5 PRO-POOR TOURISM PROJECT IN ZANZIBAR
RISULTATO 1 500 ABITANTI DEI VILLAGGI , ATTRAVERSO UNO SPECIFICO PERCORSO D
6. DJERBA, TRA DECLINO E RINNOVAMENTO
6.2 Turismo e Qualità Ambientale: il progetto
6.2.1 Due isole e diverse sfide comuni
Sono numerose le differenze tra la Sardegna e Djerba; innanzitutto le due isole sono decisamente diverse in quanto a superficie, demografia e densità di popolazione595.
L‟isola italiana ha una superficie di oltre 24 mila km² contro gli appena 514 di Djerba. Quest‟ultima è quasi piatta – si arriva ai 52 metri di Guellala, contro i 1.834 che si raggiungono in Sardegna – mentre l‟isola italiana ha un‟altitudine media di 600 metri. L‟isola tunisina, come già menzionato in precedenza, nel 2004 contava 140 mila abitanti e la più alta densità di popolazione all‟interno della Tunisia. I sardi (nell‟isola) oltrepassano invece il milione e seicento mila ma con una densità evidentemente ben diversa. La demografia sarda si confronta poi con una serie di problematiche quali il decremento della popolazione, un generale invecchiamento della stessa, l‟integrazione degli immigrati e l‟esodo dalle zone interne.
Sono diverse la storia, la lingua, l‟assetto sociale, i contesti statali dei quali le due isole fanno parte. Eppure non mancano i punti di contatto: ad accomunare le due isole è sicuramente il ruolo centrale del turismo nelle loro economie.
Con oltre 100 strutture ricettive, una capacità superiore ai 40 mila posti letto e un milione di turisti all‟anno, Djerba è una destinazione di rilievo nel Mediterraneo. Altrettanto lo è la Sardegna che può contare su una capacità ricettiva ufficiale di oltre 180 mila posti letto – a fronte però di oltre mezzo milione di posti letto nelle seconde case – e più di 6 milioni di turisti all‟anno.
Comuni alle due isole sono anche diverse problematiche che lo sviluppo di tale industria spesso comporta – soprattutto a livello ambientale.
595 Diversi dati riproposti (previa verifica) in seguito provengono dal lavoro di ricerca di CORSALE, SISTU
In particolare, la forte pressione, crescente, sugli ecosistemi marini è una peculiarità di entrambi i contesti – il che non stupisce, essendo il turismo balneare il prodotto forte e centrale tanto dell‟offerta turistica sarda quanto di quella tunisina.
I temi dell‟ambiente sono sicuramente prioritari tanto in Sardegna quanto a Djerba, il ché è sicuramente legato – almeno parzialmente – allo sviluppo turistico.
La qualità dell‟ambiente è motivo di forte preoccupazione nelle due isole: cresce il numero dei turisti e crescono di conseguenza le fonti di inquinamento, l‟occupazione dello spazio, il traffico, la concentrazione sulle coste, i consumi di acqua, la quantità di rifiuti prodotta.
Le problematiche comuni sono numerose. Sicuramente l‟acqua è una di queste. Mentre a Djerba è innanzitutto la disponibilità a costituire un problema, in Sardegna i punti critici sono la qualità, la disponibilità stagionale e la distribuzione. In entrambi i casi, una gestione razionale ed efficace della risorsa è indispensabile e gli sforzi in questa direzione sono prioritari.
A Djerba l‟acqua è assicurata da una condotta di adduzione che proviene dal continente – oltre che da una stazione di desalinizzazione locale. Il tasso di allacciamento delle case alla rete dell‟acqua potabile è prossimo al 100% mentre è ancora piuttosto debole il tasso di allacciamento al sistema fognario. Inoltre è ancora insufficiente la riutilizzazione delle acque trattate.
In Sardegna, vige una gestione integrata della risorsa, i diversi serbatoi sono comunicanti e ciò permettere di rispondere ai bisogni diversi – in termini quantitativi – di aree diverse dell‟isola. L‟acqua è relativamente abbondante ma l‟isola vive comunque in uno stato di emergenza prolungata. L‟industria turistica – che richiede importanti quantità d‟acqua in determinati periodi dell‟anno – pesa notevolmente sui consumi.
Non mancano comunque esperienze positive come quella del Comune di Villasimius che riutilizza gran parte delle acque depurate attraverso una rete idrica dedicata in grado di approvvigionare giardini e campi da golf – senza compromettere i bisogni dei cittadini.
