• Non ci sono risultati.

Quali cambiamenti positivi e progressi nello sviluppo ha notato in suo/i figlio/i dall’adozione ad oggi?

5.5. Bambino, patto adottivo, evoluzione e futuro

5.5.1. Quali cambiamenti positivi e progressi nello sviluppo ha notato in suo/i figlio/i dall’adozione ad oggi?

Dalle risposte alla domanda 16 emerge una generale soddisfa- zione di tutti gli intervistati per lo sviluppo ed i progressi del bambino dopo l’arrivo in famiglia. Le risposte a questa domanda sono in linea con i risultati delle ricerche scientifiche che hanno evidenziato come un adeguato accompagnamento e sostegno nelle varie fasi del percor- so adottivo, sia determinante nell’incrementare le possibilità di riuscita dell’adozione e, principalmente, per accrescere il benessere psicofisico del minore (Grotevant, 2006; Fermani, 2014). La non omogeneità del tempo di ingresso del figlio, tra una famiglia e l’altra e nell’ambito del- la stessa famiglia, rende le risposte diversificate negli aspetti rimarcati

dai genitori nella risposta. In particolare, questa differenza è più evi- dente laddove gli intervistati fanno riferimento alla fiducia, al senso di appartenenza familiare e sociale, tra le conquiste dei conquiste dei propri figli. Questa differenza si può notare specialmente nelle rispo- ste delle due famiglie 7 e 14, che hanno adottato più bambini, in tempi diversi. Relativamente ai figli più piccoli di entrambe le famiglie, ar- rivati pochi mesi prima dell’intervista, tutti i genitori parlano di pro- gressi in formazione, differenziandoli da quelli dei figli più grandi, da più tempo con loro (es. già si vede il cambiamento, già comanda, si sta inserendo, ecc.) . Molti intervistati hanno dato una risposta multipla. In dodici risposte gli intervistati (44,44%) fanno riferimento ai cambiamenti in termini di serenità emotiva ed ai conseguenti effetti positivi sul comportamento e sulla sicurezza personale, anche se per molti bambini rimane la continua necessità di rinforzi e rassicurazioni: mi sembrano sereni – M4 “Sicuramente sono più equilibrati, hanno meno at- teggiamenti aggressivi da un punto di vista fisico e, comunque, mi sembra- no sereni. Almeno il maschietto l’ho visto più sereno rispetto a prima …”; pacificato con il suo passato – M5 “Posso dirti che certamente noto dei gran- di cambiamenti in termini di serenità. Lo trovo un bambino sereno, pa- cificato con il suo passato. Sinceramente credo che F1-5 sia in pace con il suo passato, che era l’obiettivo che mi ponevo per lui nella sua vita”; sguardi felici e sereni – M6 “Sono sbocciati, erano dei semini, dei ranoc- chi e sono dei fiori meravigliosi. Sono sbocciati fisicamente a caratterial- mente. Hanno dei sorrisi sinceri, hanno degli sguardi felici e sereni e loro sono quelli che ti guardano e ti dicono sei la mia mamma per sempre”; una sorta di rinascita – P6 “Ho notato in loro una sorta di rinascita. La cosa più bella e anche più difficile è quella di riuscire ad ascoltarli per

fare emergere la loro indole, le loro particolarità, le loro qualità e i loro talenti. Questa è la cosa più bella e, piano piano, proprio si vede, cer- cando di ascoltare, non solo l’ascolto nel senso della parola, legge- re nel volto le loro inclinazioni, quali sono le cose migliori. Qual è la ca- ratteristica e la qualità da promuovere e da valorizzare, che sono le loro. Quali sono i loro talenti da far emergere, ecco ascoltarli in questo senso”; trasformazione incredibile – M7 “Sicuramente F1-7 ha avuto una tra- sformazione incredibile perché era un bambino nervoso, scatto- so, era …. Insomma la gente che ci conosce ci dice che è un’altra per- sona, un’altra creatura, è diventato un bambino sensibile, dolce, affettuoso. E’ molto buono, è sportivo, insomma è cambiato tantissimo …”; mi ha lasciata spiazzata – M9 “… E in più un’affettuosità … lui è molto affet- tuoso! Mi adora, mi adora, mi adora proprio … Lui mi adora!! Mi dice certe cose … Guarda questa mattina mi ha detto una cosa che non voglio dire per- ché è una cosa mia e sua. Mi ha detto una cosa che ho detto “porca miseria!!” … Non me la sarei mai aspettata. Forse un adulto non l’avrebbe colta. Una cosa su di me, sulla mia emotività ha colto che mi ha lasciata spiazzata!”; non sapeva cosa fosse un abbraccio – P9 “…ma lui non sapeva cosa fosse un ab- braccio, baciare, l’affettuosità, manifestare l’affettuosità anche con un abbrac- cio, sciocco ma una stretta su un polso lui non sapeva nulla. La prima volta che è stato abbracciato lui aveva le braccia lungo i fianchi, così senza sapere cosa stava accadendo. Piano piano adesso è lui che in maniera molto furba ado- pera questi meccanismi per ottenere … Si, si è il professionista della felicità!”; si sta leggermente ingentilendo – M10 “… E’ un po’ meno arrabbiato perché logicamente è un bambino forte però ha subito anche tante violenze per cui ha una corazza dura, per cui anche quella faccia che prima faceva ar- rabbiata la fa un po’ meno, ecco. Si sta leggermente ingentilendo, vedendo che non sempre serve combattere. Questa è una cosa su cui stiamo lavoran-

do è il cating su cui dovremmo lavorare, anche perché lui è un leoncino, un po’ focoso … sono leone anche io ehhhh … (risata) …Ecco appunto, ci ho lottato anche io con questo carattere un po’ arrabbiato, che alla fine è una forma di energia, però bisogna incanalarla, altrimenti la riversi contro di te o contro gli altri e non va bene, bisogna trovargli una strada giusta”; ha incominciato a lasciare questi denti – M11 “Allora quando F2-11 è venuta con noi teneva sempre le labbra così (mima bocca serrata) … teneva i den- ti sopra le labbra, chiusura no? Indicava chiusura ferrea, quindi ti guarda- va fisso con le labbra chiuse. Piano piano, quando era già un mesetto che era qua ha incominciato a lasciare questi denti e diventare un pochino più … e adesso è una bambina normalissima, come tutti gli altri bambini, che ha bisogno comunque sempre di conferme, sta sempre a chiederti “ma tu mamma sarai sempre la mia mamma?” “ma tu papà sarai sempre il mio papà?” e quindi vuole sempre la sua conferma che io sarò sempre la sua mamma e io le dico sempre che sarò sempre la sua mamma e le vorrò bene anche quando le darò le sculacciate. Non è che non ti voglio bene quan- do ti sgrido. Insomma, allora dice “allora anche quando faccio i capricci tu mi vuoi bene?” “siii ma non li fare piùùù!!” (risata) … continue conferme”; lui è un guerriero – M13 “Beh F1-13 è cambiato tantissimo. E’ migliorato tan- tissimo anche se alcune volte, specialmente in alcuni periodi dell’anno ha delle ricadute, però lui è un guerriero. Poi ha proprio la vitalità nel corpo”; lo vedi felice – P13 “Mah sicuramente che inizialmente aveva dei pro- blemi proprio fisici che invece adesso è schizzato, secondo me, lo vedi felice, quindi ti rendi conto che forse stai facendo bene”; cerca la coccola – M14 “…adesso F3-14 inizia, ha iniziato da un po’ che prende, mi bacia, mi viene sotto e mi fa mmmhhh, cerca la coccola, il contatto. Consi- dera che il primo periodo la portavo a dormire nel letto, l’addormentavo nel letto grande, questo è il letto, lei stava così (diagonale centrale), io mi mettevo

in diagonale per paura che cadesse, ma lei non si avvicinava e girava. Adesso ha incominciato, adesso per addormentarsi mi sta attaccata qui (si tocca il petto). F1-14 è uno che si è attaccato subitissimo … Non riuscivo a tenerlo nel lettino mai perché lui aveva bisogno, mi si attaccava qui al collo tutta la not- te. F2-14, il suo … vedi anche F2-14, F2-14 si addormentava ruotando i piedi e non voleva essere toccata. Io la prima volta che l’ho toccata lì in Cina era in- fastidita, poi piano piano adesso “mamma posso venire a dormire con te?”.

Nove partecipanti (33,33%) evidenziano, tra i più evidenti ed importanti progressi del figlio, la fiducia ed il riconoscimento della figura genitoriale, il conquistato senso di appartenenza alla famiglia: la famiglia nasce tutti i giorni – M2 “Il fatto che lui, passetto dopo passetto, piano piano si fida di noi e inizi a far famiglia con noi. A volte si da per scontato che nel momento in cui rientri nel Paese o comunque rientri a casa con il bimbo lì nasce la famiglia. La famiglia nasce tutti i giorni!”; riconoscerci come genitori – P2 “Beh progressi quello diciamo fonda- mentale e meno apparente che lui ha incominciato a fidarsi e ricono- scerci come genitori, che non è scontato. Non è una cosa così scon- tata. Cioè all’inizio sono poi le cose che uno da per certe mentre in realtà non è così. Forse è la cosa più lunga e difficile ad arrivare”; é diventato figlio – M3 “Sicuramente è cresciuto e maturato. Adesso si è inte- grato di più, con tutte le difficoltà che ha però si fida di più di noi e ci sfida. Nel senso che si sente figlio a tutti gli effetti e non ha più paura che lo abban- doniamo, quindi si lascia andare di più, nel bene e nel male … E’ diventato figlio proprio, non ha paura da parte nostra, però i problemi ce li ha …” è proprio figlia – P4 “… F2-4 quando l’abbiamo presa era proprio una bambina, una bambinetta e ha avuto più difficoltà ad attaccarsi a noi. Adesso, da qualche

tempo a questa parte è proprio figlia, non ci lascia mai, non vuole mai stare senza di noi e forse, quindi, questo è un primo passaggio importantissimo per noi”; la mia mamma per sempre – M6 “…e loro sono quel- li che ti guardano e ti dicono sei la mia mamma per sempre”; sembra tranquillo – M7“Però io credo che al di là di noi che siamo sta- ti più o meno bravi, credo che si senta amato e questa cosa lui l’ha sen- tita, la sente e la trasformazione è dovuta a questo. Con F2-7, che è poco tempo, anche lui si vede che è un bambino che … per il momento sem- bra tranquillo, che stia bene, sembra che stia capendo quello che gli stia- mo dando, che gli è capitato, che siamo la sua famiglia per sempre”; felice della famiglia – P7 “Guarda anche in F2-7 già si vede il cambiamento. F1-7 è diventato un bambino più sicuro e ha capito che ha una famiglia per- ché anche lui era piccolo però anche lui si fa le domande, come ero prima? Ora si sente molto sicuro, felice della famiglia che ha. F2-7 anche in lui si vede il cambiamento, si sta inserendo benissimo, già comanda lui praticamente”; un continuo crescendo – P8 “Guarda, il fatto che si sia subito affidato a noi e poi sia stato un continuo crescendo. Se non parliamo di adozione pare che non c’è stato proprio. E’ una cosa talmente naturale, lui sa perfettamente il suo percor- so, ma possiamo sia parlarne che non parlarne. E’ uguale, senza veramente …”; inserito – P10 “E’ inserito in famiglia …”;

ambientati – P14 “Comunque loro si sono subi- to ambientati e si sono subito inseriti nell’ambito famigliare”.

Tra i progressi, cinque genitori (18,51%) hanno menzio- nato quelli legati al rispetto delle regole e alla socialità: era un piccolo diavolo – P4 “… lui è un ragazzino che comunque ha imparato a rispettare gli altri, cosa che faceva molto meno, da quello che sappiamo e

da quello che abbiamo visto i primi periodi. In Ungheria ed arrivato qua è diventato un bambino tanto più tranquillo e riflessivo. Poi, insomma, il fatto stesso che se ne vada a scuola con regolarità e con piacere. Il fatto che abbia intessuto una rete di amicizia grande all’oratorio, al campetto di calcio. Il fatto che abbia imparato, come dire, ad interagire bene con gli adulti, con gli amici. Insomma, gli elementi positivi di F1-4 sono veramente tanti, qui in famiglia all’inizio era un piccolo diavolo, invece adesso ha imparato ad essere più educato a tavola, a fare i suoi lavori qui in casa, a capire l’impor- tanza della sua presenza all’interno del nucleo famigliare. Insomma, ci fa piacere. … Poi qui sta trovando piano piano la sua dimensione. Anche lei (F2-4) ha le sue amicizie, è curiosissima, adesso addirittura legge qualche pagina di libro. Insomma, anche lei sta facendo questo percorso di matu- razione perché ha trovato la sua dimensione. Va a ginnastica e per lei è im- portantissimo. Il senso di responsabilità che prima non aveva adesso ce l’ha. Quindi, sono cresciuti in maniera esponenziale da quando li abbiamo cono- sciuti, anche la perché la quotidianità ci ha permesso di conoscerli meglio”; bisogno di appartenere – P10 “Questo senso fisico di appartenenza, di appar- tenere a qualcosa, quello assolutamente, lui appartiene. Lui ha bisogno, è quello che ha sempre avuto bisogno, di appartenere. Quindi questa volon- tà sua, questa forza sua, è venuta fuori e quindi è questa la cosa che noto di più, che è sempre più inserito, ma non solo quando è dentro casa ma anche quando mette piede fuori. Quando camminiamo questa è la stra- da sua, la città sua, la scuola sua, è sua, è tutto suo adesso! (risata)…”; come funzionano le cose – P12 “I tempi sono stati brevi, quasi subito. Quan- do ha incominciato ad andare a scuola ha preso le chiavi di casa, gli davo i soldini per comprarsi la pizza. Ha incominciato a risparmiare i pri- mi soldini. Perciò ha incominciato a capire come funzionano le cose”; un continuo sviluppo – P14 “…ho visto i progressi in ognuno di loro im-

mediati, cioè comunque sia non ci sono stati dei periodi dove magari sono rimasti per dire fermi, forse non è la parola giusta. Comunque loro si sono subito ambientati e si sono subito inseriti … nell’ambito della so- cietà, quindi nella famiglia, nella famiglia allargata, intesa come nonni, come zii, come cugini, come amici, e sia quando iniziato le scuole, le nuo- ve amicizie, i nuovi compagni … Un continuo sviluppo, senza una sosta”; relazioni sono faticose – M9 “…Ecco le relazioni sono fati- cose ma piano piano stanno rientrando tanti aspetti …”.

Quattro intervistati (14,81%) riportano di gap dei figli, di di- versa natura, rispetto ai coetanei. Divari colmati o sensibil- mente ridotti, con continui progressi dei bambini/ragazzi: era un neonato in tutto – M8 “Quando è arrivato F1-8 c’era un gap notevole nei confronti dei coetanei e quindi F1-8 aveva quasi tre anni ma era un neonato in tutto e per tutto. Quindi anche alle elementari F1-8 non aveva la maturità di un bambino della sua età, di sei anni, eccetera. E’ questo divario lo stiamo colman- do e adesso possiamo ritenere che abbiamo raggiunto anche questo risultato”; si muove lentamente verso l’età adulta – P3 “…Dall’altra parte i cambiamenti di una crescita equilibrata, misurata, complessiva di un bambino che passa all’a- dolescenza, per diventare un diciasettenne come oggi, li trovo estremamente lenti e li giustifico con il fatto che comunque ci sono delle misurazioni esterne, i due anni di ritardo che ha con gli altri, l’esperienza negativa che ha avuto in Ungheria che giustificano questo fatto che lui si muove lentamente verso l’età adulta. Quindi, trovo dei cambiamenti naturali che avvengono come crescita, anche sociale, che avvengono in maniera non veloce come pensavo, è lenta!”; è cambiato tantissimo – M9 “Lui è cambiato tantissimo. Lui è pas- sato da … cioè lui sembrava un bambino autistico quando lo ab-

biamo preso e oggi lui è un bambino che a scuola va bene. ... Cioè lui da un bambino disabile sta diventando un bambino normale”; sembra che ce l’abbiano sostituito – P9 “F1-9 ora è un altro, proprio un’altra persona. Le prime volte, quando è arrivato, dovevi solo ca- pire … aveva mille cose. Non parlava, ha parlato solo molto più avanti con l’età ma è un altro bambino, sembra che ce l’abbiano sosti- tuito perché lui assolutamente, con tutte le sue manie che c’aveva…”.

Altri quattro partecipanti (14,81%), invece di riferire i progres- si ed i miglioramenti, elencano alcune caratteristiche e pregi dei figli: aperto, dolce, buono e sensibile – P3 “… Il poco cambiamento positivo è che lui continua ad avere un carattere aperto, dolce, buono e sensibile. Quin- di, diciamo l’adolescenza non l’ha più di tanto cambiato in questo senso”; che gli vuoi dire? – P11 “…E’ una bambina iperattiva, bellissima … na- turalmente perché è mia figlia, e dinamica estroversa, caparbia, ha un carattere molto forte. Difficile da gestire perché ha un carattere mol- to forte, ma ipersensibile, bellissima; Che gli vuoi dire? Più di così …”; magari tutti – M12 “Da piccola ha collaborato sempre, sia per la lin- gua … non ci sono mai stati problemi. Ho detto sempre magari tut- ti ad avere una figlia come F1-12, io sono stata veramente fortunata”; lo era già molto – M5 “Guarda, non posso dire che lui sia più intelligente, più sensibile … no perché onestamente lo era già molto, quindi no. …”.

Due genitori (7,40%) hanno evidenzia- to con stupore le capacità linguistiche dei figli: parla tantissimo e bene – M10 “La lingua, incredibile, per-

ché lui in un anno veramente lui parla tantissimo e bene. A vol- te dice anche parole difficili, per cui sicuramente questo …”; chi è che ha parlato? – M14 “Devo dire, che loro tre, tutti e tre molto velo- ci il progresso perché per dirti F1-14 e F2-14 due lingue orientali no, loro in nemmeno due mesi mi dicevano le parole, mi dicevano le frasi, per me era … qualche volta mi giravo e dicevo “chi è che ha parlato?” per- ché non me l’aspettavo. Lei (F3-14) invece è un po’ lenta, ancora non parla ma capisce tutto … Anche la comunicazione, non ho mai avuto problemi di comunicazione nonostante parlassero cambogiano, cinese e co- lombiano, ci siamo capiti subito, c’è stato subito una buona sintonia, ecco”.

Un genitore (3,70%) riferisce un aspet- to “negativo” legato agli effetti dell’adozione: ha perso un po’ di mordente – M5 “Un aspetto che se vuoi conno- to in termini negativi è che a mio parere ha perso un po’ di mor- dente. Quando è arrivato lui era determinato a fare sempre tan- to, di più, meglio. Adesso è assolutamente un bambino normale e quindi gli interessa molto poco. Non deve dimostrare niente a nessuno”.

Anche in questo caso, le risposte fornite confermano che i genitori possono aiutare il figlio a trovare il proprio modo originale e irripetibile di fare sintesi nella complessità della sua esperienza e nella molteplici- tà delle diverse appartenenze, nella misura in cui rispettano e fornisco- no supporto a questo movimento oscillatorio del figlio (Greco,2019).

5.5.2. Quali sono le maggiori difficoltà che

Outline

Documenti correlati