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Le discipline delle organizzazioni che apprendono

La scuola come cultura organizzativa

3.5 La scuola come “Learning organization”: l’organizzazione basata sulla conoscenza

3.5.2 Le discipline delle organizzazioni che apprendono

Alla base di una Learning Organization deve esserci, secondo Peter Senge, una mescolanza di cinque elementi, o discipline, necessari per poter costruire organizzazioni innovative, orientate all‟apprendimento. Si tratta di un corpo di teorie e di tecniche che per essere messo in pratica deve essere studiato e padroneggiato. Egli stesso ne dà una chiara definizione, così scrivendo:

Una disciplina (dal latino disciplina, apprendere) è un percorso di sviluppo per acquisire certe abilità o competenze. Come in qualsiasi disciplina, dal suonare il pianoforte all‟ingegneria elettrica, alcune persone hanno un talento innato, ma tutti possono raggiungere risultati adeguati mediante la pratica. Praticare una disciplina significa apprendere per tutta la vita. «Non si arriva mai»; si passa l‟intera vita a padroneggiarla. […] Più si apprende, più si diventa acutamente consapevoli della propria ignoranza. Quindi, un‟azienda non può essere «eccellente» nel senso di essere pervenuta a un‟eccellenza permanente; essa è sempre allo stadio in cui si praticano le discipline dell‟apprendimento, in cui si migliora o si peggiora253.

252

Senge P., La quinta disciplina: L'arte e la pratica dell'apprendimento organizzativo, Sperling & Kupfer 1992, p. 3.

La prima disciplina è la Padronanza personale. Il termine padronanza non significa ottenere dominio su cose o persone, ma piuttosto sta ad indicare un particolare livello di rendimento.

Le persone che hanno un elevato livello di padronanza personale sono in grado di rendersi conto in modo coerente dei risultati che per loro hanno maggiore importanza. […] Essi fanno questo impegnandosi a continuare a imparare per tutta la vita. La padronanza personale è la disciplina che consiste nel chiarire ed approfondire continuamente la nostra visione personale, nel concentrare le nostre energie, nello sviluppare la pazienza e nel vedere la realtà in modo obiettivo.254

Sono poche, a parere di Senge, le organizzazioni che incoraggiano il loro personale a crescere in questo modo, per cui accade che una grande quantità di risorse non venga utilizzata. Gli individui entrano nelle aziende come persone brillanti, istruite e piene di energia, con una gran voglia di fare, ma con il tempo perdono l‟impegno, il senso della missione e l‟eccitazione con cui avevano cominciato le loro carriere. Inoltre, accade che pochi adulti si diano da fare a sviluppare in modo rigoroso la loro padronanza personale.

Quando chiedete agli adulti che cosa si aspettano dalla loro vita, spesso essi parlano anzitutto di quello di cui desidererebbero liberarsi: «Vorrei che mia suocera se ne andasse», affermano, oppure: «Vorrei che mi passasse il mal di schiena». Per contro, la disciplina della padronanza personale comincia con l‟individuare le cose che veramente ci importano, per vivere la nostra vita al servizio delle nostre aspirazioni più elevate255.

I Modelli mentali rappresentano la seconda disciplina; si tratta di “ipotesi profondamente radicate”, “generalizzazioni”, che influenzano il modo in cui comprendiamo il mondo e il modo in cui agiamo e dei quali, spessissimo, non siamo consapevoli. Molte volte, nei vari contesti organizzativi, procedure organizzative superate non riescono ad essere rimosse perché entrano in conflitto con potenti e taciti modelli mentali (Vedi Tab. 8).

Lavorare con i modelli mentali vuol dire voltare lo specchio verso l‟interno, imparare a scoprire le nostre rappresentazioni interne del mondo, a portarle in superficie e a tenerle sotto un rigoroso esame.

La terza disciplina è data dalla capacità di Costruire una visione condivisa. Qualsiasi organizzazione che abbia raggiunto un qualche livello di grandezza ha avuto necessariamente, a monte, la capacità di mantenere una visione condivisa del futuro che si cercava di creare; obiettivi, valori e missioni che fossero profondamente condivisi in tutta la struttura.

