• Non ci sono risultati.

Elena Cantone, Federica Ilari

Infermiere tutor pedagogico, Dottore in infermieristica tutor pedagogico presso ASL di Biella, Corso di Laurea in Infermieristica, Univ. “A. Avogadro” Novara

Abstract

Nella sede del Corso di Laurea in Infermieristica di Biella da anni è attuato un piano formativo ideato e condotto dal Coordinatore e dai tutor pedagogici con l’obiettivo di integrare l’indirizzo formativo universitario e quello clinico-ospedaliero locale. In anni successivi sono stati attuati due corsi di tutorship clinica livello base ed uno avanzato. Nel 2008 proseguirà un corso base. Per il 2009 è in progettazione l’implementazione del percorso con la realizzazione di un corso di approfondimento di livello avanzato, della durata di un anno calato nella realtà clinico-operativa.

Introduzione

Il piano di studio del Corso di Laurea di I livello in Infermieristica consta di un percorso triennale professionalizzante teorico e di esperienza clinica.

Le figure che intervengono nel percorso formativo sono il docente, il tutor pedagogico ed il tutor clinico.

Il tutor pedagogico è un’infermiere esperto in formazione con competenze pedagogiche specifiche che gli consentono di gestire una relazione educativa sia con il singolo studente sia con il gruppo, egli ha la responsabilità di sostenere, stimolare e facilitare lo studente nel suo percorso di sviluppo personale e professionale attraverso un’analisi delle risorse individuali. Il tutor pedagogico è colui che accompagnando lo studente durante tutto il triennio ha la visione globale del percorso teorico-pratico, in quest’ottica si colloca come il garante della continuità e della coerenza degli obiettivi e, quindi, esplica funzione di traite union tra la realtà universitaria e quella ospedaliera.

Il tutor clinico è un infermiere che svolge attività tutoriale durante il proprio orario di servizio nell’unità operativa di appartenenza. Egli ha la funzione di orientare, organizzare l’esperienza clinica, promuovere lo sviluppo delle abilità tecniche, controllare e valutare lo studente durante il percorso clinico formativo ed integrarlo nel gruppo di lavoro[1].

Nasce l’esigenza di una condivisione di valori e metodi tra tutor pedagogici e tutor clinici, contesto universitario e clinico. Nella sede formativa di Biella la strategia scelta per raggiungere tale obiettivo è stata ed è l’ideazione ed attuazione di un percorso di formazione specifico e continuo condotto dal Coordinatore del Corso di Laurea e dai tutor pedagogici.

La formazione della tutorship clinica

L’esigenza della realizzazione dei primi corsi di tutorship clinica di base derivava dalla necessità di fornire conoscenze teoriche minime in ambito pedagogico al fine di uniformare il linguaggio tra tutorato pedagogico e clinico superando la tradizionale separazione tra teoria e pratica.

Si rendeva altresì necessario definire il ruolo del tutor clinico, che nella realtà ospedaliera biellese nasceva come nuova figura individuata tra gli infermieri clinici esperti delle diverse unità operative. Nei contenuti venivano trattate le competenze specifiche rispetto alla relazione con i colleghi, con gli studenti e il tutor pedagogico, alle capacità nell’uso degli strumenti didattici quali il contratto formativo, il progetto formativo e la scheda di valutazione dello studente. Il procedimento didattico utilizzato si avvaleva di lezioni frontali e lezioni partecipative che adottavano il metodo dell’apprendimento basato sull’esperienza già propria dell’infermiere in quanto figura deputata da sempre a seguire gli studenti.

Successivamente ai corsi base emergeva la necessità di uniformare il metodo utilizzato dai tutor clinici rispetto alle fasi del processo formativo clinico appreso in teoria e messo in atto durante l’accoglienza, il briefing e debriefing e la valutazione.

109

In questa fase si rendeva necessario evidenziare le criticità, emerse nella pratica, al fine di autocorreggersi, pertanto venivano utilizzati metodi quali il role-playing, la simulazione di casi reali attraverso l’ausilio di supporti didattici audiovisivi. I discenti venivano ripresi durante la messa in scena delle varie fasi, come l’accoglienza o la valutazione dello studente, e successivamente durante la riproduzione dei filmati evidenziavano autonomamente i punti di forza da implementare e i punti di debolezza sui quali intervenire.

Altro obiettivo del corso avanzato era la riformulazione degli strumenti didattici, precedentemente strutturati dai tutor pedagogici, sulla base delle esigenze e criticità emerse durante la fase di attuazione clinica. Ne derivava che tutti gli strumenti dovessero essere condivisi nel loro risultato sintetico in quanto utili per l’analisi e la valutazione della progressiva costruzione delle competenze professionali del singolo studente[2].

Per il 2008 è previsto un corso di tutorship livello base indirizzato ai tutor clinici di nuova nomina con la finalità di uniformare la loro preparazione.

Progetto di implementazione della formazione tutoriale clinica per l’anno 2009

Nell’anno in corso il Coordinatore del Corso di Laurea e noi tutor pedagogici stiamo lavorando alla progettazione di un corso di formazione indirizzato ai tutor clinici esperti.

La necessità di dare continuità al percorso di aggiornamento emerge, come bisogno formativo, dal complesso rapporto di collaborazione e confronto tra tutor pedagogici e clinici attraverso le riunioni periodiche, i colloqui informali inerenti scambi di informazioni su studenti e percorsi e la partecipazione dei tutor clinici agli esami di tirocinio.

I dati significativi, che emergono da questo scambio, e i conseguenti bisogni formati risiedono nella necessità di calare l’appreso teorico, sommato all’esperienza individuale fatta nel corso dei tirocini, nelle realtà operative approfondendo le competenze sul campo con un sistema di tutorato che ne garantisca una similitudine ed equità di applicazione del metodo stesso, con una formazione interattiva protratta nel tempo.

La formazione clinico-universitaria, come risultanza di metodi applicati attraverso strumenti che vengono sperimentati e rivisti nelle proprie criticità al fine di rispondere a tutte le esigenze, è in continua evoluzione. A livello Universitario i tutor pedagogici delle cinque sedi del Corso di Laurea in Infermieristica “Amedeo Avogadro” hanno formulato come strumento valutativo del tirocinio una scheda nuova. Nata dal confronto tra le diverse realtà (Novara, Biella, Alessandria, Alba e Verbania), dall’esigenza di unificare il metodo valutativo di tutti gli studenti e dal bisogno stesso di confronto tra tutor pedagogici per accrescere l’esperienza unendola alle nuove tendenze espresse in letteratura, richiede un percorso di avvicinamento e sperimentazione monitorato.

L’ obiettivo generale che si pone il progetto è quello di implementare le competenze della rete di tutor clinici, formati ed operanti, dell’ASL di Biella. Nello specifico si cercherà di rendere autonomi, seguendo il criterio dell’uniformità, tutti i tutor clinici nel percorso di monitoraggio del tirocinio dello studente utilizzando nuovi metodi e strumenti.

Il metodo utilizzato che permetterà il raggiungimento dell’obiettivo sarà l’apprendimento partecipativo[3]. Saranno previsti brevi incontri d’aula per gli approfondimenti teorici e gli scambi

d’esperienza ma, per la maggior parte del tempo, la formazione si svilupperà all’interno delle unità operative, dove, nella realtà verranno affrontati tutti i momenti formativi professionalizzanti degli studenti con la partecipazione attiva del tutor clinico e la supervisione del tutor pedagogico.

Ogni incontro sarà pianificato e condotto successivamente ad un’accurata raccolta dati dalla quale emergeranno le peculiarità stesse di quell’unità operativa che diverranno la risorsa basilare per il raggiungimento delle competenze attese, da progetto formativo, per lo studente.

Si utilizzeranno metodologie finalizzate all’apprendimento quali incontri di breafing e debreafing, discussione in gruppo dei casi clinici, strutturazione del primo incontro di accoglienza, accompagnamento dello studente all’apprendimento tecnico-clinico, i successivi incontri di confronto valutativo-formativo e il momento finale della valutazione.

In tutto il percorso il tutor pedagogico avrà un ruolo di facilitatore, sarà presente in tutte le fasi.

Il progetto, essendo complesso ed innovativo rispetto ai precedenti, si articolerà su tutta la durata dell’anno accademico.

Riferimenti bibliografici

3Benner, P.

2003 L’eccellenza nella pratica clinica dell’infermiere. L’apprendimento basato sull’esperienza, Milano, McGraw-Hill

2Eulogio, C., De Ruvo, A., Ilari, F. e Zorzi, N.

2006 Sperimentazione didattica di un sistema tutoriale nei Corsi di Laurea in Infermieristica. Nursing Oggi, Luglio-Settembre, 3: 24-31

1Trevisiol, G.

2002 Il tutor dei processi formativi. Ruoli, competenze, formazione, Milano, Franco Angeli

INDIRIZZO COMPLETO DEL PRIMO AUTORE Cognome e Nome Cantone Elena

Ente di appartenenza ASL BI

Luogo e CAP Biella - 13900

Via/C.so/P.zza Via Caraccio, 5

Tel. 015/8409333

111

Outline

Documenti correlati