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Il grado di consapevolezza delle difficoltà

5.2. La rappresentazione dell’adozione nella coppia Consapevolezza e grado soddisfazione

5.2.2. Il grado di consapevolezza delle difficoltà

A prescindere dall’iniziale approccio, la maggioranza dei geni- tori (77,78%), ad eccezione di sei intervistati, al momento dell’in- tervista hanno voluto precisare di aver compreso appieno la com- plessità dell’adozione solo dopo averla intrapresa e che l’impegno realistico del percorso della genitorialità adottiva si è rivelato più impegnativo del previsto. Tra gli elementi non valutati o non com- presi appieno dai genitori prima di adottare ve ne sono alcuni legati al bambino, altri al percorso ed altri ancora legati al post adozione. Quattro intervistati (14,81%) riferiscono di aver sot- tovalutato alcuni aspetti legati al bambino: non ero così aperta a tutti i colori - M1 “… molto aperta all’adozione quando poi

si è aperta la possibilità di adottare …. si è aperto un mondo e non ero poi così aperta e non ero così aperta a tutti i colori e quindi ho avuto delle difficoltà di ac- cettazione e di elaborazione che ho dovuto fare e che abbiamo dovuto fare …”; vissuto importante del bambino - M2 “Beh rispetto al passato … la presa di coscienza che comunque il bambino che ti attende ha con sé un vissu- to importante che in alcun modo va cancellato perché è il suo vissuto”. sottovalutato relazioni - P8 “… sicuramente buona ma avevo sottovaluta- to qualche difficoltà, dal punto di vista delle relazioni famigliari, dal pun- to di vista dell’inserimento del ragazzo, dal punto di vista della capaci- tà di adattarsi diciamo a un contesto sociale che non è quello di origine; affrontare difficoltà pratiche - M6 “Allora prima avevi paura che avresti potuto affrontare delle difficoltà che però sapevi solo così … così teoriche. Poi ti ritro- vi ad affrontare quelle pratiche, di figli che urlano e non sai perché o che posso dire … le difficoltà pratiche perché non capiscono la lingua e non sai tu come relazionarti con loro all’inizio. Difficoltà di prima, che pensavi poteva essere appunto come affrontarli “come faccio a dirgli se ha caldo o se ha freddo”. Difficoltà di adesso … sarà che ormai le cose hanno preso un ritmo talmente di famiglia che non riesco nemmeno, sinceramente, a vedere le difficoltà di ades- so, se non il figliolo che sta in pre adolescenza e che strozzeresti … (risata)”; un bambino concreto – M9 “…io avevo una visione miracolisti- ca. Oggi ho un bambino concreto, con delle difficoltà e quindi oggi ho dovuto fare i conti con … abbassare anche le mie aspettative”;

Undici genitori (40,74%) hanno raccontato di aver incontra- to maggiori difficoltà, rispetto a quelle preventivate, con i sogget- ti istituzionali e all’interno delle relazioni di coppia e familiari: associazioni che mi sono sembrate un po’ cialtrone - P8 “Insomma lunghetta

come pratiche, adesso, a parte che a noi è andata benissimo, perché il figlio è splendido e tutto perfetto, però io mi sono trovato male al primo approccio con il Tribunale per i minori, dove non è andata benissimo, e un paio di as- sociazioni che mi sono sembrati un po’ cialtroni e non sono rimasto proprio contento. Poi per fortuna uno gira se va a cercare centinaia di associazioni finché uno non trova quella che ti da più affidamento. Però è una cosa tal- mente magica che io non immagino che un signore di un’associazione possa farmi domande o dirmi cose per me banalissime: volete un bambino bianco? Volete un bambino di colore, qualsiasi cosa … Mi è crollato tutto, perché se mi sento fare domande del genere da uno che sta in un’associazione mi crol- la tutto. Oppure frasi se adottate in Lituania questi bambini si confondono con i nostri non c’è nessun problema, non è che sono come quelli della bassa Italia …“Va bene, noi dobbiamo fare un sacco di altri giri poi ci riaggiornia- mo” … così chiuso definitivamente! Poi però, fortunatamente abbiamo tro- vato tante altre associazioni con la giusta sensibilità per fare questo lavoro”; complicazioni così importanti non ce l’aspettavamo - M2 “Noi abbiamo intrapre- so da soli questo percorso ma non ci aspettavamo poi delle complicazio- ni … complicazioni ce le potevamo pure aspettare, ma complicazioni così importanti da far attendere una coppia 8 anni non ce l’aspettavamo …”; ti trovi comunque da sola ad affrontare il percorso - M3 “Che è un percorso comun- que difficile e che devi fare affidamento molto su di te e la tua famiglia, non sulle strutture perché comunque non … ti trovi comunque da sola ad affron- tare il percorso. Però è un’esperienza che ti arricchisce, solo chi la fa capisce”; i tuoi limiti come persona e i tuoi limiti come coppia - P4 ”Un percorso mol- to difficile, appagante tantissimo che però ti mette alla prova tut- ti i giorni con i tuoi limiti come persona e i tuoi limiti come coppia”. impegno esplicitato con i bambini - P6 “No, diciamo che adesso ne ho capi- to tutta la portata che, oltre all’emozione e oltre l’idea, è l’impegno che

