5 PRO-POOR TOURISM PROJECT IN ZANZIBAR
RISULTATO 1 500 ABITANTI DEI VILLAGGI , ATTRAVERSO UNO SPECIFICO PERCORSO D
5.4 La misura del successo: la pratica
I fatti
L‟analisi iniziale dei risultati è stata realizzata attraverso il confronto con il capo progetto Simone Di Vicenz. Gli stessi sono stati poi presentati nel corso della Conferenza Internazionale “Tourism and Poverty”, pochi mesi prima della conclusione del progetto580
. Successivamente, il PPT è stato sottoposto ad una valutazione esterna finale, come del resto previsto dagli “accordi” presi col donatore principale, la Commissione Europea.
Al di là dell‟obbligo contrattuale, tale valutazione per ACRA era anche importante per avere uno sguardo esterno su quanto fatto e per poter migliorare l‟efficienza di interventi futuri. La valutazione esterna infatti ha lo scopo principale di “valutare l‟appropriatezza delle azioni dell‟organizzazione, per stabilire se gli obiettivi sono stati raggiunti (quantitativamente e qualitativamente) e per produrre raccomandazioni che migliorino l‟efficienza di operazioni future”581
.
Tale valutazione esterna ha avuto luogo a Zanzibar tra il 26 gennaio e il 7 febbraio del 2009, ha coinvolto lo stesso staff di ACRA (espatriati e locali) ma soprattutto un campione
580 DI VICENZ 2009. 581 MORGANTI 2009, p. 3.
rappresentativo di beneficiari (ne sono stati intervistati più o meno sessanta). Non si è trattato solo di interviste frontali ma anche di colloqui, incontri informali, visite sui luoghi del progetto. L‟osservazione diretta e le “chiacchierate” si sono aggiunte a momenti più strutturati, focus group, incontri formali, analisi di documenti ufficiali e reportistica prodotta582.
Come sottolineato del valutatore, Nicola Morganti, il progetto ha prodotto materiale sufficiente sui dati (e i risultati) quantitativi delle attività; il lavoro sul campo del valutatore è stato quindi quello di verificare la veridicità di tali dati, aggiungendo poi un‟analisi più qualitativa, cercando di cogliere aspetti e dinamiche che sfuggono a semplici analisi quantitative.
Un discorso intorno alla “validità”, al successo, all‟efficienza o alla stessa pertinenza di un progetto di sviluppo non può e non deve limitarsi alla presentazione di dati e considerazioni contenuti in documenti interni o esterni (ma legati) all‟organizzazione che ha realizzato il progetto. Allo stesso modo, prima di aprirsi a considerazioni più ampie, è utile (se non indispensabile) capire cosa è stato fatto concretamente.
Quanto segue è quindi una presentazione sintetica e per punti dei risultati quantitativi raggiunti dal progetto (con qualche nota qualitativa).
Del resto, chiaramente, l‟analisi qualitativa si presta a diverse interpretazioni; a seconda della prospettiva, per esempio, quelli che per alcuni sono risultati positivi, per altri non lo sono. In sintesi (e il discorso sarà più chiaro in seguito) l‟analisi qualitativa si presta ad interpretazioni diverse; quella quantitativa no (o comunque meno) perché i dati sono dati, numeri, percentuali, realtà e non interpretazione.
Si procede, ancora una volta, per singolo risultato e singola attività. Si riparte dalla teoria – ovvero quanto ci si proponeva di fare – per confrontarla con la realtà di quanto è stato fatto.
RISULTATO 1
500 ABITANTI DEI VILLAGGI DELLE COMUNITÀ RURALI DI NUNGWI E JAMBIANI, ATTRAVERSO UNO SPECIFICO PERCORSO DI FORMAZIONE, TROVANO LAVORO ALL‟INTERNO DELL‟INDUSTRIA TURISTICA.
Per il raggiungimento di questo primo risultato ci si proponeva di coinvolgere 700 persone in un percorso di formazione (teorico e pratico) su “Turismo e ospitalità”. Le persone coinvolte sono state in realtà 1.016. In termini strettamente numerici, si è fatto più di quanto ci si era proposti di fare.
Questo perché il gradimento dell‟attività proposta è stato decisamente alto e ACRA ha perciò deciso di estendere il numero di beneficiari. L‟opportunità formativa è stata pubblicizzata ampiamente e con diversi mezzi. Per quanto riguarda l‟accesso alla formazione, non sembra esserci stata esclusione sociale o di genere; la selezione, secondo Morganti, è
582 I rapporti redatti hanno costituito la base di partenza per gli ulteriori approfondimenti realizzati nei luoghi del
stata trasparente e in linea generale ben condotta (ha seguito i criteri prestabiliti). Nel bilancio tra i generi, a Nungwi quasi il 40% degli studenti era composto da donne (per Jambiani non è stato possibile ottenere dati precisi). In termini più ampi, le donne sono riuscite ad avere accesso facilmente a corsi più brevi, mentre i corsi lunghi (come il diploma biennale) restano appannaggio quasi esclusivo di uomini e ragazzi.
I beneficiari hanno espresso alto gradimento per l‟attività; quanto raccontato al valutatore coincide con i dati puntualmente e regolarmente raccolti da ACRA.
La banca dati relativa alla condizione lavorativa di chi ha partecipato al percorso formativo, mostra che su 1.016 sono stati in 350 a trovare un lavoro, ovvero il 34%. A questi vanno però aggiunte altre 32 persone (un altro 10%) che avevano già un lavoro prima di partecipare alla formazione. Uomini e donne hanno trovato lavoro nella stessa percentuale (ma il numero delle donne era minore). Diversi beneficiari hanno poi deciso, in seguito alla formazione ricevuta, di aprire una propria attività.