La gestione dei rifiuti, soprattutto quando il turismo cresce, è un‟altra questione delicata e prioritaria – anche per lo sviluppo turistico, oltre che per la qualità dell‟ambiente e per motivi di salute pubblica. A Djerba negli ultimi anni si sono registrati dei miglioramenti nelle infrastrutture e nei servizi di raccolta tuttavia non è (ancora) stata attivata la raccolta differenziata – il che, evidentemente, costituisce una grave mancanza. Manca, più in generale, una politica efficace di gestione dei rifiuti.
In questo senso la Sardegna ha invece saputo crescere più in fretta: la percentuale di raccolta differenziata nell‟isola è passata dal 4% del 2003 al 40% del 2008 e il riciclaccio è in pieno sviluppo.
Sul fronte energetico, entrambe le isole dipendono da combustibili fossili non rinnovabili. A Djerba la diffusione di pannelli solari è ancora limitata nonostante il considerevole potenziale di energia solare. La situazione sarda è leggermente diversa; c‟è stata un‟apertura a fonti rinnovabili ed energie pulite ma la strada da percorrere è ancora lunga e irta di ostacoli – come testimoniano per esempio alcuni scandali che hanno coinvolto il settore dell‟eolico.
Un‟altra preoccupazione comune alle due isole è legata all‟erosione delle spiagge, fenomeno connesso a diversi fattori, naturali e antropici: dall‟innalzamento del livello del mare, all‟eccessiva infrastrutturazione.
Nell‟isola tunisina, diverse strutture sono state edificate a ridosso della spiaggia, compromettendo le dune – lo sviluppo turistico ha quindi evidentemente aggravato il fenomeno. Anche in Sardegna le coste hanno subito pesantemente l‟antropizzazione e il peso di diverse attività economiche: la pesca, l‟agricoltura, l‟industria e – evidentemente – il turismo. L‟erosione riguarda oltre il 20% delle spiagge sarde.
La protezione delle spiagge, delle zone umide, del paesaggio: sono diversi i fronti dell‟impegno. La protezione della biodiversità è prioritaria in entrambi i contesti. Lo sviluppo del turismo e un‟eccessiva antropizzazione costituiscono gravi minacce per i delicati equilibri di ecosistemi estremamente ricchi e vari come quello sardo e quello djerbiano.
Le minacce agli ecosistemi costieri e marini dell‟isola tunisina sono diverse: dallo scarico in mare di acque non trattate ad una pesca eccessiva e sregolata. Diverse specie marine sono scomparse, le praterie di Posidonia si stanno degradando, diversi siti di riproduzione delle tartarughe sono stati invasi dai turisti o dalle strutture turistiche. La biodiversità si sta riducendo e questo ha spinto alla creazione di alcune aree marine protette – un segno decisamente positivo.
Anche in Sardegna non mancano i motivi di preoccupazione rispetto a flora e fauna: l‟inquinamento causato dall‟agricoltura, dall‟industria e dalle acque di scarico urbane; bracconaggio e incendi; la cementificazione delle coste e il sovra pascolamento di diverse terre dell‟interno – la lista delle criticità è lunga.
Per quanto l‟isola possa contare diversi Parchi nazionali, delle aree marine protette, dei parchi regionali e diversi siti tutelati a vario livello – la sostenibilità è ancora un obiettivo, più che una realtà consolidata.
6.2.2 Cooperare. Tra volontà e necessità
Un turismo balneare importante e un ambiente minacciato che richiede una gestione attenta, costante e orientata verso la sostenibilità: è su questi due elementi che la Sardegna e Djerba condividono un presente comune.
Le due isole, nonostante le tante differenze, si trovano di fronte a problemi e obiettivi simili intorno ai quali può essere importante e vantaggioso lavorare insieme, alla ricerca di soluzioni comuni.
Il progetto “Turismo e Qualità Ambientale” nasce da questa idea, dalla volontà di condividere esperienze diverse per confluire verso strategie condivise.
Sono diversi gli ambiti, anche in questo contesto, nei quali cooperare può portare a un mutuo beneficio e nel progetto in questione se ne scelgono diversi; tra gli altri: la ricerca scientifica, i programmi di educazione ambientale e di formazione professionale, il rafforzamento del capitale umano, il trasferimento di competenze in materia di strumenti di certificazione di qualità ambientale, i processi di partecipazione.
Il progetto veicola non solo delle informazioni o delle conoscenze ma punta a proporre un modello di turismo sostenibile, facilmente replicabile altrove – in particolare nel bacino del Mediterraneo.
Un aspetto cruciale di “Turismo e Qualità Ambientale” risiede sicuramente nella composizione del partenariato che lo ha promosso e implementato.
Soggetto capofila è un ente pubblico locale sardo: l‟Area Marina Protetta (AMP) di Capo Carbonara.
