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Dalla valutazione del servizio alla valorizzazione della funzione docente

5.1 Ben-essere organizzativo e qualità a scuola: Il modello CAF e il Quality Management469

Gli studi psicologico-organizzativi rivelano che le persone che lavorano in un‟organizzazione si creano di quest‟ultima una percezione che influenza non soltanto i comportamenti richiesti dall‟organizzazione stessa, ma anche i comportamenti e le emozioni personali. Il clima organizzativo diventa, perciò, uno dei fattori che più influisce sul senso di appartenenza ad un‟organizzazione e che condiziona la soddisfazione lavorativa e, di conseguenza, l‟umore delle persone. Quando le attività che si svolgono sono fonte di gratificazione e di benessere, si tende a dare sempre il meglio di sé.

Sulla scorta di queste osservazioni, sono nate, in alcuni paesi membri dell‟Unione Europea, delle interessanti iniziative volte al miglioramento del clima e del benessere organizzativo delle organizzazioni della Pubblica Amministrazione. Anche in Italia, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha voluto promuovere nella gestione delle organizzazioni della Pubblica Amministrazione

i principi del Total Quality Management (TQM), adoperando il modello CAF (Common Assessment

Framework), un modello di autovalutazione messo a punto dall‟EIPA (European Institute for Public Administration), su mandato dell‟Unione Europea.

Concepito come uno degli strumenti più adeguati per valutare la qualità del servizio erogato dalla Pubblica Amministrazione, il CAF favorisce lo scambio di esperienze e di buone pratiche e la comparazione delle performance delle amministrazioni pubbliche a livello europeo. CAF è l‟acronimo di Common Assessment Framework che può essere tradotto con “Griglia Comune di Autovalutazione”; si tratta, infatti, di una griglia che consente di analizzare il contesto organizzativo; comune perché è stata elaborata per essere adottata da tutte le amministrazioni pubbliche ; di autovalutazione perché si cerca di cogliere, attraverso un processo autovalutativo, i punti di forza, ma soprattutto i punti di debolezza su cui intervenire con azioni di miglioramento. Il modello si fonda sul principio secondo cui una leadership, in grado di gestire il personale, le strategie, le risorse ed i processi, può ottenere risultati eccellenti relativi all‟utenza, al personale, alla società ed alle performance chiave.

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Cfr. “Ben-essere organizzativo e qualità a scuola con il modello CAF” (A cura di Alfio Pelli). In internet: http://ita.calameo.com/read/0046111585811a46f5bb4

La struttura, costituita da nove criteri, indica le principali dimensioni che occorre tenere in considerazione qualora si volesse effettuare un‟attenta analisi di qualsiasi organizzazione.

I primi cinque criteri rappresentano i fattori abilitanti di un‟organizzazione, descrivono cioè cosa fa l‟organizzazione per raggiungere buoni risultati (come funziona la leadership, come utilizza le risorse e quali processi mette in atto).

Criteri relativi ai fattori abilitanti:

1) Leadership

2) Politiche e Strategie

3) Personale

4) Partnership e Risorse

5) Processi

Negli altri quattro criteri si valutano i risultati che l‟organizzazione ha ottenuto in riferimento all‟utenza, al personale, alla società e alle performance chiave (soddisfazione di studenti/genitori, personale e società e indicatori di performance).

Criteri relativi ai risultati:

6) Risultati orientati al territorio/al cliente

7) Risultati relativi al personale

8) Risultati relativi alla società

9) Risultati relativi alle performance chiave

Ciascun criterio è suddiviso in una serie di sottocriteri (28 in totale) che identificano le principali dimensioni da considerare nella valutazione. Per ciascuno di essi sono riportati degli esempi che ne esplicitano il contenuto e che suggeriscono le possibili aree da prendere in esame.

Scopo dell‟autovalutazione è quello di individuare le aree da migliorare, le priorità su cui intervenire per attivare il miglioramento continuo. Il CAF è stato progettato per essere adoperato in qualsiasi settore della pubblica amministrazione ed a tutti i livelli: nazionale, regionale e locale. Può essere usato anche come strumento di analisi del servizio scolastico per dare risposte strutturate ad un‟esigenza di valutazione e per fornire una descrizione dettagliata di un‟istituzione scolastica utile ad avviare dei processi di miglioramento. Per valutare la qualità dell‟offerta formativa di un istituto è opportuno individuare dei fattori di qualità, ossia, dei criteri generali significativi, che distinguono o caratterizzano un istituto di qualità. Per rilevare tali fattori di qualità si adoperano degli indicatori,

definiti come “dispositivi di allarme sugli aspetti essenziali del sistema scolastico, in grado di accertarne il regolare funzionamento e di segnalare eventuali disfunzioni”470.

5.2 La nuova funzione docente delineata dal CAF

La scuola è una di quelle organizzazioni caratterizzate da finalità e obiettivi talmente complessi da prestarsi difficilmente ad una misurazione oggettiva ed esaustiva e, spesso, è proprio la difficoltà di verificare in maniera oggettiva il grado di conseguimento degli obiettivi educativi da parte degli alunni, a non consentire di rafforzare il senso di autoefficacia personale e ad essere uno dei fattori di rischio di disagio mentale per i docenti. Consapevole di ciò, chi si occupa di diffondere il modello CAF, raccomanda di seguire, nella definizione degli obiettivi, la logica SMART, in modo che siano:

- Specifici (Specific) - precisi su quanto si vuole realizzare - Misurabili (Measurable) - quantificabili

- Raggiungibili (Achievable)

- Realistici (Realistic) - realizzabili con le risorse disponibili

- Calendarizzati (Timed) - con una programmazione che indichi anche i tempi (scadenze e durata).

Per delineare un nuovo profilo di docente che possa ispirarsi a criteri di qualità ed essere maggiormente rispondente alle richieste emergenti sia dal contesto lavorativo che da quello socioculturale, potrebbe essere utile prendere in considerazione fra le dimensioni di indagine, esaminate nel modello CAF, quelle che hanno maggiore attinenza con la definizione della funzione docente (Criteri 1, 3, 7).

Prima di fare questa correlazione, è necessario, però, fare due premesse importanti: la prima è che bisogna acquisire una nuova concezione della valutazione, non più concepita con sospetto, come restrizione alla propria libertà di insegnamento o come banco di accusa da cui rifuggire, ma considerata come uno strumento per potersi rendere conto della qualità dei processi messi in atto e della loro reale efficacia. Una seconda premessa riguarda la consapevolezza della inevitabile inscindibilità del valore che riveste l‟operato del singolo docente rispetto alla qualità e all‟efficacia del funzionamento generale di un‟intera istituzione scolastica. La valutazione del servizio scolastico è il frutto dell‟apporto che ciascun docente dà all‟istituzione in termini di qualità, per questo non può darsi una proficua definizione della funzione docente senza un contemporaneo confronto con

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