Marika Leozappa*, Stefania Chiappini**, Filomena Uggenti*** * Psicologa REMS Carovigno
**Psichiatra REMS Carovigno ***Assistente Sociale REMS Carovigno
organizzative e gestione, sotto la giurisdizione dell’Amministrazione Penitenziaria sulla base del presupposto che, per i soggetti affetti da patologie mentali autori di reato e pericolosi socialmente, vi fosse una duplice esigenza, quella della cura e quella della sicurezza sociale.
Il percorso di superamento degli OPG, nati ne- gli anni ’70, è iniziato quattordici anni fa con il decreto legislativo del 22 giugno 1999 relativo al riordino della medicina penitenziaria. In partico- lare il provvedimento si soffermava sulla neces- sità di trasferire alle Regioni le funzioni sanitarie degli ospedali psichiatrici giudiziari che dipen- dono ora dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP).
La chiusura degli OPG è stata prevista solo del- la legge n. 9/2012 e poi 81/2014; ciò rappresenta, finalmente, un evento dalla portata epocale che ha portato l’Italia ad una radicale trasformazione dell’assistenza e della riabilitazione dei soggetti autori di reato giudicati non imputabili, ma social- mente pericolosi. Il provvedimento presenta, in- fatti, dei chiari elementi innovativi, enfatizzando le funzioni sanitarie per i pazienti dimissibili, che devono essere dimessi e presi in carico dai DSM competenti per il territorio, mettendo in tal modo fine all’annoso problema del prolungamento della misura di sicurezza, pur prestando attenzione alle ragioni di sicurezza per i soggetti non dimissibi-
li, in quanto ancora pericolosi socialmente, per i quali vengono individuate “nuove strutture” (c.d. “REMS - Residenze Esecuzione Misure di Sicu- rezza”) che dovrebbero combinare la gestione sa- nitaria con quella di vigilanza, accogliendo le per- sone provenienti dal territorio in cui sono ubicate.
Le REMS nascono come strutture di esclusiva competenza sanitaria,che esplica funzioni tera- peutico-riabilitative e socio-riabilitative in favo- re di persone affette da disturbi mentali, autori di fatti che costituiscono reato, a cui viene applicata dalla Magistratura la misura di sicurezza detenti- va. Concettualmente è un errore far coincidere il superamento degli OPG con la realizzazione del- le REMS: il superamento degli OPG non può, né deve concretizzarsi in una semplice operazione di transistituzionalizzazione, con persone che sono semplicemente trasferite da un’istituzione all’al- tra, non bisogna sostituire gli OPG con tanti mini OPG. Le REMS sono solo una parte del percorso di cura dei pazienti autori di reato. Il percorso di cura deve iniziare nel luogo di detenzione, pro- seguire nelle REMS, nelle strutture sanitarie dei DSM o delle ASL con la possibilità di proseguire al domicilio del paziente.
Uno dei punti rilevanti dell’attribuzione alla sanità della funzione di esecuzione delle misure di sicurezza è che rimangano dei percorsi di cura, cioè che non siano caratterizzate in maniera pre-
valente dall’aspetto detentivo a scapito di quello terapeuti- co. Per meglio sotto- lineare tale concetto si potrebbe sostenere che le persone con- siderate pericolose socialmente per infer- mità mentale vengano transitate “dalla mi- sura di sicurezza alla sicurezza della cura” con percorsi vincola- ti che mantengono la possibilità di rendere l’aspetto della custo- dia meno rilevante nel tempo, per l’aumento della collaborazione e Foto 1- Lato sx REMS Carovigno (Br).
della consapevolezza di malattia del paziente. Il percorso degli ospiti della REMS si concretizza in un progetto individualizzato (Progetto Terapeuti- co Riabilitativo Individualizzato, PTRI), fondato sull’analisi dei “fatti e dei bisogni” dei singoli pazienti, individuando di concerto ai servizi ter- ritoriali e all’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) percorsi adeguati al singolo caso.
