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5 PRO-POOR TOURISM PROJECT IN ZANZIBAR

5.3 I contenuti: Obiettivi, risultati, attività e target

Erano tre gli obiettivi generali del PPT:

1. Migliorare la qualità della vita attraverso il supporto a strategie di sviluppo sostenibile; 2. Aumentare la partecipazione della popolazione rurale allo sviluppo turistico;

3. Migliorare il livello di partecipazione e di dialogo tra la società civile, le istituzioni pubbliche locali e il settore privato.

L‟obiettivo specifico era quello di liberare e mettere a frutto572

le opportunità legate allo sviluppo turistico delle aree di Nungwi e Jambiani, al fine di generare benefici economici, sociali, ambientali e culturali per le comunità rurali.

L‟obiettivo specifico è perseguito attraverso il conseguimento di determinati risultati che, nel PPT, erano 4. Il raggiungimento di tali risultati è legato all‟implementazione di un certo numero di attività.573

571

Tali istituzioni sono state coinvolte, prevedibilmente, in fasi e ambiti diversi. Così, il Ministero del Turismo ha fornito supporto istituzionale al progetto, dandogli visibilità e partecipando alle attività di networking mentre il Ministero dell‟Educazione ha collaborato nelle attività di educazione ambientale – come il Ministero e il Dipartimento dell‟Ambiente.

572

Unlock, sbloccare, nel testo originale (il documento di progetto).

573 L‟esposizione di risultati e attività che segue non ricalca la presentazione degli stessi contenuta nel

documento di progetto. Piuttosto che seguire pedissequamente la struttura del documento, si danno precedenza e un ordine diverso ai contenuti.Tali contenuti, evidentemente, sono estrapolati dal documento ma presenti in una successione diversa. La chiarificazione è fatta per evitare che si confonda una scelta narrativa con una struttura (e anche una modulistica) che invece, per ragioni di varia natura, segue altri schemi espositivi.

ATTIVITÀ 1

PROGRAMMA DI FORMAZIONE (TEORICA E PRATICA) IN TURISMO E OSPITALITÀ

Rivolta a 700 persone, la prima attività consiste in un programma di formazione (community based – da realizzare nella comunità) volto all‟acquisizione di uno spettro di competenze specifiche su turismo e ospitalità.

Il percorso formativo era composto da due fasi: un primo momento incentrato su contenuti teorici e un secondo momento di lavoro sul campo, una sorta di apprendistato o stage.574 La teoria ha riguardato discipline standard normalmente impartite nei corsi di formazione turistica alle quali però si sono aggiunte altre competenze ritenute utili al lavoro in un contesto come quello zanzibarino: oltre ad un‟attenzione particolare alle conoscenze linguistiche (Inglese e Italiano), sono stati organizzati dei corsi di informatica e degli incontri di orientamento professionale (come scrivere un curriculum, come procedere alla ricerca di un impiego etc.). Sono stati previsti anche dei momenti dedicati alla sensibilizzazione sul tema dell‟HIV, tanto in generale quanto con un focus specifico sul rapporto tra HIV e turismo.

Target – gruppo destinatario – di questa prima attività, i membri delle comunità locali; beneficiari, 700 poveri delle aree rurali (per richiamare la dicitura del progetto). Individui (uomini e donne, ragazzi e ragazze) con o senza un‟istruzione formale, spesso con un livello di alfabetizzazione basilare; alcuni occupati ma bisognosi di competenze aggiuntive e più solide, altri disoccupati. Del resto, in linea generale – e quindi non con riferimento specifico ai beneficiari diretti – nelle aree prese in considerazione il livello di disoccupazione è alto, il livello di competenze (utili all‟impiego nel settore turistico) è basso, l‟esposizione agli impatti del turismo è alta e l‟accesso alle risorse naturali è parzialmente limitato – in comunità nelle quali le principali attività economiche, oltre al turismo, sono la pesca, la coltivazione delle alghe e l‟allevamento, ovvero attività basate sull‟uso delle risorse naturali.

I “poveri rurali” ai quali si è rivolta questa iniziativa sono quindi marginalizzati dallo sviluppo turistico e hanno il bisogno specifico di rispondere agli impatti negativi dell‟industria sulle loro capacità di sussistenza.

A fronte di 700 persone coinvolte nel percorso formativo, ci si è posti come risultato di fare in modo che in 500 – grazie al progetto – trovassero lavoro all‟interno dell‟industria turistica, nella loro area di provenienza.

ATTIVITÀ 2

PROGRAMMA DI FORMAZIONE – TECNICA E GESTIONALE – IN SVILUPPO DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE

L‟attività 2 è, come la precedente, incentrata su aspetti pedagogici. Si tratta di un programma di formazione per lo sviluppo di piccole e medie imprese (PMI) volto ad incrementare le potenzialità imprenditoriali dei partecipanti.

574 Al termine dei corsi era previsto per tutti i partecipanti uno stage da realizzarsi presso strutture locali con le

Obiettivo del programma, il conseguimento del risultato 2: supporto a 30 piccole e medie imprese (PMI), create ex novo o già esistenti, e a gruppi di donne locali – operanti in vari ambiti (manufatti, forniture alberghiere, escursioni turistiche).

Il percorso formativo prevedeva una parte basata su contenuti tecnici ed un‟altra parte dedicata agli aspetti gestionali. La formazione si rivolgeva, nella parte tecnica, a gruppi di donne artigiane e a pescatori; nella parte gestionale, oltre che ad appartenenti alle due categorie precedenti, ci si rivolgeva anche a piccoli imprenditori locali (eventualmente organizzati in gruppi) che avevano già avviato o intendevano avviare un‟attività economica.

Con le donne artigiane, ci si è proposti di lavorare fondamentalmente su: - progettazione, sviluppo e produzione di prodotti artigianali;

- confezionamento e presentazione del prodotto finito; - commercializzazione e promozione del prodotto.

Anche altri temi hanno trovato spazio nel percorso didattico; tra gli altri: i controlli di qualità, le strategie di marketing e le tecniche volte ad economizzare l‟utilizzo delle risorse naturali in chiave sostenibile (con un occhio di riguardo alle energie rinnovabili.575

Le attività formative con i pescatori576 son state evidentemente incentrate su altri aspetti, vicini alla realtà dei partecipanti; alcuni esempi: la protezione dell‟ambiente, la sicurezza a bordo della barca, l‟interazione con i turisti, le competenze linguistiche e la diversificazione dell‟uso delle barche per attività sportive (come lo snorkeling e le escursioni).

Secondo asse del programma formativo era il percorso gestionale: dei corsi in Improve

Your Business Skills (IYBS – migliora le tue capacità imprenditoriali) ovvero degli

insegnamenti a carattere gestionale volti ad accrescere le capacità competitive delle imprese.577

Al termine di questa formazione gestionale, è previsto che i partecipanti sviluppino un business plan e i lavori ritenuti più validi porteranno a chi li ha ideati un contributo in beni (strumenti e materiali di lavoro).

È stato previsto di rivolgere questa formazione specifica a tre figure chiave578 di ogni gruppo o impresa: questo per raggiungere un numero elevato di gruppi e per stimolare la condivisione di informazioni e il trasferimento di competenze all‟interno dei gruppi stessi. Vengono formate le figure chiave dell‟impresa che poi si impegneranno a loro volta a trasferire le nuove conoscenze acquisite al resto del gruppo.

Gruppi di donne, pescatori e PMI rappresentano il target di questa attività. In termini generali, si tratta di persone povere e poco qualificate che hanno un‟alta esposizione agli impatti del turismo. I gruppi di donne, che intraprendono iniziative economiche poco redditizie, hanno il bisogno specifico di massimizzare le opportunità di reddito. Lo stesso bisogno è condiviso dalle PMI che hanno pochi dipendenti e dipendono dall‟indotto del turismo.