prima sottointeso ma che adesso si è proprio esplicitato con i bambini”. viverla con tutto il corpo - P10 “…forse non è cambiato molto intellettualmente, quello che pensi è poi quello che vivi. Quello che abbiamo vissuto si. E’ lì che ti rendi conto quanto è difficile, quanto è un percorso non facile. Io sapevo con la testa però è un’altra cosa viverlo con tutto il corpo, viverlo al 100%, a 360 gradi. Quindi, si forse ho imparato subito sin dall’inizio, quando ci siamo in- contrati in Ungheria, che sarebbe stato un periodo difficile, di transizione …”; affinità affettiva - P11 “E’ un percorso molto complesso, non so se voluto o no, è praticamente una scalata, che mette a dura prova l’affinità affettiva finché se un giorno raggiunge l’obiettivo è consapevole di aver scalato una montagna”; nei tuoi tempi e le tue attività - M4 “quando ti immagini un’adozione non fai i conti con il tempo e le altre attività quotidiane che hai. Nel mo- mento in cui sei padre o sei madre inserisci questa novità in un si- stema che è già equilibrato e come tale sono tante le differenze, an- che minime nella tua singola giornata, nei tuoi tempi e le tue attività”; l’organizzazione - M13 “La complicazione più grande è cercare di or- ganizzare tutto nel minimo dettaglio, perché essendo io libera profes- sionista, essendoci io dalla mattina alla sera con F1-13 … i tempi. Lo spazio per i compiti e poi bisogna portarlo a danza o a nuoto, quin- di tutti i passettini che bisogna mettere in moto perché coincidano tutti”; senso di inadeguatezza genitoriale - M9 “Adottare un bambino è una cosa molto complessa e spesso nel post adozione ti ritrovi a fare delle espe- rienze, a sbatterci il muso senza avere una preparazione forte su quel- lo che significa adottare. Ancora oggi io ho tanti timori a cui non so dare risposta o mi trovo a sentirmi dire nuda di fronte a delle problemati- che che sono … non sai come affrontare. Problemi, per esempio, di “ma sto bambino rientrerà mai nella norma?”, “avrà sempre queste difficol- tà?” Poi nel tempo … sono anche orgogliosa perché penso di aver fat-

to un ottimo lavoro, però mi rimangono tanti dubbi e anche tante paure”. dinamiche e rapporti familiari - P10 “La principale differenza, mah … que- ste sono bellissime domande. Forse il rapporto che c’era tra i tre ele- menti, io e figlia, madre e figlia e marito e moglie, quello anche cambia. Non è solo il nostro approccio al bambino piccolo che entra dentro la fa- miglia, ma tutte le dinamiche cambiate. Un po’, diciamo, ha messo in modo diverso tutto, tutti i rapporti. Quattro persone invece di tre e quin- di io mi rendevo conto che mi comportavo diversamente con mia figlia, cercavo di compensare per questa suo disagio per il nuovo arrivato”;

Solo sei intervistati su ventisette (22,22%) han- no dichiarato che l’esperienza adottiva non è stata più impegnativa rispetto a quella immaginata: una grande felicità per chi arriva - P5 “La stessa. Dentro di me ed es- sendo io e non gli altri, parlo me stesso, quando vedo una coppia che non ha figli che fa passare gli anni e non adottano, mi da fasti- dio, perché secondo me sprecano una grande felicità per chi arriva …”; per me è sempre uguale - P5 “Nessuna, non ci stan- no differenze, per me è sempre uguale”; anzi, è migliorata - P7 “Anzi, è migliorata perché l’adozio- ne è … quando prendi come figlio è figlio e basta. E’ fi- nito, non viene altro di pensiero dietro che non è figlio”; le paure di una mamma M8 - “Guarda le mie paure sono svanite il primo giorno che ho incontrato F1-8, proprio là, il primo momento che ho visto F1-8 non ho più pensato che l’adozione potesse andare bene, male eccetera, poi sono diventate le preoccupazioni di una mamma nei confronti di un bambino. Quindi la paura di non dargli tutto. La paura di non riuscire a conciliare il la-

voro con dargli le giuste attenzioni. La paura che si ammalasse. Della scuola … cioè le paure di una mamma, non legate più all’adozione, assolutamente”; non vedo nessuna differenza - P8 “Nessuna. L’adozione si fa, è un pia- cere assoluto e non vedo nessuna differenza. M8 era tanto più pre- occupata. Io più incosciente, ma ero sicuro che sarebbe anda- ta bene, a parte i tempi lunghi, ma questo ormai lo sappiamo”; sono scoperte che facciamo - P9 “Ma guarda secondo me non c’è una gros- sa differenza fra essere genitori adottivi ed essere genitori biologi- ci, ovviamente è una scoperta, giorno dopo giorno dal momento che lo conosci fino ad oggi, poi proseguirà nei giorni futuri. E’ come esse- re genitori, anzi siamo genitori. Quindi come la scoperta che fa un geni- tore biologico con i propri figli giornalmente, magari con altre proble- matiche, magari non sempre le stesse, ma sono scoperte che facciamo”; all’atto pratico non ho avuto paura - P13 “Diciamo che prima non avevo un’i- dea di quello che è l’adozione, forse ce l’avevo con … che ne so … fatta con il vivere con mia moglie che è adottata mi ha fatto fare un’idea un po’ … pausa (si commuove) … con le difficoltà che aveva vissuto, quindi me le sono sentite un po’ come se le avessi dovute affrontare, quindi mi metteva un po’ di paura … Diciamo che poi all’atto pratico non ho avuto paura”;

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