Sebbene Laddy sia un’ottima alunna, da vari punti di vista, non si può tralasciare che le descrizioni su di lei variano a seconda dei contesti: ad esempio l’insegnante di L2 mi parla di una Laddy molto vivace, simpatica, ma afferma di dover faticare a tenerla attenta perchè lei parlerebbe sempre nella sua lingua con altre connazionali. Altri docenti sottolineano, viceversa, il fatto che partecipa solo quando indicato, mentre negli altri momenti sta zitta. Si sta parlando della stessa persona? Sì, che cambia è solo il contesto e quindi l’atteggiamento messo in atto.
Si è già visto come a seconda del docente, lei scelga se avanzare richieste o meno, ma diverso è pure il suo comportamento nelle ore libere o non strutturate e nelle ore alternative alla lezione di religione rispetto alle lezioni tradizionali. Se in quest’ultime si è sottolineato il suo modo quasi esemplare di stare a scuola, nelle altre si nota come
443 Ferrari, 1999 op. cit.. Lo stesso era già stato notato in altre ricerche (Galloni, 2000) 444
Laddy si prenda i suoi spazi, si muova senza chiedere e usi solo rare strategie per non esser sgridata, perché non pare intimorita da questi supplenti. L’alunna, allora, si sperimenta in ruoli diversi e anche in questo mette in luce la sua capacità di adeguarsi al contesto. Nella seguente annotazione si vede, infatti, come Laddy provi a sperimentarsi con cautela nella parte dell’allieva che fa quanto vuole e replica al docente:
Betty si sposta e Laddy si gira, la guarda e si sposta anche lei, seguita da Rita. Il professore dice a Laddy che non le ha dato il permesso e Laddy: “Un attimo prof!”, sorride e resta in piedi in fondo all’aula. Scrive qualcosa e forse giocano.
In realtà, la nostra sikh ha già interpretato altre volte tale ruolo, ma mai in ribalta: ad esempio quando c’è un suo docente, nelle lezioni strutturate, Laddy propone un doppio stile, a seconda del “pubblico” con cui ha a che fare. Una nota di campo mi aiuta a descrivere la situazione:
Laddy va dalla docente e chiede se ha scritto giusto, questa non risponde e Laddy, dietro di lei, fa un gesto di stizza, poi gentilmente si china verso la cattedra e lo richiede…
Laddy si comporta come preannuncia Goffman445, ossia nel retroscena denigra il pubblico, in questo caso la docente, al contrario in presenza di questo si mostra ossequiosa. Qui, però, la sikh capisce di essere contemporaneamente nel retroscena, perché la professoressa non la vede, e alla ribalta, nei confronti dei pari.
7.1 Strategia di sopravvivenza
L’indiana impara anche ad usare l’apparenza di brava alunna e a giocarci dentro: non sempre esegue quanto deve, a volte imbroglia, copia, ma la sua pacatezza e suoi buoni risultati coprono il resto.
Come si è già visto, Laddy chiede direttamente aiuto a docenti o compagni, è abile a sfruttare i suggerimenti dati agli altri, durante le verifiche copia e cerca piccole astuzie per cogliere cosa è giusto: è lontana dall’idea di far da sé. Suggerire, copiare compiti446 o parti di prove, d’altra parte, sono copioni diffusi tra gli alunni, che si armano di sempre nuove strategie: Laddy non è da meno, sebbene mostri una frequenza e forse pure creatività ridotte rispetto agli altri.
445 Idem: 198
446 Un esempio fra i tanti: Cambio dell’ora: Laddy copia i compiti francese, Gianna lo nota e la prende in
Sedendomi vicino a lei in una delle aule dotate di computer, però, ho modo di sorprendermi per come approcci il compito assegnato:
Laddy fa un po’ a caso, un po’ cerca di capire e ogni tanto schiaccia il tasto di controllo, così come fa Betty. Ad un certo punto esce che è tutto errato e Laddy: “No!” e ride. Si gira, mi guarda, poi cerca di correggere ma non riesce, schiaccia “check” e così vede cosa è giusto, ritorna sulla pagina dell’esercizio, cambia qualcosa e di nuovo controlla. Va avanti così finché non esce l’icona: “Risposte corrette”, lei la clicca e viene fuori tutta la soluzione, la copia sul quaderno e poi la trascrive…
Qui la giovane sikh usa tutti i mezzi possibili per faticare poco e ottenere un grande risultato (lei vuole far tutto giusto): attua le cosiddette strategie di sopravvivenza. Infatti, si avvale della collaborazione dell’amica, del trucco del computer e dopo poco pure dell’aiuto dell’insegnante. Poiché il successo è il suo scopo, oltre a sfruttare il tempo al meglio, non tralascia nessun mezzo, neppure quelli poco leciti.
La seguente osservazione mostra una tecnica diversa: ottenere informazioni dai docenti a qualunque costo. Laddy non si fa intimorire dai professori che rifiutano di dare aiuti, insiste e cerca di raggiungere quello che vuole, cambia interlocutori e sfrutta tutte le occasioni:
La professoressa spiega la verifica, caos: molti chiamano lei e quella di sostegno (P.s) per spiegare. Laddy è voltata e segue le spiegazioni individuali (che le docenti fanno a qualche alunno), poi chiama la P.s sbracciando…; la P.s va timidamente, perché la sua collega ha detto che non devono più chiedere, e le spiega un esercizio. Laddy inizia, poi si volta, mi guarda e fa segno che è difficile. Chiama la professoressa e le chiede se ha fatto giusto, lei nota: “No, è un’altra cosa”. Laddy si rimette e rialzando un dito dice verso la docente: “Solo una cosa, ultima!” …