5.3. Difficoltà del percorso e support
5.3.3. Quale supporto ha ricevuto dal suo coniuge durante il percorso adottivo?
Alla domanda 10 venticinque intervistati (92,59%) hanno rispo- sto che il supporto è stato significativo, sia prima che dopo l’ingresso in famiglia del bambino/i. Il risultato di analisi conferma quanto evi- denziato dagli studi recenti, ovvero che i figli che crescono con il sup- porto dei genitori, che allo stesso tempo si sostengono reciprocamente nello svolgimento delle funzioni genitoriali, sono più portati a parteci- pare in interazioni triangolari in modo soddisfacente, rispetto a quelli che formano parte di famiglie con genitori in conflitto (Fermani, 2014). Soltanto due intervistati, una coppia di genitori, ha riferito di non aver ricevuto supporto dall’altro coniuge, ma entrambi ricono- scono all’altro qualche merito nel percorso o nel menage familiare. Gli intervistati che hanno trovato supporto nel proprio partner, hanno risposto:
Ci siamo confrontati e confidati – M1 “Nel pre adozione direi che ci sia- mo confrontati e confidati, facevamo le scappate in montagne, a Fron- tignano, per metterci davanti le montagne e parlare. E’ stato un perio- do difficile e con tante lacrime perché, ripeto, quando tu devi affrontare l’adozione e il Perù è un Paese dove i bambini sono anche molto molto co- lorati e io in quel periodo avevo dentro di me qualcosa che ho dovuto ela- borare e superare. Quindi, ci sono stati momenti difficili e allo stesso tem- po siamo arrivati alla conclusione che era un passo che volevamo fare …”; l’anello debole non c’è – M2 “Mah un po’ quello che dicevo prima. In una cop-
pia, un pò nella vita di tutti i giorni, a volte capita che comunque uno dei due si senta più in difficoltà, poi però nella nostra coppia è sempre stato compen- sato dall’altro. Questi momenti si alternano, non c’è un anello debole tra i due. A volte io sono più affaticata, a volte lui è più demotivato, ma insieme siamo sempre comunque riusciti a superarla la cosa. Ci siamo anche appog- giati agli aiuti, però anche lì comunque ci abbiamo messo del nostro. Fon- damentalmente perché siamo sempre stati … noi abbiamo due personalità diverse però siamo sempre stati in linea con questo argomento e … affiatati”; non cedere – P2 “Il supporto è stato quello di non cedere a tutte le diffi- coltà non comprensibili che abbiamo trovato durante il percorso, spe- cialmente quello nazionale. Ne abbiamo passate talmente tante che alla fine quello internazionale è sembrata una passeggiata in confronto”; sintonia e appoggio – M4 “Assolutamente una grande sinto- nia ed un grande appoggio, quindi siamo molto simili nell’ap- proccio con i bambini ed anche nell’approccio con l’adozione”; mi ha aiutato ad essere imperfetto – P4 “ Grande, un po’ perché M4 in que- ste cose è più ferrata di me, però lei spesso e volentieri mi ha sottolineato come alcuni miei atteggiamenti fossero troppo romantici prima della par- tenza. Al mio rientro oggettivamente mi è stata molto vicina nel momen- to in cui non riuscivo più a gestire i miei tempi con il mio modo di fare. La scuola era fondamentale, prima era una parte centrale della mia esi- stenza, prepara le lezioni, organizza, correggi, sii perfetto. Ho impara- to ad essere anche imperfetto anche grazie a M4 che mi aiutava a capire che non si può riuscire a fare tutto e adesso magari adesso sono un po’ più imperfetto a scuola ma un padre più presente e migliore, questo si”; ha sempre creduto tantissimo nell’adozione – M5 “Beh direi totale. Nello specifi- co … rispetto al pre posso dirti che P5 ha sempre creduto tantissimo nell’a- dozione. Io ad un certo punto avevo pensato a strade differenti, avevo anche
investito in strade differenti, parlo di fecondazione eterologa, che abbiamo anche fatto in Spagna. Quindi, avevo un po’ cullato questa ipotesi. Mio ma- rito invece è sempre stato molto fermo e determinato a realizzarsi con l’ado- zione e quindi questo è stato un grande aiuto. Lui mi ha sempre ricordato che c’era anche questo faro per noi. … Nel post ci aiutiamo tutti i giorni”; qualunque cosa – P5 “ Tutto, qualunque cosa”; sconfinato – M6 “Sconfinato, totale, di ogni genere”; riuscire insieme – P6 “Assolutamente fondamentale, perché il supporto è quello di riuscire insieme, con gli alti e bassi, a crescere insieme a loro. E’ stato importantissimo perché da solo non ci sarei riuscito, o forse ci sa- rei riuscito ma magari in maniera parziale. Perché magari quando io pos- so andare in crisi lei tiene botta e quando va lei in crisi tengo botta io, è fondamentale. Anche perché spesso e volentieri ho dovuto supplire e aiu- tare mia moglie perché la visione femminile, nel nostro caso, era quella più penalizzata. I figli erano stati abbandonati, nel nostro caso, principal- mente dalla mamma. Quindi c’è stato bisogno di una sorta di supplenza e di aiuto, paradossalmente evidenziare quanto era brava la mamma … e un po’ meno il papà, per compensare, nel nostro caso, di questa man- canza del ruolo della mamma che era quella che li aveva abbandonati”; sempre ottimista – M7 “Sicuramente mio marito è stato importante perché lui è una persona che sdrammatizza le situazioni difficili, tende sempre ad essere ottimista e quindi ha alleviato la pesantezza di cose dolorose per me”; capire e giocare – P8 “Si, tutto. Tutto è momenti difficili, ognuno deve capire i momenti dell’altro e giocare, giocare in questa situazione difficile. Sapere che il difficile è in quel momento, dopo passa il momento di tensione, di appren- sione, di difficoltà, se arrivano o non arrivano cosa dobbiamo fare? Quello succederà, per qualsiasi persona che lo farà, però essere bravi lì a superare”; molto molto presente – M8 “Assolutamente fondamentale. E’ stato il vi-
vere questa esperienza, anche perché io lavoro a tempo pieno, quindi era già assolutamente pacifico e scontato tra di noi che di F1-8 se ne oc- cupasse anche lui … P8 è stato molto molto presente nella vita di F1, per cui tutti i pomeriggi era lui che lo accompagnava e lo andava a prende- re a scuola. … Assolutamente si, sì sì abbiamo affrontato tutto insieme”; subito famiglia – P8 “Totale! Ha cresciuto in manie- ra splendida mio figlio. Siamo diventati subito famiglia, è sta- ta una cosa che rasenta la perfezione … che ti posso dire …”; mi tranquillizza – M9 “Nel pre adozione sicuramente … Diciamo che lui è stato fondamentale nei momenti di maggiore sconforto. Nel senso che quando io mi abbattevo lui ha sempre avuto quella parola che mi ha fatto … “beh però forse c’ha ragione lui insomma”, quindi ha colmato le mie insicurezze; … cioè per esempio lui crede in nostro figlio molto probabilmente molto più di me, le sue possibilità intendo, e questa cosa mi tranquillizza. Se ci fosse stato accanto una persona come me era una negatività assoluta, invece così ho avuto la forza ad andare avanti. Poi dico sempre questo, è una mia strategia di coping “adesso glielo faccio vedere al mondo cosa siamo capaci di fare, io e mio figlio”. …”; forza – P9 “Ovviamente sempre il discorso della famiglia e F1-9 che ci dava la forza di andare avanti quotidianamente, ovviamen- te con tutte le problematiche che si presentano, come tutti i bambini”; è un punto – M10 “E’ un punto, c’è stato in modo costante sia prima … perché diciamo che questa idea era venuta tanto da me, diciamo che lui si è sentito chia- mato in causa perché lui aveva anche tanti altri progetti per cui diceva “sei sicu- ra che poi …” “ce la possiamo prendere con più calma”. Diciamo che io ce l’ho portato un po’ dentro, però lui mi ha supportato in questo. Poi l’ho supportato anche io perché, ecco, i suoi progetti non glieli ho mai ostacolati, anche in que- sto periodo di inserimento di F2-10, per cui diciamo che ci siamo stati vicino”; mi ha protetto – P10 “Mia moglie il supporto prima era di rassicurarmi che po-
tevo continuare le mie ambizioni professionali e potrei andare avanti con que- ste cose senza problemi. Perché io vedevo come due strade: strada A o strada B. Ad un certo punto lei ha detto “perché strada A o strada B, puoi avere tutte e due le strade”. Sono davanti a noi e non sono due strade esclusive, diciamo, quindi o A o B. Quindi quello … poi si sicuramente ho avuto momenti di dif- ficoltà, soprattutto all’inizio, devi abituarti al fatto che c’è un’altra creatura dentro casa tua e sei stanco quando rientri dal lavoro. Lei mi ha protetto da questo, diciamo. Mi ha sostenuto quando ho avuto dei momenti, soprattutto di lavoro, soprattutto quando fai 14 15 ore di seguito. D - Quindi supporto sia psicologico che materiale? R - Si, si, si è quello che mi ha aiutato molto”; l’abbiamo vissuta bene – M11 “A livello psicologico … vabbeh che l’attesa l’ab- biamo vissuta bene grazie a F1-11, perché avendo lei ti dedichi, insomma, alla figlia piccolina, quindi anche lei chiedeva quand’è che arriva, quand’è che arri- va e mi facevo io un po’ da … non ti preoccupare, vedrai che tra un po’ arriverà, aspettiamo non è un problema, poi per tutto c’è un perché nell’attesa. D - E in questo frangente tuo marito ti è stato di supporto? R - Si, assolutamente si!”; il dialogo è fondamentale – P11 “Ahh da mia moglie? Da mia moglie, niente, nostra figlia biologica, la nostra famiglia in generale ci ha permesso di vi- vere molto bene questa esperienza, quindi senza grossi … parlavamo, face- vamo le prove, chiedevamo alla bambina, F1-11, dove mettere l’eventuale fratellino o sorellina, quindi ci è andata liscia e scorrevole. Con mia moglie il dialogo. Il dialogo è fondamentale, se non c’è quello penso che sia quasi impossibile portare al termine un percorso di quel tipo. La coppia scoppia”; delle stesse idee – M12 “Noi siamo stati sempre delle stesse idee, quin- di è stato tutto normale. Ha filato sempre tutto liscio. D - Il sup- porto ve lo siete dati reciprocamente, a vicenda … R - Si esatto”; se l’è portata avanti – P12 “A beh … il supporto che lei era andata fuori di testa per la figlia, perciò quello. Non c’erano tanti supporti. Comunque
è stata lei che se l’è portata avanti due o tre mesi, dalla mattina alla sera senza mai uscire di casa perché doveva capire almeno qualcosa di quel- lo che era qui. Se l’è sorbettata dalla mattina alla sera e non era sempli- ce, perché era un po’ confusionaria, però a fin di bene non a fine cattivo”; la sua forza – M13 “Diciamo la sua forza, se vedeva un cedimento nei mie confronti mi dava forza e viceversa. Ci siamo dati forza a vicenda”; a non avere paura – P13 “Diciamo nel pre adozione di non avere pau- ra. Nel post diciamo che cerchiamo insieme di darci una mano per po- ter rendere felice F1-13 e poter vivere sereni tutti e tre, tutti quanti!”; ci spalleggiamo molto – M14 “Guarda, diciamo che noi ci siamo spalleggia- ti molti, ci spalleggiamo molto, nel momento che avevo una difficoltà io lui era là, ma in generale è così il rapporto nostro, non solo per l’ado- zione. Quando sta giù uno, l’altro magicamente sta su, non si sforza ma è proprio così e viceversa. Quindi, è normale che c’é anche molto con- fronto tra di noi, si parla, si è parlato anche di questo quindi è normale”; supporto totale – P14 “Il supporto è sta- to totale e forse devo anche dire che il merito è suo?”.
Gli unici due intervistati (7,40%) che non si sono senti- ti sostenuti dai propri partner sono i coniugi della famiglia 3: non gli stava bene niente di quello che facevo - M3 “Posso non rispondere? (ri- sata) Sicuramente nel pre è stato lui il fautore, quindi il supporto nel senso che è stato una spinta. Se non ci fosse stato lui sicuramente io non l’avrei fatta sicuramente. Nel post il suo supporto è stato anche abbastanza sfidan- te perché comunque non gli stava bene niente di quello che facevo, lui era più per una scuola io per un’altra, quindi supporto si, nella condivisione dei problemi mi ha aiutato però non è stato … a me ha creato qualche dif-
ficoltà il fatto che lui vedesse tutto più facile di me. Io comunque vedevo più difficoltà con la scuola e tutto mentre lui diceva che… insomma, aveva un altro punto di vista, che non gli dovevamo stargli sopra, che l’importan- te erano altre cose. Dava a me la colpa che io mi concentravo troppo sulla scuola e non su altri fattori. Invece no, io mi concentravo su tutto però ve- devo più problemi rispetto a lui. Quindi, non mi ha aiutato moltissimo”; ha avuto difficoltà ad accettare il suo ruolo di mamma - P3 “Dal mio coniuge non c’è stato supporto, diciamo c’è stato un atteggiamento non troppo negativo nel pre, tranne nel momento in cui si è trattato seriamente di partire in cui il coniuge è stato supportato da me. Al ritorno diciamo anche in questo caso il supporto che ho ricevuto da mia moglie è stato limitato, ha svolto le sue fun- zioni di mamma, non ha fatto mancare niente a F1-3 e questo è già un sup- porto per me. Non mi sono trovato da solo, però mia moglie, M3 ha avuto difficoltà ad accettare il suo ruolo di mamma, di genitore con un figlio adot- tato… lei ha impiegato parecchio tempo, nell’ordine di qualche mese, ecco”.
Entrambi i coniugi, nonostante abbiano dichiarato di non es- sersi sentiti sostenuti dal proprio partner, hanno riconosciuto di aver avuto un supporto dal coniuge in almeno una parte del percorso. M3 ha riconosciuto il merito al marito di essere stato il fautore dell’adozione: “Sicura- mente nel pre è stato lui il fautore, quindi il supporto nel senso che è stato una spinta. Se non ci fosse stato lui sicuramente io non l’avrei fatta sicuramente”.; P3 ha riconosciuto alla moglie buone capacità di accudimento: “Al ritor- no diciamo anche in questo caso il supporto che ho ricevuto da mia moglie è stato limitato, ha svolto le sue funzioni di mamma, non ha fatto mancare niente a F1-3 e questo è già un supporto per me”;
Anche l’intervistata M1 evidenzia nella sua testimonianza la progressiva assenza del marito dopo l’arrivo del bambino in fami- glia:
“Invece, nel post adozione è stato più difficile. Mio marito dopo sei anni ha un’altra storia e lì sono cominciati i veri problemi … (si commuove)”;
Tra gli elementi di rilievo emersi dalle risposte alla domanda 10, si segnala un suggerimento per il buon andamento del percorso e familiari (positività):
è una mia strategia di coping – M9 “Poi dico sempre que- sto, è una mia strategia di coping “adesso glielo faccio ve- dere al mondo cosa siamo capaci di fare, io e mio figlio”;
Dalle risposte date è emerso che nella coppia adottiva entrambi partono nello stesso momento nel vivere l’esperienza di diventare geni- tori poiché viene annullato il tempo fisico ed emotivo che la donna vive con la gravidanza. Tutti gli intervistati riferiscono che l’adozione è un percorso di coppia, dove non può esserci un anello debole (M2). Questa “parità” rappresenta una grande opportunità per costruire l’alleanza necessaria per divenire una coppia di genitori. L’arrivo del bambino in famiglia modifica gli equilibri precedenti della coppia, le sue abitudini, i suoi ritmi ed anche la sua stessa intimità. Perché si possa costruire uno spazio fisico, mentale ed emotivo per il figlio, la relazione coniugale deve subire profonde trasformazioni e la coppia dovrà trovare un equi- librio dinamico tra la dimensione coniugale e quella genitoriale, muo- vendosi in modo flessibile e vitale tra l’una e l’altra (D’Andrea,2017);