575 Un esempio: i forni ad energia solare per la cottura dei prodotti artigianali. 576 Attività co-ideate e realizzate dall‟organizzazione ambientalista Jamabeco. 577

Tra le altre cose: elementi di contabilità, come fare un budget e redigere un business plan, ruolo ed importanza della leadership.

Il gruppo dei pescatori invece include pescatori e proprietari di barche (barcaioli) interessati alle opportunità offerte dal turismo e giovani recuperati alle attività marittime per scopi turistici. Il loro bisogno specifico è piuttosto quello di adeguarsi agli standard richiesti dall‟industria turistica e quindi garantire un livello adeguato (e maggiore) di sicurezza e migliorare la qualità delle escursioni per la pesca o lo snorkeling con i turisti; allo stesso modo necessitano di approfondire le proprie conoscenze sul rispetto dell‟ambiente marino.

ATTIVITÀ 3

CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE AMBIENTALE E SULL‟USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE;

EDUCAZIONE AMBIENTALE, SUPPORTO AI VIVAI DI 9 SCUOLE, INIZIATIVE LEGATE ALLA GESTIONE DEI RIFIUTI.

La terza componente del progetto è volta a lavorare sull‟ambiente, tanto a livello di sensibilizzazione quanto a livello pratico, con interventi concreti. Si vuole incidere sulla sensibilità ambientale e sull‟attenzione ad uno sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, per arginare e minimizzare gli impatti ambientali negativi creati, nelle comunità, anche dalla comparsa del turismo. Agendo sui bambini (ma anche sugli adulti – gli insegnanti, per esempio) si intende allargare il raggio d‟azione del progetto.

Le attività previste sono diverse e possono essere sintetizzate come segue:

1. Educazione ambientale e vivai nelle scuole: si intendono creare e supportare 9 Club ambientali (alcuni dei quali già esistenti) situati nelle scuole. In tali Club avranno luogo lezioni pratiche e teoriche di educazione ambientale anche attraverso la creazione di 9 vivai (uno per scuola). Ci si propone di intraprendere un processo sostenibile di riforestazione dei villaggi e di fare in modo che la vendita delle piante crei nuove fonti di reddito per i Club.

2. Formazione e dotazione di attrezzature per la raccolta e la gestione dei rifiuti in 6 villaggi579: si intende promuovere – e potenziare dove già esistenti – la creazione di gruppi ambientali che verranno dotati di attrezzature di base per la raccolta, la differenziazione e lo stoccaggio dei rifiuti. I gruppi riceveranno una formazione specifica in proposito (su come procedere).

3. Comunicazione ambientale: in questa direzione è stata prevista l‟organizzazione di diverse iniziative:

a. progettazione e realizzazione di 20 murales a tema ambientale;

b. un riconoscimento (Sustainability Award Scheme) alle aziende del settore turistico che minimizzano il proprio impatto ecologico;

c. Festival Tree & Reef (Festival degli alberi e della barriera corallina) e Clean up

days (giornate dedicate collettivamente alla pulizia dei villaggi)

579 I villaggi del progetto: 3 nell‟area di Jambiani (Jambiani, Paje e Bwejuu) e 3 in quella di Nungwi (Nungwi,

d. Programmi radiofonici sul tema dell‟ambiente, con il coinvolgimento dei Club e dei comitati ambientali dei villaggi.

Il risultato che ci si propone di raggiungere è l‟aumento della sensibilità ambientale e una maggiore attenzione all‟uso sostenibile delle risorse e ciò, concretamente, attraverso il supporto o la creazione dei Club ambientali e dei vivai nelle scuole; la produzione, nei vivai, di 36 mila piantine all‟anno e un aumento considerevole della raccolta dei rifiuti.

Sono le scuole il target di questa attività; studenti e insegnanti, per un numero stimato sui 300 beneficiari diretti.

