5.3. Difficoltà del percorso e support
5.3.4. Prima di diventare genitori si aspettava le stesse difficoltà?
Dopo aver fatto chiesto ai genitori di parlarci delle critici- tà che hanno incontrato nel loro percorso per diventare fami- glia e del supporto che hanno ricevuto nelle varie fasi, è sta- to chiesto ai partecipanti di rispondere alla domanda 11, ovvero se, prima di diventare genitori, si aspettavano le stesse difficoltà. Sedici intervistati (59,25%) riferiscono che si aspettavano le stesse difficoltà:
un figlio è un figlio – M1 “Si penso di sì perché avendo avuto le amiche con i figli… un figlio è un figlio. Le cose non vanno sempre bene, per la scuola, con gli amici per il lavoro … le componen- ti sono tante alle quali una famiglia deve far fronte…”; si – M4 “Si, come ti ho detto …”; ho sempre saputo – P5 “Si, si, avendo sapu- to cosa succede in Italia quando fa la domanda in naziona- le ho sempre saputo che bisognava aspettare, soffrire e tener duro”; mi aspettavo delle difficoltà – M7 “Ma sinceramente non lo so se sono le stes- se o sono differenti. Sicuramente mi aspettavo delle difficoltà, sicuramen- te si sono presentate. Ci sono, però va bene così perché è anche bello su- perarle queste difficoltà, sono cose che comunque, se desideri avere dei figli e sai che percorso stai facendo, queste difficoltà le affronti e le superi”. io mi aspettavo – M8 “Assolutamente si! Io mi aspettavo la pau- ra di non sentirti genitore appieno, la paura di non riconoscer- ti come mamma, quelle sono svanite immediatamente …”; non c’erano difficoltà diverse – P6 “Si, per me non c’erano difficoltà diverse”;
difficoltà normali della vita – P7 “Guarda, difficoltà normali della vita, però sinceramente le difficoltà vere non erano tanto con i bambini … perché quando sono arrivati loro veramente solo … ti hanno porta- to allegria. Quando sono piccoli … approfittiamo ancora di questa cosa”; non ci stai più a pensare – P8 “ … si. Preoccupato per tante cose ma neanche te le so elencare perché dopo si dimenticano. Tutte que- ste preoccupazioni veramente, a me sembravano frasi fatte “poi uno dimentica tutto”, ma è vero!! Tutte queste cose insormontabi- li poi uno le dimentica, timbri in prefettura … Non ci stai più a pensare”. un genitore sa che deve fare – P9 “… Senti i racconti di tutte le persone che hai vicino, con tutte le problematiche che hanno e che dan- no alle famiglie, però insomma è un percorso che un ge- nitore sa che deve fare e porta avanti sapendo che si fa”; è stato anche un momento di crescita – M10 “Ecco … l’impatto è effettiva- mente forte, però è anche una cosa che da tante soddisfazioni perché poi quando vedi che c’è una … vedi che la cosa va bene così è anche bel- lo, perché dici caspita allora si può anche andare avanti ecco, nonostan- te le difficoltà. Perché questa è una cosa che ce la siamo cercata. Perché tutti ci chiedono, ma in fondo una figlia ce l’hai, hai un lavoro, perché ti sei andata a cercare questo stress. Però alla fine è stato anche un momen- to di crescita. In questo anno le difficoltà che stiamo affrontando o abbia- mo superato non le rimpiango perché è un anno che ci ha fatto crescere”; grande paura …invece, non è – P11 “… la mia più grande paura, essendo già un papà biologico, era quella di non volere bene alla mia figlia adottiva come a quella naturale. Invece, non è. Questa era la mia paura più grande”; non sono difficoltà – P12 “No, non sono difficoltà. Prima di diven- tare genitore non le pensi queste cose perché vivi in un mon- do diverso. Però dal momento che arriva in un attimo si cambia”;
