlati