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Tecniche di intervento utilizzate

Ho già sottolineato che l’intervento Funzio- nale è un agire terapeutico che influisce su tutti i piani e livelli di funzionamenti della persona. Le tecniche sono studiate e formulate perché possa- no agire esattamente lì dove è necessario, sia per recuperare i Funzionamenti compromessi, sia per recuperare le Funzioni deteriorate o poco svilup- pate. In Luca, ad esempio bisognava recuperare i Funzionamenti che abbiamo già citato (Protezio- ne Controllo morbido, Sensazioni ripulite, Rab- bia direzionata verso la Forza calma e aperta e la Progettualità, Gioia e Vitalità).

A livello delle Funzioni è stato fondamentale rispristinare la possibilità di un respiro diafram- matico calmo; una voce chiara, forte, aperta; un tono muscolare di base non iperteso, un battito cardiaco regolare, posture più flessibile e mor- bide al posto di quelle abituali chiuse e spaspo- dicamente rigide; uno sguardo più morbido, non accigliato e vigile; una espressione del viso meno corrugata; una postura dell’intero corpo non in- cassata e china, movimenti più plastici e morbidi; una immaginazione orientata alla progettualità e non connessa a fantasie negative; sensazioni corporee chiare, attuali e ripulite da quelle pas- sate, stato emotivo che fluttuasse anche verso sentimenti positivi; neurovegetativo disancorato dall’allarme.

Le tecniche utilizzate sono state mirate ad un lasciare profondo e ad allentare il controllo, azio- ni terapeutiche sull’allentamento del corpo, della muscolatura come sui pensieri, tecniche che con- ducono ad uno stato di rilassamento, di benessere e di calma, tecniche di massaggio profondo per allentare, come il massaggio collo-spalle, massag- gio braccia e gambe, massaggio torace; tecniche di respirazione diaframmatica per riequilibrare l’intero organismo; tecniche studiate per recupe- rare il senso di protezione come “schiena accuc- ciata”, massaggio schiena, massaggio viso-testa; tecniche per recuperare la fiducia e l’abbando- narsi al terapeuta come “Testa abbandonata al terapeuta” e “Testa mossa fra le mani”; tecniche per riappropriarsi della Foza come “colpi forti con braccia, gambe e bacino”; tecniche per ripu-

lire la forza dalla rabbia come “mani e piedi a sbatacchiare”; sulle sensazioni con tecniche che coinvolgono vari distretti corporei; tecniche sulla gioia con uso di una “voce squillante”, “immagi- nazioni guidate” e “ricordi di momenti di gioco”, di slancio vissuti in qualche momento della vita; tecniche per recuperare la vitalità in cui si posso- no sperimentare movimenti aperti sia fisici che di apertura generale interni ed esterni.

Dopo poco più di due anni di terapia Luca ha recuperato la calma, il benessere, la voglia di vi- vere e progettare, durante la terapia ha fatto scelta degli studi e progetti a breve e medio termine che ha portato avanti.

Oggi, Luca, a distanza di diversi anni è uno stimato direttore bancario, realizzato e sereno, i suoi attacchi di panico sono un ricordo spiacevole ma qualche volta quando mi telefona per gli auguri di Natale mi dice che forse i suoi sintomi sono stati un’occasione per poter vivere oggi al meglio delle sue potenzialità.

Conclusioni

Il Disturbo da Attacchi di Panico è una patologia dei nostri tempi. I ritmi stressanti e le sollecitazioni ci in- castrano in una dinamica di elevato controllo, manca il tempo per le micro pause. Ma i pilastri profondi all’o- rigine di questo disturbo sono dovuti al deterioramento di alcuni Funzionamenti di fondo dell’organismo, che si producono nell’infanzia e a cui si può associare uno stato di cedimento dell’organismo per lo stile di vita e le condizioni a cui è sottoposto. Attraverso la storia di un caso clinico, il caso di Luca, l’autrice dell’articolo, che è stata la sua psicoterapeuta, propone un modello di psicoterapia integrata, quella del Neo-Funzionalismo ed evidenzia l’exursus storico del paradigma teorico oltra ad evidenziare i principi base. Si evidenziano nel- la storia di Luca i Funzionamenti che si sono alterati, a causa di Esperienze basilari non ben accompagnate nella vita infantile, e che sono alla radice del disturbo del paziente in questione e i collegamenti con gli eventi di vita. Si espone il suo progetto terapeutico e come e dove esso va ad agire con tale terapia riparativa, ri- costruttiva. Vengono dati cenni sulle tecniche utilizzate nella terapia del caso clinico riportato.

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Riassunto

L’Assistenza Psicologica è un LEA (Livello Essenziale d’Assistenza). A sancirlo è il DPCM del 29 Nov. 2001

“Definizione dei livelli di assistenza”.

L’Assistenza Psicologica è un Livello Funzionale del Distretto Socio Sanitario. A stabilirlo è la Legge Re- gionale n. 25 del 03 Agosto 2006 “Principi e organiz-

zazione del Servizio sanitario regionale” - Art. 14 “Il Distretto e le cure primarie” - Punto 5 comma e.

L’Assistenza Psicologica è una Struttura Semplice del Distretto Socio Sanitario. A determinarlo è l’Art. 20 del Reg. Reg. n. 6 del 18 Aprile 2011 “Regolamento di or-

ganizzazione del Distretto Socio Sanitario.

Con queste premesse, a 10 anni dalla sua attivazione, il Servizio di Assistenza Psicologia del Distretto Socio Sanitario n.1 ASL BA si racconta nell’auspicio che, nel panorama delle offerte dei Servizi e delle prestazioni psicologiche, esso possa rappresentare una qualificata presenza.

Parole chiave: Servizio, Bisogni, Domanda, Performance, Rete

PRESENTAZIONE

La normativa nazionale e regionale, prendendo a riferimento il Modello Bio-Psico-Sociale della Salute, assegna al Distretto Socio Sanitario la re- sponsabilità di implementare l’offerta di Servizi e prestazioni psicologiche territoriali, per risponde- re, con maggiore efficacia ed appropriatezza, ad una crescente domanda di benessere.

Nel Distretto Socio Sanitario Uno della ASL BA ciò si è realizzato attivando la funzione di As- sistenza Psicologica, mediante l’avvio, a partire dal 01 Dicembre 2006 del Servizio di Assistenza Psicologica, con sede operativa presso il Poliam- bulatorio di Molfetta (visionabile in internet sul portale della ASL BA).

Organizzazione

Il Servizio di Assistenza Psicologica, guidato dalla logica di assicurare risposte globali, integra- te e partecipate, è stato pensato, concepito ed or- ganizzato in Rete con:

• i Servizi distrettuali (la Medicina Generale, l’Assistenza Specialistica, l’Ufficio Cure Domiciliari);

• i Servizi territoriali dipartimentali, in parti- colare il Centro di Salute Mentale;

• i Servizi sociali comunali dell’Ambito Ter- ritoriale di Molfetta-Giovinazzo;

• il Plesso Ospedaliero di Molfetta.

Da ciò è scaturita la necessità di erogare le pre- stazioni in regime Ambulatoriale, Domiciliare ed Ospedaliero.

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