me le immaginavo – M13 “Me le immaginavo, maga- ri non fino a questo punto però me le immaginavo”; si più importanti – P13 “Si, si più importanti”; mi devo far trascinare dagli eventi – M14 “ No, io guarda vivo le cose così non le catalogo non ci ragiono troppo perché se doves- si farlo poi entro in lup troppo celebrale no, mi porta male vi- sta l’esperienza del passato, mi devo far trascinare dagli eventi!”; è stato tutto positivo – P14 “In tutta onestà quello che sto vivendo è quel- lo che mi aspettavo e che, devo aggiungere, sicuramente è stato tut- to positivo, le difficoltà ovviamente ci sono però in ogni caso, sono delle difficoltà che tu immagini che ci possono essere, perché sono difficoltà di vita, difficoltà … quotidiane, di routine non è che … ci sono e ci devo- no anche essere perché fanno parte di qualsiasi famiglia, immagino”;
Sei genitori (37,50%), tra questi sedici partecipanti che hanno risposto che si aspettavano le stesse difficoltà, hanno aggiunto che si sono presentate solo delle parziali differenze o che si attendono dif- ficoltà in futuro. I motivi di questa parziale diversa aspettativa sono diversi da ogni intervistato:
percorso di abbandono – P6 “…L’unica parzialmente diversa è che bi- sognava affrontare un percorso di abbandono. Affrontare il fatto che questi ragazzi erano, venivano da una situazione di abbandono. Ov- viamente, in una famiglia con figli naturali questo aspetto non c’è”; quando crescono – P7 “ … I problemi dicono che ci saranno quando crescono”; problemi di ordine pratico – M8 “Poi ci sono stati problemi di ordine pratico”; alcuni aspetti – P11 “Per alcuni aspetti non così tanti, per altri più semplici”; impatto forte – M10 “Ecco, era una visione un pochi-
no più romantica adesso l’impatto è effettivamente forte”;
non fino a questo punto – M13 “…maga-
ri non fino a questo punto però me le immaginavo”;
Undici genitori intervistati (40,74%) riferiscono che non si aspettavano le stesse difficoltà che poi hanno incontra- to. Le difficoltà inattese sono diverse per ogni intervistato: mamma/educatrice – coppia 23 anni in libertà – nuovi equilibri familiari – M2 “Sono educatrice d’infanzia… Quindi un po’ il mondo dell’infanzia e del- la famiglia con i figli ovviamente me lo immaginavo, però nel momento in cui sei tu che ti ci trovi dentro lì proprio si staccano la figura di educa- trice dalla figura di mamma. Un po’ ho lottato perché … comunque essere mamma ed educatrice è difficile, però ti rendi conto che la tua vita cam- bia. Poi noi come coppia venivamo da 23 anni insieme di libertà, con tutte le sofferenze ma di libertà, quindi cambia. Lì è come se rinasce la nuova famiglia con i nuovi equilibri. A volte si fa fatica, a volte ti fai aiu- tare, a volte ti adatti te, a volte si adatta il bimbo però più o meno è così”; enti e autorità – P2 “No, no, magari non di questo tipo, ce ne aspet- tavamo altre. Pensavamo che comunque in generale gli Enti e le au- torità fossero un pochettino più consapevoli di questo iter qui. ... Poi ne sono venute fuori nuove man mano che andavamo avanti”; scuola – M3 “Forse mi aspettavo un supporto maggiore da parte del- la scuola perché comunque molto tempo lo passava a scuola, quin- di mi aspettavo che da lì venisse un po’ di aiuto per supportare lui …”; difficoltà di relazione con il coniuge – P3 “Sinceramente prima pensavo che que- ste difficoltà fossero minori, proprio nell’ambito della stessa famiglia. E’ que- sto quello a cui mi riferivo insomma. L’adozione è una cosa bellissima però
