5 PRO-POOR TOURISM PROJECT IN ZANZIBAR
5.2 Gli Attor
5.2.2 Beneficiari e partner
La scelta dei beneficiari è stata fatta cercando di focalizzarsi sui più poveri provenienti da quelle categorie sociali che hanno generalmente meno accesso al mercato turistico o che subiscono maggiormente gli impatti negativi dell‟industria. Evidentemente per ogni attività ci sono stati dei precisi criteri di selezione, non solo – evidentemente – sulla categoria (il target) ma anche all‟interno della categoria stessa (e questa, fondamentalmente, è la differenza tra target e beneficiari). Non è la sola povertà a rendere una persona il destinatario ideale di un‟azione: oltre al fatto di presentare quel bisogno specifico al quale l‟azione proposta intende rispondere, il beneficiario deve anche essere in grado di poter ricevere i benefici dell‟azione in questione.
In altri termini: la selezione esiste.
A titolo esemplificativo, sulla base di una indagine diretta: a Nungwi le richieste di partecipazione alla formazione in Turismo e Ospitalità hanno superato la disponibilità prevista. Si è quindi proceduto alla selezione dei beneficiari, secondo modalità che sono state messe a punto dal partner locale di ACRA (LDF) in collaborazione con le autorità locali. Discriminante nella selezione è stato quindi il possesso di esperienza pregressa in attività relative al settore turistico.
Numericamente, il PPT prevedeva di arrivare a 1.300 beneficiari diretti567 e a 4.800 beneficiari indiretti.
Il dato ha la sua importanza, non solo perché racconta della portata e del raggio di intervento del progetto, ma anche perché la differenza tra la teoria e la pratica rappresenta uno strumento aggiuntivo per la valutazione della riuscita o meno delle azioni condotte.
Ideato con gli zanzibarini e a beneficio (anche) degli zanzibarini, il progetto è stato realizzato con gli zanzibarini; la componente locale in ogni passaggio e in ogni aspetto del
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500 tra i poveri rurali – beneficiari della formazione in Turismo e Ospitalità; 100 pescatori; 300 tra insegnanti e studenti – ai quali sono state rivolte le attività nelle scuole; 200 donne – per le azioni di supporto all‟imprenditorialità; 200 persone (tra uomini e donne), ancora per le attività di formazione rivolte alle PMI.
progetto è sempre stata ampia. L‟implementazione del progetto è stata fortemente inclusiva non solo nei confronti dei beneficiari.
Il personale coinvolto, in primis, era quasi esclusivamente locale.568
Zanzibarina era – chiaramente – la cosiddetta controparte locale: l‟organizzazione con la quale l‟ONG occidentale (ACRA in questo caso) lavora per realizzare il progetto. La controparte di ACRA è stata LDF (Labayka Development Fund), una ONG locale fondata nel 2001 e con sede a Nungwi che lavora principalmente nei campi dell‟educazione e della formazione dei giovani e nella gestione dei rifiuti.569
A Jambiani referente principale è stata invece un‟altra ONG, HABS (Hands Across Border Society), canadese, attiva soprattutto nel campo della formazione e responsabile nel PPT delle attività di formazione.
I partenariati con enti, associazioni e ONG locali o comunque radicati nel territorio sono stati numerosi. Di seguito, alcuni esempi di attività per i quali è stato possibile un riscontro sul campo.
A Jambiani, la formazione ai pescatori sulla tutela dell‟ambiente marino è stata realizzata in collaborazione con una ONG locale, Jamabeco; mentre all‟insegnamento della lingua italiana ha partecipato WHY, una ONG italiana, registrata a Zanzibar. A Paje sulla raccolta dei rifiuti ACRA ha potuto contare sull‟appoggio di Jumaspa (una ONG locale).
A Nungwi, i percorsi formativi sono stati pianificati e realizzati in collaborazione con un gruppo di 5 formatori professionisti provenienti dallo Zanzibar Hotel Training Institute (la scuola – pubblica – di formazione alberghiera dell‟isola). Oltre al fatto rilevante di avere garantito dei formatori locali, il partenariato ha favorito una collaborazione istituzionale.
Changamoto LPF si è occupata dell‟implementazione dei corsi in IYBS a Nungwi e Jambiani. ZFSR (Zanzibar Fund for Self Reliance) ha collaborato nella formazione ai gruppi di artigianato femminile di Jambiani.
Da un‟azienda locale, Samaki, sono arrivati dei consulenti per la realizzazione di materiale didattico utilizzato nelle attività di educazione ambientale mentre col National Teachers
Resource Centre si è lavorato per la formazione relativa alla gestione dei rifiuti e per la
creazione degli Club Ambientali nelle scuole.
Da UWAZI, l‟agenzia per lo sviluppo delle piccole e medie imprese570
, sono invece arrivati i formatori tecnici per le piccole e medie imprese.
ZATI – Zanzibar Association of Tourism Investors – ha collaborato con ACRA, promuovendo i contenuti del PPT presso i propri clienti e i propri soci. ZATO, l‟Associazione dei tour operator locali ha collaborato invece nell‟ambito delle attività di networking – la quarta componente del PPT. AITR, l‟Associazione Italiana Turismo Responsabile, ha
568 In tre anni, il capo progetto è l‟unico espatriato (italiano) che ha lavorato dall‟inizio alla fine dei lavori. Ci
sono stati altri stranieri (non zanzibarini) che hanno lavorato al PPT (come un‟amministratrice, per un lasso di tempo circoscritto e funzionale alla formazione di un amministratore locale) ma la componente non zanzibarina è stata estremamente limitata.
569 LDF è nota localmente per il suo impegno nei servizi di tutoraggio agli studenti, di supporto al reddito per
gruppi di donne e di appoggio ai malati e agli anziani per facilitarne l‟accesso alle cure sanitarie. L‟ONG ha inoltre lavorato ad un sistema di gestione comunitaria dei rifiuti.
supportato la strutturazione delle tematiche della conferenza internazionale, ha messo a disposizione alcuni contatti internazionali e il suo direttore ha partecipato come relatore.
Estremamente prezioso è stato il contributo dell‟Advisory Committee di Nungwi (composto da 20 persone, tra rappresentanti istituzionali e membri della società civile) che si è costituito durante l‟implementazione del PPT (e incoraggiato dallo stesso) con lo scopo di supportarne le attività realizzate nell‟area, sostenendo LDF.
Il principale partner istituzionale è stato la Commissione del Turismo che ha seguito il progetto con continuità e partecipazione. Nello specifico ha anche lavorato – tra le altre cose – per favorire il riconoscimento dei certificati di formazione (in turismo e ospitalità) e la promozione dei prodotti artigianali locali nel mercato nazionale. Ha inoltre offerto un sostegno importante nelle pratiche burocratiche.
Anche altri attori istituzionali sono stati coinvolti e hanno partecipato all‟implementazione del progetto; tra gli altri: il Ministero del Turismo, il Ministero del territorio e dell‟ambiente e il Dipartimento dell‟ambiente; il Ministero dell‟Educazione.571