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di un gruppo di studenti di scuola superiore Annalia Palmisano

che potrebbero verificarsi, e per il saper cogliere le opportunità quando si presentano» (Sweeny, Carroll & Shepperd, 2006, p. 302).

In ultima analisi, la frontiera dell’orientamento che si sta affermando negli ultimi decenni ha l’ar- duo compito di sostenere l’individuo nella “co- struzione” della propria parabola di vita, facendo ricorso a tutte quelle risorse e abilità che devono essere favorite e sono funzionali ad affrontare l’incertezza insita nella dimensione futura.

Lo studio sperimentale

Introduzione

Il focus sul costrutto della Career Adaptability in ambito di orientamento professionale ha inne- scato un forte interesse ad indagare le possibili relazioni tra questo e le dimensioni tipiche della Psicologia Positiva, in un’ottica di prevenzione e promozione del benessere personale.

Dalla letteratura in merito emerge che gli indi- vidui che manifestano elevati livelli di adattabili- tà si caratterizzano per una personalità proattiva, ovvero per elevati livelli di tutta una serie di di- mensioni, quali locus of control interno, ottimi- smo, persistenza, credenze di efficacia, capacità di coping e problem solving, capacità di ricerca di informazioni, di iniziativa, apertura mentale e ricerca di opportunità (McArdle, Waters, Briscole e Hall, 2007; Thompson, 2005).

Il presente lavoro di ricerca è stato concepito al fine di verificare se i risultati ottenuti sono in linea con quanto emerso dalla letteratura a riguar- do, corroborando in questo modo le conclusioni a cui questa approda, oppure si discostano da tali posizioni, aprendo la strada a una nuova prospet- tiva sull’argomento.

Obiettivi e ipotesi di ricerca

Tenendo conto della letteratura di riferimento, è stato realizzato il presente progetto di ricerca avente come gruppo sperimentale un gruppo di studenti al terzo e quarto anno di scuola superiore e teso ad indagare la relazione esistente tra il co- strutto dell’Adaptability, declinato in termini pro- fessionali, e le risorse della Psicologia Positiva, facendo riferimento all’Ottimismo, alla Speranza, alla Resilienza, alla Prospettiva temporale e al

macro costrutto della Qualità di vita.

Nello specifico, le ipotesi di ricerca da verifica- re sono le seguenti:

Si è ipotizzato che i partecipanti alla ricerca che si sono caratterizzati per elevati livelli di Ca- reer Adaptability manifestassero maggiori livelli di ottimismo, speranza, resilienza e prospettiva temporale.

In altre parole, sono più inclini ad aspettarsi esiti positivi nella vita (Scheier & Carver 1985), nutrono una maggiore motivazione nel perseguire risultati e obiettivi prefissati (Snyder et al., 1991; Snyder, 2000), dispongono di una maggiore capa- cità di resistere o recuperare forze ed energie e di rimettersi “in moto”, in presenza di sfide notevoli (Snyder & Lopez, 2007) e sono più proiettati al futuro in termini di definizione di obiettivi profes- sionali e preparazione preventiva alle avversità in ambito lavorativo.

Considerando gli studi esposti nel paragrafo precedente, con particolare riferimento a quelli di Ferrari et al. (2010), Nota et al. (2012) e Wilkins et al. (2014), ci si attendeva che coloro che han- no maggiori livelli di Career Adaptability si ca- ratterizzassero anche per maggiori livelli delle dimensioni tipiche dell’approccio positivo alla psicologia;

Si è inoltre ipotizzato che le dimensioni dell’A- daptability e altri aspetti positivi presi in esame fossero in grado di predire la qualità della vita.

In altre parole, i soggetti sperimentano un’e- levata percezione di soddisfazione relativa alla propria vita e al benessere personale, alla cui de- finizione concorrono aspetti diversi ed eterogenei relativi alla propria esistenza.

Tenendo conto degli studi illustrati nel paragra- fo precedente, quelli di Hirschi (2009), Soresi et al. (2012) e Maggiori et al. (2013), ci si aspettava che la Career Adaptability predisse la qualità del- la vita di questi adolescenti.

Metodo Partecipanti

I partecipanti alla ricerca sono 171 studenti di terza e quarta superiore, di età compresa tra i 16 e i 23 anni (M α = 17,65; DS α = 0,85) e di questi 111 sono femmine (64,91 %) e 60 sono maschi

(35,09 %).

Dei soggetti coinvolti, 113 frequentano il ter- zo anno di scuola superiore (66,08 %), mentre 58 frequentano il quarto anno di scuola superiore (33,92 %); in base al genere di appartenenza nei due gruppi di partecipanti vi sono rispettivamente 32 maschi (28,32 %) e 81 femmine (71,68 %) e 28 maschi (48,27 %) e 30 femmine (51,72 %). I par- tecipanti provengono da tre scuole superiori della città di Padova e Piove di Sacco (PD).

Strumenti

L’indagine sperimentale è stata condotta me- diate l’adozione di diversi tipi di questionari, ri- partiti in due protocolli, che sono stati sommini- strati ai soggetti partecipanti, in occasione dei due incontri previsti per la realizzazione dello studio, al fine di analizzare i costrutti funzionali in un’ot- tica di progettazione professionale.

Il protocollo utilizzato al primo incontro è composto da sei questionari:

Funzioni e Compiti Lavorativi. E’ un inventa- rio di 50 attività lavorative implicate in nove tipo- logie di ambiti di interesse professionale. La con- segna data ai soggetti è quella di indicare quanto piacerebbe loro svolgere o imparare a svolgere le attività e i compiti ripotati su una scala Likert a 5 punti, dove “1” sta per “no, non mi piacerebbe” e “5” sta per “sì, mi piacerebbe molto”.

Le mie ragioni e quelle degli altri (Cattani, Ferrari, Ginevra, Di Maggio, Nota, Santilli, Sga- ramella & Soresi, 2014). E’ un questionario self- report composto da 32 item volti ad analizzare atteggiamenti e competenze di tipo argomentati- vo. È chiesto di valutare su scala Likert a 5 pun- ti quanto ogni affermazione descrive il proprio modo di pensare ed agire, “1” indica che la frase non descrive per nulla il proprio modo di pensare ed agire, mentre “5” indica che descrive perfetta- mente il proprio modo di pensare ed agire.

Quanto sono simile a...? (Schwartz, S. H., Me- lech, G., Lehmann, A., Burgess, S., Harris, M., & Owens, V., 2001). Il questionario self-report è composto da 40 item che rappresentano brevi descrizioni verbali di persone diverse e ognuna di queste espone gli obiettivi di una persona, le aspirazioni, o i desideri, che sono predittori impli- citi dell’importanza di dieci valori fondamentali (Schwartz, 2005b; Schwartz et al., 2001). Per ogni

item il soggetto deve indicare il grado di similari- tà tra se stesso e la persona delineata nella breve descrizione verbale su una scala Likert a 6 punti, dove “1” α = per niente simile a me” e 6 α = “mol- to simile a me”.

Career Adapt-abilities Inventory (Savickas, 2009; Soresi, Nota & Ferrari, 2012). Il questiona- rio considera le modalità con le quali le persone affrontano i cambiamenti e le transizioni (da una scuola ad un’altra; da un lavoro ad un altro; dal- la scuola al lavoro) e riporta 35 item. Ai soggetti viene richiesto di esprimere il grado di padronan- za per ogni abilità descritta su una scala Likert a 5 punti, considerando che “1” sta per “posseggo molto poco questa capacità” e “5” sta per “pos- seggo moltissimo questa capacità”.

Designing My Future (Soresi, Nota, Ferrari, & Sgaramella, 2012). E’ uno strumento costituito da 25 item che esprimono cose che il soggetto po- trebbe “pensare o fare”. La consegna prevede di valutare quanto ciascuna fase presente delinei la condizione personale su una scala Likert a 5 punti dove “1” corrisponde a “mi descrive molto poco” e “5” corrisponde a “mi descrive moltissimo”.

Coraggio (Norton & Weiss, 2009). E’ un que- stionario self-report composto da 12 item volti ad analizzare la frequenza di comportamenti co- raggiosi. È chiesto di valutare su scala Likert a 7 punti quanto ogni affermazione descriva il proprio modo di comportarsi, tenendo presente che “1” sta per “Non mi comporto mai così”, mentre “7” sta per “Mi comporto sempre così”.

Nel secondo incontro è stata proposta una bat- teria di sette strumenti:

Scale for Interpersonal Behavior (Arrindell, De Groot, Walburg, 2004). Lo strumento è divi- so in due parti composte entrambe dagli stessi 25 item che prevedono un formato di risposta su una scala Likert a 5 punti, ma che differiscono per l’oggetto d’indagine. Nella prima parte, che chia- meremo parte ‘A’, ogni frase descrive una situa- zione sociale e il soggetto è invitato a indicare per ognuna di esse la quantità di disagio e tensione che ritiene di esperire, tenendo presente che “1” indica che la situazione non provoca nessun disa- gio/tensione e “5” indica che la situazione provo- ca disagi e tensioni particolarmente intensi.

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