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NEGLI USA

Pubblicato sul sito web della Casa della Cultura il 1 giugno 2018.

239 238 CITT À BENE COMUNE 2018 viaBorgog a3 | supplemento

nella migliore delle ipotesi ad alimentare il dibattito pubbli- co e accademico e possano tuttalpiù aspirare a costituire un contributo alla piattafor- ma degli avversari di Trump alle prossime elezioni presi- denziali americane.

intervento pubblico (da lui stesso - a scanso di equi- voci - confrontato col New Deal roosveltiano) finalizzato a:

investire in infrastrutture e servizi che aiutino la densificazione dei centri urbani;

rivedere le regole della pianificazione urbanisti- ca con l’introduzione di meccanismi di perequa- zione che riducano gli effetti dello squilibrio tra crescita dei prezzi del mercato immobiliare e impoverimento di sem- pre più ampi strati della popolazione;

intervenire sul mercato del lavoro cercando di convertire almeno una parte dei lavori sottopa- gati nel settore dei servi- zi in redditi più stabili ed elevati che permettano forme primarie di rispar- mio e accumulazione;

combattere la povertà

con interventi coordinati sia sulle persone che sui luoghi, concentrandosi in particolare sui pro- grammi di edilizia so- ciale e il miglioramento dell’istruzione pubblica;

trasferire maggiori po-

teri dal livello federale a quello metropolitano e

locale, mettendo i sinda- ci delle grandi metropoli nelle condizioni di eser- citare il ruolo di leader delle proprie comunità. L’aspetto quasi paradossa- le - sottolineato dallo stesso Florida - è che questa sua riflessione, e soprattutto le proposte che ne scaturisco- no, cozzano evidentemente con il quadro politico che si è venuto a determinare con l’inaspettata elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Difficile immagi- nare una piattaforma ideo- logica, politica e program- matica più diversa della sua rispetto a quella auspicata da Florida dal punto di vi- sta del ruolo che lo Stato, o comunque la politica, vi do- vrebbe giocare e del grado di intervento che dovrebbe essere disponibile a mettere in campo per affrontare la Nuova Crisi Urbana.

Benché Florida apprezzi, seguendo il pluricitato Ben- jamin Barber di If Mayors

Ruled the World. Dysfun- ctional nations, rising cities

(Yale University Press, 2013) il potente pragmatismo bi- partisan che caratterizza i sindaci delle grandi città, l’impressione è che la sua analisi e le sue proposte sia- no per il momento destinate

241 viaBorgog a3 | supplemento 240 CITT À BENE COMUNE 2018 mancano le reminiscenze di una mitica età dell’oro ma il suo ritorno non sarebbe stato l’esito di un radicale programma di riforma ge- stito dalla volontà umana ma la naturale conseguenza della circolarità del tempo, sicché la Repubblica di Pla- tone con le sue leggi è un astratto esercizio di topo- grafia sociale senza alcuna pretesa di legittimità politica, ché siamo destinati a ritro- varci tutti all’infinito proprio come siamo oggi. L’escato- logia giudaico-cristiana im- pone invece un altro punto di vista: la vicenda umana ha una direzione e un sen- so, quello di un destino in- dividuale codificato dopo la morte e della fine ultima del nostro mondo, sicché la razionalità della sfera po- litica ha in qualche misura l’obiettivo di costituire il con- testo dove meglio rendere praticabile la buona vita, che ciascuno poi realizze- rà con suoi comportamenti nell’ambito del suo libero ar- bitrio e nella prospettiva del- la propria morte ma anche nella convinzione appunto di essere in ogni momento comunque pronto a un’in- combente apocalisse e al fi- nale giudizio divino. La criti- ca della società al tempo dei

primi secoli cristiani trova le sue argomentazioni in un re- pertorio che intende esenta- re il lettore, nella sua esten- sione evocativa, dall’obbligo di sottoporre ogni voce a un giudizio razionale, convinto soprattutto dalla autorevo- le perentorietà della litania d’insieme: non sarà forse condivisibile in tutti i dettagli - sono davvero anch’io un peccatore! - ma Agostino, esprimendo il suo sdegno nella Civitas Dei, ritrae così i termini della decadenza morale contemporanea ri- prendendoli da Paolo.

“Sono ben note le opere della carne: fornicazio- ne, impurità, libertinag- gio, idolatria, stregone- rie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisio- ni, fazioni, invidie, ubria- chezze, orge e cose del genere; e vi preavviso, come vi ho già detto, che chi le compirà non avrà parte nel Regno di Dio”.

Quale sarà il rimedio? Chi appartiene alla religione cri- stiana ascolti la voce della Chiesa, spesso giustamen- te severa nei confronti dei nostri comportamenti, e la Chiesa alla quale tutti ap-

parteniamo ha poi la voce terrena dei suoi ministri, le- gittimati da Gesù confidan- dola ai suoi discepoli, ma nel V secolo ha ancora molti avversari tra i pagani con- temporanei.

La civitas, tuttavia, è an- che un’istituzione civile alla quale chiediamo di porre rimedio con le sue leggi e le sue disposizioni alle conse- guenze dei veri e propri de- litti individuali - che possono anche essere di carattere religioso, come sarà due- mila anni dopo considerata legittima la giurisdizione se- colare dell’Inquisizione - e che soprattutto ai tempi di Agostino dovrebbe cancel- lare tutte le occasioni pub- bliche del peccato, chiusi gli anfiteatri con i gladiatori e i teatri con le ballerine di Piaz- za Armerina, chiusi gli edifici termali e beninteso i templi e i santuari delle divinità paga- ne, e molto sospette persi- no le tentazioni del mercato nell’agorà: ora Bisanzio sarà forse davvero la Civitas Dei, una lunga strada cerimonia- le con i palazzi della corte imperiale, e con una selva di monasteri ombreggianti una marea di casupole lignee dominata da Santa Sofia.

Dunque un genere let- terario che prelude davvero