Come già detto, le modalità con cui il turismo si è imposto a Zanzibar hanno creato non pochi problemi da un punto di vista ambientale. Agire anche sulle scuole è quindi un modo importante per rinforzare la sensibilità ambientale delle comunità, fare in modo che non si facciano compromessi sul valore di un ambiente sano ed ecologicamente in equilibrio, aggiungere alla normale attività didattica un momento diverso (di svago ma assolutamente formativo) che possa invogliare gli studenti a partecipare.

I mezzi delle scuole locali sono estremamente limitati; il supporto offerto da ACRA può quindi rispondere al loro bisogno specifico di strumenti per trasmettere sensibilità ambientale e per agire concretamente a favore dell‟ambiente.

ATTIVITÀ 4

SVILUPPO DI UN NETWORK DI ATTORI PUBBLICI E PRIVATI COINVOLTI NEL TURISMO,

ATTRAVERSO CAMPAGNE MEDIATICHE, INCONTRI, RICERCHE PARTECIPATIVE E UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE

La quarta componente del PPT è volta a facilitare, migliorare e incrementare la comunicazione tra gli attori del turismo, tanto pubblici quanto privati. Ci si propone di dare visibilità alle istanze delle comunità locali (i poveri, i beneficiari del progetto) attraverso la creazione di una rete, un network di associazioni che si faccia sostenitore dei bisogni identificati dai locali e divenga quindi promotore delle negoziazioni con settore privato e governo.

Si vuole creare un legame solido tra governo, settore privato e comunità locali, che porti ad un confronto diretto e continuativo. Si agisce perché le comunità locali siano in grado di portare avanti ma soprattutto di far conoscere le proprie istanze.

Si vuole inoltre fare in modo che i risultati del progetto assumano una visibilità ampia e inoltre, perché siano sostenibili sul lungo periodo, si ritiene necessario che le cosiddette buone pratiche – anche quelle emerse ed elaborate all‟interno del PPT – si istituzionalizzino e diventino consuetudini nel turismo zanzibarino.

Le azioni previste sono diverse:

- incontri, azioni di capacity building e campagne mediatiche – si prevedono, tra le altre cose, l‟organizzazione di riunioni periodiche con istituzioni pubbliche e private dell‟isola coinvolte nel settore turistico; la pubblicazione di un volume in lingua inglese

sulle buone pratiche (anche quelle individuate dal progetto) relative a forme di turismo

pro poor e replicabili anche a Zanzibar; ricerche partecipative sull‟impatto del turismo

nelle aree del progetto che permettano di approfondire la conoscenza del fenomeno; l‟organizzazione di, giornate dedicate al dibattito tra vari attori coinvolti nel turismo (Open Dialogue Day) –

- la realizzazione di una Conferenza Internazionale di tre giorni con la partecipazione di diversi protagonisti del turismo, con particolare attenzione per iniziative di turismo responsabile e di pro poor tourism.

Questa quarta componente del progetto in un certo qual modo cerca di “chiudere il cerchio” e interessa trasversalmente le comunità di Nungwi e Jambiani. La mancanza di ambiti di comunicazione in cui i bisogni e le istanze di base della popolazione relative al turismo possano essere istituzionalizzate e portate all‟attenzione degli operatori privati e delle istituzioni pubbliche è un problema strutturale, che riguarda le comunità nel loro complesso e non un gruppo specifico, isolato e ben definito. Per questo, attraverso le attività previste, si intende rispondere ad un bisogno specifico che è delle comunità nel loro insieme (il target è quindi composto dalle comunità, da tutti): il bisogno, appunto, di creare occasioni di confronto, comprensione, dialogo e sensibilizzazione sui temi del turismo, con particolare riguardo per iniziative di pro poor tourism volte ad incidere positivamente sulle fasce più povere della popolazione.

Tabella 11 – PPT in Zanzibar: obiettivi, risultati e attività

PPT IN ZANZIBAR

OBIETTIVI

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