• Non ci sono risultati.

5 PRO-POOR TOURISM PROJECT IN ZANZIBAR

5.2 Gli Attor

5.2.1 ACRA – il percorso e l’identità di una ONG

ACRA, acronimo di Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina, è un‟organizzazione non governativa fondata nel 1968. Indipendente e laica, «promuove l‟inclusione delle comunità locali e accompagna processi di sviluppo sostenibile e partecipativo», «opera per la valorizzazione delle culture e il rafforzamento delle competenze delle comunità, con una particolare attenzione all‟ambito rurale» e «fonda la sua azione sul partenariato e sull‟interscambio dei saperi per la costruzione di relazioni solide e durevoli».550

Attiva in Africa centrale e occidentale, Centro America e America del Sud, ACRA ha fatto della specializzazione geografica un pilastro della propria azione; l‟organizzazione non ha adottato una strategia di espansione territoriale, tendendo invece a lavorare in un numero limitato di Paesi, in particolare in quelli dove i partenariati sono forti e consolidati, la conoscenza delle dinamiche locali profonda e dove le competenze dell‟organizzazione possono rispondere ai bisogni delle popolazioni locali.551

Nella realizzazione dei suoi interventi, l‟ONG si impegna a: «escludere dalla propria attività qualsiasi volontà di imporre ideologie e di promuovere interessi stranieri nel Paese in

548 Allo ZRPR hanno fatto seguito altre iniziative simili ma nel momento in cui ACRA ideava il PPT era questo

il documento strategico di riferimento sulla riduzione della povertà nell‟arcipelago.

549

Nungwi, Kendwa, Kigunda, Tazari, Kidoti, Zambiani, Bwejuu e Paje.

550 ACRA 2008, p. 16. 551 MARSON 2008, pp. 46-47.

cui opera; non imporre alle comunità con le quali collabora tecnologie, forme organizzative, servizi e metodi che non corrispondono al reale bisogno e desiderio degli interessati; esercitare la propria azione senza scopo di lucro».552

Risale al 25 maggio del 1968 l‟atto costitutivo dell‟organizzazione, la cui attività prende avvio in Ciad, nel villaggio di Borom – con l‟invio dei primi 6 volontari che lavorano ad un progetto di sviluppo rurale integrato che durerà 18 anni.

Il primo decennio di attività vede ACRA radicarsi nel Paese africano. Il nucleo operativo dell‟organizzazione è composto da persone legate fondamentalmente da rapporti di amicizia e conoscenza e in Italia l‟associazione si basa sul puro volontariato.553

Con la prima legge italiana sulla cooperazione, l‟organizzazione ottiene dal Ministero degli Affari Esteri il riconoscimento di idoneità a realizzare progetti di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo. È il 1973; l‟anno seguente ACRA è riconosciuta idonea al ricevimento di finanziamenti ministeriali.554

Nel corso di questo primo decennio, il Bilancio dell‟organizzazione cresce, passando da poche migliaia di euro a qualche centinaia di migliaia di euro.

L‟espansione non si ferma e nel decennio successivo ACRA continua a crescere. La legge 38 del 1979 è segno di maggiore interesse, a livello nazionale, per i temi della cooperazione e ACRA accede ai fondi pubblici messi a disposizione dal Ministero Italiano. Nel 1982 inizia anche la collaborazione con la Commissione Europea: è di quell‟anno infatti l‟approvazione e il finanziamento del primo progetto implementato grazie al sostegno dell‟Europa.

Il progetto di Borom viene replicato in un‟area limitrofa ma oltre che in Ciad, ACRA si sposta anche in Nicaragua, Brasile e Bolivia – collaborando con altre associazioni già presenti nei Paesi in questione.

L‟espansione dei progetti e la crescita delle attività, oltre al ricorso ai fondi pubblici, rendono necessaria una riorganizzazione della struttura associativa: viene assunto personale retribuito per la gestione e la rendicontazione dei progetti. La gestione delle risorse umane assume un ruolo importante: l‟organizzazione vuole definire un proprio modello formativo che oltre alle competenze tecniche sappia includere anche aspetti motivazionali.

Nell‟Assemblea del 1987, ACRA riafferma come prioritario l‟intervento in ambito rurale e la necessità di lavorare in partenariato coi beneficiari del Sud del mondo. L‟anno successivo, l‟organizzazione ottiene l‟idoneità a svolgere attività di informazione ed educazione allo sviluppo in Italia.

Il bilancio, nel corso del secondo decennio di lavori, si è quintuplicato.

Nel 1989 ACRA, per la prima volta, dispone di un piano di lavoro strutturato: è un momento di svolta. È forte la volontà di rimettersi in discussione, imparare dalla propria esperienza e capitalizzare quanto appreso.

552

ACRA 2008, p. 17.