Istituita alla fine degli anni ‟90596, l‟AMP si occupa del monitoraggio, con servizi di sorveglianza e tutela, di tutta l‟area marina e costiera. È attiva inoltre nel campo della ricerca scientifica – anche attraverso il supporto dell‟Università di Cagliari – e della formazione di professionalità specifiche. Promuove numerose iniziative a livello locale, nazionale e internazionale, con lo scopo di valorizzare le risorse naturali e umane dell'Area Marina.
L‟ente gestore dell‟AMP è il Comune di Villasimius, uno dei maggiori centri turistici del Sud della Sardegna597, che – a fronte di uno sviluppo importante del settore turistico – ha anche saputo distinguersi per buone pratiche in campo ambientale.
L‟istituzione dell‟AMP è un esempio ma non l‟unico: il Comune ha infatti introdotto il Sistema di gestione Ambientale – conformemente a quanto previsto dalla norma UNI EN ISO 14001:2004598 – e attivato l‟Agenda 21 Locale599.
I partner sardi coi quali l‟AMP ha proposto e implementato il progetto sono due: un centro di ricerca – il CIREM-CRENoS600 – e una società di consulenza – Item601.
Da parte tunisina invece ci sono: l'Ecole Nationale d‟Ingénieurs602
di Sfax (nello specifico, il Dipartimento Geoambientale) e il BEAU, Geosurvey bureau d‟études; un ente pubblico e un ente privato.
596
L'Area Marina Protetta di Capo Carbonara – Villasimius è identificata come area marina di reperimento dalla legge 394 del 1991 e istituita con Decreto Ministeriale del 15/09/1998 – modificato con Decreto Ministeriale del 3/08/1999 (G.U. n. 229 del 29.09.1999) che sostituisce integralmente il decreto precedente.
597 Villasimius tra Hotel, Residence, Villaggi Turistici, Case vacanza e Bed and Breakfast può disporre di 7 mila
posti letto. Dal sito del Comune.
598 La sigla identifica uno standard internazionale relativo alla gestione ambientale. Dotarsi di tale certificazione
è frutto della scelta volontaria di un‟azienda o organizzazione – la ISO 14001 non attesta una particolare prestazione ambientale ma sta piuttosto a dimostrare che l‟organizzazione certificata ha un sistema di gestione che le permette di monitorare l‟impatto ambientale delle proprie attività. La ISO 14001 non certifica un prodotto, è piuttosto un indicatore di “sensibilità”.
599 L‟Agenda 21 è un documento programmatico per la realizzazione dello Sviluppo Sostenibile. Ideato nel corso
della Conferenza di Rio su Ambiente e Sviluppo del 1992, a livello locale trova attuazione nei progetti di Agenda 21 Locale (A21L). Fondamentalmente prevede che le scelte strategiche di un territorio vengano affrontate in modo partecipato, col massimo coinvolgimento dei rappresentanti della comunità – attori pubblici e privati elaborano insieme delle proposte sullo sviluppo del territorio.
600 Fondato nel 1993 allo scopo di organizzare la ricerca congiunta in campo economico tra le due università
sarde (Cagliari e Sassari), il CRENoS promuove reti di ricerca internazionale e conferenze sull'argomento della convergenza e della crescita e delle sue maggiori determinanti. Il centro è inoltre attivo a livello locale promuovendo, o cooperando, in diversi progetti inerenti aspetti e problemi dell'economia dell‟isola.
601
Nata nel 1996, Item è una società di consulenza che offre supporto per l‟ideazione, la progettazione e l‟attuazione di processi di innovazione e sviluppo in diverse aree; tra le altre: agroalimentare, ambiente e energia, cooperazione e internazionalizzazione, governance territoriale, ricerca e innovazione, turismo. La società si propone di supportare a livello strategico e operativo soggetti pubblici e privati nei processi di sviluppo attraverso l‟apporto di conoscenze, competenze e partner determinanti per il successo dei progetti.
602 La Scuola Nazionale degli Ingegneri nasce dalla Facoltà di Scienze e Tecniche dell‟Università di Sfax che
Protagonista del progetto è stato quindi un partenariato sardo-tunisino composto da enti pubblici e privati; soggetti che operano sul territorio e hanno una conoscenza profonda del contesto in cui si opera e delle problematiche che il progetto affronta. Un ente locale con un‟esperienza significativa in materia di sostenibilità ambientale, un centro di ricerca e una società che lavorano anche su temi ambientali ma che soprattutto hanno grande dimestichezza con progetti di cooperazione; un centro universitario che conosce il contesto locale e si occupa di formazione: questi sono alcuni degli aspetti che caratterizzano un partenariato che presenta indubbiamente diversi punti di forza.
6.2.3 Obiettivi e attività del progetto
Erano quattro gli obiettivi generali del progetto: