• Non ci sono risultati.

Proposta di progetto di Formazione Sul Campo c/o il Servizio Veterinario Sanità Animale 1 Pinerolo

Mario Marino, Paolo Berardo, Mauro Bruno, Vincenzo Fedele, Mauro Gnaccarini

S.C. Servizio Veterinario – Sanità Animale 1 – Pinerolo

Abstract

L’articolo descrive la progettazione, anche ai fini dell’accreditamento ECM, di procedure di Formazione sul campo nell’ambito di attività di Sanità Pubblica Veterinaria in una Struttura Complessa di Sanità Animale di un’ASL del Piemonte. Si tratta di un primo tentativo di formalizzare e rendere operative, utili e pratiche attività di formazione, attingendo al patrimonio di esperienze già maturate nell’ambito del Servizio ed alle competenze già acquisite dai singoli dirigenti veterinari in funzione delle proprie referenze.

Progetto

L’idea di formalizzare procedure di Formazione Sul Campo (di seguito FSC) nell’ambito delle attività svolte presso la S.C. Servizio Veterinario – Sanità Animale 1 – Pinerolo, nasce da un’esigenza di formazione, aggiornamento, condivisione di informazioni rilevanti da un punto di vista operativo e standardizzazione delle procedure tra i colleghi medici veterinari dirigenti, ciascuno referente, e quindi particolarmente esperto, di uno specifico settore, ma tutti chiamati ad operare sul campo ed a rispondere all’utenza in modo appropriato anche su materie di Sanità Animale diverse da quelle normalmente seguite, peraltro spessissimo soggette a tumultuosa evoluzione sia epidemiologica che normativa. Già in passato si è sperimentato con notevole indice di utilità e gradimento l’istituzione di momenti di formazione/aggiornamento curati dai Referenti di quei settori, di volta in volta, soggetti a particolari emergenze e/o criticità operative.

La figura del Referente di settore è stata istituita per consentire ai ciascun medico veterinario dirigente di seguire ed approfondire in modo specialistico una particolare branca delle attività di istituto.

In particolare sono state individuate diverse referenze sia per la gestione di specifici piani di eradicazione e/o controllo di malattie diffusive (brucellosi, leucosi, tubercolosi, anemia infettiva degli equidi, rinotracheite infettiva bovina, blue-tongue, influenza aviaria, malattia vescicolare dei suini, peste suina classica, malattia di Aujesky, salmonellosi, malattie delle api e degli allevamenti ittici, zoonosi ecc.), sia per la gestione dei sistemi di anagrafe zootecnica (anagrafe bovina, ovi-caprina, equina, canina), sia per la gestione di attività di vigilanza (Nucleo Interarea di Vigilanza Veterinaria, scambi nazionali e comunitari di animali, import – export animali, concentramenti animali stabili e temporanei, allevamenti da ingrasso, allevamenti vacche a fine carriera, allevamenti di vitelli a carne bianca, canili, gattili, animali da affezione, selvaggina allevata, animali selvatici liberi, animali cacciati, monticazione e alpeggio, allevamenti avicoli e cunicoli, stalle di sosta, centri riproduzione equini ecc.), sia per altre attività specifiche svolte nell’ambito della S.C. Sanità Animale (sistema qualità, gestione emergenze sanitarie, elaborazione dati sanitari ai fini statistici e tecniche statistiche applicate all’epidemiologia veterinaria, procedure autorizzative, sanzionatorio e contenzioso, igiene urbana veterinaria, formazione e documentazione, educazione sanitaria interna ed esterna).

Un’importante motivazione a questo tipo di approccio formativo è sostenuta da evidenze di efficacia della FSC che le riconoscono la capacità di modificare comportamenti di pratica professionale[1].

La FSC può rappresentare una percentuale interessante delle modalità di formazione continua, con la possibilità di utilizzare per l’apprendimento direttamente le competenze dei referenti impegnati nelle specifiche attività di Istituto.

Si tratta di incentivare attività che sul piano dell’impatto formativo e del miglioramento organizzativo si ritengono importanti e responsabilizzanti. Gli obiettivi principali che si intende raggiungere sono: - Aggiornamento professionale;

- Aggiornamento normativo;

- Acquisizione competenze pratiche;

- Miglioramento e standardizzazione delle procedure; - Miglioramento della comunicazione tra colleghi.

È necessario prendere in considerazione che gli adulti sono maggiormente motivati ad apprendere, quando l’attività formativa è percepita come rilevante, basata e costruita sulle precedenti esperienze, coinvolgente direttamente i discenti e tale da consentire la partecipazione attiva al processo formativo, fondata quindi su problemi concreti e specifici da risolvere e responsabilizzante verso il proprio apprendimento poiché consente di applicare direttamente quanto appreso nella quotidianità. Inoltre il luogo di lavoro diventa il contesto privilegiato per utilizzare l’esperienza come fonte di apprendimento, condividere con colleghi e collaboratori i processi formativi e le loro ricadute operative, stimolare i professionisti ad interrogarsi sui problemi non risolti o mal gestiti per ricercare ed interpretare le nuove conoscenze da applicare alla pratica professionale, fornire la possibilità di riflettere sugli errori e sulle criticità della pratica, in ultima analisi per svolgere realmente ed efficacemente le funzioni di “educazione continua” [2].

La formazione sul campo realizza di fatto i principi generali dell’andragogia quale teoria unitaria dell'apprendimento ed educazione degli adulti[3]. La teoria andragogica sviluppata da Malcom Knowles

si basa sui seguenti presupposti fondamentali: 1. il bisogno di conoscere,

2. il concetto di sé del discente, 3. il ruolo dell'esperienza, 4. la disponibilità ad apprendere,

5. l'orientamento verso l'apprendimento, 6. la motivazione.