insomma ho sottovalutato proprio le difficoltà di relazione con il coniuge”; lungaggini burocratiche e difficoltà genitoriali – M5 “Allora del percorso bu- rocratico assolutamente non immaginavo delle lungaggini così comples- se. Onestamente non mi era mai capitato di trovarmi in situazioni di tipo legale, anche di attendere i tempi della giustizia, che sono assolutamente diversi da quelli delle emozioni delle persone. Quindi no, questo non l’a- vevo proprio considerato e mi è anche molto pesato, specialmente quando si è intersecato con delle esigenze, con la necessità di mio figlio di dare un taglio con il passato. Rispetto alle difficoltà genitoriali immaginavo, pre- supponevo, per lavoro conoscevo, ma poi nella pratica tutto è diverso”; le basi, stigma sociale e impatto scuola – M9 “ Molte meno. Molte meno. Vedevo solo il positivo della genitorialità. Era come se non mi avrebbero toccato. … qui siamo andato proprio sulle basi. Cioè io non mi aspettavo un ragazzino che non giocasse con i coetanei e che diventasse un problema il fatto che non giocava con i coetanei. Non mi aspettavo un bambino con stereotipie o che si facesse male da solo eh. Su questo ci stiamo ancora lavorando, quindi insom- ma le basi, R. le basi. Un bambino che non si faceva toccare all’inizio perché non era abituato. Che non sapeva darti un bacio. Che si svegliava cinquanta volte a notte, urlando. E tu dici “oddio questo …”. Ora dico cose che mi sono anche dimenticata, perché non le fa più. Però lì al momento tu dici “oddio che faccio adesso?”. Poi fortissimo fortissimo lo stigma sociale. Cioè un con- tinuo … il primo impatto con la scuola è stato devastante, dal nido in poi…”; periodo all’estero e tempo per vederlo come figlio – P10 “No, no pensavo che … parlando di questi due periodi, prima e dopo, prima ero convinto che non avrei avuto grossi problemi perché sono abituato a … ok per l’Ungheria sono abituato a viaggiare, quindi questo non è un problema stare fuori 45 giorni, non mi aspettavo di soffrire così tanto 45 giorni in Ungheria. Quello era la sorpresa, perché anche se al corso dicevate queste cose finché non le vivi
non capisci che è come essere preso in ostaggio per 45 giorni. Si, era difficile per all’inizio legarmi, a capire. Ci sono momenti che mi hanno aiutato. Mo- menti specifici dove … perché ovviamente con M10 mi ha sempre lasciato spazio per essere sincero, non far finta. All’inizio si, avevo più difficoltà, mi ci è voluto più tempo per legare. Legare, vederlo come figlio. Prima pen- savo che sarebbe stata una cosa immediata, invece no, non era immediato. Non era proprio quel legame che immaginavo, si è costruito piano piano”; pensavo più semplice – M11 “No, pensavo fosse un po’ più semplice”; Un figlio cancella tutto – M12 “Le difficoltà non pensavo che ce ne fosse- ro finché non ci stai dentro, però il pensiero di un figlio cancella tutto”;
Dalle risposte alla domanda 11 sono emer- se strategie positive che le coppie hanno messo in atto per la buona riuscita del percorso (ingrediente magico): affrontare le cose giorno dopo giorno – P9 “Si, diciamo, magari con … non sapendo a cosa vai incontro normalmente affronti un po’ le cose giorno dopo giorno… è un percorso che un genitore sa che deve fare e porta avanti sapendo che si fa”; le difficoltà fanno crescere – M10 “Però alla fine è stato anche un momento di crescita … In questo anno le difficoltà che stiamo affrontando o abbia- mo superato non le rimpiango perché è un anno che ci ha fatto crescere”; è bello superarle – M7 “Ci sono, però va bene così perché è anche bello su- perarle queste difficoltà, sono cose che comunque, se desideri avere dei fi- gli e sai che percorso stai facendo, queste difficoltà le affronti e le superi”; allegria – P7 “perché quando sono arriva- ti loro veramente solo… ti hanno portato allegria”; dimentico – P8 “…poi lasci perdere perché non te ne frega più niente. E’ andata così! Dimentico e dimentico pure di dimenticarle. Non ci stai più a pensare“;
vivo le cose non le catalogo – M14 “ No, io guarda vivo le cose così non le catalogo non ci ragiono troppo perché se dovessi farlo poi entro in lup troppo celebrale no, mi porta male vista l’esperienza del passato, mi devo far trascinare dagli eventi!”;