Il monitoraggio delle percentuali di impiego, afferma Di Vicenz, non è stato facile, per almeno due motivi: la stagionalità del lavoro in ambito turistico (che fa in modo che spesso le persone si trovino a lavorare su base occasionale per brevi periodi di tempo o comunque non continuativamente); il fatto che diversi studenti non aggiornino la banca dati con informazioni relative alla propria condizione lavorativa583.
Morganti rileva che sono in pochi a voler parlare di salari. Questa resistenza non permette (e non ha permesso) perciò di conoscere e quantificare i cambiamenti avvenuti in termini economici e di reddito nella vita di queste persone. Anche l‟osservazione delle abitazioni dei beneficiari (uno dei tipici e più classici indicatori di ricchezza) non permette a Morganti di trarre una conclusione netta: molti beneficiari del resto vivono ancora con la famiglia. A detta del valutatore va però notato che le condizioni abitative (in termini infrastrutturali) nei villaggi visitati sembrano essere al di sopra della media della Tanzania continentale. (Almost all houses are made with blocks or stones, many of them have iron sheet roofs and cement floor).
In definitiva, il primo risultato è stato quindi raggiunto parzialmente: la percentuale di quanti hanno trovato lavoro è, come già detto, del 34% di fronte ad una percentuale attesa del 71%. È anche vero che in partenza ci si proponeva di formare 700 persone mentre si è invece poi arrivati a 1.016. A trovare lavoro non sono stati 500 bensì 350.
A detta del valutatore, il risultato atteso (e quindi questo 71%) era eccessivamente ambizioso. Inoltre, i beneficiari che avevano già un‟occupazione, con le competenze acquisite grazie alla formazione ricevuta, hanno migliorato la propria “occupabilità”, hanno reso più forte la propria posizione nel mondo del lavoro e anche questo è un aspetto da non ignorare. Infine, vanno considerate anche le persone che, ricevuta la formazione, hanno scelto di aprire una propria attività.
Il 34% dunque, secondo Morganti, è un dato piuttosto incoraggiante.
RISULTATO 2
SUPPORTO A 30 PICCOLE E MEDIE IMPRESE (PMI), CREATE EX NOVO O GIÀ ESISTENTI, E A GRUPPI DI DONNE LOCALI – ATTIVI IN VARI AMBITI (MANUFATTI, FORNITURE ALBERGHIERE, ESCURSIONI TURISTICHE).
L‟attività prevista per il raggiungimento del risultato in questione – ovvero un programma di formazione, teorica e gestionale, sullo sviluppo di PMI – ha coinvolto 910 persone legate a 59 PMI (compresi 8 gruppi di pescatori). Anche in questo caso, si è andati ben oltre il target previsto a inizio progetto. Delle 59 PMI supportate però solo 2 sono formalmente registrate (su questo punto si tornerà in seguito).
Come per la precedente attività, anche in questo caso il livello di gradimento espresso dai beneficiari è decisamente alto, così come registrato puntualmente da ACRA e poi confermato da Morganti. Allo stesso modo, non si rileva esclusione e si è registrato un buon bilancio tra generi.
Dai focus group realizzati dal valutatore è emerso che i beneficiari ritengono di aver migliorato le proprie competenze e quindi le proprie capacità di fare business.
La sostenibilità delle attività delle PMI non sembra dipendente dalla presenza futura di ACRA, anche perché gran parte di esse sono comunque in contatto con istituzioni governative, altri progetti e altre Ong.
In linea generale, il fatto che le PMI in questione si occupino di prodotti anche molto diversi tra loro, non permette di stabilire inequivocabilmente se nei rispettivi mercati di riferimento, la loro posizione in termini per esempio di competitività sia globalmente migliorata grazie all‟intervento del PPT. Ogni prodotto si inserisce in mercati diversi che fronteggiano situazioni diverse. Il settore dell‟artigianato, per esempio, sottolinea anche Morganti, sta vivendo particolarmente la competizione di prodotti provenienti dalla Tanzania continentale. Il settore resta tuttavia ancora accessibile per i locali ma sugli sviluppi futuri non è facile fare delle previsioni. (sono dinamiche che non dipendono certo dal villaggio o dal progetto)
L‟apporto del progetto in termini di fornitura di nuovi e più efficienti macchinari ha sicuramente migliorato la qualità del lavoro delle PMI beneficiarie.
Ci sono comunque delle dinamiche che possono essere indicative dei risultati dell‟attività. In primis, il fatto che in 5 dei 7 focus group organizzati dal valutatore con i rappresentanti delle PMI, i beneficiari abbiano dichiarato che la propria condizione è migliorata e che c‟è stato un evidente progresso grazie al PPT. Inoltre, Morganti sottolinea positivamente il fatto che parte dei profitti venga reinvestita in strumenti da lavoro e/o in materie prime da processare. Infine, la divisione dei guadagni avviene in modo trasparente tra i membri delle PMI e spesso parte di tali guadagni viene messa da parte come risparmi o come sorta di assicurazione in caso di problemi, incidenti o esigenze comunitarie.
Questa gestione dei guadagni depone a favore dell‟impegno e dell‟interesse che i beneficiari ripongono nella propria attività e nelle possibilità di sviluppo futuro. Questo dimostra anche che in fondo il progetto ha supportato efficacemente le iniziative locali.
RISULTATO 3
NELLE COMUNITÀ DI NUNGWI E JAMBIANI AUMENTANO LA SENSIBILITÀ AMBIENTALE E L‟ATTENZIONE ALL‟USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE ATTRAVERSO:
9CLUB AMBIENTALI NELLE SCUOLE;