La misura di sicurezza
Le misure di sicurezza costituiscono i mezzi di difesa sociale previsti nella legislazione penale nei confronti di coloro i quali, commettendo un fatto preveduto come reato, si rivelano capaci di nuove azioni illecite. Le pene sono applicate in quanto è commesso un fatto che costituisce rea- to; le misure di sicurezza, invece, sono applicate allorché il fatto commesso, costituisca o meno reato, riveli un soggetto pericoloso. Le misure di sicurezza si applicano nei confronti di soggetti, che, per immaturità di mente o per incapacità o per avere commesso un fatto che non è prevedu- to come reato, non sono sottoposti all’espiazione di una pena, ovvero, nei confronti di coloro, che, per la speciale pericolosità da essi rivelata, oltre la pena, che è loro inflitta come conseguenza del re- ato commesso, devono essere sottoposti a speciali provvedimenti, che valgano a evitare il ripetersi di altri illeciti penali. In tali casi il giudice deve disporre nei confronti del seminfermo di mente e dell’infermo di mente, anche in via provviso- ria (in attesa di giudizio), una misura di sicurezza diversa dal ricovero in ospedale psichiatrico giu- diziario o in casa di cura e custodia, tale misura si applica in strutture di esclusiva gestione sanitaria denominate Residenze per l’esecuzione della mi- sura di sicurezza (REMS). Si ricorre alle misure di sicurezza del ricovero in casa di cura e custo- dia solo se le altre misure non sono adeguate a far fronte alla pericolosità sociale del reo. La pe- ricolosità sociale va accertata in base alle qualità soggettive della persona e non in base alle condi- zioni di vita individuale, familiare e sociale del reo (art.133 2c n.4 c.p.). Queste misure, erano ca- ratterizzate dall’indeterminatezza del loro termine in quanto legate alla prognosi di pericolosità, ma la legge 30 maggio 2014, n. 81 ha introdotto in proposito un’importante modifica stabilendo che
“ Le misure di sicurezza detentive provvisorie o definitive, compreso il ricovero nelle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, non possono durare oltre il tempo stabilito per la pena detentiva prevista per il reato commesso, avuto ri- guardo alla previsione edittale massima”.
La REMS di carovigno
In Italia sono attive mediamente due REMS per ogni regione (anche se vi è notevole eteroge- neità per numero di strutture e di posti letto) due di esse sono in Puglia; una a Spinazzola (Asl BAT) che ospita 20 utenti, ed una a Carovigno (Asl BR) per 18 utenti.
La Residenza Sanitaria per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza detentive di Carovigno (Br) è gestita dalla Coop. Sociale “Pegaso” di Carovigno in convenzione con l’ASL- BR ed è stata avviata a luglio 2016 con l’arrivo dei primi pazienti.
Il gruppo di lavoro della REMS di Carovigno si compone di:
• Direttore Sanitario- Dr. Antonio Frascaro • N. 3 Medici Psichiatri
• N. 1 Assistente Sociale • N. 1 Psicologo
• N. 1 Tecnico della Riabilitazione Psichiatri- ca
• N. 12 Infermieri (di cui 1 coordinatore) • N. 7 O.S.S.
• N. 1 Dipendente Amministrativo
Così come previsto dal decreto 1 ottobre 2012 del Ministero della Salute la REMS possiede dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi che si caratterizzano per l’attenzione al rispetto dei di- ritti e della dignità di ogni persona. La struttura, in effetti, ha uno spazio verde esterno dedicato agli ospiti della residenza, che risponde tuttavia alle necessarie esigenze di sicurezza. La struttura di- spone di sistemi di sicurezza congrui rispetto alla missione della REMS, quali sistemi di allarme, te- lecamere (vigilate h 24) e doppia recinzione ester- na, oltre che tutti i requisiti di sicurezza congrui ad ogni altra struttura sanitaria. Le camere da letto sono destinate ad una o due persone, possiedono struttura, arredi e attrezzature tali da garantire sicurezza, decoro e comfort ed è presente un ba- gno con doccia in ogni camera. A differenza degli
OPG gli ospiti sono liberi di muoversi negli spazi comuni e privati all’interno della REMS durante tutto il giorno; ciò consente loro anche di fumare in un›area dedicata piuttosto che fumare in cella (dove trascorrevano la maggior parte del tempo) come avveniva in OPG. Fatta eccezione per casi specifici, i pazienti possono ricevere le visite dei propri parenti, previa autorizzazione del Magi- strato o del Direttore, a seconda dei casi.