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Lavorare in Azienda Sanitaria, lavorare per l’Azienda Sanitaria

Serena Zucchi, Bruno Tiranti UOS Psicologia dell’ASL TO 3

Abstract

La presente comunicazione ha come oggetto la metodologia formativa proposta dal servizio di Psicologia dell’ASL To-3 nel momento in cui risponde a una domanda da parte di unità operative o dipartimenti interni all’azienda. Il cardine su cui si impernia l’intervento formativo è la ricaduta organizzativa ovvero l’impatto che si riesce a produrre e si rende visibile nell’organizzazione del servizio stesso. Ne consegue lo sviluppo di tre principali aspetti metodologici: il coinvolgimento di tutte le figure del contesto in analisi, l’attivazione alla partecipazione di ogni figura coinvolta con ruoli e mandati diversi e l’implementazione di un completo sistema di valutazione del percorso realizzato. L’approccio metodologico descritto è frutto della riflessione di questi ultimi anni di percorsi formativi sia gestiti direttamente in qualità di docenti, sia gestiti da enti esterni all’interno dell’ASL e che ci hanno visti impegnati come tutor o committenti, sia vissuti come discenti. Tale lettura ci permette di mettere a fuoco quanto sia cruciale il tema della ricaduta organizzativa dell’intervento. Non è sufficiente, dal nostro punto di vista, che si abbia un incremento delle conoscenze e delle abilità della persona avulsa dal contesto professionale. L’evento formativo sia esso su tematiche tecniche sia esso su competenze trasversali infatti implode su se stesso se non impatta sull’organizzazione del sistema, se non ne incrementa la specificità e se non viene percepito come migliorativo dai cittadini, fruitori del servizio. L’attenzione alla ricaduta organizzativa dell’intervento formativo ha portato dunque il nostro interesse a sviluppare tre aspetti metodologici per noi imprescindibili: il coinvolgimento di tutte le figure del servizio coinvolto nel suo complesso, l’attivazione alla partecipazione di ogni figura coinvolta con ruoli e mandati diversi e l’implementazione di un sistema di valutazione dell’intervento stesso.

Coinvolgimento di tutte le figure del sistema

La nostra posizione di servizio di Psicologia dell’ASL TO 3 potrebbe assimilarsi a quella del “consulente interno” nel momento in cui viene accolta una domanda di formazione rivolta da servizi o dipartimenti dell’azienda. Tale posizione può risultare gravosa per alcuni oneri, quali la difficoltà di farsi riconoscere come “posizione terza” dall’interlocutore, talvolta più difeso (seduttivo, manipolatore, rigido, chiuso…), ma è anche ricca di alcune leve di forza fra cui la conoscenza del sistema e delle diverse figure coinvolgibili, nonché la conoscenza degli obiettivi aziendali su cui articolare la domanda del committente.

Nei nostri interventi vengono dunque coinvolte tutte le figure, se pur con ruoli e mandati diversi: in altri termini vengono fatti partecipi i committenti, gli animatori di formazione, i responsabili, le figure di coordinamento, i destinatari del corso… coinvolgendo ognuno nella costruzione del processo di lavoro (dalla fase di assessment organizzativo, alla progettazione, alla aula, alla verifica).

La partecipazione attiva al processo formativo sul campo

La metodologia descritta rientra nella ricerca intervento declinata nel contesto dell’azienda sanitaria, con un’enfasi particolare ai temi della ricaduta organizzativa, per curare la quale riteniamo imprescindibile la partecipazione attiva di tutte le figure del contesto coinvolto.

Il committente. La prima forma di partecipazione si manifesta nel coinvolgimento iniziale dei committenti, che non necessariamente coincidono con i responsabili del servizio, ma che in linea di massima ricoprono posizioni apicali all’interno dell’azienda e/o posizioni strategiche in merito alla formazione (animatori di formazione o ufficio O.S.R.U.). Tale tipo di mandato nei nostri confronti manifesta in genere una forte sensibilità da parte della direzione aziendale a temi critici che diventano oggetto dell’intervento. In genere le motivazioni da cui prende avvio l’intervento vengono esplorate

attraverso un incontro, spesso differito nel tempo (talvolta alcuni mesi prima) rispetto al corso, presso la direzione sanitaria o l’ufficio che avanza la prima domanda formativa.

Il responsabile. L’avvio vero e proprio dell’intervento si realizza nell’incontro con il responsabile del servizio (primari, capi dipartimento, direttori di strutture…) con cui si comincia a indagare la domanda. Talvolta la domanda esplicita di formazione è ben documentata e dettagliata e deriva dall’analisi interna di criticità osservate di funzionamento interno nelle équipe o nella relazione con i pazienti e i cittadini fruitori del servizio, talvolta invece non è ben definita e specificata. Ciò può dare l’avvio alla fase di assessment organizzativo che può assumere forme più articolate come la compilazione di questionari sul clima organizzativo, la convocazioni di focus group, l’intervista a testimoni chiave (come animatori di formazione aziendale del servizio in questione, coordinatori, capo sala…).

Il contatto con i responsabili del servizio ci permette di mettere a fuoco gli obiettivi del servizio e le attese che gli apicali hanno in merito all’intervento formativo. Ciò permette di verificare che gli obiettivi formativi siano congruenti agli obiettivi di servizio e di azienda e permette a sua volta agli apicali di interrogarsi sulla pertinenza e sulla ricaduta del processo di lavoro. Spesso tale punto chiave viene tradotto nella partecipazione del responsabile a due momenti in aula: nel primo incontro in aula non per un tradizionale saluto iniziale, ma piuttosto per rilasciare una breve intervista che veicoli l’attenzione sulle criticità percepite che hanno motivato l’attivazione di un percorso formativo e nell’ultimo incontro in cui viene per ascoltare e discutere i risultati conseguiti nel corso.

L’aula. In aula viene utilizzata la metodologia di didattica attiva che, oltre ad avere momenti di apprendimento tramite esercitazioni individuali o in sotto-gruppi, può prevedere la costituzione di sotto-gruppi di lavoro di approfondimento tematico di una delle criticità emerse nella fase di avvio dell’intervento o dal lavoro di assessment o dall’intervista del responsabile o dalla discussione in aula iniziale. I sotto-gruppi di lavoro sono auto gestiti, al proprio interno vengono scelti un referente e un segretario con il mandato di produrre e presentare all’aula una sintesi delle proposte alla fine di ogni sessione di lavoro e di produrre un elaborato da presentare in ultima giornata al responsabile di servizio. In questa fase i formatori hanno la funzione di mantenere il setting, scandire i tempi e i momenti, osservare i gruppi di lavoro, restituire osservazioni sul processo di lavoro dei sotto-gruppi e della appropriatezza e chiarezza degli elaborati. Tali sotto-gruppi si costituiscono e lavorano all’interno del percorso formativo in tempi dedicati, ma non è raro constatare che possano essere mantenuti anche dopo l’intervento formativo con la funzione di gruppi di valutazione o di monitoraggio delle procedure analizzate (ad esempio gruppi di audit di valutazione tra pari sul tema degli errori,…). I destinatari indiretti dell’intervento, ovvero i cittadini. Talvolta è anche possibile includere nel processo formativo i destinatari indiretti, ovvero i cittadini. Un esempio è stata la raccolta delle opinioni dei fruitori dei servizi in merito al tema trattato nel corso tramite interviste video registrate. I video diventano un ulteriore documento utile all’apprendimento dell’aula, ma anche alle riflessioni valutative al termine del percorso con il responsabile del servizio e i committenti.

La valutazione dell’intervento

Infine è stato da noi implementato un sistema di valutazione dell’intervento indagando tre dimensioni: l’apprendimento dei discenti (inteso sia come incremento delle conoscenze, sia delle competenze), l’interazione in aula (ovvero la soddisfazione relativa alla qualità della relazione sviluppatasi nel gruppo e con i docenti) e la ricaduta organizzativa (ovvero l’impatto sull’unità operativa in termini di miglioramenti organizzativi o di qualità dei servizi offerti). Le prime due dimensioni vengono indagate in ultima giornata in aula, mentre la terza in un tempo differito e posteriore la fine del corso. La prima dimensione viene solitamente indagata attraverso questionari di valutazione degli apprendimenti, test attitudinali con la somministrazione pre e post intervento e risoluzione di prove; la seconda dimensione tramite questionari di soddisfazione percepita e tramite attività di de-briefing in cui si raccolgono bilanci qualitativi da parte dei discenti in ultima giornata; l’ultima dimensione, ovvero la ricaduta organizzativa, viene valutata a posteriori con il responsabile del servizio e con i committenti con cui si analizzano le variabili critiche da cui si era dato avvio all’intervento per osservarne le variazioni.

INDIRIZZO COMPLETO DEL PRIMO AUTORE Cognome e Nome Zucchi Serena

Ente di appartenenza ASL TO 3 - UOS Psicologia

Luogo e CAP Collegno (To) - 10096

Via/C.so/P.zza Via Martiri XXX Aprile 30

Tel. 011/4017257 Fax 011/4017208

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