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FIGURA DEL CUSTODE IN FRANCIA E GERMANIA

2. Responsabilità extracontrattuale e danni da cose nell’ordinamento tedesco.

2.1. Cenni sulla storia e la struttura del BGB tedesco L’illecito civile.

La cornice di riferimento della disciplina sulla responsabilità extracontrattuale nell’ordinamento tedesco non è solo il codice civile, ovverosia il BGB79

, ma anche la legislazione complementare; quest’ultima gioca un ruolo di grande rilievo per le forme particolari di responsabilità oggettiva.

Il BGB tedesco, quale eminente prodotto della Pandettistica e della Scuola Storica fondata dal Savigny80, si rivelò un apparato normativo di grande rilievo teorico e raffinatezza concettuale81; esso ha un antenato nel codice prussiano (ALR) del 179482 e degli ascendenti

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Così P.G. MONATERI, La custodia di cui all’art. 2051 cod. civ., in Resp. civ. 1982, p. 759.

79 Bürgerliches Gesetzbuch. 80

Esso manifesta emblematicamente la concezione del diritto come frutto della storia e della cultura del popolo e rappresenta il tributo al diritto romano antico e alle fonti giustinianee da parte degli studiosi incaricati di compilarlo.

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Il movimento delle Pandette, infatti, si era dedicato all’elaborazione sistematica e all’approfondimento dogmatico delle fonti giuridiche romane.

82 Che rispecchiava fedelmente divisione della società in classi sociali e situazione della Prussia sotto

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prossimi nell’unificazione delle normative riguardanti il diritto commerciale (1861) e la disciplina dei titoli di credito (1848)83.

L’opera di codificazione iniziò nel 186584

; il BGB fu approvato oltre trent’anni dopo (1896) ed entrò in vigore ancora successivamente, il 1° gennaio del 1900. Esso si rivelò un’opera di non immediata intellegibilità per i comuni cittadini, che non erano operatori del diritto: ciò era in evidente relazione con la fine elaborazione di astrazione concettuale che lo caratterizzava85.

La sua struttura segue la suddivisione sistematica dell’intera materia del diritto privato in cinque parti, tante quanti i Libri86. L’evoluzione della società, quindi anche del diritto, ha comportato in Germania un’ampia revisione del codice civile87

: la nota riforma del codice, entrata in vigore l’1 gennaio 2002, ha interessato soprattutto il Libro II sulle obbligazioni88

. A distanza di oltre un secolo, anche le nuove norme introdotte sono state formulate secondo i criteri di astrazione, raffinatezza concettuale e generalizzazione tipici dell’entrata in vigore del BGB89.

Focalizzando l’attenzione in particolare sulla disciplina della responsabilità extracontrattuale, appare necessario un primo sguardo generale sul titolo ad essa dedicata,

83 Che fino ad allora risultavano disorganicamente diffuse in diverse leggi, poco sistematiche. 84

Invero, solo alla fine del XVIII secolo dall’ambiente accademico giunse la proposta di elaborare un codice civile unitario. Il maggior fa. di quest’idea fu Thibaut (professore ad Heidelberg, una delle più importanti università tedesche). Egli riteneva ormai necessario sostituire il frammentario quadro del diritto civile tedesco con una codificazione generale ed unitaria, su modello del code civil. Ciò avrebbe costituito la base anche per l’unificazione politica della Germania.

85 A differenza del Code Napoléon, si rivolgeva esclusivamente ai giuristi di professione. Inoltre, rispecchiava

le esigenze della vecchia borghesia, costituita da proprietari terrieri o imprenditori, più di quanto non facesse con quelle della classe operaia, di meno risalente formazione.

86 Il Primo (Allgemeiner Teil) rappresenta la Parte Generale e contiene la disciplina degli istituti giuridici

fondamentali, come quelli riguardanti le persone fisiche e le persone giuridiche, i beni, il negozio giuridico (istituto che rappresenta emblematicamente la predilezione dei giuristi tedeschi per l’astrazione concettuale); il Secondo è dedicato alle obbligazioni, tra le quali quelle derivanti da illecito, oggetto principale di analisi del presente lavoro, disciplinate nel Titolo XXVII; il Terzo Libro riguarda in particolare i beni, la proprietà e gli altri diritti reali; il quarto disciplina il diritto di famiglia, mentre il quinto ed ultimo ha ad oggetto la materia delle successioni.

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Questa tendenza segna un’ulteriore differenza rispetto al sistema francese, dove si è scelto di non ritoccare mai radicalmente il Code Napoléon, provvedendo piuttosto alla realizzazione di codici di settore.

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In particolare, la riforma ha riguardato la disciplina della prescrizione, l’irregolarità nell’adempimento delle obbligazioni, l’impossibilità della prestazione nei contratti sinallagmatici, gli “obblighi di protezione”, la responsabilità precontrattuale.

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Ciò ha comportato, secondo taluno, la diminuzione della certezza del diritto, vista l’assenza di indicazioni precise per l’ermeneutica degli istituti; ulteriore conseguenza è stata l’aumento delle controversie concernenti questioni interpretative. Gli obiettivi di maggiore certezza e trasparenza del diritto, proclamati dal legislatore, sarebbero così stati disattesi: Cfr. E. RAJNERI, La riforma del codice civile tedesco: spunti di riflessione, in Giust. Civ. 2002, p. 325 e ss.; vedi anche, per approfondimenti, H.C. GRIGOLEIT, La riforma del codice civile tedesco in sintesi (trad. di E. Ferrante), in Contr. Impr. Eu., 2004, 2.

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prima di analizzare più nel dettaglio gli elementi costitutivi della fattispecie di illecito, nonché le ipotesi speciali.

Il Titolo XXVII, contenuto nel Libro II) consta di 30 Sezioni: le prime quattro (§§ 823- 826) contengono la disciplina generale dell’illecito, con la previsione di tutti i principali elementi costitutivi.

Il § 823 enuncia che “chi dolosamente o colposamente lede illecitamente la vita, il corpo, la salute, la libertà, la proprietà o un altro diritto altrui, è obbligato verso l’altro al risarcimento del danno”. Stesso obbligo incombe “su chi viola una legge che mira alla tutela di un altro”, purché tale violazione avvenga colposamente. La colpa aquiliana, dunque, costituisce nel sistema tedesco criterio generale d’imputazione della responsabilità90.

Analizzeremo a breve i singoli elementi costitutivi della fattispecie appena descritta. Intanto, occorre osservare come i paragrafi successivi “arricchiscano” questa disciplina, prevedendo l’obbligo di risarcimento del danno nelle ipotesi di minaccia del credito (§ 824), di induzione (maliziosa, minacciosa o abusiva) a compiere o subire atti sessuali (§ 825), di contrarietà al buon costume per atti dolosi (§ 826).

I §§ 827 ed 828 disciplinano le ipotesi di non imputabilità: l’impossibilità di libera determinazione della volontà dovuta a stato di incoscienza o di patologico turbamento (a meno che essa non sia stata liberamente predeterminata91) esclude la responsabilità. Ciò vale anche per le ipotesi di minore età e di sordomutismo. Per le ipotesi di non imputabilità, che esclude il risarcimento del danno, il § 829 prevede comunque una forma di indennizzo.

Il § 830 disciplina il “concorso” tra più soggetti per gli illeciti commessi “in comune” da più soggetti.

I §§ 831-839 costituiscono delle fattispecie particolari di illecito che obbliga al risarcimento del danno: ce ne occuperemo dopo aver esaminato la struttura generale dell’ipotesi di responsabilità extracontrattuale, in modo da individuarne eventuali elementi di divergenza e specialità.

90 Un’opinione relativamente diversa si rinviene in G. ALPA, M. BESSONE, op. cit., p. 90, dove, richiamandosi

alla dottrina prevalente, anche coeva ala compilazione, gli autori osservano come il BGB non codifichi nel § 823 il principio “nessuna responsabilità senza colpa”, “bensì il principio che qualunque atto lesivo di un diritto soggettivo altrui, come la vita, la persona, la salute, la proprietà, è illecito. E da questa nozione di illiceità, intesa come trasgressione di una norma giuridica posta a difesa di beni (Rechtsgüter), si inferisce poi la nozione di colpa che consiste appunto nel tenere un comportamento dannoso che risulta lesivo di un bene giuridicamente protetto.”

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Dal § 840 in poi, il Titolo XXVII si occupa dell’attuazione degli effetti risarcitori in alcune ipotesi eccezionali: responsabilità solidale (§ 840), bilanciamento in caso di responsabilità di un pubblico ufficiale (§ 841), danni al guadagno o alla carriera (§ 842), risarcimento nella forma di rendita in luogo di una liquidazione di capitale (§ 843), pretese risarcitorie di terzi in caso di uccisione del danneggiato (§ 844) o per servizi perduti (§ 845).

È altresì disciplinato il caso del concorso di colpa del soggetto leso, che determina la diminuzione del quid risarcitorio (§ 846).

I §§ da 849 a 852 disciplinano criteri integrativi di quantificazione pecuniaria del danno. Infine, il sistema del codice si chiude con il § 853, riguardante l’eccezione di dolo, che consente al soggetto leso di rifiutare l’adempimento di un’obbligazione assunta a causa di un atto illecito compiuto dal creditore.

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