553

Anche le risorse finanziarie sono reperite attraverso un lavoro di informazione e sensibilizzazione rivolto ad amici e parenti dei volontari.

554 ACRA, nel corso degli anni, ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: l‟idoneità alla cooperazione

internazionale, rilasciata dal Ministero degli Affari Esteri, ai sensi della legge 49 del 1987, con decreto 347 del 5/07/1973; il riconoscimento come ONLUS ai sensi del decreto 760/97; il riconoscimento dello stato di personalità giuridica dal gennaio 2008 (registrazione presso la Prefettura di Milano, al n.854, pag 4057, vol 4°).

Si mettono sullo stesso piano le attività svolte nei PVS e quelle realizzate in Italia. L‟organizzazione cerca il rilancio. L‟attività all‟estero viene concentrata in un numero limitato di Paesi, tra quelli meno avanzati.

Un pilastro dell‟azione resta l‟autosviluppo delle comunità rurali: l‟impegno di ACRA resta volto a favorire il protagonismo dei beneficiari nel processo di sviluppo, renderli più forti e più consapevoli.

L‟organizzazione continua a crescere e così le sfide e le criticità. Nel quarto decennio di attività, ACRA inizia a lavorare in Tanzania, avviando importanti progetti nella regione di Iringa e nell‟arcipelago di Zanzibar.

In questo arco di tempo è stata data notevole importanza alla diversificazione delle fonti di finanziamento: l‟Italia ha infatti rivisto al ribasso, negli anni, l‟aiuto pubblico allo sviluppo. I fondi messi a disposizione per la cooperazione si sono ridotti e ACRA, di conseguenza, ha cercato altrove i mezzi per continuare il proprio lavoro. Parallelamente la comunicazione è diventata una priorità dell‟organizzazione.

Nel 2008 ACRA ha festeggiato i suoi primi quarant‟anni: nell‟anno in questione, l‟ONG era presente in 12 Paesi – oltre che in Italia – con 65 progetti e circa 250 mila beneficiari diretti. Il bilancio, nello stesso anno, è passato da 6 a 10 milioni di euro.555

All‟interno delle quattro aree tematiche sulle quali ACRA lavora (economia, ambiente, salute ed educazione), l‟organizzazione – alla fine del quarto decennio – ha individuato 5 settori di intervento prioritari: la gestione sostenibile delle risorse naturali, l‟accesso e la gestione partecipata dell‟acqua, la sovranità alimentare, la sanità e la medicina tradizionale, la costruzione di capacità per la partecipazione (nell‟ambito educativo).556

Nel suo agire ACRA continua a tenere forti i propri principi ispiratori: la valorizzazione delle differenze, il rispetto della giustizia, il dialogo tra popoli, l‟interculturalità, la laicità; la promozione dell‟autosviluppo e della collaborazione con tutti gli attori presenti nel luogo di intervento, la centralità del mondo rurale.

Nel 2009, il 72% delle risorse di ACRA sono state impiegate in Africa; il 24% in America Latina e il 4% in Europa. Per quanto riguarda le fonti di finanziamento per i progetti attivi nel 2009, dal Ministero degli Affari Esteri italiano è arrivato il 22%. Il grosso, il 45%, è arrivato dall‟Unione Europea.557

Il 31% delle risorse è stato destinato a progetti riguardanti l‟ambiente; il 23% all‟acqua; il 15% alla salute.558

ACRA ha collaborato e continua a collaborare con diverse istituzioni internazionali559, ONG italiane560 ed estere561, istituzioni locali562, scuole, Università e centri di ricerca563. È

555 ACRA 2008, p. 68. 556

Ibidem.

557 Per quanto riguarda il resto: 14% da privati; 13% da altri enti e finanziatori; 4% è stato raccolto all‟estero e il

2% proviene dalla Regione Lombardia.

558

A progetti sul cibo è stato destinato l‟11%; stessa percentuale a progetti sull‟educazione. A progetti a sfondo economico invece il restante 9% delle risorse.

559 Tra le altre: FAO/SDRE, UNESCO, UNICEF, UNDP/FMAM, UICN/ORMA, BANCA MONDIALE, PAM,

CECI (Canada), UNOPS, WORLD RELIEF (USA), IPGRI, IFAD, PNCI (Polo Nazionale della Cooperazione Internazionale), Rete FAR (Formazione Agricola e Rurale).

560 Tra le altre: Africa 70, CAST, CELIM, CEVI, COOPI, COSV, Mani Tese, MLAL, Ricerca e Cooperazione,

inoltre confederata a diverse reti di rappresentanza564 e associata a numerosi consorzi e reti tematiche565

ACRA e il turismo

Il turismo, di per sé, non rappresenta un tema principale nelle azioni di ACRA; ciò nonostante, il lavoro dell‟organizzazione e la natura trasversale del settore turistico (in termini soprattutto di impatti sulle comunità locali) si incontrano facilmente.

Gli esempi possibili sono tanti. L‟impatto del turismo sull‟ambiente modifica il rapporto tra una popolazione e le risorse naturali, la cui gestione è una priorità nelle strategie di intervento di ACRA. Il turismo ha anche, decisamente, a che fare con l‟acqua: è un‟industria che ne consuma grandi quantità spesso a discapito dei bisogni delle popolazioni locali; l‟acqua è un focus di ACRA. Lo è anche l‟educazione, che – come il caso di Zanzibar mostra chiaramente – è un aspetto fondamentale nelle dinamiche di sviluppo e di emancipazione.

Il fatto che ACRA si sia quindi ritrovata più di una volta a lavorare sul turismo non sorprende, soprattutto in un contesto come quello zanzibarino, dove occuparsi di turismo è praticamente imprescindibile se si intende lavorare su progetti di sviluppo.

Nel corso degli anni i progetti legati al turismo portati avanti da ACRA sono stati diversi566 e l‟organizzazione ha sviluppato un suo approccio al settore. I progetti realizzati presentano infatti diverse caratteristiche comuni: simili sono le aree geografiche di intervento, i settori sui quali si agisce e gli attori con i quali si lavora. Per quanto riguarda il primo aspetto, ACRA è intervenuta soprattutto in aree protette o in isole. In entrambe infatti, l‟equilibrio tra l‟ambiente e l‟uomo è spesso più fragile che altrove e uno sviluppo sregolato del turismo può minare tale rapporto alle basi e compromettere irreparabilmente le capacità delle popolazioni locali di trarre sostentamento dalle risorse naturali.

Normalmente gli interventi di ACRA riguardano la gestione delle risorse naturali e il supporto alle piccole e medie imprese. Le risorse naturali costituiscono spesso la ragion d‟essere del turismo: l‟industria però non sempre ne fa un uso sostenibile e l‟espansione del

561 Tra le altre: Comité Français pour la Solidarité Internationale, GRET – Group de recherche et d‟échange

technologiques, UMFRO – Union Maison familiales rurale (Francia); Globalmon (Spagna); CSA – Colléctif Stratégie Alimentaire, Action Aid International (Belgio); Sazani Associates, WEA South Wales (Regno Unito); Oikos (Portogallo).

562 Fondamentalmente Regioni, Province e Comuni. Tra le altre: le regioni Lombardia e Toscana; le province di

Bergamo, Lecco, Mantova, Napoli, Pavia; i Comuni di Crema, Livorno, Milano, Pavia.

563

Tra le altre: Università Bocconi, Università Bicocca (Milano); La Sapienza (Roma); IULM, Università di Pavia; Università di Padova; Ca‟ Foscari; ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale; CESPI – Centro Studi Politica Internazionale.

564 Tra le altre: Associazione delle ONG lombarde, Associazione nazionale delle ONG italiane, Piattaforma

nazionale delle ONG per l‟Educazione allo Sviluppo, CONCORD (Confederazione europea delle ONG di sviluppo ed emergenza), CIFCA (Copenhagen Initiative for Central America), Coordinamento Agenda 21 locale italiana, CONGAD (Consiglio delle Organizzazioni Non Governative di Appoggio allo Sviluppo del Senegal), UICN Mesoamerica.

565

Tra le altre: AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), Alleanza Internazionale ERP (Education for Rural People), Rete internazionale Slow Food, Alleanza Internazionale Educazione per la popolazione Rurale, Associazione ARCI Servizio Civile di Milano.

566

Un certo numero di progetti realizzati da ACRA e legati al turismo è presentata da Marson. Si tratta di interventi realizzati in diversi Paesi tra cui: Burkina Faso, Nicaragua, Senegal, Brasile e Repubblica Dominicana (MARSON 2008).

settore rischia di comprometterle irrimediabilmente. Il supporto all‟imprenditorialità è un‟altra caratteristica comune a diversi progetti. Il turismo del resto, oltre all‟industria in sé, crea un indotto importante e diverse opportunità di crescita economica. Rafforzare il settore privato, non solo a beneficio del turismo, può essere un modo per ridurre significativamente la povertà e fare in modo di includere i locali nei benefici creati dalla crescita economica indotta dal turismo. Rafforzare l‟imprenditorialità significa inoltre diversificare le attività economiche e slegarle dal settore turistico – settore spesso caratterizzato da forte stagionalità e da fluttuazioni significative indotte eventualmente anche da fattori esogeni.

Altro fattore comune ai progetti in questione è la ricerca dei partner, volta ad individuare attori che siano rappresentativi delle comunità locali, che ne esprimano bisogni, richieste e aspirazioni e coi quali si possa lavorare basandosi su risorse (anche immateriali) già esistenti.

Documenti correlati