Tutto ciò premesso si è ritenuto utile individuare un programma di FSC che possa essere sufficientemente flessibile ed articolato da soddisfare tutte le esigenze individuate e da essere compatibile rispetto alle necessità operative routinarie. A tal fine si è ritenuto prioritario definire l’impegno orario, il periodo, la frequenza e le modalità più adeguati allo scopo.

Nell’ambito delle esigenze didattiche tutto il personale medico veterinario è stato suddiviso in due gruppi, gli incontri sono stati programmati nei pomeriggi delle giornate generalmente e statisticamente con minor carichi lavorativi (martedì e mercoledì dalle ore 14:00 alle ore 17:00), con frequenza quindicinale ed evitando la concomitanza delle attività dei due gruppi, in modo da poter garantire la continuità delle attività operative. Si è quindi stabilito un ordine di priorità degli argomenti da trattare in funzione delle valutazioni sulle emergenze/criticità di carattere epidemiologico e/o normativo di ciascuna attività correlata. A tal fine l’emergenza Blue-Tongue è stata valutata la prima urgenza e quindi l’argomento da affrontare prioritariamente nel programma di FSC.

Per lo svolgimento dell’intero programma è stato individuato un coordinatore del Progetto (Direttore S.C. Sanità Animale 1) ed un Facilitatore della Comunicazione, mentre per i singoli incontri (gruppi di 7 - 8 persone) sono stati di volta in volta previsti i referenti interessati ed 1 o due tutor ad integrare il facilitatore della comunicazione nel sostenere l’ambiente formativo, monitorare in itinere l’adeguatezza dell’offerta formativa in funzione dei bisogni reali e specifici di volta in volta affrontati, supportare dal punto di vista logistico-organizzativo gli incontri formativi.

La metodologia di lavoro comprende: relazioni su tema preordinato, confronto/dibattito tra colleghi/esperto (referente) guidato da un conduttore (facilitatore della comunicazione) e da uno o due tutor, dimostrazioni tecniche con visite in aziende zootecniche, presentazione di problemi/casi clinici, lavoro a piccoli gruppi su problemi/casi clinici con produzione di relazione finale e condivisione di materiale informativo su supporto informatico e/o cartaceo (compreso normativa e modulistica), esecuzione diretta da parte di tutti i partecipanti di attività pratiche o tecniche, Role–Playing. Inoltre considerando il momento storico di accorpamento delle ASL e la necessità di uniformare le procedure tra i Servizi accorpandi è stato prevista la partecipazione a tutti gli incontri, inserendosi liberamente in uno dei due gruppi individuati, sia per il Direttore della S.C. Sanità Animale 2 (sempre) e sia per i Referenti della S.C. Sanità Animale 2 responsabili dei settori di volta in volta trattati. Sono state considerate, quali ulteriori possibilità, il coinvolgimento di medici veterinari liberi professionisti autorizzati a svolgere le attività di bonifica sanitaria negli allevamenti, l’elaborazione di procedure operative standardizzate ed il coinvolgimento di personale amministrativo e tecnico per quei segmenti di procedure di loro competenza.

Punti di forza del progetto

I punti di forza del progetto si possono riassumere nel seguente elenco: - economicità e funzionalità delle attività di formazione;

- valorizzazione delle figure dei Referenti di settore; - valorizzazione del ruolo dell’esperienza;

151

- orientamento all’apprendimento centrato su esigenze di lavoro reali e sentite;

- motivazione all’aggiornamento supportata dalla promozione al soddisfacendo dei bisogni psicologici innati di competenza, autonomia e relazione;

- miglioramento dell’efficienza e del clima lavorativo grazie alla standardizzazione condivisa delle procedure ed al miglioramento della comunicazione tra colleghi.

Criticità del progetto

Le criticità del progetto sono legate essenzialmente all’orizzontalità degli insegnamenti con la possibilità che venga meno il pieno riconoscimento della leadership della docenza. Bisogna infatti tener conto che ciascun formatore, per essere realmente efficace, deve poter essere percepito, nell’ambito specifico, come portatore di innovazione e possibilmente dotato di carisma e capacità di infondere fiducia. Però, come ci rammenta la proverbiale locuzione “Nemo Profeta in Patria”, non è possibile ignorare quanto sia difficile che queste doti siano riconosciute nell’ambito del proprio ambiente di lavoro.

Riferimenti bibliografici

1Davis, D. et. al

1999 Impact of formal continuing medical education: do conferences, workshops, rounds, and other traditional continuing education activities change physician behaviour or health care outcomes? J Am Med Ass; 282: 867-74

2Regione del Veneto - Assessorato alle Politiche Sanitarie - Direzione Risorse Umane e Formazione del

Servizio Socio-Sanitario Regionale - Centro Regionale di Riferimento per l’Educazione Continua in Medicina ECM

2006 La Formazione Sul Campo - Linee guida – Revisione 2 - 27 settembre, a cura del Comitato Tecnico Scientifico: Pressato, L. (coordinatore), Galliani, L., Moreni, P., Saiani, L., Scandellari, C. e con la collaborazione di Murgia, V. e Vettore, L.

3Wikipedia, l'enciclopedia libera - internet; 4Knowles, M.

1997 Quando l'adulto impara. Pedagogia e andragogia, Tr. it. Franco Angeli, Milano.

INDIRIZZO COMPLETO DEL PRIMO AUTORE Cognome e Nome Marino Mario

Ente di appartenenza Azienda Sanitaria Locale TO 3 – S.C. Sanità Animale 1

Luogo e CAP Pinerolo (TO) - 10064

Via/C.so/P.zza Via Poirino, 9

Tel. 0121/ 235456 Fax 0121/235424

L’applicazione del modello della Formazione sul

Outline

Documenti correlati