“La Polaroid” sostiene Senge “aveva la «fotografia istantanea»; la Ford aveva il «trasporto pubblico per le masse» e l‟Apple aveva i «computer per tutti noi». Sebbene radicalmente diverse nel

254 Ibidem 255 Ivi, p. 8

contenuto e nella tipologia, tutte queste organizzazioni sono riuscite a legare assieme i singoli intorno a un‟identità e a un senso di destino comune”.256

Laddove esiste una genuina visione condivisa, gli individui eccellono ed apprendono, non perché si dice loro di farlo, ma perché vogliono farlo:

La pratica della visione condivisa implica la capacità di fare venire in superficie le «immagini del futuro» condivise, che promuovono un impegno genuino e volontario, non l‟acquiescenza. Nel padroneggiare questa disciplina, i capi apprendono quanto sia controproducente cercare di imporre una visione, indipendentemente da quanto essa sia profondamente sentita.257

L‟Apprendimento di gruppo rappresenta la quarta disciplina. Nel momento in cui i gruppi apprendono effettivamente, non soltanto si producono risultati straordinari, ma i singoli membri crescono più rapidamente di quanto sarebbe successo altrimenti.

La disciplina dell‟apprendimento di gruppo inizia con il «dialogo», la capacità dei membri di un gruppo di mettere in discussione le ipotesi precedenti e di passare ad un genuino «pensare in comune». Per i greci, dia logos indicava un flusso libero di significati attraverso il gruppo, che consentiva a quest‟ultimo di scoprire intuizioni che individualmente non sarebbe stato possibile ottenere. La disciplina del dialogo comporta anche la capacità di riconoscere nei gruppi i modelli di interazione che compromettono l‟apprendimento. I modelli difensivi sono spesso profondamente radicati nel modo in cui un gruppo funziona; se non vengono riconosciuti e fatti emergere in modo creativo possono compromettere l‟apprendimento.

Il Pensiero sistemico costituisce la quinta disciplina. Per spiegarlo Senge ricorre alla metafora del temporale: quando vediamo le nuvole ammassarsi, il cielo rabbuiarsi e le foglie levarsi verso l‟alto, comprendiamo che la pioggia è imminente e sappiamo pure che, dopo il temporale, la pioggia andrà ad immettersi nella falda freatica ad alcuni chilometri di distanza e che l‟indomani il cielo sarà limpido. Tutti questi eventi pur essendo lontani nel tempo e nello spazio, sono parte di uno stesso sistema; ognuno di essi ha influenza sul resto, un‟influenza che normalmente è nascosta alla vista. Anche le aziende sono dei sistemi in quanto legate da trame invisibili di azioni interconnesse che spesso richiedono anni per esercitare completamente i loro effetti reciproci; ed essendo noi stessi parte di questo sistema, tendiamo a concentrarci su immagini di parti isolate del sistema e ci chiediamo perché sembra che i nostri problemi più profondi non siano mai risolti. Il pensiero sistemico è uno schema concettuale, un corpo di conoscenze e di strumenti che consente di rendere più comprensibile la completezza dei modelli e di aiutarci a scoprire come cambiarli in modo efficace.

256

Ibidem

Tabella 8. Modelli mentali. Un esempio: la funzione del lavoro per l‟individuo258

OCCIDENTE GIAPPONE

Il lavoro è necessario per vivere, perché ci offre una remunerazione indispensabile per soddisfare i nostri bisogni

Il lavoro è momento di miglioramento sociale e spirituale, perché soddisfa le nostre aspirazioni di esistenza

Il lavoro è un sacrificio, è spiacevole, è fatica Il lavoro è un piacere e l‟organizzazione deve fornirti i mezzi per realizzarti

Cerca sempre di fare ciò che ti piace Fatti piacere ciò che fai Ricerca sempre il massimo beneficio con il

minimo sacrificio Ricerca il “giusto mezzo” tra il beneficio individuale e quello dell‟organizzazione Lavora poco e chiedi tanto Lavora tanto e chiedi quanto è possibile ottenere

senza indebolire l‟azienda Impara ciò che puoi e cambia lavoro, per

migliorare ulteriormente

Cerca di migliorarti sempre, perché non c‟è limite alle tue possibilità

Il padrone mi sfrutta L‟impresa è la mia casa

Il capo mi comanda e mi controlla Il capo m‟insegna e mi corregge

Nessuno mi capisce Devo riuscire a spiegarmi meglio

Ce l‟hanno tutti con me Devo modificare il mio comportamento Fatti i fatti tuoi Collabora sempre e chiedi consiglio a tutti

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